Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1366 del 7 giugno 2000 - Resoconto

OGGETTO N. 1366/XI Libero e gratuito accesso agli impianti di risalita per atleti valdostani militanti nelle squadre nazionali. (Interpellanza)

Interpellanza Considerato che numerosi atleti valdostani, nelle diverse discipline legate agli sport invernali, militano nelle squadre nazionali;

Venuti a conoscenza del fatto che alcuni atleti, per svolgere il consueto allenamento, sono comunque tenuti al pagamento del biglietto di circolazione sugli impianti di risalita, alla stessa stregua di chi svolge attività sportiva per svago e non a livello professionistico, livello a cui si può assimilare ogni atleta "azzurro";

Preso atto che per quanto riguarda gli atleti, questi possono accedere ai gruppi sportivi militari durante il servizio di leva, mentre, per quanto concerne le atlete, esse sono costrette a sostenere un pubblico concorso, evidenziando così una chiara disparità in materia;

Considerato che da diverso tempo si sta parlando della costituzione di un gruppo sportivo del corpo forestale regionale;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

la Giunta regionale per conoscere:

1) se esiste la volontà di valutare la possibilità di istituire un apposito ski-pass regionale che consenta il libero e gratuito accesso alle atlete ed agli atleti valdostani appartenenti alla Nazionale, al fine di consentire lo svolgimento degli allenamenti sulle piste di sci della nostra regione;

2) se esiste la volontà di intervenire sulla disparità di trattamento tra gli atleti, che possono far parte dei corpi militari, rispetto alle atlete, investendo anche di tale problema i nostri Parlamentari, anche in virtù della nuova regolamentazione in materia militare, in modo da poter verificare la possibilità futura dell’inserimento delle atlete nei gruppi sportivi militari, alla stessa stregua degli atleti;

3) la situazione in merito alla costituzione del gruppo sportivo forestale regionale.

F.to: Lanièce - Marguerettaz

PrésidentLa parole au Conseiller Lanièce.

Lanièce (Aut)Nella nostra regione sono diversi gli atleti e le atlete che dopo anni di sacrifici sono riusciti ad ottenere l'ambita soddisfazione di far parte della squadra nazionale; nel caso specifico degli sport invernali la Valle d'Aosta presenta una tradizione di tutto rispetto, valorizzata anche da congrui investimenti da parte del Governo regionale.

Il problema che voglio sollevare con questa iniziativa consiliare è legato alla differenziazione dell'utilizzo degli impianti di risalita e delle piste da sci, per motivi di svago piuttosto che per allenamento.

È chiaro che per un atleta, a maggior ragione appartenente alla nazionale, per il quale il primario impegno è legato ad attività sportive con gare e allenamenti, l'utilizzo di piste da sci ed impianti di risalita è da considerarsi alla stregua di un'attività professionale, a differenza invece di quanti sciano per passione.

Si prospetta quindi all'orizzonte un problema, legato alla necessità di non far più pagare, se possibile, l'utilizzo degli impianti di risalita a tali atleti valdostani, sia per una questione di rispetto per i loro risultati sportivi, sia per una questione di valorizzazione e stimolo della loro attività agonistica. Problematica questa che era stata presentata sotto forma di una lettera inviata il 16 dicembre scorso fra l'altro al Presidente della Giunta regionale, al Presidente del Consiglio, all'Assessore regionale allo sport, a entrambi i Parlamentari, al Presidente del CONI, al Presidente del Comitato FISI-ASIVA e al Consigliere federale FISI, lettera che a tutt'oggi, per quanto di mia conoscenza, non ha ricevuto alcuna risposta, a parte quella del Presidente del Consiglio che l'ha trasmessa alla commissione competente.

Certamente, facendo riferimento anche ad una precedente iniziativa del collega Tibaldi, riguardante la questione esclusivamente dell'utilizzo degli impianti di risalita, non possiamo negare che, come aveva allora affermato l'Assessore, il prezzo politico dello sconto sul prezzo dello ski-pass di 125.000 lire riservato agli atleti ASIVA sia comunque un buon incentivo, ma credo francamente che un accesso gratuito agli impianti e alle piste da sci possa rappresentare un dovuto omaggio a chi dopo anni di sforzi e fatiche è riuscito ad approdare nella squadra nazionale.

Un altro aspetto da sollevare sempre in merito a questa problematica è l'esistenza anche nel settore sportivo, nonostante le nuove normative in materia, di una chiara discriminazione fra uomini e donne. Infatti, mentre gli atleti riescono ad accedere ai gruppi sportivi militari durante il servizio di leva, questo per le donne non è possibile in quanto per queste ultime l'impegno militare è esclusivamente legato alla volontarietà e non inteso come obbligo, costringendo pertanto le atlete a sostenere concorsi pubblici.

A questo proposito, apro una parentesi, in base a quanto mi è stato riferito nei concorsi pubblici, ad esempio quelli per la Polizia di Stato, vi è per le concorrenti altoatesine la possibilità di sostenere la prova in lingua tedesca, con conseguente graduatoria specifica, mentre per la Valle d'Aosta nessun vantaggio di questo tipo è previsto fino ad oggi, nonostante le numerose discussioni in merito all'uso del francese nei concorsi pubblici che stiamo facendo in questo periodo.

È chiaro che in questa ottica bisogna agire a livello parlamentare, per poter eliminare questa disparità rispetto alle atlete altoatesine.

Proprio per questi motivi abbiamo voluto presentare l'interpellanza per chiedere all'Assessore, pur sempre precisando che i limiti di azione dell'Assessore sono quelli che sono perché questo è più un problema da portare a livello nazionale, di verificare cosa si può fare a livello parlamentare sulla problematica in oggetto; inoltre con l'interpellanza vorremmo chiedere se esiste la possibilità di istituire un apposito ski-pass regionale che consenta il libero e gratuito accesso alle atlete ed agli atleti valdostani appartenenti alla Nazionale, al fine di consentire lo svolgimento degli allenamenti sulle piste di sci della nostra regione; se esiste la volontà di intervenire sulla disparità di trattamento tra gli atleti, che possono far parte dei corpi militari, rispetto alle atlete, investendo anche di tale problema i nostri Parlamentari; a che punto è la costituzione del gruppo sportivo forestale regionale, gruppo che se fosse costituito potrebbe in parte risolvere questo problema perché, permettendo l'accesso dei vari atleti e atlete a questo gruppo sportivo, il problema di fondo della disparità fra uomini e donne potrebbe essere superata anche nel settore dello sci alpino.

PrésidentLa parole à l'Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports, Lavoyer.

Lavoyer (FA)Relativamente al punto 1 dell'interpellanza, si fa presente che attualmente per una scelta ben precisa da parte dell'Associazione valdostana impianti a fune, peraltro condivisa anche dal Governo regionale, non vengono rilasciati ski-pass regionali gratuiti in quanto si ha il timore, fra le altre cose, di innescare una corsa incontrollabile ad analoghe richieste da parte delle varie categorie potenzialmente interessate ad usufruire di tale servizio gratuito: consiglieri regionali, operatori del soccorso alpino, maestri di sci, atleti, dirigenti dell'ASIVA. Infatti nemmeno i componenti del Consiglio direttivo dell'AVIF e gli stessi dipendenti dell'Assiski dispongono di ski-pass completamente gratuiti.

Come già è stato parzialmente evidenziato dall'interpellante, per tutte queste categorie ci sono comunque degli ski-pass che, se non sono gratuiti, ci vanno molto vicino: 90.000 lire per i maestri di sci regolarmente iscritti all'albo regionale professionale, mentre i dirigenti dell'ASIVA, gli atleti, i tecnici delle squadre regionali, possono acquistare uno stagionale con 125.000 lire. Gli operatori del soccorso alpino pagano per lo stagionale regionale 90.000 lire. I giovani nati dopo il 1° gennaio 1980 e i componenti delle squadre agonistiche degli sci club regionali possono acquistare lo stagionale al prezzo ridotto di lire 250.000, se residenti in Valle d'Aosta e avanti di questo passo. Poi vi sono tutta una serie di forme di facilitazioni per altre categorie di operatori, soprattutto per i residenti.

Nel caso dei bambini al di sotto dei 6 anni viene rilasciato uno ski-pass stagionale regionale che è solo formalmente oneroso, in quanto tale rilascio è condizionato all'acquisto a prezzo pieno di uno ski-pass stagionale da parte di un genitore, e quindi è praticamente gratuito.

Le singole società di impianti a fune prevedono tuttavia la possibilità di rilasciare passaggi completamente gratuiti sui loro impianti per alcune categorie di utenti, fra i quali gli atleti delle squadre nazionali di sci.

Infatti a me non risulta che concretamente gli atleti delle squadre nazionali di sci quando utilizzano degli impianti di risalita devono pagare.

Altra cosa quando vanno a fare degli allenamenti che prevedono l'utilizzo di impianti di risalita tipo quelli di Cervinia, e poi vanno ad implementare l'allenamento utilizzando gli impianti sul versante svizzero, perché in quel caso chiaramente non dipende da noi. Questo però non è regolamentato.

A me risulta che normalmente le squadre nazionali viaggiano tranquillamente sugli impianti per scelta dei singoli impianti. L'unica condizione che forse infastidisce anche questa è che gli interessati si presentino direttamente alle casse, al fine di ritirare il biglietto giornaliero gratuito presentando il documento che permette di accedere al beneficio.

Comunque un'eventuale modifica degli orientamenti sopra delineati dovrebbe formare oggetto di una specifica trattativa non tanto con l'Assessorato, ma con l'Associazione di impianti a fune.

L'Assessorato può al limite sensibilizzare o farsi parte attiva di seguire questo tipo di confronto, però l'interlocutore non è l'Assessorato, ma è l'Associazione degli impianti a fune.

In merito al secondo punto dell'interpellanza si fa presente che per quanto ci concerne non possiamo che al limite sensibilizzare i nostri Parlamentari, al fine di aprire una specifica trattativa con i ministeri interessati e con i relativi Stati maggiori, al fine di verificare, nell'ambito della nuova regolamentazione in materia militare, le reali possibilità di riservare particolari facilitazioni di accesso ai vari gruppi sportivi per gli atleti valdostani inseriti nelle squadre nazionali maggiori, indipendentemente dal loro sesso.

Per quanto concerne infine il punto 3 dell'interpellanza, l'Assessorato competente in materia è l'agricoltura, forestazione, risorse naturali, quindi abbiamo chiesto informazioni alla direzione competente, che ci ha fatto pervenire questa nota:

"La costituzione del gruppo sportivo forestale regionale prevista è contenuta nella bozza di disegno di legge, concernente : "Nuove norme sull'ordinamento e sul funzionamento del Corpo forestale valdostano", a cui stanno lavorando attualmente gli uffici delle direzioni competenti. La legge, la cui approvazione è ipotizzabile entro la fine dell'anno, demanda a un successivo specifico regolamento l'organizzazione e il funzionamento del centro sportivo".

PrésidentLa parole au Conseiller Lanièce.

Lanièce (Aut)Prendo atto della risposta fornitami dall'Assessore e faccio due considerazioni.

Per quanto riguarda la terza domanda si rinvia al disegno di legge che verrà presentato a fine anno; quindi allora verificheremo il contenuto del disegno di legge che disciplina la costituzione di un gruppo sportivo del Corpo forestale valdostano, che potrebbe essere una ipotesi interessante proprio per venire incontro alle istanze che ho sollevato con l'interpellanza.

Per quanto riguarda la risposta al punto 2, abbiamo apprezzato la disponibilità dell'Assessore a sensibilizzare i Parlamentari in merito alla questione, che come ho detto nella premessa riguarda i Parlamentari più che la Giunta regionale, ma è giusto che ci sia un input che provenga dalla Giunta regionale.

Per quanto riguarda la prima domanda, ho presentato questa interpellanza proprio perché ero venuto a conoscenza di questa lettera. Se quanto ha detto l'Assessore corrisponde al vero, penso che la prima cosa da fare fosse di rispondere a chi aveva mandato la lettera che le cose non stavano così e che si poteva accedere gratuitamente. Il fatto che nessuno abbia risposto, mi ha portato a presentare l'interpellanza?

(interruzione dell'Assessore Lavoyer, fuori microfono)

? sì, ma era opportuno far conoscere a chi ha inviato la lettera qual era la reale situazione, e visto che la lettera è datata 16 dicembre, e sono passati quindi sei mesi, c'era tutto il tempo necessario per esprimere una risposta chiara al mittente della lettera. Tanto più che la lettera è pervenuta, ripeto, in V Commissione: quindi anche lì si poteva inviare una risposta al mittente dicendo che la situazione?

(interruzione dell'Assessore Lavoyer, fuori microfono)

? per quanto io sappia il problema c'era. Adesso farò presente che per quanto riguarda la gratuità dell'accesso agli impianti di risalita c'è questa disponibilità, pur di presentarsi alle casse esibendo un documento.

Mi permetto solo di fare una battuta. Prima l'Assessore diceva che se invitiamo la SISKI a rendere gratuiti gli ski-pass, si potrebbe introdurre una specie di reazione "a valanga", usando un termine collegato con lo sci. Ricordo che qui stiamo parlando di atleti della squadra nazionale di sci, non di semplici agonisti, e non sono neanche 15 purtroppo gli atleti presenti in nazionale.

E ancora, abbiamo una legge sullo sport che sponsorizza alcuni atleti, mi sembra siano 10; invece di utilizzare per loro questa legge sullo sport dove ci sono dei contributi non eccessivi, ma già consistenti, farli risparmiare 300.000 lire all'anno non penso che sia uno sforzo pazzesco.

Ovviamente ci deve essere un input alla SISKI in questa direzione, visto che alla fine i costi di costruzione degli impianti li sopportiamo noi. Quindi anche la SISKI potrebbe ogni tanto dimostrare un po' di "apertura", visto che si tratta di atleti che appartengono alla nazionale italiana!