Oggetto del Consiglio n. 868 del 6 ottobre 1999 - Resoconto
OGGETTO N. 868/XI Valutazioni in merito alla costruzione di una stalla in prossimità del centro abitato in Comune di Pontey. (Interpellanza)
Interpellanza Avendo appreso della protesta di alcuni abitanti di Pontey circa l’autorizzazione concessa dal Comune alla costruzione di una stalla in frazione Semon e della risposta dello stesso sindaco, riportate recentemente sugli organi di informazione;
Considerato l’impatto ambientale della presenza di una stalla accanto ad una zona sportiva e ai confini con una strada denominata "panoramica";
La sottoscritta Consigliera regionale
Interpella
l’Assessore competente per sapere:
1) in base a quali motivi è stato concesso il nulla osta che ha consentito la deroga alla distanza minima dalla strada comunale di un fabbricato rurale;
2) se condivide le osservazioni e le critiche formulate da alcuni abitanti della frazione Banchet e quali gli intendimenti dell’Amministrazione regionale nei riguardi del problema prospettato.
F.to: Squarzino Secondina
PrésidentPar accord intervenu entre les Conseillers proposants et le Président du Gouvernement, l'interpellation dont au point 16 est reportée et sera discutée plus tard dans l'après-midi.
La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU)Abbiamo tutti avuto occasione di leggere sui quotidiani, ai primi di settembre, un articolo di giornale, in cui era riportata la protesta di alcuni abitanti delle frazioni di Banchet e Semon nel Comune di Pontey rispetto all'autorizzazione alla costruzione di una stalla in un'area verde in una zona E agricola, che si colloca proprio accanto ad un nucleo storico e accanto ad una grande area sportiva. Credo che anche i Capigruppo abbiano avuto modo di ricevere anche recentemente un altro documento in cui sempre alcuni di questi abitanti chiedono che sia verificata l'eventualità di possibili abusi edilizi rispetto alla costruzione di questa stalla.
Ripercorrere la storia di quest'autorizzazione può aiutare a capire perché gli abitanti di queste frazioni sono un po' inquieti.
Chiamiamo signor XY chi ha fatto la domanda, in modo da non incorrere in nessuna individuazione di persona, non è questo che m'interessa.
Il signor XY a maggio dell'anno scorso fa una richiesta all'Assessorato all'agricoltura per quello che viene tecnicamente chiamato "giudizio di razionalità", cioè un giudizio in cui viene verificato da parte degli uffici se esistono le condizioni perché la richiesta di costruire un'azienda agricola secondaria rispetto all'azienda principale sia documentata sufficientemente.
A questa richiesta di giudizio di razionalità viene data una risposta positiva il 17 agosto 1998, quindi dopo alcuni mesi. La cosa però strana rispetto a questa fase della vicenda è la tipologia della documentazione. Come documentazione da allegare alla domanda vengono richiesti i certificati catastali, oggetto dell'intervento e dell'azienda: si vuole sapere infatti quali sono le proprietà dell'azienda e del terreno su cui si vuole intervenire, e poi anche le scritture private di affitto e relative dichiarazioni novennali. La domanda del signor XY è accompagnata soltanto dal certificato catastale della proprietà del terreno su cui si vuole costruire questa stalla; non c'è nessun documento che riguardi l'azienda nel suo complesso; preciso che queste sono le documentazioni che gli uffici mi hanno fornito, può darsi che gli uffici abbiano altra documentazione che non mi hanno dato, ma in base alle documentazioni che gli uffici mi hanno fornito questi sono gli elementi che emergono.
La domanda viene accompagnata da una serie di scritture private di affitto che riguardano solo affitti per una durata di 6 anni, eventualmente rinnovabili; quindi non 9 anni, ma 6 anni, eventualmente rinnovabili. Ed è la prima stranezza: viene presentata solo la documentazione relativa a terreni in affitto. Il giudizio di razionalità viene concluso con un parere favorevole rispetto a una domanda in cui ci sono solo terreni in affitto, per una durata di soli 6 anni anziché 9, come prescrivono le condizioni per accedere al giudizio di razionalità. L'iter è concluso; il parere favorevole è espresso con alcune condizioni che riguardano le caratteristiche tecniche dell'azienda, poi c'è anche un'annotazione della commissione nella quale si dice: visto che i terreni su cui verte la futura stalla - tant'è vero che è in base a questi terreni che si sono calcolate anche 24 bovine adulte - sono di recente acquisizione in affitto e non si può valutarne completamente la potenzialità, si chiede di presentare un impegno ad effettuare un miglioramento della produttività dei terreni lavorati secondo la pratica di buona gestione aziendale. Come se si dicesse: questi terreni noi non li conosciamo e su questi terreni occorre intervenire per migliorarne la produttività.
Nel mese di dicembre viene fatta da parte di questo signore XY una domanda di funzionalità di un fabbricato rurale a servizio di un'azienda agricola principale, alla quale viene risposto in modo positivo a metà di gennaio di quest'anno, precisando che l'edificio deve soltanto essere adibito a stalla in cui sono previsti un servizio igienico e una cucina rustica, ma non l'abitazione.
Al mese di febbraio di quest'anno c'è la richiesta di questo signore XY al Comune della deroga dalla distanza minima dalla strada comunale, nel senso che questa costruzione dovrebbe essere distante 7,5 metri dalla strada comunale e non 14 metri che sono invece previsti.
Il Comune chiede all'Assessorato all'agricoltura il nullaosta. E qui gli uffici preposti concedono la deroga in data 3 giugno 1999, facendo riferimento ad un parere favorevole espresso dalla conferenza di pianificazione in data 25 marzo 1999. Ma se andiamo a vedere il verbale della commissione del 25 marzo 1999, si dice che il parere non viene emesso, ma rimane sospeso, in attesa che il Comune integri l'istanza con ulteriori elementi istruttori in ordine alla "valutazione dell'interesse generale e sociale dell'opera" e in merito alla "necessità" di realizzare la medesima, come previsto dall'ultimo comma dell'articolo 19 della legge.
Allora, il 25 marzo 1999 non viene espresso il parere, che viene invece espresso il 31 maggio 1999; faccio notare che nella lettera in cui viene dichiarato il nullaosta, si fa riferimento al parere espresso dalla conferenza in data 25 marzo 1999, probabilmente ci sarà un refuso.
Però, al di là del refuso, è interessante verificare che nella prima riunione della commissione si era detto che non si era in possesso di sufficienti elementi di valutazione per capire se, come dice la legge, ci sono motivi d'interesse generale o sociale per derogare alla distanza prevista di 14 metri, e se è necessario realizzare quest'opera. Viene presentata una relazione che dovrebbe spiegare qual è l'interesse generale dell'opera e perché è necessaria la sua realizzazione. Questo parere però dice solo che si ritiene importante che questo fabbricato venga ubicato in quel luogo e a quella distanza, perché questo è l'interesse generale e sociale dell'opera. Ma non si spiega perché, cioè qui c'è veramente una tautologia?
PrésidentMerci, Mme la Conseillère, je suis obligé de vous couper la parole, votre temps est échu.
La parole à l'Assesseur à l'agriculture et aux ressources naturelles, Perrin.
Perrin (UV)En réponse à la première question, qui a été amplement illustrée par Mme Squarzino, il y a simplement à rappeler ce qui est prévu par la loi régionale n° 11/98, portant: "Dispositions en matière d'urbanisme et de planification territoriale en Vallée d'Aoste", car l'article 99, 3ème alinéa, prévoit qu'au cas où des raisons d'intérêt général ou social le justifieraient, dans les zones du type E du plan d'aménagement les bâtiments agricoles ou d'intérêt général peuvent être construits à une distance inférieure en vertu d'un permis de construction accordé par dérogation par la Commune, après délibération favorable du Conseil communal, sur accord de la structure régionale en matière d'agriculture et après avis favorable de la Conférence de planification visée au 3ème alinéa de l'article 15. Le Conseil communal a donné son avis favorable à l'unanimité et la procédure, que Mme Squarzino a illustrée, a été respectée.
L'avis doit quand même porter sur deux éléments d'évaluation: l'intérêt général ou social de l'oeuvre et la nécessité de réaliser l'oeuvre même. Donc dans le cas en question la dérogation a été admise par l'Assessorat de l'agriculture, pris acte de l'avis de la Conférence de planification. Et parmi les éléments d'évaluation lors de l'instruction du dossier à soumettre à l'examen de la Conférence de planification il y a cette attestation de "razionalità dell'azienda" que vous avez justement citée. Cette attestation a été rédigée par les bureaux compétents sur la base d'une évaluation technique du projet de l'ouvrage par rapport à la surface agricole utile de l'entreprise agricole, donc une analyse précise sur le rapport entre bâtiment et surface utilisable, compte tenu aussi du caractère fonctionnel ou moins des structures déjà au service de l'entreprise même.
Pour ce qui est des doutes de Mme Squarzino, les déclarations de location sont des déclarations de 6 ans parce que cela est prévu par la loi. Il y a à côté quand même une déclaration des propriétaires concédant leurs terrains d'une disponibilité de 9 ans en faveur de l'entreprise agricole qui loue ces terrains.
Il y a eu une analyse ponctuelle pour donner cette "razionalità dell'azienda" sur toute la surface de l'entreprise agricole, tant qu'il a été noté justement qu'il y a des améliorations à faire sur certains terrains et c'est une des conditions qui ont été posées a l'entrepreneur même.
Cela dit, je voudrais répondre aussi au point 2 de l'interpellation, où l'on me demande "se condivide le osservazioni e le critiche formulate da alcuni abitanti della frazione Banchet e quali gli intendimenti dell’Amministrazione regionale nei riguardi del problema prospettato". Je voudrais avant tout affirmer le principe de compétence territoriale, compétence qui est exercée par la Commune quant aux choix des zones à différente vocation et je ne me permets même pas d'entrer dans le mérite du choix opéré librement par le Conseil communal de Pontey.
Je voudrais plutôt mettre l'accent sur le fait que souvent nous sommes confrontés à un manque de sensibilité face aux zones à destination agricole et aux difficultés que les opérateurs du secteur se trouvent à aborder pour la construction des bâtiments pour leur exploitation.
Il est encore à remarquer comment la collectivité est en train toujours plus de mettre en marge le monde rural, des fois avec des prétextes qui peuvent être compréhensibles, d'autres fois avec des faux prétextes, tels que les problèmes d'hygiène ou qu'il s'agirait d'activités qui dérangent, n'ayant aucune considération pour les services que ces activités portent à la collectivité. Et ces services nous les connaissons: l'entretien du territoire, l'utilisation correcte des surfaces (s'il n'y a pas d'exploitations agricoles il y a le risque que ces terrains ne soient pas entretenus convenablement), entretien de l'environnement, apport culturel, disponibilité de produits naturels de qualité.
L'Union européenne même dans ces nouvelles directives cherche à valoriser l'espace rural dans son ensemble; espace qui doit être considéré du point de vue de l'intégration entre les différentes valeurs sociales, culturelles, paysagères et environnementales. Et l'on parle toujours plus de multifonctionnalité de l'espace rural. Donc il est nécessaire et fondamental qu'il n'y ait pas un éloignement de l'activité agricole, mais qu'on tâche d'intégrer les différentes activités présentes sur le territoire.
Sur un argument de cette taille je pourrais parler pour des heures entières; c'est un argument que je connais car il me touche et dont on a souvent discuté, mais je n'ai indiqué que quelques brefs aperçus des adresses que nous estimons importantes quant au respect et à la valorisation de l'activité agricole et rurale. Adresses d'ailleurs très largement présentes dans le plan territorial paysager, qui donne un relief particulier à la sauvegarde des terrains et de l'activité agricole, intégrée bien sûr dans le contexte économique et social de la communauté.
Voilà pourquoi je suis favorable qu'à Pontey l'on bâtisse une étable, car nous savons bien que l'entretien du territoire de cette commune est en risque, faute d'exploitations agricoles; par conséquent il est juste de faire un effort dans ce sens, toujours dans le respect des différentes activités et des différentes exigences présentes sur ce territoire.
PrésidentLa parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU)Per quanto riguarda la seconda parte dell'esposizione, l'Assessore mi deve dare atto che nella mia presentazione non ho toccato nessun problema né di igiene, né di non opportunità che una stalla sia all'interno di un villaggio; non è questo il problema e sicuramente non è mia intenzione emarginare il mondo agricolo.
Io ponevo un'altra questione e sono stata, se lei vuole, un po' pignola nel ricostruire tutta la vicenda, perché a mio avviso il problema non è facilitare o meno la possibilità per un'azienda agricola di avere una stalla, ma il problema è di rispetto delle regole. Se c'è una procedura che viene individuata, non bisogna rispettare solo i tempi della procedura, ma bisogna che nei vari momenti siano rispettate sostanzialmente le condizioni.
Mi consenta, Assessore, di continuare ad avere dei dubbi. Qui si chiede la costruzione di una stalla come supporto a una azienda principale, quindi non è l'azienda principale, è al servizio dell'azienda principale, e per dimostrare che questa azienda ha bisogno di questa stalla nuova rispetto al resto deve dimostrare che ha altri terreni, che sono altri rispetto a quelli dell'azienda. Ed è su questo che mi pongo una domanda: è sostanzialmente giustificabile il fatto che ci sia una stalla, finanziata dalla Regione, per servire soltanto terreni presi in affitto?
Lei mi parla, Assessore, del giudizio di razionalità, e questo è stato fatto prima del nullaosta, quindi rispetto alla deroga non ha niente a che fare con la razionalità; per quanto riguarda il nullaosta, lei diceva, ci sono motivazioni di interesse generale o sociale che lo giustificano. C'è una prima richiesta, ma gli uffici non rilevano interessi di questo tipo. Allora chiedono una relazione con cui si giustifica l'interesse generale o sociale dell'opera. Quando penso ad un interesse generale o sociale penso che l'opera di una persona soddisfa l'interesse di una collettività. Attenzione, la relazione è stata presentata e a questa fa riferimento la commissione nel dare il nullaosta e dice: "Vista la relazione integrativa predisposta dalla tale persona, contenenti ulteriori elementi relativi all'interesse generale dell'opera e necessità della sua realizzazione, si esprime parere favorevole".
Ora rileggo - perché prima giustamente il Presidente mi ha richiamato al rispetto dei tempi - la valutazione formulata ai sensi dell'articolo 99, comma 3 della legge regionale n. 11/98: "Per la valutazione dell'ubicazione del nuovo fabbricato rurale sono stati presi in considerazione tutti i terreni di proprietà dell'azienda e la scelta è stata ponderata in modo tale da sfruttare al meglio le risorse agricole naturali. L'ubicazione risulta strategica in quanto i terreni sono direttamente serviti da una comoda strada comunale a monte degli stessi, dall'acquedotto e dalla fognatura comunale. Il terreno scelto in cui costruire la stalla va bene per l'azienda, perché è vicino alla strada comunale, all'acquedotto e alla fognatura". E questo va bene, ma non c'è ancora la valutazione dell'interesse generale.
Si arriva poi alla motivazione: "Nell'interesse generale e sociale dell'opera vi è la necessità di realizzare la medesima ad una distanza inferiore, in quanto posizionando la costruzione più a monte rispetto all'intero lotto si riesce a sfruttare meglio il terreno, senza sprecare spazi, lasciando più sfogo a valle e, nello stesso tempo, avvicinarsi alla strada comunale per potersi collegare con il piano primo adibito a fienile e il tutto agevolerebbe l'operazione di carico e scarico del fieno e consentirebbe di creare uno spazio a monte? ", eccetera. Tutto questo è funzionale all'azienda, alla stalla.
Quindi sulla base di questi due elementi, per cui si dice che l'ubicazione della stalla è utile e funzionale nel senso che messa lì è meglio che messa altrove perché è vicina alla fognatura e alla strada, dice in conclusione la commissione (leggo tutto, non sto saltando delle parti): "L'ubicazione in progetto del nuovo fabbricato rurale ottimizza al massimo lo spazio disponibile dell'area, rendendo al tempo stesso più funzionali tutte le attività connesse con l'azienda". Vorrei capire come da questi dati si possa desumere che c'è un interesse generale o sociale dell'opera, cioè qual è l'interesse generale o il bisogno sociale della popolazione, che rende necessario realizzare tale opera.
Qui è stato detto che è necessario realizzarla in quella posizione, perché così è più facilmente servita dalla strada, questo senz'altro, ma l'interesse generale e sociale dell'opera non c'è!
Questa motivazione di nullaosta, a mio avviso, e ad avviso anche oggettivo, non sta in piedi; il problema non è dire sì o no alle domande degli agricoltori, il problema è rispettare la sostanza delle regole con cui viene decisa l'erogazione del denaro pubblico.