Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 123 del 9 novembre 1988 - Resoconto

OGGETTO N. 123/IX - PROGETTO DI REALIZZAZIONE DI IMPIANTI PER LA VALORIZZAZIONE TURISTICA DEL COMPRENSORIO DELLO ZERBION. (Interpellanza).

PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza in oggetto, presentata dai Consiglieri Tonino e Mafrica ed iscritta al punto 10 dell'ordine del giorno.

INTERPELLANZA

In data 2 maggio 1988, nel periodo immediatamente precedente le elezioni regionali, da un comunicato della Giunta regionale si apprendeva che i rappresentanti delle forze di maggioranza si erano impegnati a portare avanti nelle sedi competenti il progetto di realizzazione degli impianti dello Zerbion.

Essendo trascorsi alcuni mesi e non avendosi più notizie su tale proposta di valorizzazione turistica del ,comprensorio di Châtillon e Saint-Vincent, i sottoscritti Consiglieri regionali del gruppo comunista

INTERPELLANO

la Giunta regionale per conoscere:

1) se sono stati effettuati ulteriori studi sulla fattibilità del progetto, come prospettato nel comunicato della Giunta;

2) quali sono gli intendimenti della Giunta regionale in ordine alla realizzazione degli impianti dello Zerbion.

PRESIDENTE:Ha chiesto la parola il Consigliere Tonino; ne ha facoltà.

TONINO (P.C.I.):Della funivia dello Zerbion si inizia a parlare in modo concreto agli inizi degli anni '80, quando, a fronte delle difficoltà occupazionali della zona, l'amministrazione comunale di Châtillon individua in questa idea la possibilità di risollevare le sorti dell'economia locale. Nel 1984 nasce la società "Funivie dello Zerbion", composta da un vasto azionariato popolare che ora raccoglie circa 1 miliardo di capitale sociale e che predispone anche un progetto di sviluppo turistico della zona.

La Giunta regionale fa una prima analisi del progetto e giunge a delle conclusioni molto critiche, perché individua dei limiti nella proposta ed in alcune parti contesta la validità economica del progetto.

Alla presa di posizione della Giunta regionale la società risponde con una controdeduzione e con argomentazioni che abbiamo avuto modo di discutere a Châtillon, nel corso di un'assemblea dei soci, alla quale ho partecipato insieme ad altri Consiglieri regionali.

Mi pare tuttavia che alla vigilia delle elezioni regionali la Giunta regionale cambi idea: il 2 maggio 1988 con un comunicato si dà notizia con un certo clamore di un accordo tra l'Union Valdôtaine, la D.C., gli A.D.P., il P.R.I. ed il P.L.I., per la realizzazione del comprensorio turistico e si annuncia l'avvio di uno studio definitivo e risolutore, o almeno così sembra dal tono del comunicato, dell'intera vicenda. In realtà non si hanno notizie di questo studio, pare anzi che a 6 mesi dalla storica data di quel comunicato delle forze di maggioranza, esso non sia ancora stato avviato.

In un settimanale leggo che il Presidente della società esprime profonda amarezza e delusione, perché dice testualmente: "Intendo convocare per fine mese il consiglio di amministrazione con all’ordine del giorno la chiusura della società". E' il segno di quella che lui stesso definisce "la profonda delusione" che serpeggia in chi ha dato vita a questa iniziativa.

Tuttavia, al di là della carica più o meno polemica, credo che l'Amministrazione regionale debba dare una risposta seria a questo genere di problemi. Da questa considerazione discende il senso ed il valore della nostra interpellanza, che in primo luogo chiede se è stato avviato questo studio e, in secondo luogo, se le posizioni espresse il 2 maggio 1988 sono state fatte proprie anche dalla maggioranza che si è costituita dopo le elezioni dello scorso mese di giugno.

PRESIDENTE:Ha chiesto la parola l'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali, Faval; ne ha facoltà.

FAVAL (U.V.):Je remercie les Conseillers qui ont signé cette interpellation parce que cela nous donne la possibilité de discuter et réfléchir sur un argument très important pour le futur du tourisme en Vallée d'Aoste. En effet nous partageons le souci de devoir donner une réponse concrète le plus tôt possible sur la question des remontés mécaniques dans la zone du Zerbion. En même temps, je crois que nous avons aussi le devoir de réfléchir sur ce qui est en train de se passer maintenant en Vallée d'Aoste, c’est-à-dire qu'il y a toute une série de requêtes qui vont dans la même direction et cela, je crois, impose la nécessité, de la part du Conseil régional, d'une réflexion attentive sur la nécessité d'aller de l'avant ou bien de faire des choix qui sont très importants. Je crois que le discours des domaines du Zerbion s'insère dans ce cadre.

Pour donner des réponses aux questions précises qui ont été posées, je dois dire que oui, l'étude n'a pas encore été commencée parce que il a fallu du temps pour trouver des gens qui aient les capacités et la compétence pour être chargés de cette tâche et la disponibilité de le faire. Cela n'a pas été facile. Tout de même, je peux communiquer au Conseil que finalement on a trouvé deux techniciens qui ont donné leur disponibilité. Nous pensons d'avoir trouvé des gens qui assurent, à travers leur expérience professionnelle, la possibilité de nous donner les réponses concrètes que nous voulons. Il s'agit de M. Alberico Zeppetella, qui est professeur à la faculté d'architecture à l'Ecole Polytechnique de Turin, et de l'ingénieur Groff, qui est le directeur des remontés mécaniques de la province de Trento. A ce propos les deux personnes que je viens de nommer ont donné leur disponibilité et j'aurai une rencontre préliminaire avec le professeur Zeppetella lundi prochain, le 14 novembre. Après avoir discuté au minimum les détails de la question avec eux, après leur avoir expliqué et exposé exactement ce que nous voulons d'eux, nous pourrons avoir la délibération. Dans cette occasion on leur dira que nous demandons que cela soit fait dans des termes assez brefs. Mais, maintenant, je dois encore discuter avec les deux. Tout de même, nous pensons que l'on ne puisse pas aller au-delà de deux ou trois mois.

PRESIDENTE:Ha chiesto la parola il Consigliere Tonino; ne ha facoltà.

TONINO (P.C.I.):In sede di replica intendo esprimere la mia insoddisfazione per il rapporto intercorso con la società per lo sviluppo dello Zerbion, nel senso che anche alla vigilia delle elezioni dovevano essere fatti dei ragionamenti chiari. Nel merito della questione, invece, mi fa piacere che l'Assessore senta la necessità di un ragionamento complessivo sul dimensionamento delle stazioni invernali in Valle d'Aosta, perché anche noi giudichiamo inderogabile tale necessità. Sarebbe opportuno trovare anche le sedi idonee per discutere a fondo su questo tema.

Prima delle elezioni, l'Assessore uscente aveva organizzato a Saint-Vincent un convegno che ha avuto l'unico torto di trovarsi a soli due mesi dal voto. A mio avviso, quei contenuti devono essere rapidamente ripresi e discussi in un'apposita sede (Consiglio regionale, Commissione od altro) perché il problema di fondo è quello di avere una corretta conoscenza dell'evoluzione della domanda e del ruolo che può essere svolto dalla nostra Regione, a fronte di una conoscenza della domanda che si evolve in un certo senso, per poi fare delle scelte conseguenti in tema di programmazione e di pianificazione.

Noi riteniamo che debba essere fatto un ragionamento di questo tipo, perché su vicende come quella dello Zerbion - ma ne potremmo aggiungere anche delle altre - il dibattito sia fondato su contenuti veri e su scelte vere e non sui partigiani del pro o del contro, per cui i buoni sono i favorevoli ed i cattivi sono i contrari.

Dico queste cose con lo spirito di chi neanche prima delle elezioni ha voluto cavalcare la tigre dei favorevoli a tutti i costi, perché oggi non è più oggettivamente accettabile il rinvio, la mancanza di una risposta seria, l'accavallarsi di studi più o meno approfonditi. Ho letto quei documenti, ma posso dire che non sempre alla loro base c'è quella conoscenza di carattere generale che invece oggi assolutamente si impone.