Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 862 del 6 ottobre 1999 - Resoconto

OGGETTO N. 862/XI Organizzazione di una campagna pubblicitaria per l'applicazione della legge a favore della famiglia. (Interrogazione)

Interrogazione Richiamate le dichiarazioni dell’Assessore regionale alla Sanità e servizi sociali, risalenti all’inizio dell’anno in corso, con le quali egli confermava l’imminente uscita di un opuscolo informativo a supporto della conoscenza, per la popolazione della Valle d’Aosta, della legge regionale 44/98;

Vista la deliberazione di Giunta regionale n° 2680 del 9 agosto 1999 "Affido di incarico ai sensi della L.R. n. 18/98 – Capo I – alla società Avi Presse s.r.l. di Aosta per attività pubblicitarie in relazione alla applicazione della L.R. 27 maggio 1998, n. 44 recante "iniziative a favore della famiglia". Impegno di spesa";

Considerato che la legge regionale soggetto dell’affidamento dell’incarico risale appunto al maggio 1998 e che il relativo impegno di spesa è stato approvato 15 mesi dopo l’entrata in vigore della stessa;

Preso altresì atto che la legge in questione non è conosciuta dalla gran parte della popolazione valdostana e che, per altri tipi di leggi, l’Amministrazione regionale ha organizzato campagne pubblicitarie e di informazione in tempi decisamente più brevi rispetto a quelli in merito alla legge suindicata;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

La Giunta regionale per conoscere:

1) le motivazioni per le quali si è deciso di provvedere all’organizzazione di una campagna pubblicitaria ad oltre quindici mesi dall’entrata in vigore della legge citata in premessa;

2) se non ritiene tardiva l’organizzazione di detta campagna pubblicitaria;

3) le modalità di scelta dalla ditta appaltatrice.

4) se si è già iniziato a liquidare le spettanze alle famiglie e in che percentuale rispetto alle domande pervenute.

F.to: Lanièce - Marguerettaz - Viérin M. - Comé

PrésidentLa parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Vicquéry.

Vicquéry (UV)Nella seduta del Consiglio regionale del 10 marzo 1999 avevo preso l'impegno di pubblicizzare ulteriormente la legge sulla famiglia che, come è stato riferito testé, si è autopubblicizzata comunque, se è vero come è vero che gli uffici sono? come??

(interruzione di un consigliere, fuori microfono)

? grazie a Marco Viérin? se è vero come è vero che gli uffici sono stati letteralmente invasi da cittadini e genitori che chiedevano d'intervenire sull'aspetto della legge immediatamente applicabile che è quella che citava prima la collega Squarzino?

Ricordo che in quella data, proprio in occasione di un'interpellanza del collega Lattanzi, che mi dispiace sia assente? eccolo?, il collega ci dava un consiglio che era quello di arrivare ad informare la popolazione e cioè velocemente passare la comunicazione ai cittadini attraverso quel pieghevole piuttosto che attraverso informazioni specifiche ai cittadini. Abbiamo raccolto di buon grado questo suggerimento e abbiamo tentato di mettere in piedi questo dépliant che, come ho avuto modo di dire precedentemente, vede la sua apparizione non dopo 15 mesi dall'entrata in vigore della legge, ma solo dal 3 febbraio di quest'anno, data dalla quale la legge è in effetti operativa perché rinviava ad un atto amministrativo di Giunta regionale l'applicazione stessa.

Ho avuto modo di dire che antecedentemente si era pubblicizzata la legge grazie ad informazioni ad amministratori, medici, reparti, unità operative, sindacati, patronati e devo dire che i patronati hanno svolto una grossa funzione su questo versante perché molti si rivolgevano a loro per la predisposizione delle domande, sono stati fatti incontri con l'Assemblea del Consorzio degli enti locali e altre iniziative ancora.

Per quanto riguarda i dati, riprendo quelli forniti precedentemente: alla data del 30 aprile 1999 sono pervenute 2.905 domande per 3.197 bambini aventi diritto e dall'1° maggio 1999 al 30 settembre 1999 altre 364 domande per 370 bambini aventi diritto. Per quanto concerne quest'aspetto, è vero che i dati a tutt'oggi che posso dare sono riferiti solo all'articolo che riguarda: sostegno, educazione e cura dei bambini e non ad altri aspetti: lavoro domestico, voucher per servizi, sostegno alle famiglie numerose, in genere tutta la parte relativa all'applicazione dell'autorganizzazione delle famiglie su cui la Giunta regionale ultimamente ha deliberato i criteri di massima.

È una legge complessa questa, che ci viene richiesta da più parti per prenderne spunto, ma in quanto legge complessa deve essere recepita integralmente non solo dagli uffici, ma anche dalla cittadinanza e ripeto che su alcuni aspetti, mi riferisco al voucher per servizi, all'aspetto del sostegno alle famiglie numerose non è ancora di diffusione corrente perché gli strumenti operativi che l'assessorato, tramite il settore delle politiche sociali, mette in piedi sono strumenti complessi, vanno dalla legge sul minimo vitale, alla legge n. 22 che riguarda il sostegno per l'assistenza domiciliare in certi soggetti particolari, ai progetti obiettivo specifici individualizzati ed è un complesso di misure che gli operatori sociali, in particolar modo gli assistenti sociali propongono ai soggetti interessati, i quali scelgono d'intesa quale tipo di misura mettere in piedi. Per fare un semplice esempio, il voucher per servizi, che consiste nel proporre ai cittadini di utilizzare questo voucher di 1 milione all'anno per accedere a certi servizi di tipo privatistico e che è nato dalla valutazione della carenza del servizio pubblico, mi riferisco a fisioterapia o quant'altro, quest'istituto previsto dalla legge non è ancora stato ben compreso e arriverà poco a poco ad essere recepito da tutti.

Per rispondere alla domanda riguardante l'incarico, quest'incarico è stato dato con deliberazione del 9 agosto e approvato ai sensi del capo I° della legge regionale n. 19/98 per la realizzazione di 10 mila cartellini contenenti ciascuno otto schede bilingue illustranti gli interventi predisposti a fronte di una spesa, direi modica, di 21.240.000 lire. Abbiamo ritardato, Consigliere Lanièce, la divulgazione di questo dépliant proprio per le motivazioni che ho detto prima: la legge finanziaria 1998 prevedeva gli interventi a favore delle famiglie, la cosiddetta "legge Turco". Questa legge finanziaria 1998 però, a dimostrazione che tutto il mondo è paese, ha fatto slittare il decollo della legge al 20 settembre di quest'anno, a venti giorni fa e non volevamo perdere l'occasione di mandare in stampa un dépliant senza poter aggiungere quest'ultima scheda che abbiamo aggiunto all'ultimo momento, anche graficamente si vede che non era inserita prima perché non è visibile.

Questa scheda rinvia semplicemente al decreto del Ministro di solidarietà sociale dicendo che l'articolo 65 prevede questi assegni di nucleo familiare con almeno tre figli minori e l'assegno di maternità per le madri che non beneficiano di trattamento e si dice che gli assegni saranno erogati al richiedente dal comune di residenza perché non avevamo ancora indicazioni specifiche. Sembra invece che si debba far domanda al comune di residenza, ma poi gli assegni verranno erogati probabilmente dall'INPS e allora volevamo far coincidere perché sarebbe stato uno spreco non integrare questo dépliant. I tempi hanno ritardato per questi motivi rispetto all'impostazione iniziale.

Questo è quanto mi sento di dire, mi pare di aver risposto a tutti i punti. Sulla liquidazione ho già avuto modo di dire precedentemente, comunque a tutt'oggi su 3.537 bambini, sono stati liquidati 1.009 pari a circa il 30 percento, e gli altri verranno liquidati con la tempistica degli uffici, ma comunque entro i prossimi 40-50 giorni.

PrésidentLa parole au Conseiller Lanièce.

Lanièce (Aut)Prendiamo atto della risposta che ci ha fornito l'Assessore, il quale ha richiamato l'iniziativa del collega Lattanzi, giustamente, ma anche gli Autonomisti avevano presentato nella seduta del 10 febbraio scorso la richiesta per delucidazioni in merito a questa legge e nella risposta a quest'interrogazione l'Assessore aveva evidenziato che le modalità di applicazione della legge regionale per la famiglia, legge n. 44, erano già state comunicate tramite l'invio del testo della normativa stessa a tutti i sindaci, ai presidenti della comunità montana, ai medici di base.

Inoltre l'USL si sarebbe preoccupata a breve, informava l'Assessore, di trasmettere la legge all'unità operativa di Ostetricia e a tutti gli operatori sanitari ed assistenti sociali della Valle d'Aosta, di conseguenza ne sarebbero stati informati i patronati e le organizzazioni sindacali e vi sarebbe stata l'attuazione, nel giro di pochi giorni, di una campagna di affissione in luoghi pubblici di avvisi informativi, sempre in merito a questa legge.

È chiaro che se tutta quest'intenzionalità pubblicitaria fosse stata realizzata nella maniera dovuta, forse non ci sarebbe stato bisogno, nella riunione della Giunta regionale dello scorso 9 agosto, di stanziare altri 21 milioni, anche se la cifra è bassa, per la realizzazione di 10 mila cartelline in italiano e francese per partire con un'ulteriore campagna pubblicitaria, fra l'altro in ritardo di 16 mesi dall'approvazione in Consiglio regionale di questa legge. Questo è un dato di fatto: 16 mesi fa è stata approvata questa legge, dopo 16 mesi diamo vita a una campagna pubblicitaria sui contenuti di questa legge.

È evidente che l'assessorato non è riuscito a coinvolgere fortemente il settore socio-sanitario e gli enti locali visto che l'informazione precedentemente disposta ed inviata non deve evidentemente aver funzionato a dovere, se si è dovuto correre ai ripari.

Il lato più preoccupante e scandaloso della questione è che stiamo parlando della legge sulla famiglia, il fulcro fondamentale sul quale si fonda la società civile e che pertanto è meritevole della massima attenzione sia per quanto concerne la divulgazione, sia per la relativa attuazione; infatti la legge regionale sulla famiglia prevede la possibilità di diversi aiuti economici per ciascuno dei quali sono stati indicati dei termini perentori oltre i quali non si può accedere ai benefici della legge stessa. In effetti, se andiamo a prendere la delibera con cui sono stati fissati questi criteri, una del dicembre 1998 e una del febbraio 1999, si legge che, per quanto riguarda i contributi per l'indennizzo per gli infortuni domestici, la domanda relativa deve essere presentata entro il termine perentorio di 10 giorni dalla data dell'infortunio.

Altro limite posto riguardava l'assegno postnatale che fissa un termine di 160 giorni dalla nascita, l'indennità di degenza ospedaliera entro 6 mesi dall'avvenuta dimissione ospedaliera e infine la realizzazione di progetti sperimentali entro il 30 giugno 1999.

Dunque abbiamo fissato dei criteri e la pubblicità di questa legge viene fatta in un periodo posteriore rispetto alla scadenza degli stessi perché se dopo che la legge è entrata in vigore, qualcuno ha avuto un infortunio domestico, se non ne era a conoscenza non ha potuto usufruire dei soldi perché la legge parla di 10 giorni dal verificarsi dell'infortunio. Se per caso è nato qualcuno, i cui genitori non erano a conoscenza dell’esistenza dell’assegno postnatale, si è perso questo diritto. La stessa cosa vale per la degenza ospedaliera e per i progetti sperimentali.

Queste cose dimostrano che c'è stata una disfunzione a livello di assessorato; non sarà colpa dell'Assessore, ma c'è stata una disfunzione. Poniamo dei criteri perentori oltre i quali non si ha diritto a chiedere dei contributi e poi la pubblicità su questi termini viene fatta a posteriori, 16 mesi dopo l'approvazione.

Occorreva informare meglio e in breve tempo i cittadini valdostani predisponendo già allora, una volta pubblicata la legge sulla Gazzetta ufficiale, un'accurata campagna informativa e non aspettare, come invece è accaduto, oltre un anno di tempo.

PrésidentLa parole au Vice-président Viérin Marco dans la limite de 30 secondes.

Viérin M. (Aut)Volevo anticipare un problema che emergerà. Assessore, lei ci dice al quarto quesito che sono state liquidate le spettanze per circa un 30 percento. Ricordo che parecchie di queste domande sono da diversi mesi giacenti presso l'assessorato.

Anche su iniziative che ho fatto, come altri consiglieri, molte persone ci hanno tempestato di telefonate per chiederci di sollecitare la liquidazione delle spettanze perché se una legge sulla famiglia vuole essere una vera legge per la famiglia, non può far sì che ci sia una parte burocratica oltre un anno di tempo prima che dia i suoi frutti alle famiglie che hanno bisogno.

Siccome abbiamo detto per la pubblicità di questa legge di fare un dépliant, oggi diciamo che sarebbe bene cominciare ad attrezzare l'assessorato affinché si acceleri nella liquidazione delle spettanze.