Oggetto del Consiglio n. 1443 del 12 luglio 2000 - Resoconto
OGGETTO N. 1443/XI Requisiti per la partecipazione all'appalto per la fornitura di libri per il Servizio bibliotecario regionale. (Interpellanza)
Interpellanza Vista la lettera apparsa su La Stampa dell’8 giugno u.s. circa l’appalto per la fornitura di libri in italiano per il servizio bibliotecario regionale ed in particolare l’appunto circa il volume di affari richiesto per partecipare all’appalto, molto superiore a quello chiesto negli anni precedenti;
Considerato che tale requisito non ha consentito a nessuna libreria della Valle di partecipare all’appalto;
Constatato infine che chi ha vinto l’appalto possedeva tale requisito nell’anno precedente l’indizione dell’appalto, ma non più né nel momento dell’indizione né nel momento dell’aggiudicazione dell’appalto stesso;
la sottoscritta Consigliera regionale
Interpellanza
l’Assessore competente per sapere:
1) quali sono i motivi che hanno suggerito di aumentare nel bando di concorso, indetto con DG n. 3258 del 27/9/99, l’entità del volume di affari richiesto per partecipare all’appalto;
2) se non ritenga che il vincitore dell’appalto debba possedere nel momento dell’aggiudicazione dell’appalto e per tutta la durata dello stesso i requisiti che gli hanno consentito di partecipare alla gara e di vincerla.
F.to: Squarzino Secondina
PrésidentLa parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU)Proprio un attimo fa, un membro del Governo regionale mi diceva che probabilmente quanto si svolge in Consiglio è un po' un rito, in cui ciascuno, maggioranza e opposizione, deve fare la propria parte; gli ho risposto che se da parte della Giunta ci fosse una risposta chiara, precisa, anche tempestiva alle domande che un consigliere pone, forse si eliminerebbe l'impressione del riproporsi il rituale delle domande e forse il Consiglio potrebbe fare anche altre cose!
Ma qui purtroppo, e io dico "purtroppo", perché non penso che debba essere questo né il ruolo dell'opposizione né il ruolo della maggioranza, di fronte ad un problema che viene posto non si riesce mai ad avere una risposta esauriente, se non ritornandovi in modo puntuale, preciso, pedante a volte, lo riconosco. Però in alcuni casi non c'è altro modo per riuscire ad avere un'informazione, a volte neanche quella si riesce ad ottenere, ad esempio per l'Istituto musicale non siamo riusciti ad ottenere neanche quella! Per l'appalto per le biblioteche, questa è la quarta iniziativa consiliare che la sottoscritta fa: una al mese, abbiamo cominciato ad aprile, a maggio, a giugno, siamo a luglio; spero che con questa iniziativa le domande poste?
(commenti dai banchi della maggioranza)
? ma io lo spero sempre! Spero che con questa iniziativa le domande poste la prima volta, cioè quattro mesi e sette giorni fa per essere precisi, spero che le domande poste allora abbiano finalmente oggi una risposta, e lo spero ardentemente!
Sono voluta tornare sull'argomento dell'appalto per le biblioteche anche prendendo spunto, come dice la nostra interpellanza, da una lettera apparsa su "La Stampa" proprio pochi giorni dopo la mia iniziativa, in cui vengono espressi dubbi circa le modalità con cui è stato confezionato il bando per l'appalto per la fornitura dei libri in italiano per la Biblioteca regionale.
Forse nel primo comma della mia interpellanza sono stata poco chiara, nel senso che qui si parla di una differenza relativamente al volume di affari richiesto, diverso nel recente bando rispetto al precedente. Voglio riferirmi non tanto al volume di affari, che è sempre sui 400 milioni, quanto all'insieme dell'appalto, quindi all'insieme delle condizioni: erano richiesti nel precedente appalto del 1996 5.000 titoli, adesso sono richiesti 10.000 titoli; nell'appalto del 1996 si partiva da uno sconto minimo del 12 percento, nell'appalto dello scorso anno si parte da uno sconto del 17 percento. Non sapevo, ma emerge da questa lettera, che l'appalto è stato fatto in modo tale che nessuno dei librai della Valle d'Aosta potesse partecipare.
Continuando il mio confronto con l'Istituto musicale, posso dire che nell'altro caso il bando è stato fatto in modo tale che solo un Valdostano potesse partecipare; qui, neanche questo!
Quindi la prima domanda è relativamente ai motivi che hanno suggerito di modificare il bando di concorso del 1999 rispetto al 1996, aumentando il volume di affari e anche la fornitura che la libreria poteva mettere a disposizione degli utenti.
La seconda domanda parte invece non dalla lettera che è apparsa su "La Stampa", ma parte proprio dalla constatazione fatta un mese fa, il 7 giugno, in aula consiliare dall'Assessore, relativamente ai requisiti che questa ditta di Matera avrebbe avuto nell'anno precedente all'indizione dell'appalto, ma non più nell'anno in cui l'appalto è stato bandito e non più nel momento in cui l'appalto è stato dato, perché quella libreria, che aveva quel volume di affari di 600 e più milioni, e che soddisfaceva il requisito richiesto dal bando, quella libreria era chiusa nel momento in cui il bando di concorso è stato bandito.
Per cui la domanda che pongo e che mi sembra molto chiara è la seguente: se l'Assessore non ritenga che il vincitore dell'appalto debba possedere i requisiti, che gli hanno consentito di partecipare alla gara e di vincerla, non solo l'anno precedente l'indizione del bando di concorso, ma anche nel momento in cui l'appalto è stato aggiudicato e anche per tutta la durata dell'appalto.
Queste sono le due domande che pongo all'Assessore.
PrésidentLa parole à l'Assesseur à l'éducation et à la culture, Pastoret.
Pastoret (UV)Risposta chiara e tempestiva alle domande, vient de dire la collègue Squarzino. Il y a tout de même lieu de dire que cette interpellation repose sur une erreur un peu grossière qui consiste à confondre la condition requise du chiffre d'affaires avec une autre condition qui aurait, au dire de Mme Squarzino, entraîné l'impossibilité pour les librairies valdôtaines de participer audit marché.
La réponse à la première question de l'interpellation ne peut donc qu'être négative, étant donné que la condition liée au montant du chiffre d'affaires n'a pas changé. En effet, dans tous les marchés, y compris celui de 2000, mais pas seulement, le seuil du chiffre d'affaires découlant de la vente des livres a toujours été fixé à 400 millions de lires. Je reviendrai encore sur cet aspect.
La Conseillère Squarzino affirme dans le préambule de son interpellation s'être inspirée d'une lettre publiée sur le quotidien "La Stampa" le 8 juin dernier, et selon l'auteur de cette lettre aucun libraire valdôtain ne saurait participer au marché du fait qu'il n'est pas à mesure d'offrir une gamme d'ouvrages non scolaires comprenant au moins 10.000 titres.
A l'origine de l'exclusion de ces libraires il y aurait donc cette condition, et non celle, d'après la lettre, relative au chiffre d'affaires ou mieux au montant facturé.
Je dois éclaircir au moins une chose, qui n'a pas été comprise, même en lisant la délibération du Gouvernement valdôtain au lancement de cet appel d'offres, parce que l'appel d'offres a été préparé par le Service régional des bibliothèques qui est compétent en la matière et qui a pourvu à rédiger les conditions requises pour participer au marché, tout comme les autres points de l'avis, sur la base des évaluations d'ordre bibliothèque-économiques de son ressort. Nous verrons que celles-ci n'ont pas changé au cours de l'année, car pour ce qui est de la condition de 10.000 ouvrages, l'interpellation relève une inexactitude, et je me tiens là par politesse, là où on affirme que cette condition n'aurait permis à aucun libraire valdôtain de participer au marché. On se trompe lourdement là-dessus!
L'avis de marché pour 1996 lancé par délibération du Gouvernement valdôtain n° 7951 du 6 octobre 1995 prévoyait déjà un seuil de 10.000 titres pour les sociétés participant au marché. L'adjudicataire de ce marché a été une librairie d'Aoste. Donc les conditions de 400 millions de lires et de 10 mille titres étaient remplies alors; je ne vois pas donc pour quelle raison elles ne pourraient pas l'être à l'heure actuelle!
En ce qui concerne la réponse à la deuxième question, une société souhaitant participer à un marché doit justifier les conditions requises au moment de la présentation de l'offre. La librairie adjudicataire du marché a présenté une déclaration de son titulaire, attestant qu'elle satisfaisait à toutes les conditions exigées, ce qui d'ailleurs avait déjà été fait avec le marché public précédent.
J'invite donc pour avoir ces réponses claires la collègue Squarzino à lire la délibération n° 7951/1995 et l'annexe au marché public de l'époque que je cite: "Le ditte partecipanti all'appalto dovranno dimostrare di possedere, pena l'esclusione, i seguenti requisiti: fatturato annuo derivante dalla vendita di libri superiore ai 400 milioni; superficie dei locali destinati alla vendita di libri non scolastici superiore ai 100 metri quadrati; assortimento di opere non scolastiche presenti in libreria o nei suoi magazzini superiore ai 10.000 titoli".
Les conditions de l'année 2000 étaient celles-ci: "Le ditte partecipanti all'appalto dovranno dimostrare di possedere, pena l'esclusione, i seguenti requisiti: fatturato annuo derivante dalla vendita di libri superiore ai 400 milioni; superficie dei locali destinati alla vendita di libri non scolastici superiore ai 50 metri quadrati; assortimento di opere non scolastiche presenti in libreria o nei suoi magazzini superiore ai 10.000 titoli".
Il n'y a aucune différence. J'invite la collègue d'aller rechercher cette délibération.
Je voudrais tout en conclusion souligner une chose, qui me semble échapper, j'espère non pas volontairement, à l'analyse qui est faite dans cette salle quant à ce marché, car les conditions requises pour participer au marché sont approuvées par délibération du Gouvernement valdôtain, mais toutes les procédures tenant à l'adjudication même du marché sont du ressort et de la responsabilité du Chef de Service bibliothécaire régional, à qui revient cette responsabilité, car il n'y a plus aucun acte successif d'adjudication de la part du Gouvernement valdôtain.
Ce point, j'espère, étant éclairci, j'invite d'aller revoir les procédures qui ont été mises en places pour les années précédentes, et on verra bien que les 400 millions de lires et les 10 mille titres existaient déjà à l'avance. Donc ce qui est porté aussi dans cette lettre, où on dit en se référant à 1996 qu'on aurait porté le nombre à 10.000 titres en 2000 par rapport aux 5.000 de l'année 1996, cela ne répond pas à la vérité. C'est une inexactitude qui est échappée à qui a écrit la lettre, mais les données sont là et sont celles que je viens d'exposer!
Je voudrais rappeler enfin que non pas seulement dans les marchés pour les livres de la Bibliothèque mais dans tous les marchés qui sont en cours dans l'année, les administrations demandent d'avoir la déclaration des revenus de l'année précédente.
Je me dois encore de préciser ceci; je crois me rappeler fort bien de ne pas avoir dit qu'à l'heure actuelle cette condition n'existe pas, je n'ai pas mon texte sous les yeux, j'ai dit que le chiffre d'affaires était bien supérieur à 400 millions et qu'il y avait deux librairies et qu'une d'entre elles a été celée, mais je n'ai pas dit que cela a emporté le chiffre d'affaires à un seuil inférieur à 400 millions!
PrésidentLa parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU)Credo che su questo tema torneremo ancora, Assessore, perché non mi ritengo affatto soddisfatta delle informazioni che lei ha dato.
Lei non ha risposto alla seconda domanda trincerandosi dietro al fatto che sono i dirigenti i responsabili del procedimento. Mi sono rivolta a lei, non ai dirigenti; ho chiesto a lei se non ritenga che il vincitore dell'appalto debba possedere, nel momento in cui viene aggiudicato l'appalto e per tutta la durata dello stesso, i requisiti che gli hanno consentito di partecipare alla gara e di vincerla! A questa domanda lei non mi ha risposto; un mese fa lei ha detto con molta chiarezza che la libreria dalla cui attività venivano ad essere documentati 600 milioni era la libreria di Lecce e che questa è stata chiusa. Nelle altre librerie della stessa ditta non risulta affatto che ci fosse questo volume di affari!
Non vorrei che lei venisse fra due anni a dirmi: signora Squarzino, ha visto che lei ha sbagliato? Infatti, nel 2001 abbiamo chiesto il modello unico dell'anno 2000 e abbiamo visto che questa libreria di Matera, con quell'indirizzo e con quella sede, ha un volume di affari di 600 milioni. Certo, bella scoperta! Questa libreria di Matera ha vinto l'appalto della Regione per 1 miliardo e 800 milioni in tre anni, cioè 600 milioni all'anno.
Inoltre lei non ha risposto alla seconda domanda, lo ribadisco, ed è molto grave questo.
Poteva dirmi: signora Squarzino, ha ragione, non ci siamo accorti di questa irregolarità ed ora provvederemo. Oppure poteva dirmi: è tutto falso, abbiamo fatto delle verifiche, le posso dire con sicurezza che nel 1999 la ditta aveva un fatturato di 600 milioni derivanti dall'attività della libreria che si trova nella tale città.
Lei questo non me lo ha detto perché non poteva dirmelo, Assessore, perché nel 1999 non c'è un'attività di questa libreria: guardando semplicemente le visure camerali che lei mi ha dato, risulta che nel 2000 non esiste nessuna libreria di questa ditta a Matera: c'è una sede legale, c'è un deposito di libri, ma non una libreria!
Lei questo non me lo ha detto, quindi vuol dire che lei non è in grado di dare una risposta a questa domanda, Assessore. Ritengo molto grave, che lei non mi abbia smentito, perché ciò significa che le mie argomentazioni sono vere.
Lei poteva dirmi: signora Squarzino, lei sa benissimo che in base al nostro regolamento è sufficiente, per vincere l'appalto, avere i requisiti nel momento in cui si vince l'appalto (anzi l'anno precedente). Non importa se l'anno in cui vince l'appalto la ditta ha ancora o non ha più i requisiti richiesti, bastava averli l'anno precedente.
È questa la regola che viene seguita in tutti gli appalti? Lo chiedo per sapere se questa è la regola, ma mi sembra così chiaro e lapalissiano che se vinco l'appalto quest'anno sulla base dei requisiti dello scorso anno, si dà per scontato che anche quest'anno ho i requisiti. Ma se io non li ho più, i requisiti, allora come ci si comporta?
È un dato talmente chiaro che non lo si mette neanche in un bando! Si pensa infatti che se si vince un appalto in base ad alcuni requisiti, quei requisiti devono essere posseduti anche nel momento in cui si vince l'appalto e, non solo l'anno precedente.
A questa domanda lei non mi ha risposto, Assessore, e io lo ritengo molto grave. E ritengo molto grave che lei non mi abbia detto: siamo andati a vedere se ci sono delle irregolarità, siamo andati a Matera a vedere, non è vero quello che lei dice, c'è una libreria lì bella grande, tanti metri quadrati, c'è un volume di affari, la gente che va e viene! Lei non mi ha detto queste cose! Cosa devo pensare allora?
(interruzione dell'Assessore Pastoret, fuori microfono)
? non l'ho chiesto? Allora farò un'altra interrogazione. Avevo iniziato il mio intervento sottolineando come non ci sia da parte della Giunta la volontà politica di rispondere alle domande dei consiglieri. Non c'è la volontà di chiarire le cose.
La Giunta risponde "a spizzichi e a bocconi" alle domande che le vengono fatte, con un metodo quasi ragionieristico come se il consigliere dovesse fare l'elenco puntuale e dettagliato di tutte le minute informazioni necessarie a descrivere una situazione. Se lei non ha la volontà di dare una risposta esauriente su un problema, costringe il consigliere a porre via via singole domandine. Va bene, lo faremo, tornerò sul tema con un'altra interrogazione, per chiedere se è stata fatta una verifica, chi l'ha fatta, quando l'ha fatta e quali sono i risultati.