Oggetto del Consiglio n. 1328 del 24 maggio 2000 - Resoconto
OGGETTO N. 1328/XI Riorganizzazione del settore lattiero-caseario. (Interrogazione)
Interrogazione A seguito del sequestro cautelativo delle 50.000 forme di fontina congelate, avvenuta circa un anno fa, presso i magazzini GE – CA di Pollein;
A conoscenza degli impegni presi dall’Assessore competente di vigilare onde evitare il ripetersi di certe situazioni, nonché delle linee programmatiche che la Giunta regionale si era impegnata ad assumere per la riorganizzazione del settore lattiero - caseario;
Preso atto che in Consiglio regionale non è stata data più alcuna informazione sull’intera vicenda;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
la Giunta regionale e l’Assessore competente per conoscere:
1) che fine hanno fatto le 50.000 fontine poste sotto sequestro dai NAS, alla GE – CA di Pollein;
2) qual è oggi lo stato delle vendite rispetto alla produzione conferita dai produttori alla Cooperativa;
3) quali mercati si sono aperti a livello italiano ed europeo, ai prodotti lattiero - caseari della Valle d’Aosta.
F.to: Beneforti - Squarzino Secondina
PresidenteLa parola all'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Perrin.
Perrin (UV)Pour ce qui concerne l'épisode du séquestre de 50.000 formes de fromage chez la GE.CA., à l'état actuelle 12.000 formes ont été dessaisies et utilisées pour des productions gastronomiques; pour le restant il n'y a pas de nouveautés.
Quant à la deuxième question, la production conférée à la coopérative en 1999 monte à 273.502 formes marquées de fontine et 69.185 formes marquées de formaggio valdostano.
La production entière a été vendue au point que les premiers mois de l'année courante la coopérative n'a pu satisfaire toutes les commandes reçues.
Les données du secteur, toujours référées à 1999, indiquent une production globale de 375.938 formes de fontine, 8.000 formes de formaggio valdostano et 4.239 formes qui n'ont pas été classées, pour un total de 460.270 formes.
Aucun stock de magasin ne s'est créé.
Enfin, pour ce qui est de l'aspect commercial, la fontine semble être bien représentée sur le marché italien où les ventes ont été performantes presque partout. Nous avons plus 22 pour cent en Emilia Romagna, plus 21 pour cent en Ligurie, plus 13 pour cent en Vénétie et en Vallée d'Aoste, plus 4 pour cent en Piémont tandis qu'il y a eu une légère baisse en Lombardie et Latium, moins 2 pour cent.
Quant au marché européen, la fontine est vendue en France, Allemagne, Suisse, Angleterre et Espagne. Elle est présente aussi aux Etats-Unis.
Pour ce qui concerne les autres produits de la filière, y compris les fromages frais et à moyen affinage, les données fournies par la Centrale laitière nous informent qu'ont été vendus hors Vallée 67.700 kilos de produits en 1999 et 58.000 kilos de produits dans les premiers quatre mois de l'année 2000, donc il y a une augmentation de vente aussi de produits frais et de fromages à brève maturation.
Le lait, la crème et le beurre ont rejoint une vente totale de 120.000 kilos en 1999.
Les données relatives au chiffre global d'affaires de la Centrale, référées aux premiers mois 2000, montrent un accroissement des ventes d'environ 30 pour cent par rapport à la même période de l'année dernière. Les marchés qui se montrent davantage intéressés sont ceux de Piémont, Toscane, Ligurie, Lombardie et Emilia Romagna.
Quant à la réorganisation du secteur fromager, je rappelle synthétiquement les initiatives de plus grande envergure qui ont été prises d'après les indications du comité de coordination du secteur visant surtout à l'amélioration de la qualité de la production, c'est-à-dire: individuation des critères à suivre dans l'alimentation des vaches laitières soit pour ce qui concerne le foin que les autres aliments, ces critères ont été fixés par le Consortium des producteurs de fontine; démarrage de l'activité de certification du produit, ce qui garantit davantage les consommateurs.
Pour sa part la Coopérative des producteurs fontine a institué un prix lié à la qualité, censé primer les producteurs les meilleurs.
Quant à l'Assessorat de l'agriculture, nous avons chargé l'Université de Padoue de conduire une étude de valorisation de la fontine qui vient d'être terminée juste ces jours et qui sera bientôt présentée officiellement.
PresidenteLa parola al Consigliere Beneforti.
Beneforti (PVA-cU)Ringrazio l'Assessore per la risposta che ha dato e per i dati che ci ha fornito e lo ringrazio ancora se mi vorrà dare copia dei dati che ha letto in questa sede.
A distanza di dieci mesi dall'ultima volta che siamo venuti su questo argomento in questa sede abbiamo ripresentato questa interrogazione per conoscere qual era l'attuale situazione. Eravamo rimasti fermi al momento in cui erano state dissequestrate 8.665 forme destinate alla trasformazione in fonduta, ma abbiamo presentato questa interrogazione perché ci interessava conoscere in particolar modo qual era oggi, Assessore, la commercializzazione del prodotto e quindi l'andamento della cosiddetta "economia della stalla" che aveva rischiato un crollo a seguito di quanto era stato scoperto nei magazzini GE.CA. di Pollein.
Dieci mesi fa l'Assessore si era impegnato, per quanto di sua competenza, a vigilare sul settore lattiero-caseario. Noi oggi ci sentiamo in dovere di riaffermare che la Regione deve vigilare sulla fontina e sui formaggi valdostani; il settore deve voltare pagina e riacquistare la credibilità che merita anche per quanto riguarda la genuinità del prodotto che viene posto sul mercato.
Per questo, Assessore, a parte le risposte che vengono date alle nostre interrogazioni in questa sede, noi raccomandiamo che le linee guida che a suo tempo la Giunta aveva approvato divengano totalmente realtà, in particolare per quanto riguarda la commercializzazione che deve essere razionale ed investire il mercato interno ed estero in modo più ampio possibile, la produzione del latte di qualità e la sua trasformazione, gli interventi nel settore zootecnico, la tutela della tipicità dei nostri prodotti che è fondamentale per essere competitivi sul mercato, inoltre il ruolo che compete alle associazioni, ai consorzi, alle cooperative che operano nel mondo dell'agricoltura e nel settore lattiero-caseario, ruolo che deve essere rispettato e fatto rispettare.
Anche gli addetti al settore agricolo devono comprendere che occorre guardare avanti, che certe regole vanno rispettate se vogliamo che l'industria lattiero-casearia rimanga un settore determinante dell'economia valdostana e questo compito nei confronti del mondo dell'agricoltura deve svolgerlo in modo particolare l'Assessorato e sono certo che vorrà svolgerlo.