Oggetto del Consiglio n. 1396 del 21 giugno 2000 - Resoconto
OGGETTO N. 1396/XI Contenuti del "Patto per lo sviluppo". (Interrogazione)
Interrogazione A conoscenza dell’avvenuta sottoscrizione fra i rappresentanti di tutte le parti sociali, economiche e sindacali e la Giunta regionale del "Patto per lo Sviluppo" della Valle d’Aosta;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interroga
la Giunta regionale e l’Assessore competente per conoscere:
1) quando il "Patto per lo Sviluppo" sarà portato a conoscenza dei componenti il Consiglio regionale;
2) se sarà aperto un confronto a livello di Consiglio sui contenuti e sugli obiettivi che si intendono raggiungere dalle parti che lo hanno sottoscritto.
F.to: Beneforti
PresidenteLa parola all'Assessore all'industria, artigianato ed energia, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE)Il testo del "Patto per lo sviluppo" sottoscritto nel mese di maggio è stato inviato al Presidente del Consiglio e ai consiglieri regionali dal Presidente della Giunta il 14 giugno. I tempi intercorsi fra la firma e l'invio sono quelli tecnici relativi alla registrazione del documento e alla riproduzione in stamperia.
Il Patto per lo sviluppo è uno degli impegni assunti nel programma di maggioranza e la sua approvazione è la conferma del raggiungimento di un importante obiettivo in tema di concertazione. Con esso sono stati approvati metodi, procedure e strumenti per una continua e proficua attività di concertazione fra il Governo regionale e gli attori sociali; attività di concertazione dalla quale non si può prescindere se si vogliono governare le sempre maggiori complessità degli attuali sistemi economici e sociali.
Il documento delinea alcune linee strategiche e alcuni obiettivi in sintonia con quanto indicato nello stesso programma di maggioranza. Tali linee strategiche e tali obiettivi impegnano i sottoscrittori ad assumere comportamenti coerenti rispetto alle indicazioni che sorgeranno dalle successive fasi negoziali.
Per venire alla seconda questione posta nell'interrogazione, tengo a sottolineare come ogni decisione che chiamerà in causa il ruolo del Consiglio regionale sarà oggetto di discussione in questa sede, nel rispetto della piena autonomia e delle prerogative di questo organo legislativo, tenuto conto del fatto che il Patto definisce alcuni criteri di carattere metodologico e rimanda ad un approfondimento sui singoli contenuti, approfondimento che comporterà necessariamente e ovviamente un dibattito politico e delle decisioni anche in sede legislativa, all'interno del Consiglio regionale.
Infine, da parte mia dichiaro la disponibilità a fare degli approfondimenti specifici e a riferire sui contenuti del Patto e sulle iniziative conseguenti in sede di commissione.
PresidenteLa parola al Consigliere Beneforti.
Beneforti (PVA-cU)Prendo atto della risposta dell'Assessore, che ringrazio, ma al quale devo dire che non sono soddisfatto.
Questa interrogazione è stata presentata per due motivi fondamentali. Il primo motivo, per conoscere come Consigliere regionale, il contenuto del "Patto per lo sviluppo" della Valle d'Aosta, di cui sapevamo che era stato sottoscritto senza averne avuto copia né prima né dopo la firma. Lo conoscevano gli organi di informazione, ma non i consiglieri regionali; ma questa è una prassi che vige purtroppo da sempre su molti aspetti della vita del Consiglio regionale.
Il secondo motivo, per conoscere se sul Patto veniva aperto il confronto a livello di Consiglio regionale. A quanto ho capito dalla risposta dell'Assessore, non c'è questa volontà politica se non nel momento in cui si affronteranno determinati problemi in questa sede, che sono previsti nel "Patto per lo sviluppo".
Abbiamo ricevuto due giorni fa questo documento, lo approfondiremo, e approfondiremo soprattutto gli obiettivi che le parti che lo hanno sottoscritto si sono impegnate a raggiungere.
Siamo convinti della necessità del "Patto per lo sviluppo" della Valle d'Aosta, ma attenzione, il Patto non deve essere né il libro dei sogni, né l'elencazione delle cose da fare, né soprattutto lo strumento per mantenere la pace sociale da parte della Giunta. Dico mantenere, perché già esiste; infatti, da parte dei 18 firmatari del Patto - perché sono 20 a quanto ho letto: due, il Presidente e l'Assessore - all'infuori di sporadiche uscite perché toccati nei loro interessi corporativi, in questi ultimi anni non abbiamo assistito a ribellioni e a prese di posizione significanti, e questo in nessun campo, né in quello delle vertenze di lavoro, né in quello delle controversie e delle crisi occupazionali, né in quello che riguarda la grave situazione sanitaria e sociale che esiste nella nostra regione.
Importante è la concertazione, ma non può né deve essere a senso unico. Dalla concertazione devono scaturire intese, accordi, obiettivi nell'interesse dell'intera collettività valdostana e non certamente di una parte della stessa!
Il "Patto per lo sviluppo" non è il Vangelo, non può contenere tutte le verità né essere intoccabile, come non può essere statico, però deve essere rivisto e aggiornato secondo la situazione e l'andamento economico, sociale, produttivo, occupazionale che si ha di fronte.
Spesso in questa sede ci si sente ripetere che certi provvedimenti vengono presi alla luce del programma di legislatura che la maggioranza si è data. Lei oggi, Assessore, lo ha ripetuto, ma non abbiamo dubbi che questa maggioranza intende portare avanti la sua linea, buona o cattiva che sia, senza confrontarla con l'opposizione in questa sede. Per questo abbiamo chiesto un confronto sul Patto in Consiglio regionale.
Ci siamo fatti avanti, Presidente, nella sede opportuna; ora sta a voi, Presidente e Assessore, accettare il confronto che ci sembra utile e necessario, non perché lo chiediamo noi, ma perché viene chiesto da parte di coloro che il Patto hanno firmato il 17 maggio! A distanza di pochi giorni dalla firma c'è già chi ci ha ripensato e si ribella e rivendica di partecipare al dialogo per lo sviluppo.
Infatti, di fronte alle dichiarazioni del Presidente e dell'Assessore alla presentazione del Patto, il Presidente dell'Associazione industriali vi accusa di non essere credibili e rivendica la libertà di discutere. Rivendica per la Valle d'Aosta un sistema efficiente, competitivo, che crei nuove condizioni di lavoro e occupazione. Se al Patto non credono gli imprenditori e l'AVI lo rimette in discussione, che collegamento ci può essere fra pubblico e privato, quale senso si può dare alla parola concertazione che è tanto rivendicata?
Cerchiamo di riaprire il confronto, Assessore, perché su questo "Patto di sviluppo" concordino almeno le parti che lo hanno sottoscritto!