Oggetto del Consiglio n. 1036 del 15 dicembre 1999 - Resoconto
OGGETTO N. 1036/XI Verifica delle condizioni di degrado ambientale all'interno dello stabilimento "Cogne". (Interpellanza)
Interpellanza Visionato il video, inviato da un video-amatore agli organi di stampa e ad altri organismi, relativo all’incuria, allo stato di degrado e di abbandono presenti all’interno dello stabilimento aostano della "Cogne";
Ritenuto opportuno verificare se quanto rappresentato dalle immagini corrisponde al vero e se vi siano violazioni delle norme in materia sanitaria, ambientale e della sicurezza sul lavoro;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l’Assessore competente per sapere:
1) se quanto denunciato dal video in questione, corrisponde al vero;
2) se la società titolare della "Cogne" abbia violato normative in materia sanitaria, ambientale e/o della sicurezza sul lavoro;
3) se e in che modo l’amministrazione intende comunque intervenire per verificare la sussistenza di condizioni pericolose e/o dannose per l’uomo e per l’ambiente.
F.to: Curtaz - Squarzino Secondina
PrésidentLa parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (PVA-cU) Mi sono preso la briga di guardarmi quel video che è stato inviato ad alcune autorità e ad alcuni organi di stampa, relativo alle condizioni di degrado all'interno dello stabilimento Cogne. Un video forse dal punto di vista tecnico con dei difetti, molto lungo, molto ripetitivo, ma interessante, perché fornisce delle immagini inquietanti e uno scenario sicuramente di degrado, di abbandono, ma anche di pericolo, a quello che è dato di vedere, delle condizioni di sicurezza, igienico-sanitarie e ambientali all'interno dello stabilimento.
È per questo che a seguito della visione di questo video abbiamo presentato un'interpellanza. Intanto chiediamo se quanto denunciato dal video in questione corrisponde al vero; sembra probabile perché non credo che si tratti di un fotomontaggio o qualcosa del genere. Poi chiediamo se la società titolare della Cogne abbia violato normative in materia sanitaria e ambientale o della sicurezza del lavoro, come sembrerebbe evidenziare in maniera piuttosto palese il video, e in che modo l'Amministrazione intende comunque intervenire per verificare la sussistenza di condizioni pericolose o dannose per l'uomo o per l'ambiente.
PrésidentLa parole à l'Assesseur à l'industrie, à l'artisanat et à l'énergie, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE)Come a tutti è noto, sulla situazione all'interno della Cogne evidenziata dal video in oggetto è in corso un accertamento da parte delle autorità giudiziarie, per cui quello che dirò sarà quanto ho potuto appurare, dopo aver su questo interpellato sia l'azienda, sia le organizzazioni dei lavoratori, sia il Corpo forestale valdostano, che ha delle competenze per quanto riguarda il controllo e la sorveglianza sull'ambiente, la stessa USL e Vallée d'Aoste Structure, che è la proprietaria dell'area.
Vi dirò quali sono le risultanze, tenuto conto che l'accertamento della verità rispetto a questo dovrà avvenire da parte degli organi competenti. Comunque i fatti sono i seguenti.
In data 15 ottobre è stata recapitata presso gli uffici della Cogne Acciai Speciali S.r.l. una copia di una videocassetta - copia che come ha appena detto il Consigliere Curtaz è stata recapitata anche ad altri - girata senza autorizzazione all'interno dello stabilimento, accompagnata da una lettera contenente alcune richieste di carattere economico. Questo secondo quanto dichiarato dalla stessa società.
In data 20 ottobre l'Ufficio legale della Cogne ha depositato presso la Procura della Repubblica di Aosta una denuncia-querela, chiedendo di verificare l'esistenza di un reato estorsivo nei confronti della società stessa. Sono pertanto in corso, come dicevo in premessa, accertamenti da parte della competente autorità giudiziaria, che si avvale, fra gli organi di polizia giudiziaria, del Corpo forestale valdostano.
Il direttore del Corpo ha comunicato, pur nei limiti derivanti dalle indagini in corso, che le dimensioni dell'area, in parte dimessa dall'attuale proprietà aziendale, richiederanno tempi lunghi per procedere agli atti di rito necessari all'accertamento di eventuali illeciti di rilevanza penale nel settore dell'inquinamento.
Va evidenziato che la società ritiene che le immagini contenute nella videocassetta siano state effettuate e montate in modo tale, da risultare assolutamente non rappresentative della reale situazione esistente all'interno dello stabilimento.
Il Corpo forestale valdostano, nell'ambito delle competenze di polizia e sorveglianza su qualunque attività in grado di nuocere all'integrità dell'ambiente naturale, verifica il rispetto delle normative vigenti in materia di rifiuti, di scarichi di acque reflue, con particolare riguardo all'assolvimento degli adempimenti burocratici nonché alla prevenzione e alla repressione dei fenomeni di degrado ambientale, deposito e abbandono di rifiuti, controllo delle emissioni inquinanti nelle acque e nel suolo.
Sulla vicenda ho ritenuto opportuno acquisire informazioni dal Dipartimento di prevenzione dell'USL, Servizio di sicurezza del lavoro, che svolge anche attività di polizia giudiziaria in collaborazione con la Procura. Lo stesso Servizio sicurezza del lavoro dell'USL ha precisato che nell'ambito della prevenzione svolge verifiche tecniche agli impianti di sollevamento, agli impianti di pressione, agli impianti di produzione vapore, sugli impianti elettrici nonché svolge la vigilanza e l'ispezione sugli ambienti di lavoro. Con riferimento a quanto di competenza, l'ufficio ha riferito che gli interventi effettuati nel corso del 1999 presso la CAS hanno riguardato le verifiche agli impianti di sollevamento, carroponti, gru, ponti sviluppabili, eccetera, le verifiche agli impianti in pressione, ai generatori di vapore e a molti altri interventi di vigilanza. In particolare, per quest'ultima attività sono stati controllati reparti e macchinari specifici, sono stati autorizzati e seguiti lavori di bonifica di coperture contenenti amianto, sono state effettuate indagini ambientali specifiche per quanto riguarda polveri e rumori.
Quando sono stati emessi i verbali di prescrizione, ha precisato l'ufficio, la Cogne Acciai Speciali ha ottemperato nei tempi e nei modi stabiliti alle prescrizioni indicate dall'USL.
Con riguardo all'applicazione della legge n. 626 sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, ho provveduto ad acquisire per via breve notizie sia da parte aziendale che da parte sindacale. Come credo ognuno sa, all'interno dello stabilimento operano i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, che tengono riunioni periodiche con l'azienda per quanto riguarda la situazione ambientale e di sicurezza all'interno dello stabilimento.
Per quanto riguarda le questioni in discussione, l'azienda ha dichiarato che vengono mostrati appositi box e vasche di raccolta di rifiuti, classificati ai sensi del "decreto Ronchi" come rifiuti non pericolosi; vengono inoltre mostrati cumuli di materie prime; non vi sono materiali abbandonati; non si evidenziano pericoli per la circolazione. Viene mostrata una strada dove non si evidenziano particolari problemi. Nel ciclo produttivo non viene utilizzata silice. Rilievi ambientali effettuati in varie zone in più occasioni documentabili hanno sempre evidenziato concentrazioni di sostanze inquinanti assolutamente inferiori anche ai limiti più restrittivi. Viene mostrato un cumulo di rifiuti derivanti da alcune demolizioni, successivamente suddiviso nelle varie tipologie regolarmente smaltite in idonei impianti.
Dall'analisi dei registri di carico e scarico vidimati dall'Ufficio del registro in conformità alle vigenti disposizioni legislative, risultano prodotti registrati per i soli primi dieci mesi dell'anno 1999 circa 48.600 tonnellate di rifiuti, successivamente smaltite o recuperare in conformità alle normative del settore. Tutti i movimenti di carico e scarico vengono accompagnati da formulari d'identificazione, che costituiscono parte integrante dei registri di carico e scarico.
Tutti gli anni viene effettuata alla Regione Valle d'Aosta la denuncia MUD di tutti i rifiuti prodotti, smaltiti e recuperati. Nei primi 8 mesi del 1999 il costo sostenuto per lo smaltimento dei rifiuti è consistito in circa 1,4 miliardi. Mentre nel periodo dal 1994 al 1999 l'azienda ha realizzato investimenti per 139 miliardi di lire per quanto riguarda il rinnovo degli impianti ed altro, per quanto riguarda l'ecologia, l'ambiente, la sicurezza e il rumore sono stati investiti 5,3 miliardi, e per quanto riguarda la parte relativa a fabbricati, spogliatoi, parchi, parcheggi, eccetera, altri 4,2 miliardi.
L'indice di riferimento dell'andamento infortunistico, per riferirsi alle questioni di sicurezza, che viene dato dal rapporto fra le ore perse per infortunio e le ore lavorate dall'insieme dei dipendenti dello stabilimento, si attestava prima della privatizzazione su un valore di 2, dal 1994 in poi si è avuta una discesa graduale fino al valore per il 1998 di 0,81.
Per quanto riguarda i dati al settembre 1999 l'indice dell'andamento infortunistico è sceso allo 0,72. La media nazionale per l'industria del comparto siderurgico ha un valore di 1,8; al valore più basso ovviamente corrisponde una minore incidenza degli infortuni sul lavoro.
Nel corso del 1998 è stata effettuata una formazione specifica per la sicurezza per circa 4000 ore.
Nei primi 8 mesi del 1999 sono state sostenute spese di manutenzione per circa 20 miliardi.
Il medico competente ha ufficialmente comunicato di non aver riscontrato nel corso della sua attività presso la CAS alcuna malattia professionale, ad esclusione di alcune ipoacusie, che potrebbero essere verosimilmente imputabili ad esposizioni avvenute negli anni precedenti al 1994.
Mediamente vengono effettuate in un anno fra le 1000 e le 1500 visite, a supporto esami clinici, strumenti e visite specialistiche. I dipendenti della CAS attualmente sono 1056.
L'impianto ad ossigeno viene periodicamente controllato dall'USL, come previsto dalle normative che regolamentano le apparecchiature in pressione.
Oltre che gli aspetti ecologici legati allo smaltimento dei rifiuti già analizzati, l'intero insieme delle emissioni in atmosfera è regolarmente autorizzato e controllato annualmente, in alcuni casi congiuntamente con l'ARPA. Anche gli scarichi idrici sono tutti convogliati in idonei impianti di depurazione.
Recenti controlli effettuati dal Corpo forestale hanno dimostrato l'assoluta conformità degli scarichi finali. Esiste ampia documentazione circa il corretto adempimento degli obblighi imposti dalle normative in vigore.
È operativo all'interno dello stabilimento un apposito ufficio che si occupa di ambiente e sicurezza sul lavoro. Estremamente frequenti sono i controlli effettuati dagli ispettori dell'USL, relativamente a tali problematiche.
La grande maggioranza dei rifiuti prodotti dall'azienda consiste in rifiuti non pericolosi, ai sensi del decreto legislativo n. 22/97, "decreto Ronchi". Le poche tipologie di rifiuti individuati come pericolosi sono gestite in piena conformità alle disposizioni di legge.
Le riprese sono state effettuate in poche zone, spesso riprese da diverse angolazioni. Il risultato è una scarsa rappresentatività della situazione interna allo stabilimento. La maggior parte delle coperture mostrate sono in lamiera o in tegole. Vengono inoltre inquadrate coperture in eternit di edifici che non sono di competenza della CAS.
Relativamente alle coperture in eternit effettivamente presenti su edifici utilizzati dalla CAS sono state effettuate una serie di rimozioni e altre avverranno nei prossimi mesi, secondo un piano volontario di eliminazione. Tutte le attività di bonifica vengono autorizzate e seguite dall'USL.
Queste sono le dichiarazioni dell'azienda.
Per quanto riguarda i rappresentanti dei lavoratori, questi hanno confermato le dichiarazioni della società, sottolineando la minore incidenza degli infortuni, evidenziando che l'attività di prevenzione e di coordinamento per le politiche della sicurezza si svolge con regolarità all'interno della fabbrica.
Va evidenziato che i rappresentanti dei lavoratori in materia di sicurezza non sono persone distaccate od operanti all'esterno della fabbrica, bensì si tratta di lavoratori che essendo quotidianamente presenti all'interno dello stabilimento, hanno un interesse collettivo, ma anche soggettivo, a che l'attività lavorativa si svolga in un ambiente sicuro sotto ogni punto di vista.
Ho provveduto infine a chiedere informazioni anche a Vallée d'Aoste Structure, proprietaria dei terreni locati a CAS. La società ha provveduto ad effettuare uno specifico sopralluogo con riferimento ad alcune immagini che indicavano un fusto rovesciato al suolo, che poteva essere interpretato come uno sversamento di olio sul suolo dell'area di stoccaggio. Il sopralluogo, effettuato da un proprio rappresentante della sicurezza, quindi appartenente a Vallée d'Aoste Structure, è risultato negativo, nel senso che la situazione, di fatto, non presentava né fusti d'olio rovesciati, né evidente contaminazione del suolo.
Ritengo, in conclusione, richiamandomi a quanto dicevo all'inizio, in attesa dell'esito delle indagini che verranno svolte dalle autorità competenti, che il filmato, anche in considerazione di quanto evidenziato dagli attori principali, debba essere considerato con ogni debita cautela.
In ogni caso siamo in attesa delle indagini della Magistratura ed ovviamente degli esiti delle stesse.
PrésidentLa parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (PVA-cU) La risposta dell'Assessore è stata ampia, esauriente e corretta.
Dico però che le dichiarazioni dei vari interessati che l'Assessore ha riportato non fugano ogni dubbio su questa questione.
Tra l'altro abbiamo appreso che questa cassetta sarebbe stata prima inviata all'azienda con una sorta di tentativo di estorsione. Se questo fosse vero, sarebbe una cosa dal punto di vista penale serissima, ma che nulla toglie alla gravità del messaggio che viene espresso con questa cassetta. Supponiamo pure che questi lo abbiano fatto per le ragioni meno nobili del mondo, però questa cassetta riporta delle immagini che sono comunque allarmanti!
In sostanza c'è uno scarto obiettivo fra quanto le parti interessati dichiarano e quanto è possibile visionare nella cassetta, da quanto è rappresentato da questo video. Credo che sia anche possibile che, vista la cassetta, qualcuno un po' di pulizia l'abbia fatta.
Per quanto riguarda la storia del bidone, mi sembra un po' improbabile che questo videoamatore, che doveva prendere dei soldi dalla Cogne, abbia buttato all'interno della Cogne un bidone con dell'olio, lo abbia filmato e poi lo abbia tolto di nuovo, al solo scopo di documentare come sono cattivi all'interno della Cogne. Mi sembra piuttosto probabile che per le nefandezze più gravi, una volta ricevuto il video e saputo che il video era stato diffuso, tant'è che anche la Pagina della Valle de "La Stampa" diede ampio risalto immediatamente alla vicenda, qualcuno si sia preso la briga, e ha fatto anche bene, non solo per questioni legali, ma anche per questioni igienico-sanitarie, a provvedere ad una prima ripulita delle cose più gravi. L'avrei fatto anch'io sicuramente, quindi questo non mi sembra strano!
Ora, pur mettendo avanti le mani su quest'unanimità di giudizi, questo voler rassicurare che le cose sono migliorate all'interno dei luoghi di lavoro, eccetera, saranno probabilmente anche delle assunzioni giuste, non so quanto condizionate dalle pressioni che possono essere venute dall'azienda, però credo che questo tema debba essere al centro dell'attenzione e soprattutto sia importante mettere il naso sulla parte di Cogne che è dismessa. Sono convinto anch'io che nei capannoni dove si lavora le condizioni igieniche siano tutto sommato accettabili, ci siano dei controlli, eccetera, ma nei capannoni dismessi, che era poi il centro di questo video?
(interruzione dell'Assessore Ferraris, fuori microfono)
? sì, c'è una parte ufficialmente dismessa e su questa è in corso una bonifica, però all'interno della parte non ufficialmente dismessa ci sono dei luoghi di lavoro, che erano impegnati nei decenni passati - e questo lo possiamo dire perché lo scorso anno come commissione siamo entrati all'interno della Cogne e ne abbiamo visti molti di questi luoghi -, ed è probabilmente lì che bisognerebbe mettere il naso per capire se vengono, come sembra rappresentato da questo video, accumulati dei materiali non so se in maniera lecita o illecita.
Comunque c'è tutta una situazione che viene evidenziata, che è molto, molto sospetta; credo che sarebbe su questo che andrebbero intensificati i controlli anche per verificare che non ci siano danni di carattere ambientali, che non ci siano danni per la salute o situazioni pericolose sia per l'uomo che per l'ambiente.
Lo scopo dell'interpellanza era quello di suscitare attenzione su questo problema affinché dopo la presentazione, la pubblicazione e la divulgazione di questo video non sia una questione che rimane circoscritta all'iniziativa di una persona, che avrà pure i suoi margini di ambiguità e che aveva interesse evidentemente a denunciare questa situazione, ma ci sia un accertamento più compiuto, per capire cosa all'interno della Cogne va bene e cosa non va bene, per prendere gli opportuni provvedimenti.