Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1075 del 12 gennaio 2000 - Resoconto

OGGETTO N. 1075/XI Finalità delle conferenze stampa settimanali dell'USL e suggerimento di analoghe iniziative per altri organismi regionali. (Interpellanza)

Interpellanza Osservato che, a seguito della crisi politica che ha investito il settore della sanità la scorsa estate, l’U.S.L. ha deciso di pubblicare una rivista di informazione trimestrale, "Newsl", e di convocare settimanalmente una conferenza stampa, ad imitazione di quanto già avviene per la Giunta regionale;

Rilevato che in occasione di tali conferenze vengono spesso trattati temi di poca rilevanza, ma nonostante ciò l’ "effetto-pubblicità" è garantito;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

la Giunta regionale e l’Assessore competente per sapere:

1) quali scopi vengono perseguiti con le conferenze stampa settimanali dell’U.S.L.;

2) se non si ritenga di suggerire analoghe iniziative alla Gestione straordinaria del Casinò, alla Finaosta S.p.A. e a tutti gli altri enti e organismi in qualche modo ricollegati all’attività e alle iniziative dell’Amministrazione regionale.

F.to: Curtaz

PresidenteLa parola al Consigliere Curtaz.

Curtaz (PVA-cU)L'Assessore Vicquéry mi consentirà un tono un po' ironico.

Mi immagino quest'estate l'Assessore Vicquéry, nel pieno della crisi della sanità in Valle d'Aosta. Egli deve aver pensato se era più facile sveltire i tempi per i ricoveri e le operazioni, se era più facile trovare infermieri o se era più facile trasmettere all'opinione pubblica un giudizio migliore rispetto all'attività dell'USL. Allora avrà messo attorno a un tavolo i collaboratori e avrà fatto presente loro che c'era una prassi in Valle d'Aosta che a fini pubblicitari ha degli effetti molto benefici che è quella della conferenza stampa settimanale della Giunta e avrà proposto al commissario di copiare quest'iniziativa in modo da poter tutte le settimane far sentire all'opinione pubblica la campanella, non dico la campana perché visto il livello delle conferenze stampa è solo una campanella del Commissario dell'USL. Per di più, per completare l'opera d'informazione beatificante, questo trimestrale d'informazione che completa la vicenda. È un trimestrale, costerà anche poco, comunque è in bella carta patinata, eccetera.

Così, come tutti i Valdostani, mi sento tutte le settimane raccontare cosa ha deciso il dott. Bosso; per esempio, le due ultime conferenze stampa abbiamo saputo prima della fine dell'anno che l'USL si occupava del "Millennium bug" che aveva fatto questo controllo ai propri sistemi informatici, cosa che hanno fatto in tutto il mondo da almeno un anno, noi lo abbiamo saputo prima e poi appena dopo abbiamo di nuovo saputo che era andato tutto bene. Francamente non si aspettava altro che accendere il televisore per sapere che Bosso aveva speso dei soldi per il "Millennium bug" e che tutto era andato abbastanza bene. Eravamo in ansia di sapere questa cosa.

Voglio dire che quest'iniziativa funziona perché detta così sembrerebbe che non funzionasse e invece funziona. Per il fatto stesso che un organismo più o meno pubblico faccia una conferenza stampa, significa che i giornali, gli organi di stampa, la radio e la televisione riportano quanto viene riferito in queste occasioni e ci si dimentica un po' dei problemi della sanità che sono sempre lì, perché appena nei giorni scorsi abbiamo letto un comunicato delle organizzazioni sindacali che denunciano la difficoltà ancora di avere infermieri soprattutto a causa dell'esame di francese.

Ma visto che la cosa funziona, chiedo nella mia interpellanza se non è il caso di estenderla ad altri organismi in modo che tutti i giorni della settimana ci sia almeno una conferenza stampa: il lunedì la Giunta, il martedì l'USL, proporrei per il mercoledì il Casinò, il giovedì la Finaosta e sarebbe anche interessante perché della Finaosta non sappiamo mai nulla qui dentro.

Quindi chiedo all'Assessore alla sanità e alla Giunta se non sia il caso di fare un programma settimanale di conferenze stampa in modo che l'opinione pubblica sia nutrita degli intendimenti della maggioranza e cresca nella capacità critica. Questa propaganda assomiglia sempre più a una propaganda di regime invece che a una libera informazione.

PresidenteLa parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Vicquéry.

Vicquéry (UV)Assicuro il Consigliere Curtaz che l'estate scorsa l'ho passata non attorno a tavole rotonde per invitare l'USL a pubblicizzare le proprie iniziative, ma a lavorare, semplicemente a lavorare. Qualcosa si è ottenuto, qualcosa no, perché i temi della sanità sono sempre à la Une e così purtroppo sarà ancora per anni.

Ma per rimanere al tema, nell'attesa che la Commissione per il Regolamento del Consiglio regionale si esprima sull'ammissibilità o meno di interpellanze e interrogazioni di questo genere, perché abbiamo ricevuto la lettera del Presidente del Consiglio che demanda alla Commissione per il Regolamento, mi limito a dare una risposta pervenuta dall'USL e poi farò alcune considerazioni di tipo personale.

L'USL mi dice che in riferimento alla nota: "Si precisa che le iniziative intraprese dall'USL a carattere sperimentale di convocare settimanalmente una conferenza stampa con i principali organi d'informazione rientra in un'operazione di più ampio respiro mirante a un maggior dialogo fra Amministrazione e mass media e dunque in ultima analisi fra Amministrazione e cittadini anche al fine di evitare strumentalizzazioni dannose di fatti e situazioni spesso di difficile comprensione per gli utenti. Nell'ambito dello stesso progetto di comunicazione si è deciso di coinvolgere anche gli operatori attraverso lo strumento del periodico interno che consente di dare voce alle iniziative promosse dall'azienda, all'evoluzione della normativa nonché a tutte le informazioni necessarie al lavoro quotidiano dei dipendenti".

Alcune mie considerazioni. Se l'USL ha deciso di attivare i suoi strumenti d'informazione e comunicazione, vi assicuro che lo ha fatto in piena autonomia e non certamente a seguito di supposte crisi politiche perché il problema non era la crisi politica e non lo sarà, spero. Il problema è la gestione e l'efficienza dei servizi socio-sanitari che vanno al di là di un aspetto di gestione e di governo politico del sistema.

Dissento dall'interpretazione che il Consigliere Curtaz fa rispetto a questi incontri con la stampa perché li definisce incontri dove viene data un'informazione beatificante e con temi di poca rilevanza.

È certamente poco utile informare gli utenti sui probabili disagi che possono provocare gli scioperi dei medici ospedalieri; non serve sicuramente a nessuno sapere quali sono le modalità di rimborso per le eventuali spese mediche sostenute dai Valdostani che sono magari in vacanza all'estero; è sicuramente superfluo illustrare alla popolazione come funzionano le guardie mediche, dove sono attivate, orari, modalità di accesso così come è superfluo spiegare cosa sono e come funzionano le guardie mediche turistiche; non era ovviamente necessario informare la popolazione sui disagi e possibili tempi di riattivazione del sistema causati dalle apparecchiature del laboratorio di analisi; non serviva sicuramente fare il punto sulle difficoltà nel reperire un pediatra di libera scelta e spiegare motivazioni e tempi per la normalizzazione del problema; non è utile sapere come funziona il 118 e quando rivolgersi a questa struttura; era davvero superfluo come si era preparato l'Ospedale al "Millennium bug" spiegando alla popolazione che sarebbero stati sospesi i ricoveri ordinari dal 30 dicembre al 2 gennaio e invitando la popolazione a non recarsi in Ospedale per evitare disagi legati specificatamente ed esclusivamente all'aspetto del rischio del "Millennium bug" che vi assicuro ha impegnato le strutture dell'USL enormemente.

Una sola apparecchiatura fra le migliaia in dotazione all'USL non ha funzionato ed era la sola apparecchiatura che non risultava nell'inventario perché era un vecchio sistema meccanografico per timbrare la posta in uscita e che al 1° gennaio 2000 ha stampato 1° gennaio 1900, anziché 1° gennaio 2000. Tutto il resto, si parla di apparecchiature delicatissime e costosissime, hanno funzionato, ma l'obiettivo di quell'incontro era esplicitamente fatto per invitare i Valdostani ad evitare di essere ricoverati possibilmente.

Era inutile anche spiegare cosa sta cercando di fare l'USL per ridurre le liste di attesa. Nella logica della trasparenza sempre invocata, salvo poi contestarla quando viene applicata come in questo caso, l'USL ha ritenuto utile spiegare come e dove vengono spesi ingenti capitali, circa 50 miliardi, per le attrezzature medico-scientifiche che significano maggiore sicurezza nelle diagnosi e negli interventi sui pazienti. Desumo che le spiegazioni sono a volte inutili e a volte inascoltate, se è vero, come è vero, che l'ultimo movimento politico nato in Valle d'Aosta il primo intervento pubblico lo ha fatto sulle attrezzature dell'USL senza sicuramente conoscerne nulla. Questo significa che dovremo dare ancora ulteriori informazioni perché se di una cosa non si può accusare l'Ospedale di Aosta è della mancanza di attrezzature. C'è tutto, manca ancora la risonanza magnetica nucleare e la radioterapia, ma a livello diagnostico c'è tutto quello che esiste sul mercato.

Dimenticavo l'inutilità d'informare la gente su come e dove si potevano reperire i vaccini antinfluenzali e come prevenire l'epidemia. Tutte banalità, certo, ma che la gente ha dimostrato di apprezzare e che gli organi d'informazione autonomamente ritengono utili. A fronte di una sessantina di comunicati emessi dall'USL nel periodo maggio-dicembre, sono stati pubblicati circa 250 articoli che, contando l'effetto moltiplicatore abbinato a ciascuna testata, hanno raggiunto circa 60 mila Valdostani.

Colgo l'occasione per ringraziare gli organi d'informazione per aver attuato questa forma di collaborazione richiesta dagli stessi giornalisti.

Rammento inoltre che con delibera n. 373/99 l'USL ha attivato l'Ufficio comunicazione e immagine, ufficio previsto da una normativa dello Stato proprio nella logica della maggiore trasparenza, dell'URP (Ufficio relazioni pubbliche), eccetera, i cui compiti sono proprio quelli di gestire in stretta collaborazione con la direzione generale il rapporto con gli operatori dell'informazione e con i media. Su questo c'è ancora una tematica aperta con gli organi d'informazione che spesso si lamentano giustamente e ricordo che era stato fatto anche un seminario due anni fa al Palaceva su questo tema; giustamente a volte si lamentano di una certa confusione fra il giusto diritto di privacy e il diritto d'informazione perché succedeva, ora sta succedendo meno, che a livello di Pronto soccorso non venissero date informazioni corrette sugli incidenti di montagna, su motivi di urgenza perché era evidente la necessità di usare molta cautela nel diffondere queste informazioni.

Il tavolo fra azienda USL e organi di stampa è ancora aperto, si stanno raggiungendo dei risultati più che soddisfacenti nella logica dell'informazione corretta contemperata con la logica della privacy.

Fra i compiti c'è anche quello di veicolare all'esterno le notizie che riguardano l'azienda, il suo posizionamento, i suoi punti di forza; gestire le richieste d'informazioni provenienti dai media facendo in modo che siano coerenti con le strategie istituzionali, giungano agli organi d'informazione nei tempi richiesti e in una forma che sia fruibile dal giornalista; garantire una funzione attiva di divulgazione delle notizie e d'informazione in funzione degli obiettivi aziendali e una funzione reattiva intesa come risposta alle sollecitazioni dei media; predisporre una rassegna stampa quotidiana che faciliti una veicolazione alla dirigenza interna di tutte le informazioni coinvolgenti la struttura; l'adozione di un piano di media relation che permetta all'azienda di far conoscere meglio gli obiettivi, le strategie istituzionali e il loro raccordo con le più generali indicazioni di politica sanitaria regionale; sovrintendere alla realizzazione delle pubblicazioni richieste dalla direzione oltre che delle locandine di seminari, convegni e brochure pubblicitarie in stretto collegamento con i servizi interessati.

Si sta costruendo una carta dei servizi sullo stile degli ospedali francesi che darà delle informazioni corrette a tutti i pazienti al momento del ricovero, al momento di una prestazione anche a livello ambulatoriale sui servizi che vengono garantiti, sui diritti e doveri e quant'altro. Promuovere, in ultimo, in collaborazione con la direzione strategica la realizzazione di una house organ di comunicazione interna con le unità budgetarie.

A proposito di quest'ultimo punto ultimamente una rivista pubblicava quest'articolo dal titolo: "Nella house organ locale meno vetrina e più notizie" in cui si diceva che: "? Sono ormai migliaia gli enti locali che hanno deciso di fare informazione in proprio: stampa, radiofonia, tivù e internet, ogni mezzo è buono per far sentire la propria voce. Solo all'USP (Unione stampa periodica) sono 532 le riviste associate editate da comuni, province, regioni, comunità montane, enti locali, aziende sanitarie?".

Si tratta in realtà della punta di un iceberg, ma il concetto che viene evidenziato in quest'articolo dell'USP è che questi enti hanno capito che gli investimenti sulla comunicazione rendono soprattutto se l'informazione diventa al servizio del cittadino. I periodici stanno comunque cambiando pelle: al bando i bla bla bla dei politici e largo alle notizie utili di cui è ricca la miniera dell'attività amministrativa, soprattutto diversificazione delle fonti d'informazione. Cita fra l'altro quest'articolo il Comune di Torino come esempio non solo per il sito recentemente aperto, ma per l'informazione che viene data.

Concludo dicendo che evidentemente non posso rispondere alla seconda domanda che è una domanda provocatoria.

Ritengo che tutti questi enti, che sono satellitari alla grande "mamma Regione", abbiano una loro autonomia nell'ambito dei loro grossi bilanci di gestione e, se volessero, potrebbero sicuramente adottare una metodologia di pubblicizzazione dell'attività svolta come meglio ritengono, ma non mi esprimo in merito proprio nella logica dell'autonomia che rivestono.

Concludo dicendo che questo tipo d'informazione è molto gradita agli organi d'informazione che spesso si sono lamentati anche con me negli anni passati di questa supposta tendenza da parte del servizio sanitario di nascondere le cose. Così non è perché nessuno intende nascondere le liste di attesa o i disagi a cui i cittadini devono far fronte, anzi riteniamo che sia utile anticiparli per evitare che i disagi aumentino. Questo è lo scopo principale.

La rivista che vi ho distribuito nell'ultimo Consiglio regionale è sperimentale, va sicuramente tarata; ho criticato l'impaginazione non nel senso tecnico, ma nel senso dell'impostazione un po' troppo di lusso rispetto alle situazioni di cassa e di disavanzo dell'USL. Li ho invitati a fare quest'informazione che, ripeto, è interna al servizio, nel senso che deve dare informazioni ai circa 1.900 operatori del sistema e non tanto all'esterno, ma devono farla con un metodo più economico in linea con una logica di efficienza e di efficacia.

PresidenteLa parola al Consigliere Curtaz.

Curtaz (PVA-cU)L'Assessore ha preso molto sul serio quest'interpellanza che aveva un tono più che altro scherzoso, gliene do atto anche positivamente.

È che la sua risposta seria mi obbliga a fare alcune osservazioni perché l'Assessore nella risposta ha volontariamente confuso lo strumento con l'obiettivo. Ovviamente, siamo tutti d'accordo che ci sia un'informazione corretta nei confronti degli utenti e che anzi quest'informazione sia il più possibile trasparente, che aumenti e sicuramente non è a me né a nessun altro che dà fastidio se quest'informazione giunge a più cittadini possibili. Quello che si discute è che quest'obiettivo si raggiunga attraverso una conferenza stampa settimanale, su questo mi permetto di dissentire completamente; io rispetto il lavoro di tutti, probabilmente per il lavoro degli organi di stampa questa conferenza stampa sarà anche comoda, ma io credo che tutte, ma veramente tutte le notizie che vengono date in queste conferenze stampa possono benissimo essere oggetto di comunicati faxati a tutti i giornali e riportati adeguatamente. Se poi un giornale avrà bisogno di avere dei chiarimenti, eccetera, si telefona, si chiede, magari si chiede non solo al Commissario dell'USL, ma anche a qualche utente, magari al Tribunale del malato, magari a qualche associazione di consumatori, tanto per fare degli esempi a caso.

È lo strumento che mi sembra "propagandistico" rispetto all'obiettivo, sull'obiettivo siamo d'accordo.

Apprezzo anche l'osservazione che ha fatto l'Assessore rispetto alla necessità che forse questo trimestrale sia un po' più modesto dal punto di vista editoriale. Condivido infine quello slogan che l'Assessore ha citato: meno vetrina, più notizie. Le chiedo anch'io, Assessore, meno vetrina e più notizie.