Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 871 del 6 ottobre 1999 - Resoconto

OGGETTO N. 871/XI Situazione dello stabilimento Heineken S.p.A. di Pollein. (Interpellanza)

Interpellanza Richiamato l’acquisto, di parte dello stabilimento Heineken S.p.A. di Pollein da parte della Regione tramite la finanziaria Finaosta S.p.A. che ad oggi detiene il 49 percento della Società "SIMA S.p.A.";

Richiamate le nostre iniziative e le relative discussioni più volte sostenute in Consiglio regionale;

Saputo che in un incontro fra amministratori del gruppo Heineken Italia S.p.A. e i rappresentanti sindacali dello stabilimento di Pollein è stato comunicato che dal prossimo anno verrà soppresso anche l’impianto fusti;

Preoccupati da questo ennesimo evento che rappresenta un ulteriore disimpegno della Società Heineken Italia S.p.A. nello stabilimento di Pollein;

I sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

La Giunta regionale per conoscere:

1) se la stessa è a conoscenza di tali fatti e se conosce i motivi di tale scelta aziendale;

2) quali sono ad oggi gli occupati a tempo indeterminato e quanti a tempo determinato;

3) quali iniziative intende intraprendere a riguardo.

F.to: Viérin M. - Collé - Marguerettaz - Comé - Lanièce

PrésidentLa parole au Vice-président Viérin Marco.

Viérin M. (Aut)Questo è un argomento che abbiamo portato in quest'aula da parecchi anni; prima come gruppo dei Popolari per la Valle d'Aosta e in seguito come Autonomisti, e parecchie volte da parte dei banchi della Giunta venivamo tacciati di sollevare dei polveroni, di essere autolesionisti. Purtroppo, Assessore, di volta in volta, man mano che il cammino di questo stabilimento prosegue nel tempo, emergono continuamente dei dati che dimostrano una continua volontà dell'azienda a disimpegnarsi in questo stabilimento.

Lei, Assessore, sa perfettamente che quando a fine 1997 si passò dal vecchio protocollo, che noi contestammo perché l'azienda non rispettava, al nuovo protocollo che la Giunta fece per tutelarsi o per altro, questo nuovo protocollo sollevò alcuni dubbi già dall'inizio per il metodo con il quale fu presentato. Metodo che voglio ricordare ai colleghi e cioè non fu portato in questo Consiglio, ma fu approvato dalla Giunta e la Giunta dette mandato a Finaosta.

In questo Consiglio approdò perché la minoranza fece alcune iniziative, fra cui quella di presentare una risoluzione, presentata dal sottoscritto e da altri, dove si chiedeva quanto segue: "Si chiede quindi alla Giunta regionale di relazionare in merito alla tale questione e di sospendere l'adozione di qualunque atto amministrativo se non dopo aver discusso con urgenza gli obiettivi e gli indirizzi in seno a questo Consiglio regionale, in merito allo stabilimento Heineken". Quella risoluzione fu bocciata dalla maggioranza e la maggioranza andò avanti con delibere di Giunta senza discutere la cosa in Consiglio, e questo per quanto riguarda il metodo.

Ma affrontammo anche il discorso della concretezza. Lei, Assessore, sa bene che passando dal vecchio protocollo al nuovo si sono perse tante cose sulle quali l'azienda si era impegnata nel vecchio protocollo. Voglio solo ricordare che nel nuovo protocollo non c'è garanzia per l'occupazione perché non è prevista l'effettuazione dei turn over, è solo prevista un'eventuale mobilità verso gli altri stabilimenti del gruppo, non sono previsti in maniera precisa gli investimenti che l'azienda dovrà fare, non è prevista la produzione che l'azienda dovrà fare, tutti aspetti che invece nel vecchio erano previsti. In più era nato in quel nuovo protocollo il discorso della SIMA, cioè la Regione tramite la Finaosta doveva acquistare, ed ha quindi acquistato, il 49 percento della proprietà dello stabilimento tramite la società SIMA.

Questa società, oltre ad aver dato un grosso aiuto finanziario al gruppo Heineken, e abbiamo scoperto che quei 42 miliardi pagati dopo il 28 febbraio in 10 giorni il gruppo Heineken li ha investiti in uno stabilimento diretto concorrente a quello di Pollein e precisamente a Massafra a Taranto.

Non racconto storie, Assessore, e prendo l'articolo de "Il Sole 24Ore" in data 10 marzo 1999, quindi 10 giorni dopo che la Heineken aveva incassato i 42 milioni dei Valdostani, dove si legge: "Heineken dismette in Basilicata e investe in Puglia. Quaranta miliardi d'investimenti nel triennio 1998-2000 e aumento della produzione: questi i piani di Heineken per lo stabilimento di Massafra a Taranto".

Io le dissi già, Assessore, in autunno, quattro mesi prima, che la Heineken aveva dei problemi finanziari e che noi correvamo il rischio di dare soldi nostri affinché con questi soldi si potesse un domani iniziare a potenziare gli stabilimenti che sarebbero andati man mano a sostituire il nostro di Pollein. Lei mi disse che non era vero, ma l'articolo de "Il Sole 24Ore" ha purtroppo confermato i dubbi del sottoscritto sollevati in quell'occasione.

Oltretutto la SIMA deve prevedere a seguito dell'accordo fatto con la società Heineken Italia, un contratto di affitto all'azienda, e coofinanziare parecchie cose! La SIMA oggi cosa fa essenzialmente? La SIMA, come prevede l'articolo 5.2 del protocollo, potrà effettuare a proprie spese, secondo le richieste di Heineken Italia, migliorie, manutenzioni ordinarie e straordinarie.

Nell'articolo 7.1 si dice che sono a totale carico di SIMA, in deroga all'articolo 2561 del Codice civile il minor valore derivante dal logorio, dal deperimento dei beni ammortizzabili, nonché tutte le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria. Ciò significa che da quel momento tutte le cose che vengono fatte in quello stabilimento come manutenzione ordinaria e straordinaria sono pagate per il 49 percento dalla Regione. E da quel momento Heineken non ha più fatto investimenti, anzi continua un passo alla volta a disinvestire.

E quindi noi, vista questa situazione, siamo obbligati a riproporre questo problema. Abbiamo presentato quest'interpellanza, chiedendole tre cose: se la Giunta è a conoscenza dei fatti e cioè che l'ultimo disimpegno è quello sugli impianti fusti, e i motivi di tale scelta aziendale; quanti sono ad oggi gli occupati a tempo indeterminato e quanti a tempo determinato; quali iniziative intende intraprendere la Giunta.

PrésidentLa parole à l'Assesseur à l'industrie, à l'artisanat et à l'énergie, Ferraris.

Ferraris (GV-DS-PSE)In risposta all'interpellanza mi pongo una domanda; quello che non riesco a capire è come mai, di fronte ad una situazione come quella della Heineken di Pollein, il Consigliere Viérin non riesca a fare un esame sereno della situazione, soprattutto di fronte all'evidenza dei fatti, e io cercherò di spiegare qual è l'evidenza dei fatti, tenuto conto anche del fatto che non è la prima volta che in quest'aula si parla con dei toni soprattutto da parte sua, di sostanziale catastrofismo; sia nella passata legislatura che successivamente si torna sempre a parlare dello stabilimento di Heineken di Pollein come se fosse uno stabilimento sull'orlo della chiusura. I fatti dimostrano l'esatto contrario. Non dimentichiamoci che il gruppo Heineken è passato negli anni 1996-1997 e successivamente attraverso un profondo processo di ristrutturazione, che ha portato alla cessione di uno stabilimento e alla chiusura di altri, qualcuno in questa sala aveva preconizzato che la chiusura avrebbe riguardato lo stabilimento di Pollein e invece non è stato così ad oggi, i dati dimostrano il contrario, e non solo, quando si parla di Heineken si parla del secondo gruppo nella produzione della birra a livello mondiale e del primo a livello europeo, gruppo che ha risultati economici evidentemente positivi.

Ma per venire ai fatti. Ovviamente la situazione dell'Heineken è seguita con particolare attenzione da parte della Regione, intanto perché c'è un accordo con questa società e poi perché in conseguenza di questo accordo la Finaosta ha una partecipazione del 49 percento nella SIMA.

I dati ci dicono, secondo l'esame che è stato fatto dall'Amministrazione regionale e da Finaosta, che gli impegni, sia per quanto riguarda le produzioni, sia per quanto riguarda anche un ritorno fiscale, sono stati rispettati e positivi.

La produzione è in continua crescita, nel 1996 è stata di 643mila ettolitri, nel 1997 di 640mila ettolitri, nel 1998 siamo a 822mila ettolitri di produzione, quest'anno al 31 agosto la produzione è di 700mila ettolitri con una previsione a fine anno di 860mila ettolitri. In sostanza siamo di fronte ad un aumento progressivo della produzione dello stabilimento, produzione che va al di là di quella che era la crescita prevista dall'azienda: ad esempio, nel corso del 1999 l'azienda prevedeva di produrre 740mila tonnellate, 700mila sono già state prodotte al 30 agosto. Quindi l'andamento è positivo. C'è un ritorno fiscale, che è analogamente positivo, ci sono incontri sia con l'azienda sia con le organizzazioni sindacali, che ci hanno chiesto di monitorare la situazione, ma non ho colto quegli elementi di pessimismo che poco fa ci ricordava il Consigliere Viérin.

La questione che è in discussione oggi riguarda il fatto che l'azienda intende procedere, a partire dal 2000, a fermare la produzione dei fusti, motivando questo con il fatto che questo tipo di produzione rappresenta delle diseconomie in quanto vi sono costi di trasporto, per il fatto che queste produzioni vengono consumate prevalentemente in Piemonte, Liguria e Lombardia; di conseguenza, c'è un problema di trasporti legati all'andata e al ritorno dei fusti.

Le produzioni sono di circa 80-100mila tonnellate all'anno, il 60 percento di queste è consumato fuori Valle; va detto che la produzione non si perde, l'azienda non riduce nel 2000 di 80-100mila ettolitri anno la produzione, ma la trasferisce su un'altra linea di produzione che è la linea delle bottiglie. Quindi dal punto di vista produttivo i volumi vengono mantenuti, dal punto di vista occupazionale non è che oggi Heineken sia venuta a dire che ferma la produzione dei barattoli, ha detto che ferma la produzione di fusti, e il Consigliere Viérin che conosce bene lo stabilimento sa qual è il rapporto fra fusti e lattine?

Viérin M. (fuori microfono)? solleticato?

Ferraris (GV-DS-PSE)? solleticato, va bene, fa parte della discussione e del dibattito. Quindi direi che la produzione non si perde e non si perde neanche l'occupazione.

Per quanto riguarda il numero di dipendenti, attualmente è di 113 quello dei dipendenti a tempo indeterminato, e per quanto riguarda i lavoratori a tempo determinato quest'anno sono stati 29, superiori alla media degli anni precedenti.

C'è stata una riduzione di personale sulla base di una procedura di mobilità concordata con il sindacato, che ha portato nel corso dell'anno ad una riduzione di 9 persone. È altrettanto vero che sulla base dei programmi e delle decisioni che sta assumendo il gruppo a livello di casa madre, quindi a livello olandese, è in previsione una procedura di assunzione per lo stabilimento di Pollein. Non è stata quantificata la cifra, nel corso dell'anno comunque sono state assunte due persone, assorbite dagli stagionali.

Quanto agli investimenti, non è vero che non si fanno. L'azienda ha messo a budget 2200 miliardi d'investimenti, di questi ne sono stati attivati 600; a fine anno è prevista la sostituzione dell'impianto di automazione della cottura, che comporterà un investimento di 750 milioni; è allo studio la fattibilità della sostituzione dei depalettizzatori - poi il Consigliere Viérin spiegherà cosa sono - per una spesa intorno ai 600 milioni.

A questo si può aggiungere un ulteriore elemento ed è che la SIMA ha partecipato ad un'asta indetta dal Comune di Pollein per la vendita di un terreno contiguo allo stabilimento industriale per circa 2400 metri quadrati, se l'è aggiudicato e questo significa che c'è un intendimento di continuare l'attività produttiva. D'altronde l'accordo sottoscritto nel 1997 era un accordo di durata decennale, che prevede una verifica al 2004, per ridefinire i rapporti per il periodo successivo sulla base degli intendimenti che le due parti, Finaosta per conto dell'Amministrazione regionale e Heineken Italia per conto della Heineken intenderanno portare avanti per il periodo successivo.

Mi pare che le nubi che venivano indicate dal Consigliere Viérin nel 1997 non si siano verificate.

In conclusione del mio intervento do una brevissima lettura di un comunicato stampa, che ha inteso oggi portare all'attenzione degli organi d'informazione l'Heineken Italia, quindi la sede centrale dell'Heineken, rispetto alla questione dello stabilimento di Pollein.

Questo comunicato dice testualmente: "Le preoccupazioni rilevate dagli amministratori e dalla stampa locale nei giorni scorsi - quindi mette anche nell'ambito dei preoccupati l'Amministrazione regionale, che si è premurata di verificare la situazione dello stabilimento - in merito alla decisione di cessare l'attività del confezionamento in fusti dello stabilimento Heineken Italia S.p.A. di Pollein, Aosta, sono completamente immotivate. Infatti, come è stato spiegato dai rappresentanti di Heineken Italia agli amministratori locali, la cessazione delle attività di confezionamento in fusti non darà luogo né a riduzione della produzione, né di conseguenza alla riduzione dei livelli occupazionali. Più in generale, gli accordi presi fra Finaosta e Heineken Italia S.p.A. sono stati e vengono pienamente rispettati. Si rileva inoltre che il 4 ottobre 1999 la società SIMA ha partecipato ad un'asta indetta dal Comune di Pollein per la vendita di un reliquato di terreno contiguo al complesso industriale di circa 2400 metri quadrati aggiudicandosi. Crediamo sia evidente a tutti quanto quest'azione debba essere letta come un segno positivo nella direzione dell'impegno di Heineken Italia S.p.A. nello stabilimento di Pollein. Va ricordato anche che la produzione di birra dello stabilimento di Pollein è stata superiore a quanto previsto a budget nel 1998 e lo sarà secondo le ultime previsioni anche nel 1999".

Credo che questi siano dati inconfutabili e si debbano trarre le logiche conclusioni.

PrésidentLa parole au Vice-président Viérin Marco.

Viérin M. (Aut)L'Assessore è bravo come il suo predecessore Mafrica, probabilmente è un vizio di movimento o di partito. Bravo nelle parole, non altrettanto nei fatti!

Prima di entrare nei fatti vorrei ricordare all'Assessore che quando abbiamo discusso di Heineken in occasioni passate in questo Consiglio non abbiamo mai sollevato il discorso "chiusura"; abbiamo sollevato il fatto che la Regione sul vecchio protocollo non ha fatto rispettare niente. E cosa ha fatto la Giunta per essere a posto con sé stessa? Ha modificato il protocollo e il nuovo protocollo non dà più nessun appiglio affinché si possano pretendere investimenti, occupazione e produzione. Questo lo sa benissimo, Assessore, e come può sostenere che bisognerebbe esaminare il tutto in maniera più serena quando, vista l'evidenza dei fatti, lei con tutta la truppa dell'Assessorato - utilizzo un termine forte - non riesce neanche a sapere le cose che passano in uno stabilimento alle porte di Aosta? Mi preoccupa il fatto che abbiamo tanti stabilimenti da seguire e da capire cosa succede al loro interno.

Sui fatti, lei ha detto che sostanzialmente la produzione e il ritorno fiscale sono invariati ed è vero, solo che qui c'è una strategia, come io dissi già anni fa, fino al 2004-2005 l'azienda è obbligata a tenere in piedi lo stabilimento di Pollein, finché non ha preparato gli stabilimenti alternativi. Però intanto quello stabilimento lo ha già venduto per il 49 percento e ha incassato 42 miliardi e li ha utilizzati per fare gli impianti in uno dei due stabilimenti del suo futuro. Ed è "Il Sole 24Ore" che lo ha scritto: dieci giorni dopo aver incassato l'assegno da Finaosta è andata a spenderlo in un altro sito, anziché spenderlo a Pollein; a Pollein paghiamo noi perché il 49 percento di tutte gli interventi che fanno paghiamo noi tramite SIMA.

Lei dice che sostanzialmente non cambia niente per quanto riguarda l'occupazione. Alla faccia, Assessore! Lei ha letto: oggi 113 fissi, 29 stagionali con lieve incremento; gli stagionali l'anno scorso erano 28, ne hanno preso 1 in più, probabilmente hanno fatto 4 mesi e 15 giorni a tutti anziché 5 mesi, e ne hanno preso 1 in più. I fissi - che sono quelli che contano - in un anno sono calati dell'11 percento, perché erano 127 nel 1998, sono 113 oggi, come ha detto lei. Ma in 2 anni, da quando abbiamo firmato il protocollo del 1997, sono calati del 30 percento, perché erano 147. Allora non è vero che non ci sono questi problemi, se vogliamo parlare dei fatti.

Dopo di che c'è il discorso dei fusti e qui impallidisco nel ricordare quello che ha detto lei, è chiaro che Heineken fa la produzione e poi imbottiglia, ma questo è un chiaro segnale che l'azienda vuole piano piano disinvestire, perché l'impianto fusti è un impianto strategico per uno stabilimento. Via quell'impianto fusti, rimane l'impianto barattoli, l'ultimo; non vorremmo venire qua fra due anni a dire che l'impianto barattoli viene portato via e si faranno comunque ulteriori bottiglie.

Allora per quanto riguarda l'impianto fusti, chi le ha suggerito, Assessore - qualcuno dell'azienda presumo - di dire che i fusti si portano via perché ci sono problemi di trasporto, perché costa di più, è falso! In un fusto ci sono 30 litri, sono 90 bottiglie, sono circa 4 cartoni di bottiglie, a livello di volume è circa uguale ad un fusto, quindi quando si dice trasporto è perché ci si vuole arrampicare sui vetri. Oltretutto la produzione dei fusti è importante perché rappresenta il 10 percento dell'imbottigliamento, sono circa 80mila ettolitri. È chiaro che qui c'è l'intenzione di volersi allontanare piano piano, succhiare fino al midollo e poi allontanarsi.

Lei ha parlato di 2 miliardi d'investimenti, e poi mi parla della sala cottura; ma è andato a vedere la sala cottura, ha chiesto ai funzionari di verificare perché si fanno questi 700 milioni d'intervento? Altrimenti fra due mesi non si fa neanche più un litro lì. Devono tacconarla, altrimenti non si fa più niente! E 700 milioni nella sala cottura è come un chicco in un granaio, è per tacconare, è per poter andare avanti di anno in anno. Infatti gli investimenti sono mancati nella stessa maniera nell'imbottigliamento, non ci sono, perché dovrebbe sapere che l'impianto barattoli ha oltre dieci anni, da allora non è stato fatto più niente di nuovo.

Per le bottiglie abbiamo due impianti, tecnicamente il duplo A e il duplo B che hanno oltre 15 anni, in un settore come questo dove la tecnologia avanza a passi da gigante. E sa da dove arrivano questi due impianti, che dovrebbero andare a sostituire anche gli 82mila ettolitri dei fusti, sa da dove arrivano? Arrivano da Populi, erano stati utilizzati a Populi, là non andavano più bene, ormai non erano più consoni ai tempi moderni, sono stati portati a Pollein. Due impianti che rappresentano l'imbottigliamento dell'azienda, da Populi sono stati portati a Pollein, e anche questi si devono tacconare.

Anche i depalettizzatori devono tacconare altrimenti non riescono neanche più a caricare un bancale. Sono obbligati a farlo.

A controprova di quello che dico, due giorni fa nello stabilimento ci sono state sei ore di fermo macchina e guarda caso tutti gli impianti si sono fermati, perché due ore si è fermata la sala cottura, non riusciva ad andare avanti, due ore si sono fermati gli impianti di imbottigliamento delle bottiglie, due ore si è fermato l'impianto barattoli. Non è che per sei ore si è bloccato un impianto perché ha avuto un problema; lo stesso giorno per problemi vari d'impiantistica si sono bloccati tutti e tre i settori vitali, tutti e tre in un giorno solo. Questa è la situazione precaria in uno stabilimento dove investimenti non si fanno. Questi sono i fatti, Assessore, non i suoi!

Due anni fa, il Presidente della Giunta, rispondendo al sottoscritto, disse: "L'établissement de Pollein sur la base de cet accord jouera un rôle précis dans le plan de développement du groupe Heineken et ce dans les perspectives de globalisation des marchés et d'intégration européenne, grâce à sa position au c?ur de l'Europe et aux investissements qui seront destinés à sa modernisation". Spero che anche qui non incida il problema del tunnel del Monte Bianco, anche perché Heineken non porta nessun cartone di birra oltre il Monte Bianco.

Sono preoccupato come lo sono sempre stato; lo so che non è facile, sono il primo a dire che non è facile, però bisogna essere più attenti a non farsi prendere in giro, perché questo stabilimento rischia una lenta agonia. Lei sa perfettamente che un domani, se questo stabilimento avrà dei problemi più gravi, il gruppo Heineken proprio per l'accordo che avete firmato voi come Giunta o che avete dato mandato a Finaosta di firmare, potrà scegliere la strada che vuole: comprare di nuovo il 49 percento, cedere il 51 percento, andare via, senza nessuna penale, niente di niente. E questo comunicato dell'Heineken è proprio un segno di debolezza, oltretutto al comma 3 quando dice: "Più in generale gli accordi presi fra Finaosta e Heineken Italia sono stati e vengono pienamente rispettati". E ti credo che vengono rispettati, a tutta convenienza della società che vengono rispettati! I Valdostani e la Regione non hanno niente da portare a casa su questi accordi!

Voglio solo chiedere all'Assessore che sia più attento sulle sorti di questo stabilimento, perché non c'è bisogno che il gruppo degli Autonomisti faccia un'interpellanza ogni volta per convocare il venerdì o il giovedì dopo l'interpellanza i dirigenti dell'Heineken, il giorno dopo i sindacati e così via, ma bisognerebbe anticipare i tempi!