Oggetto del Consiglio n. 1043 del 15 dicembre 1999 - Resoconto
OGGETTO N. 1043/XI Intendimenti per garantire una completa agibilità dell'ex Cinema Splendor in fase di ristrutturazione. (Interpellanza)
Interpellanza Premesso che tra l’Amministrazione regionale e il Comune di Aosta è stata recentemente raggiunta l’intesa ai sensi della L.R. 12/96 per la realizzazione dei lavori di ristrutturazione dell’ex cinema Splendor con destinazione ad auditorium;
Appreso che la commissione regionale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo ha rilasciato parere positivo limitatamente alla parte architettonica e ha escluso l’utilizzo contemporaneo delle due sale di cui risulta composto l’auditorium;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
L’Assessore ai Lavori Pubblici per sapere:
1) quali sono i tempi stimati per la realizzazione dell’intervento;
2) quali sono i motivi dei limiti di agibilità disposti dalla commissione regionale di vigilanza;
3) se non ritenga opportuno prevedere una modifica della progettazione finalizzata ad una completa agibilità della struttura in totale sicurezza.
F.to: Frassy
PresidenteLa parola al Consigliere Frassy.
Frassy (FI)Abbiamo appreso che è stato finalmente raggiunto l'accordo fra l'Amministrazione regionale e il Comune di Aosta per l'approvazione definitiva del progetto di ristrutturazione dell'ex Cinema Splendor con destinazione ad auditorium.
Siamo peraltro rimasti perplessi nel leggere la delibera adottata l'8 novembre dalla Giunta in proposito nella quale si evidenzia come la commissione preposta a rilasciare il nullaosta per i locali adibiti a luogo di pubblico spettacolo abbia dato un nullaosta per certi versi parziale e limitato, parziale in quanto è stato dato, così si legge nella delibera, limitatamente alla parte architettonica e vorremmo capire cosa voglia dire questo limitatamente anche perché presupponiamo che se fosse naturale dare il parere positivo alla parte architettonica e soltanto a quella, non ci sarebbe stata la necessità di preporre l'avverbio limitatamente. La cosa che ci lascia sconcertati per certi versi è la previsione di un utilizzo non contemporaneo delle due sale.
Se il senso è di avere due sale, evidentemente è stata prevista l'ipotesi di avere la concomitanza di eventi, altrimenti sarebbe stato sufficiente avere un'unica sala. Se questo è il senso, diventa difficile capire come si possa accogliere e non ipotizzare successive modifiche di progettazione e poi in fase di realizzazione per poter concretizzare l'utilizzo contemporaneo delle due sale. Questo è l'elemento centrale dell'interpellanza.
Vorremmo poi sapere se i tempi che qui domandiamo e che sono stati oggetto di una successiva conferenza che è stata fatta dall'Assessore, sono tempi sui quali attendibilmente si può ipotizzare l'apertura dell'auditorium; si parlava del 2003 alla vigilia delle elezioni regionali prossime venture e vorremmo anche capire, al di là di questa data che sarà una piacevole coincidenza probabilmente anche perché sicuramente ci sarà spazio per fare una bella inaugurazione, ma al di là delle battute vorremmo capire se i costi stimati nella conferenza tenuta la settimana scorsa dall'Assessore in 22 miliardi sono dei costi attendibili. Chiediamo questo perché nella delibera del novembre scorso i costi erano previsti a poco più di 15 miliardi, mentre nelle dichiarazioni dell'Assessore i costi complessivi sono stimati a 22 miliardi; sicuramente ci sono già dentro i costi della conferenza stampa, dell'inaugurazione e di non so cos'altro, vorremmo capire se è tutto compreso o se ci potrebbero essere ulteriori sorprese.
Questo in sintesi è il contenuto dell'interpellanza.
PresidenteLa parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Vallet.
Vallet (UV)Lo sconcerto del Consigliere Frassy è in parte comprensibile, a volte egli fa finta di non sapere, ma sa meglio di me.
Al di là di questo, cerchiamo di rispondere alle questioni poste. Quali sono i tempi stimati: rispetto ai tempi previsti dalla progettazione definitiva, il progetto esecutivo che la Giunta ha approvato nella seduta del 6 dicembre quantifica in 830 giorni lavorativi consecutivi i tempi di realizzazione, tempi che sono maggiori di quelli previsti dal progetto definitivo perché tengono conto anche di eventuali possibili inconvenienti che si potrebbero verificare nel momento in cui si metterà mano agli scavi per realizzare l'opera; a questi tempi bisogna aggiungere i mesi necessari per le procedure di appalto.
Fatte le dovute somme, credo che si possano stimare in 32-33 mesi i tempi necessari per addivenire alla fatidica inaugurazione che dovrebbe collocarsi nell'autunno del 2002.
Per quanto riguarda i costi, anche se la questione non mi pare sia stata posta nell'interpellanza, i 22 miliardi derivano dalla somma dei costi a base d'asta, che sono citati nella delibera del novembre, a cui bisogna aggiungere l'IVA, le spese di progettazione e le spese di direzione lavori; quindi è di fatto quella percentuale in più che c'è e che è necessaria per tener conto di tutte le problematiche.
Per quanto riguarda la questione più sostanziale, evidenziata nell'interpellanza, il problema deriva dall'applicazione di un decreto ministeriale del 1996 che stabilisce le norme per l'utilizzo di strutture che prevedano la presenza di multisale.
La Commissione di vigilanza per i locali di pubblico spettacolo ha espresso il proprio parere sulla base dell'esame della progettazione definitiva e in quella sede sono già state date delle indicazioni.
Il decreto ministeriale n. 149/96 prevede la possibilità di derogare alle norme a determinate condizioni, queste condizioni, e qui credo di poter tranquillizzare il Consigliere Frassy, me stesso e quindi il Consiglio tutto, sono state tutte recepite nella progettazione esecutiva; si tratta di utilizzare materiali che hanno determinate caratteristiche piuttosto che materiali che hanno altre caratteristiche e quindi sulla base della relazione che il progettista mi ha fornito c'è la garanzia che quanto previsto nel progetto esecutivo consente l'ottenimento della deroga per l'utilizzo in contemporanea delle due sale, pertanto sotto questo punto di vista credo che non ci dovrebbero più essere problemi.
PresidenteLa parola al Consigliere Frassy.
Frassy (FI)Prendiamo atto della risposta che l'Assessore ci ha fornito e ci auguriamo che la sostanza poi corrisponda con la previsione.
Ricordiamo che molte volte le previsioni purtroppo non si sono concretizzate e non vorrei che il nuovo Splendor diventasse uno degli elementi del triangolo maledetto di Aosta ossia dove le strutture pubbliche non sono a norma, mi riferisco al parcheggio di Piazza della Repubblica, anche quello costruito con tutta una serie di deroghe e di norme che si sono succedute nel tempo e di cui abbiamo parlato ancora recentemente in Consiglio regionale e al di là delle aspettative aspettiamo sempre che si concretizzi la piena agibilità di quel parcheggio sotterraneo. Problemi c'erano stati, superati come sappiamo per la costruzione della biblioteca, ecco non vorrei che quella diventasse la zona del triangolo maledetto dal punto di vista di quella che è la piena fruibilità?
(interruzione dell'Assessore Vallet, fuori microfono)
? i risultati della biblioteca dal punto di vista? allora, apriamo la parentesi della biblioteca: una bella struttura nata nel posto sbagliato, una bella struttura che ha fatto scempio di qualcosa che poteva essere diversamente valorizzato. Abbiamo ripercorso con la biblioteca quella che è stata la filosofia medioevale di risparmiare le opere di fondamenta o le opere di tamponamento su uno dei quattro fronti utilizzando le mura romane, poi ognuno dà il giudizio di tipo architettonico-estetico che ritiene.
Prendiamo atto di quello che ci ha detto l'Assessore, rileviamo però soltanto che il decreto ministeriale è del 1996 mentre l'incarico progettuale è del dicembre 1997 perciò questi adattamenti avrebbero già dovuto trasparire nella progettazione che è stata sottoposta alla commissione di vigilanza, così non è stato, auspichiamo che la deroga si concretizzi per gli adeguamenti sostanziali e non solo per le deroghe che spesso si fanno quando la proprietà è pubblica.