Oggetto del Consiglio n. 1039 del 15 dicembre 1999 - Resoconto
OGGETTO N. 1039/XI Intendimenti per le verifiche dell'andamento produttivo ed occupazionale della "Cogne Acciai Speciali". (Interpellanza)
Interpellanza Premesso che dal mese di luglio u.s. il Consiglio regionale non ha più avuto notizie in merito alla Società "Cogne Acciai Speciali", nonostante gli impegni presi di riferire periodicamente alla Commissione Consiliare competente;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
l’Assessore competente e la Giunta regionale per conoscere:
1) quali iniziative sono state prese o intende assumere per verificare alla data odierna l’andamento produttivo ed occupazionale della "Cogne Acciai Speciali", di Aosta;
2) l’eventuale numero di dipendenti in cassa integrazione, e le unità lavorative assunte con i contratti di formazione e lavoro a tempo determinato.
F.to: Beneforti
Presidente In apertura di seduta desidero rivolgere un cordiale saluto e un benvenuto agli studenti dell'Institut Agricole che sono in visita al Consiglio. Li ringraziamo, grazie.
La parola al Consigliere Beneforti.
Beneforti (PVA-cU)Da mesi non abbiamo più notizie sulla Cogne Acciai Speciali né da parte della Giunta, né da parte dell'Assessore competente. Non è che si devono sentire obbligati ad informarci perché quest'obbligo non sta scritto da nessuna parte, ma qualche impegno era stato preso, come quello di riferire periodicamente in commissione. Ma questo non è avvenuto per cui periodicamente, alla luce delle informazioni che ci vengono date dagli addetti ai lavori, lavoratori e sindacalisti, presentiamo un'interpellanza per conoscere come stanno le cose, per sapere se quanto ci viene riferito corrisponde a verità.
Assessore, noi ci interessiamo della Cogne Acciai Speciali per ciò che rappresenta agli effetti produttivi, occupazionali, economici e sociali per la città di Aosta; per ciò che incide in particolare sull'occupazione, dato che oscilla fra gli 800 e i 1.000 dipendenti; per ciò che rappresenta per una Regione come la nostra a tradizione siderurgica ed inoltre perché fra i dipendenti occupati regna l'incertezza in merito alla sicurezza del loro posto di lavoro. Ci chiedono se ce la faranno ad arrivare alla pensione e quanto durerà l'attività lavorativa della Marzorati allo stabilimento siderurgico di Aosta, visti gli scorpori che stanno avvenendo all'interno della società.
Verticalizzare la produzione è un fatto positivo perché vuol dire vendere il prodotto con maggior valore aggiunto.
Anche nel passato abbiamo sempre sostenuto, in questa sede come all'esterno, la verticalizzazione, ma non abbiamo mai chiesto che ciò avvenisse con la costituzione e il trasferimento di operai verso altre società come sta accadendo; per venti operai dal 1° gennaio prossimo cambia la denominazione dell'azienda. Lei sa benissimo, Assessore, cosa vuol dire scorporare: alla fine si prende il buono, ciò che rende, e il resto si lascia. Con lo scorporo può venire il trasferimento delle attività migliori fuori della Cogne e fuori anche della Valle d'Aosta. Non vorremmo che la ditta Marzorati trasferisse verso altre sedi le attività migliori che oggi vengono prodotte all'interno della Cogne.
Fra i lavoratori regna incertezza perché pare che per molti a fine anno scada il contratto di lavoro o il contratto di formazione e non sanno ancora cosa gli accadrà. Oggi, è vero, la cassa integrazione sembra che non sussista, ma ai dipendenti addetti alle acciaierie, dato che il mercato non tira, si fanno usufruire le ferie, il congedo ordinario oppure vengono trasferiti in attività lavorative in altri reparti. Anche questi lavoratori si domandano alla lunga cosa accadrà, se sarà loro mantenuto il posto di lavoro.
Questi sono i motivi che ci hanno indotto a presentare quest'interpellanza. Abbiamo presentato anche un'interrogazione, della quale ha già parlato stamattina il collega Curtaz, per conoscere se ha visto quella videocassetta che circola per Aosta sull'ambiente, sull'igiene e sulla pericolosità che esiste all'interno della Cogne.
Termino qui e mi riservo di puntualizzare altre cose nella replica, dopo aver ascoltato la risposta dell'Assessore alle domande che ho posto nell'interpellanza.
PresidenteLa parola all'Assessore all'industria, artigianato ed energia, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE)Rispetto all'interpellanza proposta, lo ricordava anche l'interpellante, la situazione dello stabilimento siderurgico oggi è diversa dall'anno scorso. Lo scorso anno ci trovavamo in una situazione in cui l'azienda aveva denunciato 180 esuberi, questo nell'autunno del 1998 e gli addetti allora erano 1.048, nel mese di gennaio gli addetti erano diminuiti, c'era un ricorso alla cassa integrazione che andava dalle 40 alle 120 persone a seconda che fossero o non fossero fermi alcuni reparti. La situazione di oggi è diversa, intanto perché non c'è più cassa integrazione, non c'è richiesta di esubero e questo, per chi si pone il problema di cosa succederà nel suo futuro, è un elemento di tranquillità. Non esiste attività al mondo in cui ci siano certezze assolute, ma il fatto che ci siano ordini, si produca e si lavori sono comunque elementi di certezza.
Gli addetti allo stabilimento sono aumentati, al 30 novembre erano 1.056, ricordo che l'anno scorso, quando discutevamo di questa situazione, gli addetti erano 1.048, di questi 58 sono in contratto di formazione lavoro. A questo proposito va detto che l'azienda ha fatto richiesta di ulteriori contratti di formazione lavoro, quindi non c'è una situazione di contrazione dell'occupazione.
Ci sono, relativamente all'attività produttiva, come accade tutti gli anni (in particolare per la colata continua e l'acciaieria) delle fermate che sono ormai fermate annuali per quanto concerne l'opera di manutenzione. È un dato questo che accade negli ultimi anni e anche quest'anno viene riconfermato.
I dati produttivi comunque ci confermano che nel corso del 1999 l'azienda ha avuto, nel primo semestre, un incremento di produzione, incremento che si avrà anche alla fine dell'anno, nel senso che contro le 122 mila tonnellate di acciaio vendute nel 1998 quest'anno ci sarà una vendita di 127 mila tonnellate con un incremento di 5.000 tonnellate. Se vi ricordate, l'anno scorso l'azienda aveva chiuso con una leggera perdita, quest'anno le previsioni sono di chiudere il bilancio in pareggio.
È una situazione, quindi, diversa da quella dell'anno scorso sia dal punto di vista degli addetti, sia dal punto di vista dei volumi produttivi.
Quando si chiedono certezze rispetto a uno stabilimento, si sa che le certezze vengono anche da quanto si investe. Nello stabilimento fra il 1994 e il 1999 sono stati investiti 139 miliardi, 15 miliardi nel corso di quest'anno e 17 miliardi sono previsti nel corso del 2000; in questo senso l'azienda conferma gli impegni per quanto riguarda la volontà d'intervenire sugli impianti per un loro miglioramento e un miglioramento della loro competitività. Il mercato dell'acciaio, come tutti i mercati che teniamo sotto osservazione, presenta degli elementi di concorrenzialità e di competitività sempre più agguerriti, ma questo è un dato abbastanza fisiologico.
Per quanto riguarda la questione degli scorpori, credo che questa questione vada riportata alle sue giuste dimensioni. Intanto, la questione riguarda una linea di produzione che è la linea dei mandrini che occupa venti persone - lo diceva prima il Consigliere Beneforti - e rappresenta lo 0,7 del fatturato. È una linea non trasportabile in quanto prevede lavorazioni meccaniche che necessitano anche dell'utilizzo dei trattamenti termici, strettamente correlati a questo tipo di attività.
Questa è una produzione molto particolare legata a un mercato specifico che è il mercato dell'industria petrolifera, in particolare il materiale che viene utilizzato per la perforazione dei pozzi petroliferi.
Come sapete, questo è un mercato che ha degli andamenti altalenanti a seconda del valore del greggio; per un periodo la discesa del valore del greggio ha fatto sì che ci fosse una contrazione di volumi, adesso il petrolio costa carissimo, speriamo che ci sia una tendenza ad incrementare queste attività.
Il mercato comunque si è specializzato e la volontà da parte dell'azienda è di andare in questa direzione e di far fronte a quello che sta facendo la concorrenza che agisce con aziende specifiche. Su questo è aperta una trattativa con il sindacato, ma la vicenda va riportata alle dimensioni che sono, come dicevo prima, venti persone e lo 0,7 del fatturato aziendale. Credo quindi che la situazione sia sicuramente diversa da quella dell'anno passato.
Per quanto riguarda la questione di riferire in commissione esiste la massima disponibilità da parte mia. Siccome non sono gli assessori che definiscono gli ordini del giorno delle commissioni, rimane la massima disponibilità, dal momento in cui venga convocato ad affrontare questi problemi e dare tutte le informazioni di cui sono in possesso.
PresidenteLa parola al Consigliere Beneforti.
Beneforti (PVA-cU)Ringrazio l'Assessore per le notizie che ha voluto darci in merito all'andamento occupazionale e produttivo della Cogne, ne prendo atto, però non ritengo questa risposta ben chiara, è una risposta che risente molto del "clima aziendale".
È vero che lo scorporo, che riguarda i venti operai che dal 1° gennaio passano sotto un'altra azienda, avviene perché la linea è una linea non trasportabile all'esterno, ma ci sono altri scorpori che possono essere trasferiti all'esterno o possono servire, trasferendoci gli operai, per far licenziare non alla Cogne Acciai Speciali i suoi dipendenti, ma farli licenziare da aziende che al momento si prestano a questa situazione.
Questo è il rischio: quando ha scelto la strada, da qualche parte la ditta Marzorati vuole arrivare; non è che scorpora per fare un piacere agli operai o per fare un piacere alla Valle d'Aosta, la ditta Marzorati guarda al proprio interesse.
Quindi tante motivazioni, Assessore, non bastano a giustificare la situazione che esiste all'interno della Cogne perché negli operai e nei dipendenti c'è incertezza, basta andarci a parlare per rendersene conto.
Un'altra cosa certa è che siamo in ritardo con la bonifica; agli interventi della bonifica e di progettazione previsti dall'accordo di programma il Consiglio comunale di Aosta ha dato il via l'11 novembre nonostante tutte le notizie date sugli avvenuti appalti nel passato e nonostante lei abbia detto, in questa sede, che erano stati già appaltati.
Anche l'area industriale?
(interruzione dell'Assessore Ferraris, fuori microfono)
? sì, ma io dico quello che vedo e quello che leggo. Non me lo sono inventato io che il Consiglio comunale di Aosta il giorno 11 ha approvato e ha dato il via alla bonifica. Del programma di ricerca annunciato non si è sentito più parlare. L'azienda ha presentato dei progetti sul piano della ricerca? Se la società lo avesse fatto, l'Assessore lo avrebbe comunicato, perché alla precedente interpellanza la risposta fu che l'azienda avrebbe presentato dei progetti di ricerca. Ad oggi non risulta né a noi né alle organizzazioni sindacali che siano stati presentati dei progetti di ricerca.
È vero che il mercato siderurgico non è tornato a tirare in pieno e questo rappresenta un pericolo per l'azienda, ma vi siete resi conto se dietro al "discorso del mercato" la ditta Marzorati non cerchi di arrivare a determinati obiettivi? È questo il punto.
A parte gli accertamenti e le notizie che l'Assessore ci ha dato, ritengo che sia giunto il momento per la Regione e per le organizzazioni sindacali di svolgere il ruolo che loro compete, che fino ad oggi non è stato svolto in pieno. Abbiamo l'impressione che si abbia quasi paura di disturbare "il manovratore", che ci si vada in punta di piedi; per questo ritengo utile un incontro a livello di commissione consiliare con i massimi dirigenti della Cogne Acciai Speciali per fare il punto della situazione.
Spero che la richiesta venga accolta e che quest'incontro abbia luogo subito dopo le feste natalizie, anche per dimostrare ai lavoratori che oggi operano all'interno della Cogne l'interessamento del Consiglio regionale verso i problemi della massima azienda di Aosta. Credo che la Regione abbia le carte in regola per chiedere a Marzorati di venire alla commissione competente per confrontarsi sull'intera problematica della Cogne sul piano produttivo, economico ed occupazionale, e anche sul futuro; per parlare degli scorpori che ci preoccupano non poco perché è la strada per portare via le attività lavorative e produttive migliori e lasciare ad Aosta quelle che non rendono e che non hanno valore aggiunto.
Ritengo che il discorso con la Cogne sia ancora tutto aperto; non possiamo perdere l'azienda perché sono in ballo 800-1.000 posti di lavoro. L'ho detto all'inizio del mio intervento cosa rappresenta la Cogne per la Valle d'Aosta, pertanto occorre verificare fino in fondo la reale situazione dell'azienda; la Regione credo ne abbia il diritto per ciò che ha fatto e per ciò che si è impegnata a fare.
L'azienda ha favorito il mantenimento della tradizione siderurgica nella nostra Regione, questo è vero, ed ha mantenuto una certa occupazione dal 1994 al 1998, ma è anche vero che quest'azienda ha acquisito il marchio Cogne, il cui prestigio è conosciuto a livello europeo e a livello internazionale così come ha acquisito tutti i supporti finanziari ed economici che la Regione poteva dare. Oltre a questo, Marzorati si è trovato un'azienda ripulita dai debiti e dagli esuberi di personale, di questi esuberi che c'erano alla fine del 1993 ancora qualcuno è in cerca di un posto di lavoro.
Pertanto nel confermare la richiesta di un incontro con i massimi dirigenti dell'azienda a livello di IV Commissione ritengo che quella sia la sede ideale per confrontarsi e verificare quali garanzie vi sono per il futuro dell'azienda nella nostra Regione.
Presidente La parola all'Assessore all'industria, artigianato ed energia, Ferraris, per una breve precisazione.
Ferraris (GV-DS-PSE)Sono dispostissimo a venire in commissione. Per quanto riguarda la ricerca è stato finanziato un piano per la ricerca dello stabilimento, quindi il fatto che io non lo abbia citato non significa che non si faccia. Tutto qua.