Oggetto del Consiglio n. 2393 del 9 gennaio 2002 - Resoconto
OGGETTO N. 2393/XI Opere di restauro al Castello di Cly in Comune di Saint-Denis. (Interpellanza)
Interpellanza Premesso:
- che il castello di Cly, nel Comune di Saint-Denis, si trova in condizioni fatiscenti e in palese stato di abbandono;
- che le opere di restauro effettuate in passato miravano al mero consolidamento dei ruderi, senza alcun progetto di concreta valorizzazione del sito;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l’Assessore delegato per sapere se è intenzione dell’Amministrazione regionale salvaguardare questo importante edificio medievale: in caso affermativo, in base a quali tempistiche e secondo quali modalità.
F.to: Tibaldi - Lattanzi - Frassy
PresidenteLa parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (FI)Con questa interpellanza vogliamo sollecitare l’attenzione dell’Amministrazione regionale sul Castello di Cly, situato nel Comune di Saint-Denis, che versa in palese stato di abbandono e in condizioni fatiscenti, come abbiamo scritto nella premessa dell'interpellanza. È vero, in passato ci sono stati degli interventi e in particolare dei cantieri a singhiozzo che hanno realizzato delle opere di consolidamento e di restauro, in particolare per quanto riguarda il muro di cinta meridionale, che è sostenuto ancora oggi da tiranti metallici che ora stanno arrugginendo.
Ci sono state delle colate cementizie a destra e a manca per consolidare delle strutture o porzioni di strutture del Castello, però non sembra che a monte esista un concreto, un reale progetto di valorizzazione di questo importante sito storico. Ecco perché abbiamo presentato questa interpellanza: per sapere se nei piani futuri dell’Amministrazione regionale, visto che non ci risulta che in quelli attuali ciò sussista, è previsto un progetto di valorizzazione del Castello di Cly.
Trattandosi di una bellezza e di una ricchezza storica ed artistica della nostra Regione, potrebbe portare giovamento non solo alla comunità nel cui territorio si erge questo maniero, ma lustro alla Valle d’Aosta, anche perché lo stesso maniero è collocato in una zona che domina tutta la media Valle. È un Castello che ha avuto un suo ruolo storico nel passato, di conseguenza potrebbe essere opportunamente valorizzato, recuperato ed utilizzato per iniziative di diverso tipo. La domanda unica che poniamo con questa interpellanza è per sapere se è intenzione dell’Amministrazione regionale di salvaguardare questo importante edificio medioevale e in caso affermativo quali saranno i tempi e le modalità del recupero.
PresidenteLa parola all’Assessore all’istruzione e cultura, Pastoret.
Pastoret (UV)Le collègue Tibaldi a affirmé déjà dans son initiative et aussi maintenant que: "il Castello di Cly è in condizioni fatiscenti e in palese stato di abbandono". Je dois dire que les restes de ce Château étaient dans cet état avant les travaux de consolidation et de réfection qui ont été réalisés par l’Administration régionale au cours des années 1980-1990.
Ces travaux ont eu un coût d’environ 800 millions de lires de l’époque et ils ont consisté entre autres dans la consolidation et l’étayage des murs au risque d’écroulement, le remplacement des parties manquantes de maçonnerie, la réfection avec des mortiers spéciaux de parements des murs, la réalisation de travaux de percolation des eaux pluviales à l’intérieur de ces mêmes murs. J’ai dit tout à l’heure que ces travaux ont été exécutés directement par la Région et cela sur un monument qui est et reste de propriété de la Commune de Saint-Denis. Le titre de propriété dans ce cas, comme dans toutes les autres situations, implique le fait que le propriétaire doive s’occuper du bien qui lui appartient et cela bien sûr sans vouloir négliger le bien-fondé de conservation des monuments tel que le Château de Cly, mais il faut bien dire qu’à chaque administration reviennent des rôles et des responsabilités liées aux fonctions remplies; toutes les Communes de notre Région d’ailleurs sont propriétaires d’immeubles plus ou moins importants et revient à chaque collectivité locale, à chaque Commune de s’en occuper.
Dans le cas spécifique la Commune de Saint-Denis n’a pas eu besoin de réaliser les interventions de sauvegarde et de conservation urgente que j’ai rappelées, car elles ont été réalisées directement par l’Administration régionale. Les devoirs de sauvegarde, auxquels la Commune aurait dû faire face, ont déjà été pris en charge par la Région dans le passé.
Qu’est-ce que reste à faire pour le futur? Pour le futur cette responsabilité, comme la loi et aussi le bon sens le prévoient, devra être assurée par la Commune même. Vu que le Château, comme je le disais tout à l’heure, appartient à l’Administration communale, les travaux de valorisation et d’entretien sont du ressort du propriétaire de cet immeuble.
Pour ce qui est de la future utilisation de ce site puisque, comme je l’ai rappelé, ce monument appartient à la Commune, c’est à elle que le choix revient de prévoir les ultérieurs travaux à réaliser. Cela bien sûr dans le cadre des mesures de protection des monuments en vigueur qui permettent la jouissance et l’utilisation du monument par l’emploi de ressources provenant de la Commune ou de la Région. Elles peuvent demander des interventions, mais là ça dépendra de la Commune de s’activer aux termes des lois régionales, qui sont bien sûr existantes, pour l’éventuel financement.
En conclusion, au-delà du fait important de porter l’attention sur ce monument, la sauvegarde de celui-ci ne relève pas de la volonté de l’Assesseur, mais des obligations qui reviennent au propriétaire sur la base des dispositions de loi précises et contraignantes et sur la base desquelles l’Administration communale devra prévoir un plan d’intervention qu’elle pourra nous soumettre, mais ce n’est pas à nous d’intervenir en première personne pour mettre main à une propriété qui ne nous appartient pas.
PresidenteLa parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (FI)La replica sarà breve, tuttavia vorrei sottolineare una cosa: l’Assessore, rispondendo a questa interpellanza, ha rimarcato il fatto che la proprietà del Castello è del Comune di Saint-Denis, di conseguenza, senza volontà esplicita da parte dell’Amministrazione comunale di effettuare una valorizzazione specifica di questo sito, la Regione non può intervenire autonomamente. Posso dare atto all'Assessore: se la proprietà è quella, è giusto che venga da parte del proprietario un'attenzione e un'attivazione primaria, utilizzando però le leggi regionali disponibili e di conseguenza attingendo ai fondi regionali o comunitari che possono essere previsti per la valorizzazione di questo maniero.
C’è da dire però, e l’Assessore ne è altrettanto consapevole, che interventi di questo tipo non possono essere effettuati semplicemente con le finanze comunali e abbiamo esempi dove castelli, seppure di proprietà comunale, sono stati restaurati e valorizzati con cospicui interventi regionali, penso a quello di Ussel?
(interruzione dell’Assessore Pastoret, fuori microfono)
? allora rettifico ciò che ho dichiarato, comunque sta di fatto che l’intervento sui castelli normalmente viene effettuato con finanze regionali, anche perché la Regione ha delle possibilità finanziarie che normalmente gli enti locali non hanno.
Ringrazio l’Assessore per la risposta, prendo atto delle osservazioni che ha fatto, rispondendo a questa interpellanza; naturalmente sarà cura dell’Amministrazione comunale farsi promotrice di quelle che sono le eventuali istanze.