Oggetto del Consiglio n. 1436 del 12 luglio 2000 - Resoconto
OGGETTO N. 1436/XI Realizzazione del nuovo "Foyer de fond" a Rhêmes-Notre-Dame. (Interrogazione)
Interrogazione Appreso che è in costruzione il nuovo "foyer de fond" in Comune Rhêmes Notre Dame;
Rilevato che l’ubicazione e la tipologia dell’impianto sono oggetto di polemiche alimentate da valdostani e da turisti, che non condividono le discutibili scelte operate;
Osservato che effettivamente l’opera appare criticabile sia per il posizionamento, sia sotto il profilo estetico-architettonico, rischiando di deturpare uno fra i paesaggi più belli della nostra Regione;
Creduto necessario avere maggiori elementi di giudizio al riguardo;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
la Giunta regionale per sapere:
1) chi sono il committente e il progettista dell’opera, da chi e come la stessa è finanziata;
2) se il progetto è stato sottoposto a procedimento di Valutazione d’Impatto Ambientale (V.I.A) e al parere della competente Sovraintendenza;
3) qual è il giudizio della Giunta sulle critiche che vengono mosse all’ubicazione e alla tipologia dell’opera.
F.to: Curtaz - Squarzino Secondina
PrésidentLa parole à l'Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports, Lavoyer.
Lavoyer (FA)Il Consigliere Curtaz da una parte interroga, però nelle premesse dell'interrogazione già esprime il giudizio, perché il giudizio è che l'opera è criticabile sia per il posizionamento che per gli aspetti estetici ed architettonici.
Personalmente non condivido questo giudizio, ma prima di entrare nel dettaglio della risposta sugli aspetti architettonici inizierò a rispondere ai quesiti che mi paiono abbastanza puntuali.
Sul primo quesito, "chi sono il committente e il progettista dell’opera, da chi e come la stessa è finanziata", diciamo che il committente iniziale era il Comune di Rhêmes, quindi è il Comune di Rhêmes che ha a suo tempo incaricato il progettista per la realizzazione di questo progetto.
Successivamente, con delibera del Consiglio del 1998 l'opera è stata inserita nel programma regionale della legge n. 45 come opera di interesse regionale, perché la legge n. 45 prevede opere di interesse comunale dove l'Amministrazione regionale finanzia in percentuale non superiore al 60 percento gli interventi, oppure opere di interesse regionale che sono interamente finanziate dall'Amministrazione regionale. Quindi la delibera n. 3092 del 2 aprile 1998 ha inserito questa opera fra le opere di interesse regionale.
Quindi per quanto riguarda chi ha appaltato gli interventi e chi li ha finanziati, sono stati appaltati dalla Regione e sono finanziati interamente dalla Regione.
Il progettista a suo tempo incaricato dal Comune di Rhêmes è l'arch. Lorenzetti Alessandro, che peraltro ha continuato le sue prestazioni professionali anche per conto della Regione nel momento in cui mi pare sia stato incaricato anche della direzione lavori, essendo un incarico esterno, quindi è stato dato al progettista. Comunque la scelta del progettista è stata fatta anche questa a suo tempo dal comune.
Per quanto attiene il primo quesito mi pare di aver dato le delucidazioni richieste.
Al secondo punto si chiede "se il progetto è stato sottoposto a procedimento di valutazione d’impatto ambientale (V.I.A.) e al parere della competente Sovraintendenza"; il progetto non è stato sottoposto al procedimento di V.I.A. perché a suo tempo, in base alla legge 4 marzo 1991, n. 6 che era in vigore al momento dell'approvazione del progetto, la stessa prevedeva che le opere da assoggettare a V.I.A. sono opere che hanno una volumetria superiore a 5.000 metri cubi, mentre l'opera in questione comporta una volumetria complessiva di 4.400 metri cubi, di cui solo 3.100 metri cubi fuori terra. Questo è il motivo per cui a suo tempo l'opera non è stata sottoposta a valutazione di impatto ambientale.
Per quanto riguarda la posizione della Sovrintendenza, è chiaro che la stessa ha espresso più pareri fin dall'avvio dei primi progetti preliminari. Tralascerei pareri datati, firmati ancora dai Presidenti della Giunta Bondaz e Lanivi, perché allora erano pareri di competenza dell'Assessore, per soffermarmi agli ultimi pareri; fra i più recenti, emessi al momento in cui è stato approvato il progetto preliminare e poi dopo che è stata avviata la procedura per la progettazione esecutiva, vi è un parere della Sovrintendenza che esprime parere di massima favorevole in quanto il volume segna una cesura fra luoghi antropizzati e non, istituendo una vera e propria porta del parco, si richiede la presentazione del progetto esecutivo per poter esprimere un parere definitivo. E questo è il parere dato il 21 novembre 1996 dall'allora Assessore Agnesod, che quindi rinviava un parere definitivo su un progetto esecutivo.
Vi sono i due pareri successivi che hanno dato il via libera definitivo al progetto, a firma dell'allora Assessore Riccarand. Il primo parere del 17 settembre 1997 dice:
"Per quanto di competenza, ai sensi delle leggi sopracitate, ritiene che il progetto presentato preveda - questo è un parere interlocutorio rispetto al parere precedente - delle modifiche rispetto al progetto di massima autorizzato - dal parere Agnesod, tanto per intenderci - da questo servizio, che aumentano l'impatto visivo della costruzione, in particolare il prospetto sud presenta un'eccessiva complessità di elementi e si configura come opera edilizia, anziché costituire lato naturale della porta del parco, e comunque il volume appare sovradimensionato rispetto alle funzioni a cui è stato destinato".
Successivamente è stato rimodulato il progetto in accordo con le indicazioni della Sovrintendenza, vi è il parere definitivo del 16 ottobre 1997, dove si dice: "Per quanto di competenza, ai sensi delle leggi sopracitate, questo servizio vista la nuova soluzione proposta esprime parere favorevole e richiede di concordare in sede esecutiva i particolari".
Per rispondere al secondo quesito, non c'è stata la procedura di V.I.A. perché non era a suo tempo richiesta in base alla tipologia dell'intervento, invece c'è stato un carteggio molto attento, ripetuto, approfondito da parte della Sovrintendenza per avere l'autorizzazione necessaria.
Sul terzo quesito, "qual è il giudizio della Giunta?", penso che questo sia stato chiaramente manifestato nel momento in cui la stessa ha deliberato di approvare la realizzazione dell'opera e poi successivamente avviare le procedure dell'appalto.
Se posso, in chiusura, dare un giudizio di tipo personale, ho esaminato il progetto, che chiaramente deve essere valutato quando lo stesso è ultimato; a me pare una soluzione molto attenta dal punto di vista dell'impatto ambientale nell'inserimento dell'ambiente. Questo non solo va a merito del progettista, ma anche allo stretto raccordo che c'è stato in questi anni fra progettista e le disposizioni della Sovrintendenza. Non si può valutare un progetto in fase esecutiva; un progetto va valutato quando l'opera è terminata, perché in quel momento il progetto avrà proprio la sensazione di una porta del parco che fa da cerniera fra la zona antropizzata, che è quella di Rhêmes, e il parco stesso. Quindi crea anche, se vogliamo, una barriera ed è comprensibile anche come scelta progettuale.
Ma l'aspetto importante è che la quasi totalità di questo progetto verrà interrata e inerbita, solo una parte emergerà anche perché ha una funzione di sovrapasso sulla strada, per poter meglio usufruire dell'anello di fondo. I materiali usati sono dei materiali che bene si inseriscono nell'ambiente naturale.
Quindi la mia opinione personale è che un buon intervento è anche un intervento attento all'ambiente, è chiaro che va valutato a intervento definito. Non possono essere accettate le proposte, che io ritengo strumentali, avanzate in questo momento da parte di alcuni consiglieri comunali di Rhêmes su un intervento che ha una grande rilevanza dal punto di vista socio-economico per quella località, e che sono quelle di chiedere la realizzazione di un sottopasso. Sappiamo benissimo che l'utilizzo dei sottopassi per fare dei percorsi di piste di sci sono una delle scelte più negative perché si accumula la neve, non si possono pulire, la neve va sempre riportata e quindi sono una soluzione estremamente negativa.
Pertanto il mio giudizio personale, se l'opera sarà realizzata come da progetto, è un giudizio positivo.
PrésidentLa parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (PVA-cU)In primo luogo ringrazio l'Assessore perché mi ha fornito dei dati estremamente puntuali sulle domande che erano state poste. Dissento però totalmente sulle sue valutazioni, peraltro con la terza domanda non avevo chiesto qual era il giudizio della Giunta sul progetto perché quello lo sapevo già; chiedevo qual era il giudizio della Giunta sulle critiche che stanno emergendo in maniera evidente a questo progetto, e qui l'Assessore mi ha risposto in parte.
Non so se l'opera che si sta costruendo è una porta sul parco, come è stato detto con definizione aulica. So che è una costruzione a ponte, il "foyer de fond", un edificio a ponte che scavalca una strada e sul cui tetto passerà una pista di fondo. È questo, un ponte.
Rispetto a questo progetto ci sono delle prese di posizione direi anche tardive: da una parte, ha ricordato l'Assessore, c'è la minoranza comunale di Rhêmes, l'Union Valdôtaine, ci sono alcuni abitanti della zona particolarmente sensibili, ci sono molti turisti, e questo lo posso confermare anche personalmente perché anche io sto ricevendo diverse segnalazioni di turisti che mi telefonano da Milano, da Pavia, da Torino, per segnalare al Consigliere Verde questa cosa, addirittura a Pavia c'è un turista che sta raccogliendo delle firme a proposito di questa opera.
D'altra parte c'è l'Amministrazione di Rhêmes, sindaco in testa, che sta difendendo la scelta. Credo che per esprimere un'opinione su questa opera si debba in primo luogo riconoscere che un piccolo "foyer de fond" a Rhêmes è necessario, perché completa dal punto di vista dell'impiantistica sportiva una stazione che sembra per certi versi votata allo sci e allo sci di fondo in particolare, ma sembra votata alle piccole dimensioni, alle cose a misura d'uomo e di paesaggio.
Posso anche capire che era difficile trovare una giusta collocazione perché quest'opera va fatta in prossimità delle piste e a Rhêmes non è facile edificare perché ci sono problemi di valanghe, ci saranno problemi di piano regolatore, eccetera; però la scelta fatta è totalmente criticabile.
Innanzitutto la scelta dell'ubicazione non è sicuramente felice, perché a differenza di quello che ha sostenuto l'Assessore, questa costruzione avrà un pesantissimo impatto ambientale. Ricordo che per chiunque soggiornerà nel capoluogo di Rhêmes, sarà impedita la vista verso l'alta Valle, verso la Granta Parey; invece di quella vista appena fuori dall'abitato e a 100 metri dalla chiesetta, da quel bellissimo nucleo storico della frazione, vedremo questo megaponte a forma di edificio, o viceversa un edificio a forma di ponte, sul quale passerà la pista di fondo. A me, francamente, costruire un edificio a forma di ponte a Rhêmes sembra una sciocchezza; poi capisco che dietro ogni scelta architettonica ci possano essere dei gusti, ma a me sembra un sciocchezza!
Poteva essere fatto un sottopasso; l'Assessore diceva che questo avrebbe comportato dei problemi, ma a me non sembra che i sottopassi comportino dei grandi problemi! Intanto ce n'è già uno a Rhêmes, a Chanavey, che non comporta nessun problema. Sulla pista internazionale di Cogne di sottopassi ce ne sono due o tre, alcuni anche particolarmente lunghi, sono sempre ben tenuti, ci passiamo regolarmente tutti gli inverni, non ci sono problemi di sorta!
Credo invece che questa scelta rischi di guastare questa località che si era mantenuta bene con quel paesaggio da cartolina che tutti conosciamo, e rischi pertanto di allontanare dei turisti che amavano frequentare la Valle di Rhêmes, perché il settore di nicchia turistico che ama Rhêmes non è certo la fascia di utenza che ama le opere faraoniche, penso che su questo possiamo essere tutti d'accordo!
Quindi è una scelta che dal punto di vista architettonico e di ubicazione non condividiamo. Non vorrei che fosse il primo passo di un nuovo gigantismo nel campo delle opere pubbliche; ricordiamo negli anni '80 i palazzetti dello sport con grossi problemi di gestione e di impatto ambientale, negli anni '90 c'era stata un'inversione di tendenza molto positiva, non vorrei che questo fosse il primo passo, che si parta dal "foyer de fond" di Rhêmes e si finisca al progetto demenziale di copertura di area megalitica di Saint-Martin de Corléans!