Oggetto del Consiglio n. 1370 del 7 giugno 2000 - Resoconto
OGGETTO N. 1370/XI Coinvolgimento del Consiglio regionale per le modifiche allo Statuto speciale della Valle d’Aosta. (Approvazione di risoluzione)
PrésidentLa parole au Conseiller Marguerettaz.
Marguerettaz (Aut) Come i colleghi vedranno ben presto, non appena verrà distribuito il nuovo testo, si è concordato, così come auspicavamo nel momento in cui abbiamo presentato la risoluzione, un testo a firma di quattro forze politiche presenti in questo Consiglio.
Il carattere di urgenza e quindi la necessità di andare immediatamente alla discussione, come dicevo quando ho richiesto l'iscrizione d'urgenza di questa risoluzione, è data dal fatto che, a meno di variazioni dell'ultima ora, il Senato dovrebbe iniziare proprio questa sera la discussione su questo tema.
Questa risoluzione è chiaro che si inserisce nella scia di altre quattro risoluzioni, così come richiamato nelle premesse, che questo Consiglio ha già assunto ad ampia maggioranza, a partire dal gennaio 1999 fino all'ultima del mese scorso. Risoluzioni che in passato avevano la stessa impostazione, che era quella di reclamare un fatto sostanziale per l'autonomia della nostra Valle, che credo assuma un'importanza oggi più che mai rilevante a fronte dei dibattiti che spesso questo Consiglio è chiamato a svolgere intorno ai temi dell'Autonomia e in particolare intorno ai temi dello Statuto speciale della nostra regione.
Al di là dei contenuti che alcuni possono condividere ed altri no, penso nello specifico al sistema di giungere alla votazione del Presidente della Regione, credo che dovrebbe esserci un largo consenso di questo Consiglio intorno a ciò che ritengo - ma credo che i miei colleghi condivideranno - essere la questione sostanziale, che è - come prima accennavo - non tanto una questione di contenuti, quanto una questione di procedura.
Credo che questo atto, che non ha, per quanto mi concerne, un'enorme rilevanza dal punto di vista dei contenuti, assume però un'importanza evidente là dove si stabilisce, o per meglio dire si stabilirebbe - usiamo ancora il condizionale - una procedura che mai è stata attuata nei confronti della nostra regione per quanto concerne modifiche statutarie. Lasciare passare sotto silenzio un atto di questo genere con più o meno accondiscendenza rappresenta, a nostro avviso, un passo indietro nell'ottica dell'Autonomia stessa della nostra regione.
Siamo arrivati purtroppo al dunque su un oggetto, ripeto, non di eccessiva importanza; si sancisce un metodo di rapporto tra il Governo nazionale e il Consiglio della Valle d'Aosta, un metodo che abbiamo sempre auspicato - e quelle deliberazioni lo stanno a testimoniare - dover seguire la strada di quell'aggettivo ad alcuni cari, ad altri un po' meno - del carattere "pattizio" che dovrebbe avere - anche qui usiamo il condizionale - lo Statuto della Valle d'Aosta e che invece, ripeto, su questo piccolo atto sostanziale di fatto non rispetta questa procedura.
È evidente che sulla modalità con cui si affronta ogni tematica, ogni variazione anche minima dello Statuto della nostra regione, bisogna oggi più che mai, visto che il Senato si appresta ad affrontare l'argomento, ribadire che per quanto concerne questo Consiglio regionale è doveroso che ogni modifica dello Statuto avvenga d'intesa fra questo consesso e il Governo, o per meglio dire il Parlamento italiano.
È chiaro che sarebbe facile per il sottoscritto fare della facile polemica su ciò che sta avvenendo a livello politico a livello nazionale. Me ne guardo bene dal farla, perché ritengo che il fatto a cui stiamo assistendo vada combattuto per quello che è, senza strumentalizzazioni di parte, ma avendo tutti la coscienza che è più che mai doveroso che il Consiglio regionale, mi auguro non in maniera inconsistente, come purtroppo sembrano testimoniarlo i passi fatti finora dalla Commissione Affari costituzionali del Senato, continui a far sentire con forza la propria voce.
PrésidentJe donne la lecture du nouveau texte qui a été présenté:
Risoluzione Richiamato il DL Costituzionale n. 4368 concernente l'elezione diretta dei Presidenti delle regioni a Statuto speciale e in particolare l'art. 2 riguardante le modifiche allo Statuto speciale della Valle d'Aosta;
Richiamate le proprie deliberazioni n. 389 del 27.1.1999, n. 815 del 22.9.1999, n. 889 del 7.10.1999 e n. 1205 del 16.3.2000 con le quali, a più riprese, si chiedeva al Parlamento italiano che per qualsiasi revisione dello Statuto si prevedesse la procedura d'intesa con la Regione e si dava mandato ai Parlamentari valdostani di appoggiare nelle sedi competenti le tesi irrinunciabili della Regione;
Appreso che la commissione Affari Costituzionali del Senato ha licenziato il DL Costituzionale n. 4368 senza tener conto minimamente delle posizioni più volte espresse da questo Consiglio;
il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
Riconferma
le proprie ferme convinzioni, così come dalle deliberazioni richiamate in premessa, sulla procedura da seguire per le modifiche allo Statuto speciale della Valle d'Aosta;
Esprime
forte contrarietà per la decisione assunta dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato di rigettare tutti gli emendamenti presentati sul DL n. 4368 eludendo così le volontà più volte espresse da questo Consiglio;
Richiede
che l'Assemblea del Senato in particolare accolga la norma che prescrive l'intesa per ogni modifica degli Statuti speciali e quella che consente al Consiglio regionale della Valle d'Aosta di decidere autonomamente la forma di governo adatta alle esigenze della Comunità Valdostana. Richiede altresì che venga esclusa la sottoposizione a referendum della legge regionale che determina la forma di governo della Regione qualora la stessa sia approvata da almeno due terzi dei componenti il Consiglio della Valle.
F.to: Marguerettaz - Piccolo - Cottino - Fiou
La discussion générale est ouverte.
La parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (PVA-cU)Noi riconfermiamo la posizione che abbiamo assunto anche in occasione di precedenti risoluzioni sul tema, richiamando sostanzialmente le stesse valutazioni che avevamo già fatto le volte scorse, se possibile richiamando anche le stesse osservazioni esemplificative.
Tra l'altro rilevo che, a differenza di quello che ha detto il Consigliere Marguerettaz, la risoluzione non si preoccupa solo di sottolineare le problematiche relative all'intesa, che sotto il profilo dei principi mi trovano d'accordo. Non ho nulla da eccepire sui principi; si può discutere poi su come debba avvenire questa intesa, se debba essere paralizzante oppure no, però dal punto di vista dei principi mi sembra un elemento di ragionevolezza che andrebbe introdotto nei rapporti fra Stato e regioni.
Ma questa risoluzione contiene intanto richiami a precedenti deliberazioni che noi non abbiamo votato, e già questo sarebbe un fatto impeditivo, ma richiama espressamente un altro principio che si vorrebbe introdurre, sul quale invece dissentiamo in maniera assoluta, ed è quello di prevedere l'esclusione della sottoponibilità a referendum della legge regionale che determinerà la forma di governo, qualora venga raggiunto in quest'aula il quorum approvativo dei due terzi.
Già in un'altra occasione ho fatto rilevare come attualmente la maggioranza consiliare è di due terzi, in certe occasioni anche un po' più abbondante dei due terzi, quindi il non consentire mai, pur in casi determinati e pur con dei limiti, al popolo valdostano di esprimersi su questioni di così grande rilevanza, qualora venga raggiunto in quest'aula il numero di consiglieri pari a due terzi, mi sembra una forzatura che dal mio punto di vista è totalmente inaccettabile.
Riassumendo, ci sono delle questioni che ci vedono d'accordo sotto il profilo dei principi, altre questioni sulle quali invece non siamo d'accordo, quindi confermiamo il voto di astensione sulla risoluzione che ci è stata proposta.
PrésidentLa parole au Conseiller Lattanzi.
Lattanzi (FI)Questa risoluzione arriva al termine di un processo, è l'epilogo di un percorso di riforma, potremmo dire di "non riforma" avviata dal "Governo D'Alema" e dal suo Sottosegretario agli Affari regionali, On. Caveri. Questa risoluzione ci appare come un urlo tardivo, pur condividendone i principi, ma un urlo assolutamente tardivo e inconcludente, perché riteniamo che quanto è successo, al di là del merito dei vari emendamenti che sono stati questa mattina bocciati dalla Commissione Affari costituzionali, su cui si potrebbe disquisire, sia il frutto di una politica sbagliata dei nostri parlamenti che hanno sostenuto una maggioranza di Centro-Sinistra assolutamente non coerente - come andiamo sostenendo da due anni in questo Consiglio - con quello che dice in termine di federalismo, di autonomia e di sussidiarietà, una scelta politica che oggi tutti quanti paghiamo.
Oggi serve a poco venire qui con una risoluzione a chiedere che diciamo tutti insieme che vogliamo la nostra Autonomia. Lo dovevano dire i nostri Parlamentari, quando davano la fiducia al "Governo D'Alema", quando prendevano le poltrone da sottosegretari non preoccupandosi dei veri effetti di scelte politiche sbagliate, a favore di un Centro-Sinistra assolutamente centralista che ancora una volta, anche in questa occasione, ribadisce la sua forte volontà di non decentrare nessun potere, anche quando si tratta addirittura di regioni a statuto speciale.
Poi sappiamo che la materia è anche più complessa, perché sulle questioni della Valle d'Aosta si innescano questioni di altre regioni a statuto speciale come la Sicilia, che hanno pesi politici diversi e che hanno anche esigenze diverse.
Ma la Valle d'Aosta viene triturata a livello parlamentare e nelle varie commissioni per l'incapacità delle posizioni dei nostri Parlamentari, che si devono assumere la responsabilità del "massacro istituzionale" che la Valle d'Aosta sta subendo.
Per quanto ci riguarda, su questa risoluzione ci asterremo, perché le premesse citano deliberazioni che non avevamo votato, in quanto avevamo proposto delle risoluzioni che avevano i contenuti che oggi vengono proposti e che sono state bocciate, esprimono contrarietà verso decisioni di non accettazione di emendamenti del Sen. Dondeynaz, che noi non condividiamo: giudice di pace, referendum, pertanto, senza andare oltre, non ci sentiamo di appoggiare questo urlo tardivo e inconcludente contro un evento che è da addossare tutto alla responsabilità politica della maggioranza di Centro-Sinistra che governa questa regione e purtroppo anche il nostro Paese!
PrésidentJe soumets au vote la résolution:
Conseillers présents: 28
Votants: 22
Pour: 22
Abstentions: 6 (Beneforti, Curtaz, Frassy, Lattanzi, Squarzino Secondina, Tibaldi)
Le Conseil approuve.