Oggetto del Consiglio n. 1899 del 21 marzo 2001 - Resoconto
OGGETTO N. 1899/XI Interventi di manutenzione straordinaria sulla telecabina Aosta-Pila e realizzazione di un nuovo progetto esecutivo globale. (Interrogazione)
Interrogazione Premesso
- che ogni anno la Regione stanzia ingenti risorse finanziarie per effettuare interventi di manutenzione straordinaria sulla telecabina Aosta-Pila;
- che le molteplici opere di manutenzione non hanno sino ad ora posto termine alle continue disfunzioni;
- che in ogni deliberazione di spesa è ripetuto che gli interventi in oggetto sono effettuati "in attesa della redazione di un progetto esecutivo globale";
Rilevato che:
- con delibera di Giunta n. 2517 del 31/07/2000 erano stati stanziati 796 milioni per gli ennesimi lavori di manutenzione straordinaria, i quali hanno raggiunto ormai i 3 miliardi in 4 anni;
- nella seconda metà di febbraio l’impianto è rimasto fermo circa una settimana;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l’Assessore al Turismo, Sport, Commercio e Trasporti per sapere:
1) le cause che hanno determinato la sosta di febbraio e a quanto ammontino i relativi oneri;
2) quando sono stati effettuati i lavori di cui alla delibera n. 2517;
3) se sia già stato affidato l’incarico di "un progetto esecutivo globale", di cui in premessa, e nel caso affermativo quali siano le linee guida dello stesso;
4) quali siano i costi presunti e i tempi per la realizzazione dell’intervento "globale" sopra richiamato.
F.to: Frassy - Tibaldi - Lattanzi
PrésidentLa parole à l’Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports, Lavoyer.
Lavoyer (SA)Sulle cause che hanno determinato la sosta di febbraio, dalle informazioni che abbiamo cercato di acquisire, posso dire che la causa principale è stata la rottura del cuscinetto superiore della puleggia fissa alla stazione di Pila. Ritorno dopo sul problema delle cause per rispondere immediatamente a quanto ammontano gli oneri. I lavori ammontano a presunte lire 60 milioni; detto importo non è stato ancora impegnato.
Merita fare un minimo di approfondimento sulle concause che spesso determinano la chiusura per interventi di manutenzione su questo importante collegamento.
Al di là del fatto che soprattutto negli ultimi tempi la sensibilità sui problemi della sicurezza ha raggiunto dei livelli che all’epoca in cui è stato costruito questo impianto sia dal punto di vista della normativa che dell’attenzione era senz’altro più ridotta, ma al di là di questo uno dei motivi fondamentali è che questo impianto, che è un impianto di risalita, lavora il doppio degli impianti di risalita tradizionali in quanto viene a mancare una pausa che gli altri impianti di risalita hanno annualmente, dovuta al fatto che nelle stagioni dove non si scia gli impianti rimangono fermi e questo periodo di ferma dà la possibilità di fare manutenzioni approfondite che consentano ad impianti di questo tipo di avere il doppio della vita rispetto a quello dell’Aosta-Pila. Questa è una delle motivazioni di fondo più di carattere generale.
Vi sono poi alcuni aspetti legati al livello tecnologico esistente nel campo degli ammorsamenti automatici che è uno dei problemi più regolamentati dal punto di vista della sicurezza che aveva un livello tecnologico alla data di realizzazione dell’impianto non in linea con i progressi che sono stati fatti nel settore. Bisogna sottolineare che l’impianto è stato realizzato fra il 1985 e il 1987. Senza entrare poi nel merito che alcune soluzioni funzionali risalgono addirittura ai primi anni ’80.
Vi sono poi delle obiettive difficoltà tecniche di carattere specificatamente funiviario dovute ai vincoli di tracciato imposti dalla committenza in sede di impostazione generale dell’opera perché l’opera è stata realizzata tenendo conto di un tracciato già esistente e le caratteristiche dell’impianto sono delle caratteristiche di un impianto di risalita con molti pali, con molte situazioni che possono determinare queste interruzioni.
Vi è poi il fatto delle caratteristiche peculiari dell’impianto, fra cui la lunghezza, la differenza di quote, il numero di stazioni, veicoli, porte che ne facevano a suo tempo un impianto unico per il livello di avanzamento tecnologico del periodo, ma veniva a mancare a questa e ad altre ditte quella esperienza e quei requisiti di conoscenza che si possono avere solo con impianti che negli anni hanno potuto funzionare per cui si poteva in quella sede eventualmente evitare carenze. Era un impianto estremamente innovativo per la tipologia del percorso e per la tipologia dell’impianto e soprattutto per le modalità d’uso.
Sul secondo quesito: "quando sono stati effettuati i lavori di cui alla delibera n. 2.517", gli interventi di manutenzione straordinaria che sono stati approvati a suo tempo dalla Giunta con questa delibera sono stati in parte effettuati nell’autunno 2000, mentre la parte conclusiva, vale a dire quella relativa all’interramento del cavo di linea, sarà realizzata nel periodo primavera-estate del corrente anno poiché si è in attesa della definizione della procedura di asservimento della servitù di passaggio, necessaria per poter completare questi interventi di manutenzione.
Alla terza domanda rispondo dicendo che ad oggi non c’è stato un incarico definitivo relativo ad un progetto di rifacimento dell’impianto, però abbiamo tutta una serie di elementi che saranno determinanti nel momento in cui dovremo andare a prendere la decisione come Amministrazione regionale di che tipo di intervento dovremo fare su questo impianto. Infatti nel 1997 lo studio Dimensioni ingegnerie aveva presentato fra le altre cose un piano di interventi triennale di manutenzione suddivisi in ordine di priorità per un impegno finanziario triennale di 10 miliardi. Questo per garantire la sicurezza e la regolarità dell’esercizio nell’attesa della redazione di un progetto esecutivo globale.
Come potrà appurare anche l’interrogante di questa ipotesi di spesa si è finora impegnato e speso molto meno, perché?
La motivazione di fondo è che, senza avere ancora un progetto definitivo, anche perché probabilmente l’ipotesi di un intervento di manutenzione radicale non verrà perseguito dall’Amministrazione regionale, abbiamo però dei preventivi precisi da più ditte: Leitner di Bolzano, l'Agamatic di Lana, la ditta Poma Italia e tutti questi preventivi, che prevedono una manutenzione radicale e definitiva in modo da far vivere questo impianto per una decina di anni, portano a delle cifre molto vicine a un’ipotesi dal punto di vista finanziario del rifacimento totale e la creazione di un impianto nuovo sia dal punto di vista del tracciato che della tecnologia, un impianto che sia più funzionale ad un uso che è quello di un collegamento in questo caso alternativo al collegamento viario rispetto alla tecnologia tradizionale di impianti che hanno più la funzione di impianti di risalita e che hanno quel periodo di non utilizzo che prevede certe manutenzioni.
Per entrare nel dettaglio questi preventivi ammontano a 25-30 miliardi, quindi sono dei preventivi molti vicini al costo del rifacimento complessivo dell’impianto. Questo è uno dei motivi al di là poi delle problematiche legate all’assetto societario della Pila che è nella condizione di prendere decisioni di questa portata.
Considerate tutte queste criticità tecniche e gli alti costi di un intervento di manutenzione complessivo appare necessario all’Amministrazione regionale fare una profonda riflessione su che tipo di soluzione andare ad adottare e quindi la scelta sarà quella o di una manutenzione globale e costosissima oppure un progetto di impianto sostitutivo che ha dei costi molto simili alla prima ipotesi.
Non possiamo nel frattempo esimerci dall’eseguire quegli interventi minimi per garantire il funzionamento dell’impianto.
PrésidentLa parole au Conseiller Frassy.
Frassy (FI)Sono un po' perplesso della sua risposta, Assessore, perplesso perché è una risposta datata come per certi versi è datato il problema che noi abbiamo affrontato quest’anno ed è un problema che non affrontiamo per la prima volta né noi né l’Assessore nelle risposte.
Nel 1998 ad ottobre presentammo una prima iniziativa su questo argomento, prima iniziativa perlomeno in questa legislatura; lo scorso anno tornammo sull’argomento con una seconda iniziativa; quest’anno è la terza iniziativa di legislatura sull’argomento e in base alle risposte che l’Assessore ci ha fornito temiamo che non sia nemmeno l’ultima perché il problema della telecabina sono destinati a riproporsi nel tempo finché non verranno assunte delle determinazioni che sono determinazioni, Assessore, di tipo politico, ossia di quale telecabina vogliamo e di che servizio vogliamo dotare la città di Aosta con la stazione di Pila.
Fatta questa premessa, devo dire che le risposte che l’Assessore ha dato sono risposte per certi versi già note in quanto sono risposte che erano già state fornite in occasione delle interrogazioni ed interpellanze che ho prima citato, però qualcosa è cambiato e mi auguravo che questo cambiamento fosse stato percepito dalla Giunta e dalla maggioranza e fosse elemento di novità nella risposta che ci aspettavamo sull'iniziativa.
Cosa è cambiato? È cambiato che se è vero che la telecabina è sempre stata proprietà dell’Amministrazione regionale e creava problemi particolari con la gestione della società Pila, dove l’Amministrazione regionale aveva una quota di capitale minoritaria ormai da un anno e mezzo la società Pila è interamente regionale come capitale, di conseguenza la sinergia fra l’impianto telecabina Aosta-Pila e il comprensorio sciistico dovrebbe rientrare in una più facile ottica di programmazione.
Evidentemente questo ad oggi non accade e l’Assessore ci evidenzia le difficoltà di fare una scelta.
Assessore, la politica è fatta di scelte. Il non fare scelte vuol dire per certi versi?
Lavoyer (fuori microfono) ? Un problema di soldi?
Frassy (FI)? sì, sono convinto che sia un problema di soldi perché nella vita politica soprattutto i soldi sono quelli che fanno prendere le decisioni, ma abbiamo delle forti difficoltà a seguire il ragionamento dell’Assessore se quel ragionamento è di tipo finanziario. Abbiamo delle forti perplessità a pensare che una città capoluogo di Regione con vocazione turistica, collegata con una stazione sciistica come poche altre città possono vantare, si fermi di fronte a una previsione di spesa non annuale, ma quanto meno biennale di venti miliardi.
Se la capacità di programmazione dell’Assessorato del turismo si ferma di fronte a venti miliardi di programmazione biennale, l’Assessore dovrebbe porre la questione in termini politici nei confronti della sua Giunta perché vuol dire che il turismo non ha le attenzioni che invece dovrebbe meritare in questa Regione, cioè che al di là delle parole della terza stagione non si riesce nemmeno a coltivare quella prima stagione che da noi è la stagione invernale.
Detto questo, è vero che non abbiamo ancora speso i 10 miliardi del previsto piano della programmazione triennale, che fra l’altro era una programmazione che dal 1997 arrivava al 2000, ne abbiamo spesi 3 e qualcosa, abbiamo speso circa un terzo di quella cifra.
Ma è altrettanto vero che continuando con questa filosofia ci troveremo a fine legislatura ad aver speso l’intera cifra di 10 miliardi, ad avere un impianto che sarà sempre più obsoleto in quanto sono pur sempre interventi che vanno a tamponare una struttura che tecnologicamente è nata forse obsoleta per un insieme di errori progettuali e di valutazione fatti all’epoca in cui si realizzò l’impianto e non avremmo concretizzato nulla, ma avremmo comunque speso quei soldi che sarebbe più opportuno oggi spendere diversamente.
Assessore, le voglio solo evidenziare che la scelta la dovete fare, ma la dovete fare quanto prima, lo avevamo sollecitato nel 1998, lo abbiamo ripetuto nel 2000, lo ripetiamo nel 2001: la scelta manutenzione a fondo o impianto nuovo è una scelta politica. Non possiamo ogni anno dire che la scelta va fatta e poi non fare la scelta perché questo comportamento, al di là di spostare il problema nel tempo, implicitamente ci fa dire che avete già fatto la scelta senza averla esternata ossia avete fatto la scelta di non fare l’impianto nuovo.
Ma attenzione perché la scelta di non fare l’impianto nuovo senza fare la scelta di fare la manutenzione straordinaria come dovrebbe essere fatta in base a quel piano potrebbe avere dei riflessi negativi anche in termini di sicurezza. Allora auspichiamo che si arrivi a una determinazione di una volontà politica: o si fa la manutenzione come deve essere fatta, e sono tre anni che non si fa così, oppure si fa la scelta di fare l’impianto nuovo.
Su questi argomenti torneremo a breve, indipendentemente dalle fermate della telecabina, perché riteniamo che una risposta compiuta la Giunta a breve la debba dare.