Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1335 del 24 maggio 2000 - Resoconto

OGGETTO N. 1335/XI Pubblicazione di un volume sui diritti dell'infanzia. (Interpellanza)

Interpellanza Premesso:

- che recentemente è stato divulgato il libro "Voici les droits des enfants" con prefazione del "Président du Conseil Régional de la Vallée d’Aoste" e del "Président du Comité Valdôtain de l’UNICEF";

- che il testo di tale pubblicazione, redatto esclusivamente in lingua francese, riporta i principi contenuti nella "Convenzione dei diritti dei bambini" approvati nel 1989 dall’Assemblea generale dell’ONU;

- che l’art. 14 nell’affermare il diritto alla libertà d’opinione dispone che i bambini "possono accettare i valori che propongono i loro educatori, ma in nessun modo debbono essere influenzati o obbligati ad adottarli";

- che l’art. 17 nel garantire il diritto all’informazione precisa che "i bambini e gli adolescenti fanno parte delle minoranze linguistiche e hanno il diritto di accedere a un materiale informativo e ludico di buona qualità, che sia espresso, nel loro linguaggio";

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l’Assessore alla Cultura per sapere:

1) se la scelta della divulgazione in francese sia frutto di una valutazione effettuata con gli uffici dell’Assessorato;

2) se non ritenga che tale scelta sia in contrasto con gli artt. 14 e 17 della convenzione;

3) se non ritenga opportuno integrare la divulgazione di tale fondamentale documento con una versione in lingua italiana.

F.to: Frassy - Tibaldi - Lattanzi

PrésidentLa parole au Conseiller Frassy.

Frassy (FI)Questa interpellanza nasce da un libercolo che ho a mani mie, piacevole anche nella grafica, interessante nei contenuti, ma con un limite che è il limite noi riteniamo della divulgazione che è stata fatta con una scelta originale che è quella della divulgazione soltanto in lingua francese.

"Voici les droits des enfants" è una pubblicazione che la Presidenza del Consiglio ha patrocinato insieme al Comitato regionale dell'UNICEF ed immaginiamo che sia stata fatta nel decennale della convenzione approvata nel 1989.

Non sappiamo e non ricordiamo cosa abbia fatto l'Amministrazione regionale dal 1989 ad oggi in questa materia, sicuramente nel decennale ha divulgato questo opuscolo, opuscolo che immaginiamo sia stato distribuito nelle scuole anche perché i soggetti a cui si riferisce sono i bambini. Anche se onestamente non abbiamo avuto grandi notizie di circolazione di questo libercolo perciò non sappiamo se sia già stato o se debba essere distribuito nelle scuole elementari e nelle scuole medie.

Quello che vorremmo capire è se l'Assessorato della pubblica istruzione è stato coinvolto nel confezionamento di questa pubblicazione anche perché sappiamo che il Presidente del Consiglio ha avuto lunghi trascorsi in quell'Assessorato perciò può darsi che abbia mantenuto quei rapporti di cordialità e di confidenza con gli uffici stessi e può anche essere che abbia chiesto agli uffici che attualmente l'Assessore Pastoret sovrintende se fosse il caso o meno che una pubblicazione di questo genere venisse divulgata esclusivamente in lingua francese.

Perché ci domandiamo se è stato il frutto di una valutazione attenta di questo tipo? Perché pensiamo che gli uffici dell'Assessorato della pubblica istruzione abbiano elementi e fonti per poter dare indicazioni sul livello di comprensione che un tipo di pubblicazione di questo genere può avere o non avere con una divulgazione in lingua francese.

Siamo altrettanto convinti che questa pubblicazione non sia fine a sé stessa, non sia servita semplicemente per il patrocinio e per la presentazione che la Presidenza del Consiglio ha effettuato, ma riteniamo che ci sia alla base un intento di veicolazione dei diritti dei bambini.

Io l'ho letta questa pubblicazione, l'ho trovata interessante, l'ho trovata conforme al dettato della convenzione del 1989, ma vi ho trovato un incredibile limite alla capacità di ricezione da parte degli utenti.

È innegabile che nelle nostre scuole il francese viene sì insegnato sin dalle prime classi, ma è altrettanto innegabile che il francese non è la lingua corrente con cui i nostri ragazzi si esprimono a scuola, non è la lingua corrente con cui i nostri ragazzi si esprimono in famiglia, non è la lingua corrente con cui i nostri ragazzi riescono a comunicare fra di loro e ad apprendere gli avvenimenti esterni e una materia che riteniamo abbastanza tecnica, come è quella dei diritti dei bambini, spiegata a bambini in età scolare tra i 6 e i 10 anni, abbiamo forti dubbi e perplessità che possa essere compresa se scritta in una lingua che non è la lingua che correntemente viene da loro utilizzata.

E allora l'unica spiegazione potrebbe stare in questo dato, a noi peraltro non noto e che abbiamo forti dubbi che esista, a suffragare la comprensibilità che un testo del genere può avere nell'uditorio a cui si rivolge.

Non solo. Vorremmo sapere dall'Assessore se non ritiene che la divulgazione di questo testo in una lingua che ha le caratteristiche che ho testé tratteggiato non sia per certi versi in contraddizione con gli stessi principi che vengono riportati nella convenzione dei diritti dei bambini. Nella premessa dell'interpellanza si fa riferimento all'articolo 14, libertà di opinione, e noi lo abbiamo riportato traducendolo in lingua italiana e all'articolo 17, diritto di informazione, se è vero, salvo che non ci siano questi dati e su questo l'Assessorato forse potrà essere più preciso, che non ci sono questi dati, diventa veramente curioso capire come si faccia a divulgare una pubblicazione che va contro i principi stessi che la divulgazione stessa dovrebbe contenere.

Allora se questi ragionamenti sono fondati non vengono smentiti da altri dati che può darsi che l'Assessore abbia o meno, ci domandiamo se non sia opportuno a questo punto, in omaggio ai principi contenuti nella convenzione, ma in omaggio anche allo Statuto ossia al principio di bilinguismo, integrare la pubblicazione con una versione in italiano e se non sia opportuno per il futuro, l'appello è chiaramente ai consiglieri, agli Assessori e di conseguenza anche all'Ufficio di Presidenza, che pubblicazioni di tipo divulgativo, perciò non pubblicazioni di scritti che hanno una loro peculiarità perché hanno una loro personalità, ma scritti divulgativi, abbiano come principio la divulgazione nelle due lingue che vengono equiparate in Valle d'Aosta: l'italiano e il francese.

Penso che non ci sia da aggiungere altro se non che la Presidenza del Consiglio forse in questa occasione ha dimostrato di essere un po' poco attenta alle istanze della Comunità e soprattutto a quello che dovrebbe essere il ruolo della Presidenza del Consiglio.

Avevamo avuto un esordio critico nei confronti di quella votazione perché avevamo ritenuto che quella votazione aveva costituito una rappresentanza che era una rappresentanza di una parte di questo Consiglio. A conclusione di questa interpellanza vorrei solo invitare il Presidente Louvin ad essere più attento a rappresentare per l'intero il Consiglio con le sue sensibilità, con le sue caratteristiche e con le sue peculiarità.

Comunque l'interpellanza non era rivolta alla Presidenza del Consiglio anche se era innegabile che ne fosse coinvolta perché l'argomento è promanato dalla Presidenza del Consiglio. Quello che vogliamo sapere è quanto abbiamo scritto nell'interpellanza e che ho cercato di riassumere in sintesi nel mio intervento.

Président La parole à l'Assesseur à l'éducation et à la culture, Pastoret.

Pastoret (UV)Il est singulier que je doive répondre à une interpellation qui aurait dû être adressée à la Présidence du Conseil même si cela n'est pas prévu par le Règlement du Conseil.

Je veux tout de même souligner que cette initiative a été exclusivement du ressort de la Présidence du Conseil et du Bureau de Présidence qui a lancé l'initiative de divulgation de ce livre "Voici les droits des enfants" de manière autonome, donc je me dois là de préciser au collègue Frassy qu'il n'y a eu aucune intervention de la part des bureaux de l'Assessorat pour définir le choix linguistique soit en italien, soit en français.

Pour ce qui est du deuxième point de l'interpellation, concernant "l'eventuale contrasto con gli articoli 14 e 17 della convenzione", j'estime, mais je dois le faire à posteriori évidemment, de n'avoir rien à redire quant à cette initiative car je pense par ailleurs que ces choix ne sont pas en contradiction avec les articles 14 et 17 de la convention parce que les valeurs véhiculées par ce texte sont mondialement reconnues et ne relèvent pas d'analyses particulières proposées par les éducateurs.

Je ne trouve donc pas, dans le cas des figures prévues à l'article 14, qu'il y ait des dispositions qui ont été violées.

Mais évidemment la question qui a été posée par M. Frassy était s'il n'y a pas de violation quant au choix linguistique. Je me dois de dire que là aussi il y a un déficit d'information et j'arrive donc au troisième point de la question car sur 6.000 livres qui ont été distribués 3.000 exemplaires étaient bien en langue italienne: "Questi sono i diritti dei bambini".

Donc là pour ce qui est de la livraison des brochures au sein des écoles, pour autant que j'en sache et pour la partie de compétence que j'en ai, elle a été directement prise en charge par les enseignants. Chacun d'entre eux a donc pu librement utiliser soit la version italienne, soit la version française dans le respect de l'autonomie pédagogique.

J'espère là, avec le peu d'éléments que j'avais, tenant compte que cette initiative n'appartenait pas à l'Assessorat, d'avoir pu donner des précisions au collègue Frassy. Les autres, même en dépassant un peu la procédure de ce Conseil, pourront être bien données de la part du Président du Conseil.

PrésidentLa parole au Conseiller Frassy.

Frassy (FI)Molto brevemente. Sono parzialmente soddisfatto delle precisazioni che l'Assessore ha dato in quanto il suo Assessorato mi sembra di aver capito è rimasto completamente estraneo all'iniziativa anche a livello di consulenza e di coinvolgimento?

(interruzione dell'Assessore Pastoret, fuori microfono)

? certo, è stato coinvolto nella distribuzione tramite gli insegnanti.

Quello che però vorrei evidenziare, sul quale non abbiamo la stessa sintonia e la stessa sensibilità politica, è come sia contraddittorio molte volte l'incedere politico della forza dell'Union Valdôtaine a cui l'Assessore Pastoret appartiene e fa riferimento, come sia contraddittorio sostenere che la divulgazione è stata fatta nel rispetto del bilinguismo quando il concetto di bilinguismo per sua stessa definizione è cosa ben differente dal concetto di separatismo linguistico. Mi spiego meglio. Il fatto di divulgare se ho capito bene 6.000 copie in lingua italiana e 3.000 in lingua francese, o viceversa?

(interruzione dell'Assessore Pastoret, fuori microfono)

? perfetto: 3.000 e 3.000, o c'è la certezza che i 3.000 destinatari delle copie in italiano sono soddisfatti e contenti e viceversa?

(interruzione dell'Assessore Pastoret, fuori microfono)

? ma le scuole lo hanno distribuito, le scuole mi sembra che non dipendano al momento dalla Presidenza del Consiglio anche se è vero che c'è un carisma che difficilmente si può rimuovere in quanto il suo predecessore ha per lungo tempo gestito anche la situazione scolastica con risultati discutibili perlomeno per le scuole superiori perché alla fine le decisioni le ha dovute prendere l'Assessore Pastoret perché il predecessore dell'Assessore Pastoret si è ben guardato dall'arrivare alla conclusione, mi riferisco alla maturità bilingue, in quanto ha impostato un disegno politico e poi ha lasciato la patata in mano all'Assessore Pastoret; ma questa è una digressione.

Le copie dovevano essere fatte in italiano e in francese perché era normale che si potesse associare all'aspetto linguistico anche l'aspetto dell'apprendimento delle due lingue. Il fatto che invece vengano stampate in versioni differenti e divulgate con questa metodologia ci sembra che più che nel rispetto del bilinguismo, Assessore, sia in un'ottica di separatismo linguistico che dovrebbe essere l'esatto opposto di quello che prevede lo Statuto e di quello che voi stessi sostenete.