Oggetto del Consiglio n. 873 del 6 ottobre 1999 - Resoconto
OGGETTO N. 873/XI Intervento per la sottoscrizione di capitale della Cime Bianche S.p.A. da parte della Finaosta. (Interpellanza)
Interpellanza Visto il conferimento di incarico alla Finaosta S.p.A. finalizzato alla sottoscrizione di capitale azionario della Cime Bianche S.p.A.;
Appreso che è necessario riequilibrare, per l’ennesima volta, la situazione patrimoniale-finanziaria della Cime Bianche S.p.A.;
Considerato che nonostante le energiche iniezioni di liquidità da parte dell’ente pubblico, la Cime Bianche S.p.A. sembra caratterizzata da una gestione di dubbia efficacia ed efficienza;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
la Giunta regionale per sapere se tale intervento finanziario della Regione tramite Finaosta S.p.A. sia effettuato in presenza di un chiaro piano di risanamento della Cime Bianche S.p.A. oppure sia, come già accaduto in passato, erogato in assenza di alcuna indicazione prospettica.
F.to: Tibaldi - Lattanzi
PrésidentLa parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (FI)Con una certa periodicità questo Consiglio si è piegato su una situazione che riguarda non solo Valtournenche, ma diversi comprensori sciistici della nostra regione, e cioè lo stato di crisi in cui si trovano con una certa regolarità le società che gestiscono i medesimi.
Nell'interpellanza in oggetto si fa riferimento alla recente crisi che ha colpito la società Cime Bianche S.p.A. che gestisce e coordina il comprensorio della Valtournenche.
Nell'interpellanza si chiede se l'ennesimo intervento che viene richiesto alla Regione Valle d'Aosta attraverso la sua Finanziaria regionale abbia un suo significato o perlomeno abbia una sua indicazione prospettiva, cioè la Val d'Aosta interviene con l'ennesima iniezione di liquidità in questa società in virtù di un disegno di espansione, di ammodernamento o di risanamento della S.p.A., oppure no?
Diciamo questo perché l'ultimo sessennio, in particolare dal 1993, ha visto una serie di interventi della Regione attraverso Finaosta di particolare rilevanza, che si concretizzano in sottoscrizioni di capitale sociale, in sottoscrizioni di azioni a fronte degli aumenti di capitale sociale che sono stati fatti, oppure di interventi in gestione speciale per far fronte a gravi crisi di liquidità, oppure ancora addirittura il 24 maggio 1996 la Regione intervenne con un contributo di 28,5 milioni per far fronte ad un'emergenza atmosferica. In particolare, a fine marzo 1995 le avversità atmosferiche crearono qualche spesa imprevista in più e la Regione si permise anche di fare un intervento di questo genere.
Comunque dal 19 marzo in particolare, ad arrivare al 1999, abbiamo tutta una costellazione di interventi finanziari che sono tutt'altro che di secondaria importanza; penso che l'Assessore li conosca molto meglio di me.
Diciamo che indicativamente siamo oltre ai 7 miliardi come interventi, ripeto, interventi a titolo di sottoscrizione o interventi finanziari veri e propri per ripianamento di debiti, oltre ai progetti di espansione relativi al nuovo impianto di arroccamento che è costato più di 10 miliardi.
Allora la situazione delle Cime Bianche S.p.A. è esplosa nuovamente qualche mese fa, dove si è registrato un disavanzo di bilancio di circa 3 miliardi, soldi che sono tutt'altro che pochi specie se si può constatare che questi 3 miliardi sono generati in buona parte da spese correnti in più che hanno superato i cosiddetti ricavi.
Il Consiglio comunale di Valtournenche il 25 giugno scorso ha deliberato di sottoscrivere la sua parte di capitale; oggi viene chiamata in causa la Regione, in particolare Finaosta: "mamma Regione" deve di nuovo intervenire per ripianare il disavanzo.
Allora, Assessore, la domanda in riassunto è la seguente: vogliamo sapere se a distanza di 6 anni, perlomeno quelli che noi abbiamo monitorato per illustrare quest'interpellanza, c'è qualche progetto concreto, oppure se la Regione, in particolare il suo assessorato o il braccio finanziario e imprenditoriale della stessa che è Finaosta, ha intenzione di continuare a ripianare tout court a piè di lista i debiti che annualmente si cumulano.
Si dà atto che, dalle ore 17,47, presiede il Vicepresidente La Torre.
PresidenteLa parola all'Assessore al bilancio, finanze e programmazione, Agnesod.
Agnesod (UV)In ordine alle premesse dell'interpellanza, con deliberazione n. 2285 il 12 luglio la Giunta ha conferito alla Finaosta l'incarico di sottoscrivere una quota di capitale della Cime Bianche per un massimo di 1,070 miliardi e un minimo di 814, e comunque proporzionalmente la partecipazione è detenuta allo scopo di riequilibrare la situazione patrimoniale e finanziaria venutasi a creare in seguito a due stagioni invernali con incassi sensibilmente inferiori alla media, i più bassi degli ultimi sei anni.
La causa di questa diminuzione degli incassi è dovuta principalmente alle difficoltà di accesso all'impianto nell'inverno 1997-1998, dovute al mancato completamento della strada e del relativo parcheggio, e alla mancanza di neve nell'ultima stagione invernale, che ha reso possibile l'apertura del collegamento con il comprensorio di Cervinia solo a partire da metà gennaio e l'apertura di tutti gli impianti del comprensorio solo da metà febbraio. Quindi perdendo completamente dicembre e andando addirittura a completare l'apertura soltanto a metà febbraio, la stagione è stata particolarmente penalizzante nei confronti di questo comprensorio e delle Cime Bianche.
Tale sottoscrizione non è stata ancora perfezionata, la sottoscrizione di cui l'incarico della delibera di luglio, in quanto gli altri soci di riferimento, Comune di Valtournenche, Cervino S.p.A., e Lightner S.p.A., pur avendo formalizzato l'impegno a sottoscrivere quote dell'aumento di capitale, proporzionalmente alla loro partecipazione, non hanno ancora effettuato i relativi versamenti.
Nell'ultimo quinquennio la Regione tramite Finaosta è intervenuta per riequilibrare la situazione finanziaria soltanto una volta nel dicembre 1994, per un importo di 988 milioni.
Gli altri tre interventi e credo anche quelli a cui faceva riferimento Tibaldi nella sua illustrazione, per un importo complessivo di 3 miliardi, sono stati attuati in sostegno agli investimenti costituenti la prima fase del piano di risanamento presentato dagli amministratori di Cime Bianche nel corso del 1995 e articolato in questo modo: la prima fase, che prevedeva la costruzione della nuova telecabina, che per questioni tecniche ormai non poteva più andare avanti, quindi il rischio era quello della chiusura e della difficoltà di avere un'autorizzazione ministeriale relativa, quindi con la perdita di annate di esercizio, e costruzione delle infrastrutture necessarie per accedervi, strade e parcheggio; la seconda fase, che prevede il potenziamento degli impianti a fune che consentono il collegamento con il comprensorio di Cervinia e dell'impianto di innevamento costruito nel 1991 assolutamente inadeguato alle attuali esigenze della società. Alla data attuale i lavori di costruzione dell'impianto e delle infrastrutture sono in fase di ultimazione.
Sempre con riguardo alle motivazioni addotte a sostegno dell'interpellanza, là dove si evidenzia che, considerato che nonostante le energiche iniezioni di liquidità da parte dell'ente pubblico la Cime Bianche S.p.A. sembra caratterizzata da una gestione di dubbia efficacia ed efficienza, si evidenzia che i costi di gestione delle società di impianti a fune sono in larga misura fissi e quindi, in caso di scarsa affluenza di sciatori, si ha una forte riduzione dei ricavi, a fronte di una limitata contrazione dei costi.
Tale caratteristica si riscontra anche nei bilanci delle Cime Bianche, che evidenziano per l'esercizio 1998-1999, anno passato, quindi anno in cui c'è stato scarso innevamento, una contrazione dei ricavi del 28 percento rispetto all'anno precedente, a fronte della quale gli amministratori sono comunque riusciti ad ottenere una diminuzione dei costi del 17 percento.
Questo credo che vada sottolineato perché c'è stato da parte degli amministratori un'attenzione nel ridurre i costi, tenendo conto che si stava andando in una stagione che aveva delle difficoltà dovute agli eventi meteorologici.
Riguardo alla richiesta di sapere se l'intervento finanziario della Regione tramite Finaosta sia effettuato in presenza di un chiaro piano di risanamento della Cime Bianche S.p.A. oppure sia, come già accaduto in passato, erogato in assenza di alcuna indicazione prospettica, si possono far rilevare i seguenti aspetti: primo, come ricordato sopra, tutti i precedenti interventi della Regione attuati tramite Finaosta, escluso il primo, sono stati fatti in presenza di un preciso piano di risanamento, elaborato dagli amministratori della società, che prevedeva quale prima fase la sostituzione dell'impianto di arroccamento, assolutamente indispensabile per poter fare qualsiasi altro discorso; secondo, l'ultimo intervento deliberato dalla Giunta in data 12 luglio è stato effettuato in presenza delle indicazioni prospettiche previste nel piano di risanamento che, in presenza di condizioni ambientali nella norma, quindi un innevamento normale, perché quello che si è avuto lo scorso inverno si era avuto in Valtournenche solo nella stagione 1988-1989, per cui c'è questa casistica che dimostra che l'inverno passato è stato un anno particolarmente negativo in questo senso, quindi si ritiene che il risanamento finanziario della società per le sole necessità correnti si possa raggiungere con l'attuale struttura. Questo è il piano che loro hanno presentato e che loro prevedono, perché da 3 miliardi che sono stati gli incassi, possiamo avere l'ottimizzazione per far fronte alle sole necessità correnti che si aggira sui 4 miliardi. Quindi non è il doppio, sicuramente è migliore, devono migliorare rispetto alle ultime due stagioni, ma ci sono state due motivazioni ben precise.
Per contro, per quanto riguarda le prospettive di medio-lungo periodo volte ad un ulteriore miglioramento dell'offerta e ad un maggiore consolidamento delle capacità di autofinanziamento dell'azienda, il Consiglio di amministrazione della società ha già indicato con il citato piano del 1995 la necessità assoluta d'intervenire sulla parte alta del comprensorio e al momento lo stesso Consiglio ritiene che l'intervento più urgente, programmato a partire già dalla prossima stagione estiva, qualora la società ottenga i finanziamenti e le autorizzazioni necessarie, sia la realizzazione di un impianto di innevamento che serva la pista che collega il colle superiore delle Cime Bianche con la partenza della telecabina. Questo perché, come abbiamo detto, l'anno scorso la causa principale è stato lo scarso innevamento. Quindi occorre lavorare sull'innevamento, in questo momento che l'impianto di arroccamento con le relative infrastrutture è in fase di ultimazione, per consentire negli anni a venire di non avere questo grosso handicap della mancanza di neve.
In questo momento il collegamento con Cervinia è assicurato da una seggiovia e da due skilift che hanno un certo tipo di portata, ovviamente non è l'ottimale, questo potrebbe essere un passo successivo di investimenti, ma nel momento in cui questi devono andare sull'erba, è più importante in questo momento prevedere l'investimento sull'impianto di innevamento per consentire di avere uno strato su cui poter praticare l'attività sciistica.
Queste sono le indicazioni; evidentemente ipotesi come quelle che sono state fatte per quanto riguarda altri comprensori, vedi Monterosa Ski, sono ipotesi che possono essere prese in considerazione. Staremo attenti a quelle che saranno le evoluzioni per poter prendere in caso di necessità delle soluzioni adeguate.
PresidenteLa parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (FI)Sintetizzando, si potrebbe dire che la risposta dell'Assessore è: "tiramm'innanzi" alla Radesky, vista la situazione andiamo avanti lo stesso a spron battuto, a testa bassa? i miei colleghi mi suggeriscono un'altra battuta: "boia chi molla", ma non mi sembra il caso?
L'Assessore nella sua risposta ha confermato la difficoltà in cui versa la società, difficoltà che secondo quanto detto è determinata da un crollo degli incassi di situazione congiunturale che si sarebbe verificata quest'anno per mancanza di neve e difficoltà di accesso all'impianto di arroccamento. A fronte di questo crollo degli incassi la società ha dovuto comunque sopportare dei costi fissi di gestione non potendo farne a meno. E qua lo stesso Assessore ha evidenziato un handicap di carattere gestionale; ancorché lui abbia assolto la gestione e di conseguenza il Consiglio di amministrazione delle Cime Bianche S.p.A., ha evidenziato uno dei punti dolenti di questa società: i costi fissi, i quali sono sempre a un certo livello e che sono in questo caso un handicap, qualora si verifichino situazioni congiunturali come quelle alle quali abbiamo assistito quest'anno, cioè mancanza di neve e difficoltà di accesso. Però c'è un fatto che comunque non può essere considerato un'attenuante, cioè il rilevante investimento che la società ha fatto, grazie al forte aiuto da parte della Regione - e sappiamo che comunque questi aiuti non possono mancare - un grosso investimento, dicevo, di ammodernamento e di ricostruzione dell'impianto di arroccamento, che avrebbe dovuto, secondo le previsioni, apportare già un certo beneficio al comprensorio di Valtournenche, cosa che purtroppo non si è verificata.
Il piano di ristrutturazione o di risanamento citato dall'Assessore non ci è dato conoscerlo, sarà opportuno soffermarsi su quelli che sono gli obiettivi, gli strumenti, i percorsi per giungere ai traguardi che si saranno prefissati i consiglieri di amministrazione di questa società e coloro che hanno ipotizzato una ristrutturazione e un risanamento finanziario. Resta il fatto che il comprensorio necessita - sempre stando a quanto ha detto l'Assessore - di un forte investimento anche nella parte alta del medesimo, perché non basta rifare l'impianto di arroccamento, ma bisogna anche adeguare le piste nella parte alta, dove è previsto il collegamento con le altre piste di Cervinia, affinché abbiano un livello di fruibilità sciistica di un certo tenore.
Per ammodernare la parte alta del comprensorio ci vogliono risorse finanziarie; cosa significa questo? Che la Regione continuerà ad intervenire con sottoscrizioni di capitale, con interventi in gestione speciale da parte di Finaosta, oppure si prevede magari di utilizzare la gestione in qualche altra maniera?
Mi pare che l'argomento sia stato oggetto di dibattito acceso a livello di Consiglio comunale a Valtournenche, da dove sono uscite anche delle proposte che possono essere tenute in considerazione; innanzitutto una commissione, che però ha avuto più una valenza propagandistica che altro, perché si è riunita una volta sola e il mandato scade nei prossimi giorni di ottobre. E questo, secondo me, è anche un fatto spiacevole, ovvero che una commissione venga costituita all'inizio dell'estate, si riunisca una sola volta per far conoscere i componenti, ma comunque non abbia avuto la possibilità di studiare una via di uscita al problema. Inoltre sappiamo che il comprensorio di Valtournenche è la "Cenerentola" del luogo, perché è vicino alla potente e funzionante Cervino S.p.A., di natura privata, che gestisce impianti. Certo, un comprensorio più felice dal punto di vista dell'innevamento, ma un comprensorio che ha le sue problematiche, la sua complessità essendo più vasto, ma con risultati che sono positivi, cioè dando una risposta alla domanda turistica, dando occupazione e traendo anche dei profitti.
Allora mi chiedo se non sia il caso, invece di perseguire quella strada che non so quanto sia fausta, perché già in una precedente interpellanza ne abbiamo discusso proprio con l'Assessore, della Monterosa S.p.A., non sia più opportuno guardare verso un'altra strada, quella della privatizzazione, cioè guardare a soci tipo la Cervino S.p.A., che potrebbero un domani gestire un comprensorio unico nella zona con capacità di risposta e di efficienza decisamente differenti rispetto a queste.
Per quanto riguarda la Monterosa S.p.A., Assessore, abbiamo visto che cosa è successo; tutte queste società sono state fuse, l'intervento finanziario della Regione si è concretizzato in 24 miliardi, i risultati di gestione e di efficienza sono ancora deficitari.
Invito quindi l'Assessore ad analizzare con maggiore attenzione le prospettive, magari non su un piano di risanamento che risale al 1995 e che necessità di qualche aggiornamento, ma guardando anche - essendo, ripeto, la "Cenerentola" dell'alta Valle del Cervino - al comprensorio adiacente, dove le possibilità di sviluppo e di coinvolgimento di un privato o di più privati potrebbero essere interessanti e per le casse della Regione, e per l'offerta turistica e sciistica di tutta la Valtournenche nei confronti delle domande e soprattutto dei paragoni con altre stazioni sciistiche del Piemonte, della vicina Lombardia, e così via.