Oggetto del Consiglio n. 1350 del 7 giugno 2000 - Resoconto
OGGETTO N. 1350/XI Appalto per la fornitura di libri al Servizio bibliotecario regionale. (Interrogazione)
Interrogazione Constatata la risposta fornita dall’Assessore regionale alla Istruzione e Cultura alla richiesta di informazioni avanzata dalla sottoscritta relativamente all’appalto per la fornitura di libri in italiano al servizio bibliotecario regionale;
Preso atto della copia della visura camerale, fornita dallo stesso Assessore, e dei documenti presentati dalla ditta LI.DA - Libreria D’Aprile di Matera, vincitrice dell’appalto;
Constatato che la suddetta ditta, nel documentare di possedere un "fatturato annuo derivante dalla vendita di libri superiore ai 400 milioni", requisito preliminare per poter partecipare alla gara, ha fatto riferimento nel modello "Unico 99" ad un’attività commerciale, identificata col codice 52471, che corrisponde, fra le attività elencate nella visura camerale, a quella identificata come "Commercio al dettaglio di libri e altre pubblicazione", localizzata a Lecce, viale Templari 13;
Constatato altresì che alla data di indizione dell’appalto, l’attività commerciale localizzata a Lecce, viale Templari 13, non apparteneva più alla ditta LI.DA, ma risultava dal 17/2/99 intestata alla signora Politi Maria Fatima;
La sottoscritta Consigliera regionale
Interroga
l’Assessore competente per sapere:
1) da quale attività commerciale, di proprietà della LI.DA-Matera al momento della partecipazione all’appalto, proviene il fatturato che ha consentito alla suddetta ditta di partecipare all’appalto stesso;
2) se, e quali, verifiche in loco sono state effettuate dagli uffici, anche in seguito alle ipotesi di irregolarità più volte segnalate;
3) se la fornitura delle novità editoriali avviene secondo quanto previsto nel capitolato e ad un livello di efficienza pari a quello degli anni precedenti.
F.to: Squarzino Secondina
Président La parole à l'Assesseur à l'éducation et à la culture, Pastoret.
Pastoret (UV) Avant de répondre dans le détail à la question sur la librairie LI.DA, qui tient tellement à c?ur Mme Squarzino, il y a lieu de faire savoir que l'entreprise D'Aprile Nunzio a présenté sa demande de cessation d'activité d'une de ses librairies, particulièrement de celle de Lecce, au mois de juillet 1999. Il n'est donc pas clair d'où vient la date qui est portée sur la question, se référant au 17 février 1999, à moins qu'on ne se réfère pas là à la requête de "partita IVA" de Mme Politi Maria Fatima, qui par la suite a repris la librairie anciennement gérée par M. D'Aprile à Lecce.
La date de cessation d'activité concerne l'année 1999, les entreprises qui ont participé au marché ne pouvaient se référer qu'à l'année précédente, soit à l'année 1998, ainsi donc que l'entreprise adjudicataire des travaux l'a fait, lorsqu'elle a présenté le "modello unico 1999", se référant celui-ci à la déclaration des revenus de l'année 1998, comme cela a été obligatoirement prévu par l'appel d'offres.
Cela dit, en réponse à la question sur la base des données que le responsable du service nous a fournies, il faut préciser ce qui suit:
- les recettes de la librairie D'Aprile, titulaire de la LI.DA, certifiées par l'extrait du Registre du commerce et par le "modello unico 1999", se chiffrent à 651.088.000 lires; la somme provient de la vente des livres de la librairie de Lecce et de celle de Matera. La déclaration des revenus ne permet pas d'en définir le pourcentage, mais l'essentiel c'est que les recettes dérivent de la vente des livres et non pas d'autres commerces, conformément à la requête de l'appel d'offres.
Le service a en plus procédé à différentes vérifications, auxquelles il paraissait utile de procéder, comme par exemple la fourniture et les services accessoires et exigés, dont les résultats sont acceptables pour un nouveau fournisseur. Cela ne limite pas les contrôles, qui seront encore effectués dans les mois à venir.
Pour ce qui est du troisième point, d'un contrôle effectué le 30 mai 2000 il résulte que les nouveautés éditoriales en consultation sont les suivantes: du 29 février au 30 mai 2000, soit dans l'espace de 3 mois, la librairie LI.DA a fourni en consultation 633 livres pour adultes et 435 livres pour adolescents, et présenté en outre une fiche de 1500 titres. Du premier février au 30 mai 1999, soit dans l'espace de 4 mois, l'ancien fournisseur avait permis la consultation de 974 livres pour adultes et 454 livres pour adolescents, présentant en outre une fiche de 570 livres.
Evidemment ces données doivent être interprétées à la lumière de quelques informations supplémentaires. L'ancien cahier des charges établissait que la plupart des éditeurs devaient être fournis en consultation, limitant à quelques éditeurs le service de réservation sur fiche. Le nouveau cahier des charges laisse au fournisseur la possibilité de sélectionner les éditeurs insérés dans le service de réservation sur fiche, et ce pourquoi le nombre des livres en consultation de la librairie LI.DA est pour le moment légèrement inférieur, comme cela nous le tirons des données que je viens de présenter. Mais il faut aussi tenir compte du fait que pour des questions bureaucratiques on est parti avec un mois de retard. Et c'est là la confrontation que j'ai faite: 3 mois d'un côté et 4 de l'autre. D'ailleurs les titres sur réservation sont beaucoup plus nombreux, c'est-à-dire ils sont trois fois majeurs par rapport au passé.
En plus il faut souligner que la semaine dernière des nouvelles procédures ont été prévues, permettant d'augmenter le nombre des titres en consultation; une exigence celle-ci ressentit soit par les bibliothécaires, soit par les fournisseurs mêmes pour arriver à une fourniture dans l'ensemble plus nombreuse et encore plus cohérente.
PrésidentLa parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU)Vedo che ogni volta che uno presenta un'iniziativa, riesce finalmente ad avere alcuni dati!
A me sembra che sia emerso oggi, in maniera chiara, che la libreria che ha vinto l'appalto nell'anno in cui è stato assegnato l'appalto non aveva i requisiti richiesti per partecipare all'appalto, nel senso che i 600 milioni di reddito si riferiscono all'anno precedente. Questa libreria di Lecce, che è stata chiusa nel 1998 - lo ha detto l'Assessore: "ha cessato la sua attività" - nel momento in cui ha preso l'appalto non era in grado di dimostrare che in quel momento, ripeto, in quel momento, e non l'anno precedente, era capace di gestire un volume di affari così grande come l'appalto chiedeva.
Quando un bando chiede se un soggetto ha i requisiti, non chiede se il soggetto aveva quei requisiti gli anni precedenti, ma dà per scontato che debba averli anche nel momento in cui l'appalto è stato assegnato.
Quindi pongo dei dubbi forti su questo argomento e sono contenta che oggi l'Assessore lo abbia dichiarato pubblicamente. Pertanto chiederei di continuare ancora i controlli al riguardo. Questo mi sembra sia una verifica del fatto che le cose che sto dicendo da più tempo avevano una base oggettiva, reale, che l'Assessore ha cercato finora di evitare, finché non l'ho "stanato" oggi con questa ulteriore interrogazione.
(interruzione dell'Assessore Pastoret, fuori microfono)
? sì, "stanato", nel senso che non poteva nascondersi ulteriormente. Quindi pongo ancora dei dubbi di legittimità e chiedo all'Assessore di verificare se è legittimo che l'appalto sia gestito da una ditta che non ha attualmente i requisiti che erano stati richiesti per partecipare all'appalto. Su questo voglio una risposta, non adesso, ma in un secondo momento.
Rispetto al servizio, vedo che i dati forniti dall'Assessore corrispondono alle informazioni che avevo. Effettivamente molte persone mi hanno segnalato che è diminuito il numero dei prestiti, perché non ci sono più le novità che arrivano come arrivavano prima abitualmente; che si trovano soltanto i best-sellers, cioè soltanto quei titoli che appaiono in tutti i mercati, mentre rispetto a singoli temi riguardanti argomenti di attualità ci sono molte carenze. L'Assessore ha confermato che c'è una diminuzione della fornitura, giustificando il fatto che è solo l'avvio.
A me interessa che questo servizio sia fatto bene, perché quale interesse ha la Regione di risparmiare se poi non dà un sevizio all'altezza delle esigenze degli utenti?
Credo che occorra sempre fare un rapporto fra costi e benefici e verificare che tipo di servizio voglio dare all'utente e quindi qual è il costo che sono disposta ad erogare per ottenere quel livello di servizi.
Se qui il servizio non è all'altezza delle esigenze degli utenti, credo che si debba fare un ripensamento proprio sul fatto che questo tipo di appalto è stato dato ad una ditta che ha presentato un ribasso così alto, da rendere dubbia la possibilità di rispettarlo.