Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1045 del 15 dicembre 1999 - Resoconto

OGGETTO N. 1045/XI Convenzione tra la società Day Hospital s.r.l. e l'USL relativamente alla locazione di una sala operatoria. (Interpellanze)

Interpellanza Vista la delibera dell’USL n. 2553 del 10/11/99 con la quale viene stipulato il contratto con la Società Day Hospital s.r.l. per la locazione di una sala operatoria da destinare all’attività chirurgica istituzionale in regime di day surgery ambulatoriale;

Verificato che detta Società mette a disposizione, oltre ai locali, anche "il necessario personale medico anestesista ed infermieristico ferrista";

Constatato che l’USL, oltre a corrispondere alla Società la cifra di 7 milioni al giorno (IVA esclusa) per utilizzo della sala operatoria, deve provvedere a medicinali, piccole attrezzature, al rimborso di esami diagnostici eseguibili presso tale struttura, al trasporto in autoambulanza in ospedale in caso il paziente non fosse dimissibile entro le ore 20, e deve riservare sempre a tale scopo un letto;

la sottoscritta Consigliera regionale

Interpella

l’Assessore competente per sapere:

1) per quali motivi il Day Hospital, a differenza dell’ospedale, riesce a reperire anestesisti ed infermieri ferristi e se anche a questi è richiesto il superamento della prova preliminare di conoscenza della lingua francese;

2) quanto costa effettivamente tale convenzione, tenuto conto delle spese accessorie previste;

3) quali sono gli intendimenti della Giunta rispetto a tale convenzione.

F.to: Squarzino Secondina

Interpellanza Premesso:

- che l’U.S.L. ha stipulato una convenzione con la società Day Hospital s.r.l. di Aosta, per la locazione di una sala operatoria in via sperimentale per sei mesi, due giorni a settimana, in regime di "day surgery";

- che la convenzione prevede un impegno finanziario di £ 436.800.000, corrispondente ad un costo di £ 8.400.000 onnicomprensive per ogni giorno di utilizzo della sala operatoria;

- che gli interventi chirurgici sono eseguiti dal personale medico dell’U.S.L., affiancati da anestesisti ed infermieri ferristi messi a disposizione dalla società Day Hospital s.r.l.;

- che le sale operatorie dell’ospedale regionale sono tuttora sottoutilizzate;

Constatato che il pagamento del corrispettivo pattuito "sarà effettuato a rate mensili posticipate entro 30 giorni dalla data di ricevimento della fattura";

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l’Assessore alla Sanità, salute e politiche sociali per sapere:

1) quale valutazione esprima in merito, con particolare riferimento alla congruità economica e alla efficacia del servizio;

2) se i fornitori abituali dell’U.S.L. vengono liquidati con le medesime tempistiche di cui alla convenzione indicata in premessa.

F.to: Frassy - Tibaldi - Lattanzi

PresidenteLe due interpellanze vengono trattate in maniera congiunta per analogia di argomento affrontato.

La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (PVA-cU)Quest'interpellanza fa riferimento a una delibera che l'USL ha adottato recentemente, il 10 novembre 1999, con cui stipula un contratto in via sperimentale per sei mesi, rinnovabile eventualmente per altri sei mesi, con la società Day hospital di Aosta perché l'USL intende locare una sala operatoria da destinare ad attività chirurgica istituzionale, quella che dovrebbe essere svolta in Ospedale ma che, visto che lì non ci sono gli spazi, si va fuori a svolgere in regime di day surgery ambulatoriale.

Viene stipulato questo contratto per due giorni alla settimana dalle 8,00 alle 20,00 e cosa si chiede a questa società? Le si chiede di mettere a disposizione una sala operatoria con i locali necessari per gli interventi, locali che sono indicati con abbastanza precisione; ci sono la tisaneria, la hall, la sala sterile, i locali di servizio, la sala operatoria, la camera di degenza a seconda delle esigenze.

Il Day hospital non mette solo a disposizione i locali, ma mette a disposizione anche il personale ovvero due tipologie di personale: il personale medico anestesista e il personale infermieristico ferrista perché il chirurgo, che invece va ad operare, è personale dell'USL che, anziché operare in una struttura ospedaliera, opera in questa struttura privata che è stata locata.

Cosa dà in cambio l'USL rispetto al servizio chiesto al Day hospital? Intanto l'USL paga, dà 7 milioni al giorno per quest'affitto, calcolando 6 mesi per 52 giorni la cifra che si prevede è di lire 436.800.000, ma non è questa l'unica spesa che viene fatta perché sempre in questo contratto si dice quali sono gli altri servizi che l'USL fornisce. A parte le spese dell'assicurazione del proprio personale, deve provvedere a tutti i medicinali, alle piccole attrezzature, al rimborso di esami diagnostici eseguibili presso tale struttura, ai pasti laddove sono forniti, al trasporto in ambulanza in Ospedale in caso il paziente non possa essere dimesso entro le ore 20,00 e deve anche riservare in Ospedale un letto a questo scopo. Oltre a questo tipo di servizio che viene dato, se ci sono dei beni che si sono deteriorati per l'uso che se n'è fatto, questi vanno sostituiti.

La domanda che pongo è di questo tipo. Quali sono i motivi per cui il Day hospital, a differenza dell'Ospedale, riesce a trovare anestesisti ed infermieri e ferriste? Cosa ci dà in più il Day hospital? Un locale, ma sembra che sale operatorie ne abbiamo a sufficienza nelle nostre strutture ospedaliere.

Chiedo se anche al personale che il Day hospital mette a disposizione e che noi paghiamo - perché se paga l'USL è la Comunità che paga - viene chiesto il superamento della prova preliminare di conoscenza della lingua francese; se a questo personale non venisse chiesto quest'esame, vorrei sapere quanto viene a costare alla Regione il ricorso a questo tipo di personale che non sa la lingua francese.

Vorrei sapere quanto costa effettivamente questa convenzione perché è vero che qui si parla di 7 milioni al giorno, ma come avete potuto vedere dall'elenco che ho fatto ci sono tutta un'altra serie di spese che l'USL è disposta a sostenere. Vorrei sapere dov'è quel posto letto che l'USL deve riservare due giorni alla settimana per eventuali pazienti dimessi dopo le ore 20.00, in quale reparto viene collocato questo posto letto, a quale primario si chiede di riservare un posto letto per questi ammalati che usufruiscono di tale servizio di day surgery?

E ancora la mia richiesta riguarda gli intendimenti della Giunta rispetto a questa convenzione, che valutazione dà rispetto a questo tipo di contratto che, come ho spiegato, sembra essere un contratto che va a favore - mi suggeriva il collega Rudi, e penso che possa aver ragione - del Day hospital che era in crisi economica e non tanto della programmazione economica dell'USL che nel rapporto costi-benefici deve fare delle scelte, anche operative che non siano un aggravio alla collettività.

PresidenteAltri che intendono illustrare?

La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Vicquéry.

Vicquéry (UV)Risponderò prima puntualmente alle domande tecniche che sono state poste.

Il costo dell'utilizzo della sala operatoria della società Day hospital è stato calcolato utilizzando come base la tariffa corrispondente alla media dei DRG chirurgici riferiti agli interventi che si intendevano svolgere in regime di day surgery.

Tale importo è poi stato confrontato con le tariffe riconosciute dalle principali compagnie assicurative depurato dal costo del personale medico chirurgo a carico dell'USL ed ulteriormente valutato dal nucleo di valutazione che si è espresso favorevolmente in merito alla congruità del prezzo. Va precisato che essendo il Day hospital una struttura privata applica l'IVA sulle proprie fatture attive. Preciso che questo nucleo di valutazione è un organismo tecnico della struttura dirigenziale dell'USL che ha tra l'altro anche i compiti di verificare la congruità delle operazioni economico-finanziarie che l'USL mette in atto.

Secondo la normativa statale vigente i fornitori dei beni vengono pagati a 90 giorni dalla presentazione della fattura anche se devo dire che ultimamente questi tempi, per motivi di trasferimenti di cassa dallo Stato alla Regione e da questa all'USL, non sono stati sempre rispettati.

Il reperimento di un anestesista da parte della società Day hospital per l'effettuazione d'interventi chirurgici bisettimanali trova la sua motivazione nella facoltà che è data ai medici dipendenti del Servizio sanitario nazionale di esercitare la libera professione extramoenia. Nella fattispecie trattasi di un anestesista dipendente da altro ospedale che svolge attività extramoenia. Gli anestesisti in forza presso la struttura ospedaliera di Aosta, come ben noto, già svolgevano turni aggiuntivi per la copertura delle normali sedute operatorie per cui non era assolutamente ipotizzabile un loro utilizzo. Questo tema è stato ampiamente affrontato in questa sala e mi pare che su questo anche alcuni degli interpellanti facessero presente l'assoluta impossibilità di chiedere ulteriormente turni aggiuntivi al personale in forza per motivi anche di sicurezza nell'ambiente di lavoro.

Relativamente all'infermiera strumentista si precisa che allo stato attuale tale figura risulta carente presso il presidio ospedaliero anche perché richiede un congruo periodo di tirocinio per cui si è preferito utilizzare la risorsa esistente presso la società Day hospital. In effetti, se si riuscirà ad aumentare ulteriormente le sedute operatorie rispetto a quelle già incrementate, si porrà il problema delle ferriste strumentiste che abbisognano di un periodo di formazione di almeno sei mesi, alcune delle quali sono in fase di formazione, ma che è difficile reperire perché si tratta di un'attività iperspecializzata.

Trattandosi di struttura privata non si ritiene che l'assunzione del personale sia subordinata all'accertamento della conoscenza della lingua francese anche se la domanda della Consigliera Squarzino stuzzica l'appetito perché se è vero che stiamo discutendo di esami di francese per il personale dipendente del pubblico impiego, ne discuteremo probabilmente anche per i medici di base, per i pediatri convenzionati e per gli specialisti ambulatoriali, è interessante porre sul piatto della bilancia l'eventuale sottomissione all'esame di francese giustamente anche del personale medico e non medico delle strutture private convenzionate.

È un argomento importante che colgo perché se è vero che la riforma sanitaria mette sullo stesso piano il settore pubblico e il settore privato e dà la possibilità al cittadino di recarsi indifferentemente nell'una o nell'altra struttura, è altrettanto vero che il cittadino deve poter avere in ambedue le strutture la possibilità di dialogare in francese anche con anestesisti, probabilmente non sotto l'effetto dei sedativi, ma nel momento della preparazione alla sala operatoria. È un argomento molto interessante.

Il costo della convenzione riportato nella delibera che è stata citata è di 436.800.000 lire. Voglio precisare che, per quanto concerne l'aspetto della congruità dei prezzi, rispondo in parte alla domanda posta dal Consigliere Frassy, non è l'Assessore che deve esprimersi a questo riguardo. Faccio presente che il nucleo di valutazione si è espresso favorevolmente e che il sistema dei DRG (raggruppamenti omogenei di diagnosi) è un sistema in parte nuovo, ma ormai già sperimentato che supera la logica del ripiano a piè di lista. Le convenzioni applicate fino a poco tempo fa prevedevano dei rimborsi à piè di lista o comunque con valutazioni di congruità diverse. Il sistema del DRG consiste in gruppi di diagnosi a cui corrispondono tariffe predeterminate e le tariffe per definizione costituiscono l'insieme del costo della prestazione stessa onnicomprensiva: prestazione medica, prestazione non medica, ammortamento delle strutture e quant'altro.

È pur vero che i DRG non sono assolutamente ancora stati testati in modo chiaro perché si sta ripensando al sistema di DRG perché se il costo effettivo per un'appendicectomia in Aosta è di 6 milioni, presso la clinica Humanitas di proprietà delle assicurazioni private di Milano può essere di 4 milioni per risparmi vari e presso le Molinette di Torino potrebbe essere di 8 milioni. I DRG sono delle medie che sono attuate a livello nazionale, ma che dovranno essere riviste e aggiornate, però sulla base di una definizione dei costi che è molto difficile da definire.

Il metodo che è stato attuato dall'USL è quello assolutamente legittimo e direi l'unico metodo che poteva attuare perché tendenzialmente le strutture private tenderebbero a non applicare i DRG, a chiedere costi superiori rispetto a quelli dei DRG.

È una materia aperta su cui torneremo. Il fatto che sia stata definita come sperimentale la convenzione ha anche la motivazione, in primo luogo, di vedere la risposta dei chirurghi perché a fronte di tante discussioni non tutti i chirurghi hanno poi dato la loro disponibilità ad operare tenendo presente che l'operazione in day surgery in una struttura staccata è una questione dal punto di vista medico-legale molto delicata che è di fatto sperimentata e che ha dei risvolti di tipo professionale non indifferenti. In questa logica sta il discorso della riserva del posto letto in Ospedale perché, nel momento in cui si opera in day surgery, il paziente è come se fosse ricoverato presso la struttura ospedaliera e il posto di riserva ha questa funzione teorica di comunque avere un letto per eventuali aggravamenti che sorgano nella fase post operatoria.

Concludo non facendo valutazioni di congruità dei prezzi, dal punto di vista politico non posso che confermare che questa delibera assunta dall'USL va esattamente nelle indicazioni che sono state date da questo Consiglio regionale che ha invitato l'Assessore e la Giunta regionale ad attivarsi per ridurre le liste di attesa delle sale operatorie e questo sta avvenendo con grande soddisfazione.

In questa fase c'è una grande soddisfazione reciproca, soprattutto dei cittadini, questo è positivo; l'invito che era stato fatto era di attivarsi utilizzando sia il sistema pubblico che quello privato. La convenzione è sperimentale, alla fine della sperimentazione vedremo se rinnovare la convenzione, come presumo, e se nel rinnovarla dovranno essere apportate le modifiche sia tecniche sia di merito che si rendessero necessarie.

PresidenteLa parola al Consigliere Frassy.

Frassy (FI)Manteniamo le perplessità che abbiamo espresso nella premessa della nostra interpellanza prendendo anche atto che alle domande contenute nella nostra interpellanza poche e vaghe sono state le risposte che l'Assessore ha voluto darci. L'unica risposta precisa, peraltro aggiungo significativa, è che a fronte di una convenzione che prevede pagamenti a 30 giorni di mese in mese, la prassi per i fornitori di beni è a 90 giorni, quando va bene e questo fatto preciso riferito dall'Assessore penso che sia inutile commentarlo ulteriormente perché si commenta con le tempistiche che abbiamo appena riassunto.

Per quanto riguarda invece il primo punto, ci risponde l'Assessore che la congruità economica l'hanno fatta gli uffici, di conseguenza l'Assessore ne prende atto e non ritiene di doversi esprimere in merito.

Sull'efficacia del servizio mi sembra che null'altro abbia aggiunto, se non evidenziare che è un servizio sperimentale e come ci siano tutta una serie di problemi legati ad interventi che vengono effettuati al di fuori del presidio ospedaliero.

Ora noi siamo perplessi di questa soluzione sperimentale anche perché la premessa di tale soluzione sembrerebbe nascere, almeno così recita la parte iniziale della deliberazione dell'USL, dalla necessità di potenziare l'attività chirurgica istituzionale, allora sarebbe bene capire se questa strada sia una strada efficace e anche vantaggiosa rispetto ad altre strade concorrenziali dal punto di vista economico.

Sull'efficacia penso che le riserve, velate ma significative, espresse dall'Assessore che ha ribadito la sperimentalità, evidenziando certe complessità, siano già di per sé significative di un percorso che sicuramente non è dei più facili da seguire; vedremo se ci saranno ulteriori problemi, però sul discorso economico penso che qualche ulteriore ragionamento vada fatto e anche sul discorso dell'efficacia e cercherò di riassumere questo ragionamento.

Il problema della sanità in Valle d'Aosta ai fini delle sedute operatorie non è un problema di locali in quanto le sale operatorie di cui dispone l'Ospedale di viale Ginevra, 6 o 7 a seconda che si considerino anche le salette, lasciando perdere la maternità che si occupa di altre vicende anche se pure lì c'è un ambulatorio per prestazioni in regime di day hospital, sono sicuramente più che sufficienti per andare incontro alle esigenze del bacino regionale. Il problema è che quelle sale in certi momenti non lavoravano a pieno regime, addirittura alcune sale rimanevano chiuse per la difficoltà di avere personale medico che garantisse la fruibilità di quelle sale e allora noi abbiamo avuto un periodo a regime in cui le sedute erano ridotte a 28 e dico ridotte a 28 perché le sedute teoriche sarebbero 35, infatti l'ipotesi di 7 sale per 5 giorni ci fa dire che il potenziale dell'Ospedale di viale Ginevra sono 35 sedute operatorie. Nei periodi migliori ne avevamo 28 e adesso mi sembra che nuovamente siano 28 per un periodo abbastanza lungo e comunque per tutta l'estate eravamo scesi a 23 sedute.

C'è da aggiungere che le sedute di viale Ginevra sono sedute antimeridiane, cioè sono sedute che iniziano la mattina e terminano intorno alle 14,00 perché le sale operatorie nel pomeriggio affrontano solo le urgenze perciò anche le 28 sedute potrebbero avere un impatto diverso sullo smaltimento delle liste di attesa se fossero protratte anche nell'orario pomeridiano.

Ciò detto, l'Assessore aveva sostenuto in quest'aula all'inizio dell'estate e subito dopo l'estate la validità di alcune scelte che aveva fatto e mi riferisco alle convenzioni fatte con l'Ospedale di Monza, con l'Università di Novara, con l'Università di Torino, con l'ASL di Chivasso e poi ancora con MEDI.AN.EST., una libera associazione professionale.

Tutte queste convenzioni hanno il fine di sopperire alla carenza di organici per quanto concerne gli anestesisti e noi sappiamo che senza anestesisti non si opera. Il senso di queste convenzioni era quello che, in attesa di avere organici al completo o quanto meno sufficienti, percorriamo la strada della convenzione e sul presupposto della convenzione che noi avevamo già a suo tempo definito onerosa, sulla quale in parte ci ricrediamo e spiegheremo il perché, le sedute operatorie da 23 erano ritornate alle 28 abituali, seppure non siano quelle massime potenziali.

Allora l'analisi economica è presto fatta, se le convenzioni che sono state stipulate hanno un costo di 200 mila lire orarie e sul turno che fa la copertura della notte, il turno delle 12 ore per intenderci, costano all'amministrazione pubblica 2,6 milioni onnicomprensive, diventa difficile credere che possa essere una scelta oculata dal punto di vista della congruità quella che costa qualcosa come oltre 5 milioni. Perché dico oltre 5 milioni in più? Perché ci sono da aggiungere anche i costi indiretti, cioè quei posti che devono essere congelati e tutta quella serie d'interventi preparatori e preliminari che devono essere gestiti dalla struttura pubblica, allora vorremmo capire perché le convenzioni non sono state più ritenute la strada da percorrere nella provvisorietà.

Abbiamo la sensazione che la strada della provvisorietà, che doveva essere la strada delle convenzioni, sia una delle strade che porteranno ad altre provvisorietà. L'ipotesi di ottimizzare le sedute operatorie attraverso questo tipo di convenzione è un'ipotesi che non ci piace e non ci piace non perché non ci piaccia la sinergia del privato che auspichiamo, ma perché la sinergia con le strutture private deve concretizzarsi attraverso il diverso meccanismo dell'accreditamento, a quel punto è il paziente che fa la scelta fra il pubblico e il privato ossia di dove andare a farsi operare in base alle liste di attesa?

(interruzione dell'Assessore Vicquéry, fuori microfono)

? certo, ma sono queste le opzioni che normalmente vengono praticate ai fini della funzionalità, dell'accelerazione, dello smaltimento di quelle che sono le liste di attesa; qua invece ci troviamo di fronte ad un'estemporanea appendice di quello che è viale Ginevra. E così paradossalmente, mentre si parla di accentramento delle sale operatorie del Beauregard in viale Ginevra, andiamo a decentrare in una terza sede ulteriori interventi chirurgici. Questo, Assessore, non può sicuramente ritenersi una scelta razionale né dal punto di vista della politica sanitaria, né tanto meno dal punto di vista dell'impiego delle risorse finanziarie.

È vero che nelle risorse stanziate dall'Amministrazione regionale all'USL si parlava di Day hospital, mi auguro che fosse un concetto operativo e non fosse l'individuazione di coloro che avrebbero beneficiato delle risorse perché abbiamo avuto anche questo dubbio leggendo la delibera dell'USL in quanto faceva esplicito riferimento a quest'omonimia fra il concetto generale e la struttura particolare perciò auspichiamo che prima di arrivare alla conclusione del periodo sperimentale l'Assessore voglia portare alla riflessione quanto meno della commissione o ancor meglio del Consiglio un consuntivo di quest'esperienza che, a nostro avviso, alla luce di quello che ci siamo detti, è un'esperienza abbastanza azzardata e dall'esito incerto.

Un'ultima parentesi: la nostra preoccupazione è su quella filosofia di estensione del barrage del francese. Ci era sembrato di capire in commissione, e Fédération e i Democratici di Sinistra mi sembrava che fossero stati abbastanza chiari in materia, il ruolo diverso che doveva avere il francese. Apprendiamo oggi dall'Assessore che l'ipotesi del quarantadue non esplicitata è quella di vincolare, perché questa è l'ipotesi, sarà una battuta ma questa è l'ipotesi, accreditamenti o convenzioni con i privati a questo requisito. Se questa è una battuta, ci mettiamo a ridere. Se questo invece è un progetto politico, ci mettiamo a piangere.

PresidenteLa parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (PVA-cU)Riprendo puntualmente le informazioni che l'Assessore ci ha fornito per verificare se alle domande che ho posto è stata data una risposta.

Alla prima domanda la risposta è parziale perché l'Assessore non mi ha detto come mai non era possibile utilizzare lo stesso personale. Posso capire che il medico anestesista che lavora presso un altro ospedale non possa lavorare presso l'Ospedale di Aosta per operare, se opera già presso un altro ospedale, ma non capisco i motivi per cui l'USL se ha quest'esigenza di personale non possa assumere quell'infermiera ferrista che lavora al Day hospital.

Credo che ci sia davvero da essere preoccupati - se è vero quello che ha detto l'Assessore oggi - se, nel momento in cui saranno rideterminati i requisiti in base ai quali le strutture private possono ottenere l'accreditamento, ci sarà anche la richiesta che tutto il personale abbia superato l'esame di accertamento della lingua francese.

Non credo che la preoccupazione del responsabile della sanità possa essere quella di considerare prioritario che i degenti possono parlare in francese con il personale, non importa poi se sono curati bene o male, ma che sia questo il suo obiettivo principale. Questa sarà la sanità che vuole l'Assessore, non certamente quella che il cittadino auspica.

Rispetto alla seconda domanda, Assessore, non mi ha risposto. Le ho chiesto quanto costa effettivamente, non le ho chiesto di rileggermi la cifra che già era indicata sulla delibera che avevo letto e che ho anche ricordato nel mio primo intervento. Ho ricordato appositamente tutte le spese accessorie che sono richieste all'USL, pertanto chiedevo se il comitato tecnico-valutativo ha preso in esame nella valutazione costi-benefici anche i costi accessori, cioè i costi dell'autoambulanza per portare il degente in ospedale, il costo dei pasti, il costo per le piccole attrezzature, per i medicinali, il costo per l'assicurazione.

Penso che abbia ragione l'Assessore nel ricordare che è problematico collocare all'esterno dell'Ospedale un pezzo di Ospedale, perché non si è sicuri di garantire al degente in questa struttura la stessa sicurezza data dalla struttura ospedaliera. Capisco che il costo dell'assicurazione è abbastanza alto, ma questi costi non sono stati forniti per cui pregherei, nel momento in cui ci sarà una verifica dei costi-benefici di questa convenzione, di valutare anche queste tipologie di costi.

Rispetto agli intendimenti l'Assessore ha ricordato che questo contratto non fa altro che attuare la risoluzione che il Consiglio regionale si è data, ma credo che questo ci confermi nell'ipotesi che avevo fatto allora quando avevo motivato il nostro voto contrario: l'ipotesi cioè che quella risoluzione fosse fatta per favorire le strutture private e non per favorire le strutture pubbliche. Di tutti i punti ritenuti essenziali e importanti di quella risoluzione, il punto che è stato per primo applicato è questo, cioè una convenzione per favorire una struttura privata. Ripeto, per favorire una struttura privata. Perché non è vero che qui abbiamo messo in competizione il privato con il pubblico perché la struttura del Day hospital che è già accreditata per piccoli interventi, avrebbe potuto porsi sul mercato e da parte dell'USL ci sarebbe il riconoscimento delle cure prestate presso questa struttura privata. Ma in tal caso non sarebbe stato necessario ricorrere ad una mozione del Consiglio per attuare quello che è un dovere dell'USL.

Qui non si è messo in competizione il privato con il pubblico, ma è il pubblico che fornisce i soldi, offre risorse al privato perché svolga un servizio che il pubblico non intende svolgere perché - come ricordava bene prima il collega Frassy - se l'obiettivo politico fosse quello di sostenere e valorizzare il sistema pubblico, si sarebbe continuato in alcune strade delle convenzioni che avevano cominciato a dare dei risultati positivi, invece si abbandona una soluzione che andava nella logica di valorizzare e sostenere il servizio pubblico per esportare presso una struttura privata un servizio istituzionale.

Siamo di fronte ad una scelta politica che non condivido, ma che l'Assessore e la maggioranza hanno fatto: sostenere la sanità privata a danno di quella pubblica.

Si dà atto che, dalle ore 18,22, presiede il Presidente Louvin.