Oggetto del Consiglio n. 1402 del 21 giugno 2000 - Resoconto
OGGETTO N. 1402/XI Partecipazione della Regione alla prima edizione della "Festa della Repubblica italiana" in Cotonou (Benin). (Interrogazione)
Interrogazione Appreso:
- che il Presidente della Giunta ha aderito all’invito rivoltogli dall’ambasciatore italiano in Nigeria affinché la Regione Autonoma Valle d’Aosta partecipasse alla prima edizione della "Festa della Repubblica Italiana" in Cotonou (Benin);
- che a tal fine con una prima deliberazione di Giunta sono stati stanziati Lire 4.712.400 successivamente integrati di ulteriori Lire 1.800.000 poiché la cifra impegnata non era sufficiente a coprire "in particolare le spese necessarie al trasporto della fisarmonica" del musicista partecipe della trasferta;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
il Presidente della Giunta per conoscere:
1) la composizione della delegazione;
2) quali sono i presupposti che hanno determinato tale "spedizione";
3) se lo Stato italiano abbia delegato alla Valle d’Aosta la propria rappresentanza nel Benin;
4) quale è stato il repertorio eseguito alla Festa della Repubblica italiana.
F.to: Frassy - Tibaldi - Lattanzi
PresidenteLa parola al Presidente della Giunta, Viérin Dino.
Viérin D. (UV)Au mois d'avril dernier j'ai eu l'occasion de rencontrer l'Ambassadeur d'Italie au Nigeria et au Bénin, M. Giovanni Germano, qui est d'origine valdôtaine et réside à Roisan. Celui-ci m'avait alors indiqué qu'il envisageait d'inviter un artiste valdôtain à participer à la grande manifestation culturelle et musicale que l'Ambassade d'Italie comptait organiser à Cotonou à l'occasion de la Fête de la République italienne.
Le choix s'est porté sur M. Claudio Dellarole - nous avons donné notre accord à cette proposition - né à Aoste en 1971, qui est considéré comme l'un des plus brillants accordéonistes classiques sur la scène internationale.
M. Dellarole est diplômé du Conservatoire Rossini de Pesaro et lauréat de nombreux prix internationaux, dont en 1997 la sélection ARAM, parrainée par le Conseil des ministres et par le Ministère des affaires étrangères, ce qui lui a valu l'attention des ambassades et des consulats généraux d'Italie et du monde entier.
Depuis cette date, il s'est produit dans différents pays d'Europe et d'ailleurs a notamment effectué en 1998 une tournée fort remarquée aux Etats Unis, dans la circonscription consulaire de Boston, où M. Germano exerçait alors les fonctions de Consul général d'Italie. Voilà la raison pour laquelle il nous a proposé cette collaboration.
Quelles étaient les finalités? Tout d'abord celles de renforcer les liens entre l'Italie et le Bénin et la présentation qui en a été faite dans la presse et les journaux béninois ainsi que nigériens démontre que cet objectif était bien réel. Egalement développer nos échanges sur le plan culturel avec un pays francophone; il est à rappeler qu'en 1995 à Cotonou s'est tenu le sommet des pays francophones, et que nous avons participé à ce sommet. Des finalités donc portant sur le développement de ces liens, notamment pour ce qui est d'éventuels projets de coopération dans le cadre du soutien aux pays en voie de développement. Enfin il y avait aussi une autre finalité, à savoir la promotion de la Région et surtout le soutien et la promotion de l'un de nos jeunes artistes.
Pour ce qui est par contre de la fête officielle qui s'est tenue à Cotonou, aucune délégation officielle de la Région ne s'est rendue au Bénin et durant ladite fête la représentation de l'Italie a bien évidemment été assurée par son ambassadeur.
A la demande de ce dernier, nous avons contribué à la réussite de la Fête de la République italienne à Bénin. Nous avons donc approuvé un financement s'élevant à 4.712.000 pour les frais de voyage ainsi que le cachet forfaitaire de l'artiste.
Je précise à ce propos que les crédits complémentaires qui ont été mentionnés dans la question visent à couvrir les frais liés aux difficultés de transport de l'accordéon.
Enfin, pour ce qui est du répertoire exécuté non seulement le 4 juin, lors de la Fête de la République, mais également les 6, 9 et 10 juin au Bénin, mais aussi au Nigeria, je suis en mesure d'assurer aux Conseillers du groupe Forza Italia que, lors de ses concerts, M. Dellarole à notre grand regret n'a pas interprété "Montagnes valdôtaines", mais bien une sélection de mélodies classiques et contemporaines composées par Rossini, Piazzolla, Scarlatti et Bettinelli.
PresidenteLa parola al Consigliere Frassy.
Frassy (FI)Questa interrogazione nasceva da una curiosità, che non potevamo costringere nell'ambito di quelle che erano le curiosità inevase perciò ci sembrava giusto capire come era nata questa iniziativa.
Intanto abbiamo scoperto che esiste la République du Bénin, abbiamo scoperto che è un Paese che si trova in Africa e abbiamo scoperto che la Valle d'Aosta ha attivato una serie di relazioni.
La politica, Presidente, è l'arte del possibile e in certi casi direi anche dell'impossibile, perché difficilmente ci sarebbe venuto in mente che la Valle d'Aosta potesse aspirare a rappresentare la Repubblica italiana nelle celebrazioni della Festa della Repubblica ed è curioso questo meccanismo che nasce da rapporti di buon vicinato, perché se l'Ambasciatore della Nigeria e del Benin non fosse un residente o un nativo di Roisan, probabilmente non ci sarebbe stato questo invito.
Siamo sicuri che questa delibera non sia uno dei motivi che hanno portato al conto in rosso del consuntivo 1999, anche perché la delibera è del 2000, però è curioso constatare come questo dinamismo presidenziale della Giunta, attraverso l'attivismo del Presidente, porti la Valle d'Aosta ad essere presente nelle rassegne stampa del Benin.
Penso che l'Assessore Lavoyer sia sicuramente soddisfatto di questo fatto, perché inizierà ad ipotizzare gruppi di sciatori del Benin nelle nostre montagne e sicuramente forse riuscirà ad invertire la tendenza, anche qui deficitaria, della gestione degli impianti di risalita e non so quali altri iniziative verranno attuate con il Benin.
Noi prendiamo in maniera - mi consenta - divertita atto di questo viaggio diplomatico che ha esportato un po' di Valle d'Aosta nel Benin. Non mettiamo in discussione le doti artistiche del musicista che è stato inviato, rimaniamo comunque sorpresi da queste difficoltà di trasporto di questa fisarmonica che ha comportato un'integrazione di spesa per circa un milione e ottocentomila lire, è veramente uno strumento incredibile! Probabilmente è uno strumento che comporta oneri di spesa proprio per il tipo di musica che suona.
Cosa le dobbiamo dire? Che ci piacerebbe sapere se verranno programmate anche in futuro iniziative di questo tipo e soprattutto se verranno anche a rotazione coinvolti altri paesi del continente africano?
Viérin D. (fuori microfono) ? francofoni?
Frassy (FI)? francofoni, questo è importante, però la Festa è della Repubblica italiana?, perciò c'è una contraddizione: la Festa della Repubblica italiana che viene fatta in un Paese francofono! Sarebbe stato forse più comprensibile la Festa della Repubblica francese a cui la Valle d'Aosta mandava una delegazione nell'ottica dello spirito della francofonia, ma non capisco come si leghi la francofonia alla Festa della Repubblica italiana fatta nella République du Bénin che poi è un Paese di 4 milioni e qualche anima che non capisco come possa festeggiare la Festa della Repubblica italiana. Non so se è un'iniziativa dell'Ambasciatore Giovanni Germano o se è un'esigenza di questo Paese e qui il discorso si fa serio.
Mi sono documentato e ho appreso che nel Benin è vero che la lingua ufficiale è il francese, ma vi sono parlati vari idiomi locali, fra cui le lingue fon, ioruba nel sud, idiomi voltaici che non so cosa voglia dire nel nord?
(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono, per chiarire il significato di voltaico)
? dell'alto Volta e la maggior parte della popolazione è animista, 670.000 sono i cattolici, 500.000 i musulmani. Questo per dire che l'evoluzione di questa Repubblica che si chiamava precedentemente Daomei, ha dovuto contemperare tutte queste particolarità di tipo etnico e probabilmente le autorità del Benin si sono rese conto come il modello francese centralista poco si adatti a questa convivenza di etnie e di gruppi plurilinguisti. Ecco perché probabilmente ha preso a mo' di esempio la celebrazione della Festa della Repubblica italiana, perché in effetti in quanto ad autonomie l'Italia riteniamo che possa ancora fare scuola.
Questa è l'interpretazione politica che ci sentiamo di dare a un viaggio che altrimenti non avrebbe sicuramente motivo di essere negli impegni di spesa di un'Amministrazione regionale.