Oggetto del Consiglio n. 1077 del 12 gennaio 2000 - Resoconto
OGGETTO N. 1077/XI Costituzione della Camera di commercio della Valle d'Aosta. (Interpellanza)
Interpellanza Considerato che i membri del Gruppo Autonomisti-Autonomistes hanno ribadito in più occasioni di vedere con favore la nascita della Camera di Commercio della Valle d’Aosta;
Tenuto conto del fatto che già il 15 luglio del ’98, in risposta ad una mozione presentata dal nostro gruppo consiliare, l’assessore Ferraris aveva dichiarato che entro settembre dello stesso anno sarebbe stata avviata con le associazioni economiche e le associazioni delle libere professioni la "fase di approfondimento e di analisi per giungere a realizzare l’obiettivo" della nascita della camera di commercio;
Richiamato il programma della maggioranza, che ha tra i suoi punti qualificanti la costituzione della Camera di Commercio;
Avendo appreso da un comunicato stampa diramato dal movimento di maggioranza relativa, di un rinnovato interesse per la questione da noi da tempo sollevata;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l’Assessore competente per conoscere:
1) i risultati significativi che tale gruppo di lavoro ha finora conseguito;
2) quali sono gli intendimenti della Giunta in merito alla costituzione della Camera di Commercio, indicando tempi e modalità.
F.to: Comé - Viérin M. - Lanièce
PrésidentLa parole au Conseiller Comé.
Comé (Aut)La presentazione di quest'interpellanza non dovrebbe sorprendere nessuno perché il nostro gruppo consiliare aveva preso la parola già nel 1996 in quest'aula sul tema della camera di commercio e non si trattò di un'iniziativa isolata perché molte altre iniziative tese a sollecitare un maggiore impegno da parte dell'Esecutivo nel perseguire l'obiettivo della nascita della camera di commercio si sono susseguite nel tempo fino a giungere alla presentazione di un disegno di legge e in ultimo la mozione che è stata presentata nel 1998.
Nessuna sorpresa, dicevo, anche perché le recenti pubbliche prese di posizione dell'Union Valdôtaine evidenziano il fatto che la questione sta molto a cuore anche ad una parte di questa maggioranza.
Ma vorrei tornare con la memoria al 15 luglio 1998 quando la mozione da noi presentata chiedeva di costituire entro 30 giorni un gruppo di lavoro incaricato di elaborare un progetto entro tempi stabiliti per la costituzione di un organismo di rappresentanza delle imprese, degli artigiani e dei liberi professionisti.
L'Assessore Ferraris ci chiese di ritirare la mozione perché la costituzione della camera di commercio era uno dei punti del programma di maggioranza e aggiunse che per fare ciò era necessario costituire un tavolo di confronto e di proposta tra le associazioni di categoria anche se - precisava l'Assessore - un documento presentato dalle associazioni di categoria indicava la necessità di sviluppare una ricerca e non tanto di andare verso la creazione di uno strumento operativo, come veniva indicato nella nostra mozione, individuato nella camera delle imprese e delle professioni, nel senso che potrebbe essere questo lo strumento, ma che poteva essere eventualmente anche un altro.
Insomma per l'Assessore strumenti, modalità operative e momenti di analisi e di ricerca con le categorie erano appannaggio dell'Esecutivo e dovevano essere decisi e concordati con le categorie stesse.
A parte il fatto che sarei curioso di sapere quale altro strumento aveva in mente l'Assessore, visto che dappertutto ci sono le camere di commercio, comunque ritirammo allora la mozione su richiesta dell'Assessore che si impegnò ad avviare nel mese di settembre la fase di approfondimento e di analisi per giungere a realizzare l'obiettivo.
Ora se la mia interpretazione delle sue parole non va oltre il lecito, credo che egli intendesse dire settembre 1998 e non settembre 1999 anche se giunti a questo punto la cosa non ha più tanto un suo peso. Infatti a gennaio del 2000, quindi 18 mesi dopo la presentazione di questa mozione e 16 mesi dopo la fase di approfondimento, della camera di commercio o di qualche altro non ben precisato strumento di rappresentanza delle imprese, degli artigiani e dei liberi professionisti ancora non c'è traccia e non c'è traccia nemmeno di una bozza di disegno di legge e siccome 18 mesi sono un lasso di tempo senz'altro adeguato per predisporre quanto meno una bozza di disegno, vorremmo che l'Assessore ci rendesse conto di alcune cose.
Vorremmo sapere se questo tavolo d'incontro è stato aperto, quanti incontri si sono tenuti, quali risultati sono stati conseguiti e quando e dove nascerà la camera di commercio.
PrésidentLa parole à l'Assesseur à l'industrie, à l'artisanat et à l'énergie, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE)I problemi che pone il Consigliere Comé portano all'ordine del giorno la gestione della camera di commercio, di cui in questa Regione si discute dal 1948. Indubbiamente 18 mesi sono 18 mesi, ma è altrettanto vero che un programma di maggioranza si svolge nel termine della legislatura. Per quanto concerne questo punto del programma presentato dalla maggioranza, è stato fatto un lavoro programmatorio e adesso spiegherò cosa è stato fatto, cosa si intende fare e quali sono i tempi che si ritengono congrui per la realizzazione del progetto stesso.
L'interpellanza nella sua premessa richiama quanto avevo affermato nel luglio 1998 in questa sede in merito all'avvio della fase di approfondimento e di analisi della questione relativa alla riforma dei servizi camerali. In quell'occasione avevo ipotizzato che con il successivo mese di settembre si sarebbero avviati i confronti con le associazioni di categoria, così come ricordava il Consigliere Comé.
Proprio sulla base di una serie di incontri con le varie associazioni, la Giunta regionale nel mese di ottobre 1998 ha istituito un gruppo di lavoro con il compito di predisporre una bozza di un testo normativo concernente la riforma del sistema camerale e dei servizi annessi.
Il gruppo, nel quale sono rappresentate le associazioni economiche dei liberi professionisti e le organizzazioni dei lavoratori, dopo una prima disamina delle motivazioni che hanno sorretto a suo tempo il documento delle associazioni di categoria e del quadro attuale, ha deciso di affidare a un sottogruppo la redazione di una proposta normativa, una proposta che tenesse conto delle esperienze di altre regioni e anche di realtà provinciali con un tessuto economico simile a quello valdostano.
Il gruppo di lavoro ristretto ha presentato un documento concernente le linee d'indirizzo per la razionalizzazione e la qualificazione delle strutture e dei servizi alle imprese in Valle d'Aosta. Il gruppo ha concordato inoltre l'esigenza di approfondire una serie di questioni collegate alla definizione di uno strumento innovativo, di regolazione e di governo del mercato, di promozione dello sviluppo economico e con funzioni di raccordo fra istituzioni e imprese e fra pubblico e privato.
Per questo motivo si è evidenziata la necessità di un coinvolgimento di Unioncamere in considerazione sia della funzione di coordinamento del sistema camerale italiano rivestita da quest'ultima, sia delle riflessioni che Unioncamere sta sviluppando sul ruolo e sull'evoluzione del sistema camerale a livello nazionale ed europeo.
Sulla base delle indicazioni fornite dal gruppo di lavoro, si sono avviati i contatti con il vertice di Unioncamere arrivando a formalizzare una richiesta di collaborazione per lo studio di una proposta finalizzata alla creazione di un organismo che, tenuto conto delle dimensioni e competenze statutarie della Regione, sia in grado di realizzare un'innovazione nel campo del governo e dello sviluppo dell'economia e del mercato e di soddisfare le aspettative di partecipazione espresse dalle categorie economiche.
Ho fornito un brevissimo excursus sull'attività svolta in questo periodo. Il gruppo di lavoro ha inoltre provveduto a una disamina delle normative e delle procedure adottate in altre realtà con l'obiettivo di cogliere quegli elementi innovativi e qualificanti che emergono in rapporto ai servizi forniti in ambito camerale.
Nessuno, credo, abbia intenzione d'istituire una scatola vuota che richieda finanziamenti inutili e che non sia effettivamente utile per la realtà valdostana; questo concetto è stato ribadito con molta fermezza da parte delle categorie economiche.
Il programma di maggioranza infatti, parlando di uno strumento di autonoma rappresentanza delle categorie, ha inteso marcare una netta distinzione da qualsiasi progetto che tenda a ricopiare pedissequamente il modello di una classica camera di commercio operante nel nostro Paese. Innanzitutto perché nascerebbe una camera di commercio di esigue dimensioni e di limitate capacità d'intervento, una camera di commercio in Valle usufruirebbe di risorse autonome per circa 5 miliardi di cui 4 sarebbero vincolati per il funzionamento e la tenuta del registro delle imprese e degli albi e quindi si troverebbe ad avere un solo miliardo destinato alla promozione. Tenete conto che oggi la spesa che attualmente sostiene la Regione nel campo della promozione è di 10 volte almeno superiore, siamo nell'ordine di grandezza dei 10 miliardi.
Quindi si rischierebbe, sia dal punto di vista dei servizi che dal punto di vista della promozione, di fare dei passi indietro. Inoltre è necessario fare in modo che una struttura da determinarsi per la nostra Regione, tenga conto delle necessità e delle esigenze che in questo contesto emergono: cioè si tratta di costruire un vestito a dimensione della nostra Regione.
Con l'obiettivo quindi indicato dal programma di maggioranza, si intende dare ulteriore applicazione al principio di sussidiarietà: una sorta di applicazione del federalismo ai settori economici in un ambito di un proficuo confronto e di concertazione fra la pubblica amministrazione e le categorie economiche e sociali.
In questo contesto, anche sulla base delle indicazioni del gruppo di lavoro, si ritiene opportuno operare per: maggiormente coinvolgere e responsabilizzare il sistema delle imprese alla gestione dei servizi che le riguardano valorizzando in questo caso anche le diverse realtà associative che caratterizzano il mondo economico valdostano; adeguare l'offerta di alcuni servizi ritenuti strategici per l'economia locale; razionalizzare e qualificare le strutture esistenti, nel senso che, pur non essendoci la camera di commercio in Valle, tutta una serie di servizi sono già stati posti in essere dall'Amministrazione regionale, quindi si tratta di fare un'opera di razionalizzazione e di ottimizzazione dell'esistente.
In sostanza quello che si vuole creare è un organismo che sia la sede della comunità economica regionale e quindi in quanto tale sia in grado di delineare e dare un contributo fattivo per delle linee di sviluppo dell'economia regionale.
Nel corso dell'analisi svolta è emersa la necessità di un confronto con la realtà nazionale ed europea in materia di coinvolgimento dell'imprenditoria locale nella gestione dei servizi. Ciò spiega ancora di più la scelta di chiedere una collaborazione ad Unioncamere; la realtà economica è mutata e offre una serie di opportunità che solo un punto privilegiato di osservazione quale di fatto è Unioncamere può meglio cogliere.
Per governare il mercato locale e rapportarsi con il mercato esterno occorrono strumenti e servizi innovativi, un sistema di promozione che sfrutti al meglio le possibilità di far conoscere i prodotti e la realtà locale creando le necessarie economie di scala e sfruttando le opportunità offerte da ogni progetto sia in ambito nazionale che europeo. Più in generale si tratta di ricercare nuove e più efficaci forme di collaborazione tra i soggetti pubblici e il tessuto produttivo e sociale al fine di concorrere allo sviluppo economico regionale e alla crescita direi soprattutto qualitativa del sistema Valle d'Aosta.
Va costruito un luogo, in collegamento con altre realtà nazionali ed europee, che crei e attui autonomamente nuove politiche di sviluppo in sintonia e con un continuo e proficuo confronto fra soggetti economici e sociali, Regione, enti locali.
Questo progetto comporta un profondo ripensamento della situazione attuale e va realizzato con la necessaria gradualità. C'è da dire che sul tema della camera di commercio già sono stati fatti degli approfondimenti; nel 1995 uno studio della Bocconi aveva affrontato questo tema indicando la necessità di affrontare questa questione con gradualità.
In ogni caso, per quanto riguarda i tempi, che era una delle questioni poste nell'interpellanza, quelli richiesti dallo studio di fattibilità di Unioncamere occuperanno il primo quadrimestre di quest'anno, quindi alla fine di questo quadrimestre avremo lo studio di fattibilità; per quanto riguarda invece i tempi politici, questi dovranno sicuramente prevedere un confronto all'interno delle forze politiche del Consiglio regionale e la continuazione del confronto con le categorie economiche e sociali interessate.
Questi tempi sono determinati dal raggiungimento di un accordo di carattere politico, quindi sono più difficilmente definibili. L'intenzione della maggioranza è su questo punto di arrivare, nei tempi che indicavo, alla definizione di una proposta normativa da discutere in quest'aula.
PrésidentLa parole au Conseiller Comé.
Comé (Aut) Voglio ringraziare intanto l'Assessore per la sua risposta.
Rispetto alla mozione che avevamo presentato nel 1998, dove praticamente l'Assessore ci chiese di ritirare la mozione perché il gruppo di lavoro non serviva, ci accorgiamo che pochi mesi dopo la presentazione della nostra mozione è stato costituito non solo un gruppo di lavoro, ma addirittura adesso si parla di un sottogruppo.
Mi pare di capire che sia il gruppo che il sottogruppo stiano dando degli elementi innovativi, così l'Assessore li ha chiamati, che però hanno bloccato l'intenzione da parte dell'assessorato e della maggioranza di andare verso la definizione di tale proposta tant'è vero che l'Assessore mi dice che a seguito di questa proposta tecnica bisognerà avviare un confronto politico. Mi fa strano sentire questa definizione da parte dell'Assessore quando questo era ben chiaro e determinato nel programma di maggioranza. Il fatto che l'Assessore dichiari oggi che serve un confronto politico su questo vuol dire che, pur essendo stato citato sul programma di maggioranza, non c'è ancora un'idea ben chiara. Non vorrei che anche per questo problema le decisioni vengano poi prese non qui, a Palazzo Deffeyes.
PrésidentLes travaux du Conseil sont suspendus, ils reprendront à 16 heures.
La séance est levée.