Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1352 del 7 giugno 2000 - Resoconto

OGGETTO N. 1352/XI Situazione occupazionale, economica e finanziaria della Centrale Laitière. (Interrogazione)

Interrogazione Venuti a conoscenza dei problemi di carenza di personale lamentati da alcuni dipendenti della "Centrale Laitière d’Aoste" che sarebbero costretti, per esigenze produttive, a sobbarcarsi numerose ore di lavoro straordinario;

Preso atto che l’azienda sta discutendo con le organizzazioni sindacali di categoria il rinnovo del contratto integrativo che presenterebbe alcune incongruenze, una fra tutte la previsione del cosiddetto "premio di produzione" basato su parametri definiti irraggiungibili, tenuto conto dell’odierna capacità produttiva e dell’attuale andamento di mercato dei prodotti della "Centrale";

Considerato che da diverso tempo la dirigenza della "Centrale" aveva dichiarato l’avvio di una forte espansione commerciale;

Preoccupati per il futuro della "Centrale" che, viste le premesse, sembra evidenziare alcune critiche carenze di gestione, sia dal punto di vista economico-commerciale sia occupazionale, carenze queste, confermate anche da diversi produttori che conferiscono il latte alla Centrale;

Considerata altresì l’importanza del ruolo della Centrale Laitière nell’immagine economica agricola e turistica della Valle d’Aosta;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

la Giunta regionale per conoscere:

1) quante sono attualmente le unità lavorative in forza, se è a conoscenza delle motivazioni per le quali alla "Centrale Laitière d’Aoste" si stanno verificando dei problemi di carenza di personale, e se è a conoscenza della volontà da parte dell’azienda di provvedere al più presto alle assunzioni di nuovi dipendenti, al fine di consentire il rispetto dell’orario di lavoro definito dalle organizzazioni sindacali di categoria;

2) qual è attualmente la reale situazione economica-finanziaria della "Centrale Laitière", indicando tra l’altro i fatturati del 1998 e del 1999 e l’andamento del primo trimestre del 2000;

3) la situazione delle vendite dei prodotti della "Centrale", indicando le prospettive economiche e le eventuali nuove linee di lavoro previste per il futuro;

4) il costo dettagliato della distribuzione e del reparto vendite.

F.to: Lanièce - Lattanzi

PrésidentLa parole à l'Assesseur à l'agriculture et aux ressources naturelles, Perrin.

Perrin (UV)Cercherò di rispondere puntualmente alle richieste fattemi.

Quante sono attualmente le unità lavorative in forza alla Centrale: la Centrale Laitière ha un numero di dipendenti al primo giugno di 20 persone, compreso l'ultimo assunto che assumerà il ruolo di addetto al controllo qualità.

Mi si chiede se ci siano problemi di carenza di personale; non risulta che esistano problemi di carenza numerica di personale, mentre esistono problemi di utilizzo degli addetti nei periodi di picco stagionale dell'attività. La Centrale ha infatti delle esigenze di flessibilità oraria, che si scontrano a volte con le esigenze dei dipendenti.

Ricordo che l'azienda opera con un orario di lavoro di 36 ore la settimana, distribuite su 6 giorni, in genere per turni di 6 ore continuative, orario che di per sé è inadeguato ai picchi stagionali e giornalieri di attività, soprattutto in produzione.

Per ovviare a questa difficoltà, l'azienda dichiara di aver posto in atto ad iniziare dagli addetti alle vendite delle attività formative, tendenti ad accrescere il livello professionale, e quindi accrescere il livello di flessibilità.

Per quanto riguarda assunzioni di nuovi dipendenti, come ho detto, è stato recentemente assunto un addetto al controllo qualità; nuove esigenze potrebbero interessare il reparto commerciale e il confezionamento prodotti, mentre il reparto produttivo non necessita di nuovi inserimenti neppure a medio periodo.

Quanto al rispetto dell'orario di lavoro, dopo gli interventi di riorganizzazione delle mansioni nei primi mesi del 2000, si sono ridotte le ore di straordinario prestate dai dipendenti, in particolare quelli che operano nel reparto produttivo.

Attualmente gran parte dei dipendenti opera nel pieno rispetto dell'orario di lavoro, se non in casi eccezionali, mentre una parte del personale di ufficio e dei magazzini viene gravata di alcune ore straordinarie durante il mese, sempre comunque nei limiti stabiliti dalle norme di legge.

Premio di produzione: ad integrazione di quanto ho riferito, aggiungo che in data 31 maggio è stato siglato un accordo per la corresponsione di un premio di produzione per l'anno 2000 ai dipendenti. Vengono pertanto introdotti nell'azienda per la prima volta dei parametri di obiettivo accolti dai dipendenti.

Nei prossimi giorni proseguiranno gli incontri, per apportare le opportune variazioni al contratto integrativo aziendale che è in vigore dal 1994. In questa sede saranno poi esaminate anche le problematiche legate ad orari, mansioni, organigramma, oggetto nel recente passato di tensioni e di incomprensioni.

Per quanto riguarda la situazione economica e finanziaria della Centrale, dall'esame dei dati fornitici si evidenzia una buona espansione commerciale, l'incremento del fatturato nei primi tre mesi del 2000 è pari al 35 percento circa, pari a circa 400 milioni.

Ma i progressi evidenti sul fatturato sono erosi da altrettanti importanti incrementi di costo. In primo luogo si sono resi necessari investimenti in risorse umane e finanziarie per sostenere la crescita commerciale, difatti il 35 percento in più ha creato delle necessità per organizzare il settore commerciale; questi investimenti sono stati sostenuti ricorrendo esclusivamente a mezzi dell'azienda, anche perché sono mancate le auspicate sinergie con le altre aziende del settore.

Inoltre si registra un incremento dei costi variabili delle vendite solo in parte compensato dalla prevista riduzione dei costi fissi di distribuzione.

In tutto il 1999 ma soprattutto nei primi mesi del 2000, cresce ulteriormente il costo unitario della materia prima, che migliora sotto l'aspetto qualitativo - infatti c'è un premio nel pagamento del latte di qualità - ma la cui forbice di prezzo rispetto al mercato si amplia ulteriormente.

Il costo del lavoro cresce anch'esso di circa l'11 percento nei primi mesi del 2000, a conferma che non vi è stata una diminuzione degli impegni nei confronti delle maestranze.

Peraltro l'azienda ha già consistentemente tagliato negli ultimi tre esercizi le risorse destinate a fasi essenziali, quali la comunicazione e la pubblicità, le fiere, le manifestazioni, le sponsorizzazioni, ma queste già in passato globalmente assumevano un'importanza complessivamente trascurabile.

L'azienda deve necessariamente continuare ad operare per accrescere i volumi di prodotto trasformato, infatti appare evidente che il mercato è particolarmente recettivo nei confronti dei nostri prodotti, cioè quelli più qualificati, e questo si ottiene solo grazie al progressivo e costante allargamento anche geografico della distribuzione.

Questa fase è necessaria per ridurre percentualmente il costo di struttura, incrementando il grado di utilizzo degli impianti e la produttività della mano d'opera.

Comunque il fatturato necessario al raggiungimento di un punto di pareggio si assesterebbe su 13-15 miliardi, oggi siamo a 7 miliardi e qualcosa, raggiungibile in un periodo di alcuni anni senza ulteriori investimenti sostanziali per impianti ed attrezzature, in quanto la Centrale è molto ben attrezzata.

Il punto di pareggio richiederebbe comunque fatturati ancora molto superiori e questo presupporrebbe anche un potenziamento degli impianti e un maggior livello di utilizzo di mano d'opera, quindi con dei costi maggiori.

Quanto ai fatturati dell'ultimo triennio, nel 1998 è stato di 6,5 miliardi, nel 1999 è stato di 7,1 miliardi e nei primi tre mesi del 2000 il fatturato ha raggiunto la cifra di 2 miliardi circa con una proiezione annua che va intorno agli 8 miliardi di lire.

Della situazione delle vendite ho già avuto modo di parlare rispondendo ad una precedente interrogazione; rispetto al corrispondente periodo del 1999 nel primo trimestre 2000 l'incremento del fatturato lordo, compreso latte crudo in cisterna, è del più 26 percento.

Il costo di distribuzione dei prodotti, escluso il personale, ammonta nel 1999 a 717 milioni di lire circa, pari a poco più del 10 percento del fatturato totale. Il costo di consegna e distribuzione dei prodotti in Valle d'Aosta è superiore a quello per consegne fuori regione, in quanto il costo è variabile in funzione dei quantitativi e delle distanze, ed oscilla da 200 a 450 lire/kg.

Costo reparto vendite del personale: nel 1999 il reparto comprendeva tre addetti, un dirigente responsabile commerciale, un impiegato addetto allo sviluppo vendite fuori Valle e un marchandiser/sostituto per le vendite in regione, che assumeva saltuariamente anche funzioni assimilabili a quelle di capo area, cioè un ispettore delle vendite.

A partire dal 1° aprile, il responsabile commerciale ha terminato la sua attività e non è stato sostituito; pertanto il reparto coordinato dalla direzione e dall'impiegata addetta alle vendite fuori Valle vede in questo momento solo due dipendenti impegnati.

Nel 1999 il costo stimato del reparto vendite relativo al personale ammonta a circa 300 milioni di lire; per il 2000 il costo si dovrebbe ridurre di circa 100 milioni?

(interruzione del Consigliere Lanièce, fuori microfono)

? in proiezione? L'azienda ha avuto nel 1999 3,4 miliardi di perdite.

PrésidentLa parole au Conseiller Lanièce.

Lanièce (Aut)Prendiamo atto della risposta che ci ha fornito l'Assessore; questo intervento lo faccio anche a nome del collega che ha firmato l'iniziativa.

Due considerazioni: la prima, per quanto riguarda l'aspetto occupazionale, che era uno dei due punti su cui verteva la nostra interrogazione. Della risposta fornitaci dall'Assessore possiamo dichiararci in parte soddisfatti, perché alla luce dei problemi presenti alla fine dell'anno scorso almeno in questi giorni è stato siglato l'accordo sul premio di produzione, anche se ovviamente non siamo a conoscenza di quali sono i parametri in base ai quali è stato firmato questo premio di produzione. Avevamo sottolineato questo aspetto perché i responsabili dei sindacati avevano messo in evidenza il fatto che con l'azienda non si riusciva ad avere un buon rapporto: infatti c'erano un po' di contrasti soprattutto per quanto riguardava il premio di produzione e anche per le ore di straordinario.

Abbiamo notato dalla risposta che permangono ancora alcune situazioni di difficoltà per quanto riguarda l'orario di lavoro e le ore straordinarie, però l'accordo sul premio di produzione è stato siglato in questi giorni e quindi questo rappresenta un aspetto parzialmente positivo.

Per quanto riguarda il secondo aspetto e cioè quello economico-gestionale, non possiamo che essere completamente insoddisfatti e molto preoccupati. La Centrale del latte dimostra di essere come una nave che sta andando contro la scogliera e non vediamo nessun tentativo per cercare di far cambiare la direzione che questa nave ha intrapreso. Dai dati emersi mi sembra che abbiamo un fatturato che aumenta del 6-7 percento, attualmente siamo arrivati a 8 miliardi di fatturato contro una perdita che aumenta quasi del 34-35 percento, visto che siamo arrivati a 3,5 miliardi di perdita, mentre lo scorso anno eravamo a 2,6 miliardi.

Siamo molto preoccupati, anche alla luce di tutte le iniziative che sono state fatte e delle dichiarazioni rese dall'Assessore, in modo particolare faccio riferimento all'ultima delibera, quella del 12 luglio 1999, la n. 2322, riguardante l'approvazione delle linee programmatiche nel settore lattiero-caseario, nella quale erano emerse alcune indicazioni, sottoscritte da tutti i responsabili del comparto lattiero-caseario, fra cui anche i rappresentanti della Centrale, dove si concordavano alcuni indirizzi fondamentali, e dove si ammetteva, in pratica, che l'Amministrazione regionale doveva porsi come ente di coordinamento, di programmazione e di controllo, riassumendo e assegnando ad ogni organizzazione che opera nel comparto il proprio specifico ruolo. Erano stati indicati alcuni passaggi importanti in modo particolare per la Centrale, puntando proprio sull'attività della distribuzione, sull'attività commerciale.

Ora abbiamo appena sentito che dal 1° aprile di quest'anno l'addetto all'area commerciale non c'è più, e anche qui c'è un controsenso: dobbiamo puntare sulla distribuzione e sulla commercializzazione dei prodotti della Centrale, e il direttore dell'area commerciale non esiste più dal 1° aprile di quest'anno. Quindi anche questa è una situazione un po' particolare.

Inoltre, facendo riferimento anche alle dichiarazioni che erano state rese, all'interrogazione presentata dal collega Curtaz, dallo stesso Amministratore della Centrale, si annunciava un miglioramento della situazione perché si stavano mettendo in essere delle strategie per abbattere i costi fissi. Infatti, si diceva che i costi di commercializzazione e trasporto latte potevano essere trasformati in variabili, affidandone le funzioni a terzi.

Abbiamo appena sentito che abbiamo un incremento dei costi variabili, che non è compensato dalla diminuzione di quei costi fissi che si volevano sostituire con questa scelta strategica.

Rileviamo dei controsensi enormi e quindi rivolgiamo all'Assessore l'invito di porre la massima attenzione su questo problema; ovviamente non vogliamo dare la colpa a nessuno, però l'Assessore, visto che ha dimostrato di essere competente in questo settore, ha l'obbligo di mettersi attorno a un tavolo e di dare delle indicazioni, di far cambiare rotta a questa nave che sta andando diritto contro la scogliera.

Si parla di punto di pareggio, e oggi sentiamo che il punto di pareggio è di 13 miliardi; nel 1997 ad una precedente mia interrogazione il punto di pareggio era stimato a 9,5 miliardi; quindi nel giro di tre anni abbiamo già aumentato sensibilmente il punto di pareggio, senza tener conto delle indicazioni che erano contenute addirittura nella precedente delibera del 19 febbraio 1993, sempre in merito alle linee programmatiche, dove si diceva che per quanto riguarda il mercato interno il potenziale del mercato era di circa 15 milioni di litri di latte.

Attualmente la raccolta è potenzialmente di 3,8 milioni di litri ed è ovvio che ci troviamo di fronte ad un punto molto distante da quello ottimale. Quindi siamo preoccupati e invitiamo l'Assessore a effettuare degli incontri al più presto, per cercare di dare quegli indirizzi e quel coordinamento che sono indicati nella delibera.

Dobbiamo cambiare al più presto, altrimenti la Centrale avrà purtroppo "una vita breve".

PrésidentJe regrette, collègue Lattanzi, de ne pas pouvoir vous donner la parole, puisque votre collègue Lanièce a entièrement épuisé le temps à disposition.