Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 861 del 6 ottobre 1999 - Resoconto

OGGETTO N. 861/XI Attività dell'Osservatorio permanente sulle problematiche riguardanti la famiglia. (Interrogazione)

Interrogazione Preso atto dell’art. 22 della legge regionale n. 44 del 1998 che prevede l’attribuzione all’Assessorato regionale della Sanità e Politiche sociali delle funzioni di Osservatorio permanente sulle problematiche riguardanti la famiglia;

Considerati i compiti importanti di verifica, di monitoraggio cui deve assolvere l’Osservatorio;

Constatati che almeno annualmente gli uffici competenti debbono riferire sui risultati dell’attività dell’osservatorio.

La sottoscritta Consigliera regionale

Interroga

l’Assessore competente per sapere:

1. quale è stata l’attività dell’Osservatorio, svolta fino ad ora;

2. se è stata effettuata una verifica della efficacia della legge regionale sulla famiglia e quali sono i dati riscontrati.

F.to: Squarzino Secondina

PrésidentLa parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Vicquéry.

Vicquéry (UV)La legge regionale n. 44/98 è sì entrata in vigore in data 24 giugno 1998, ma la stessa legge rinviava a una deliberazione di Giunta regionale le modalità e i criteri di applicazione, delibera che è stata predisposta e approvata sul Bollettino ufficiale n. 6 del 2 febbraio 1999, pertanto da quella data l'osservatorio può ritenersi attivo nel suo servizio verso la popolazione valdostana evidentemente, non prima perché solo dal 3 febbraio di quest'anno si sono attivate le procedure per dare applicazione alla legge stessa, pertanto non sono trascorsi i tempi tecnici citati dall'interrogante, un anno almeno utile alla diffusione dei dati relativi alle condizioni delle famiglie che, attraverso le diverse richieste d'intervento, hanno beneficiato di questa legge, è superfluo ricordare che ogni azione di sostegno svolta attraverso iniziative differenziate deve avere un tempo fisiologico per consentire alla domanda di rivelarsi in tutta la sua complessità e all'assessorato competente di compiere, a partire dai dati contenuti nelle domande, un'analisi sulle condizioni che le producono.

Se il tempo necessario a riferire valutazioni stabili e complete non è ancora trascorso, sono peraltro attive da tempo azioni volte ad integrare il patrimonio informativo derivante dalle domande d'intervento, ex legge n. 44, e il costituendo Osservatorio per l'infanzia e l'adolescenza secondo una logica programmatoria integrata che rende le politiche assistenziali sempre più vicine ai bisogni veri della popolazione.

Per quanto riguarda il secondo punto dell'interpellanza, prendo i dati che anche nell'interrogazione successiva vengono richiesti dal Consigliere Lanièce: le domande pervenute alla data del 30 aprile 1999 sono 2.905 per 3.197 bambini aventi diritto; le domande pervenute dall'1° maggio 1999 al 30 settembre 1999 sono 364 per 370 bambini aventi diritto.

A tutt'oggi sono stati liquidati 1.009 casi pari a circa il 30 percento delle domande pervenute.

Come si può notare c'è stata una domanda di prestazioni addirittura superiore alle previsioni contenute nella relazione della legge, questo da un lato testimonia della bontà della legge stessa, dall'altro fa riflettere e sarà uno dei punti che l'osservatorio, che comunque spero riesca a produrre una prima relazione entro la fine dell'anno, dovrà valutare per permetterci di fare le scelte conseguenti anche in virtù del fatto che, come è noto, è entrata in vigore recentissimamente nei giorni scorsi la legge "Turco" che ha integrato le anticipazioni della legge regionale per cui è nostra intenzione di rivedere il quadro complessivo di modo che ci siano delle risposte ai bisogni della famiglia in modo univoco e soprattutto esaustivo. Questo è quanto posso dire allo stato dell'arte.

L'Osservatorio per le politiche familiari non è ancora operante, questo va detto con certezza anche per problemi organizzativi interni all'assessorato legati ad assenze prolungate, ma la Giunta regionale ha più volte ribadito e riconfermo questa volontà di mettere in piedi questa struttura operativa.

PrésidentLa parole à la Conseillère Squarzino Secondina.

Squarzino (PVA-cU)L'intento di quest'interrogazione era duplice. Ero interessata innanzitutto ad avere alcuni dati relativamente all'efficacia della legge regionale sulla famiglia; rispetto a questo, prendo atto che ci sono alcuni dati, ma se ho capito bene sono relativi in modo particolare all'articolo 13 e non a tutti gli altri articoli, quindi prendo atto che i dati che ci sono, sono tutti concentrati sull'articolo 13, cioè su quello che in questo libretto che abbiamo trovato stamani al nostro posto di lavoro è inteso come "sostegno all'educazione e alla cura dei bambini", mentre tutti gli altri aspetti ugualmente interessanti della legge vedo che non sono stati presi in considerazione e su questo non ci sono ancora dei dati. L'Assessore dice che bisogna aspettare fino a febbraio del prossimo anno.

Il primo intento - dicevo - era quello di avere dei dati, su questo non posso essere soddisfatta perché vedo che l'attenzione è solo su un aspetto e non su tutto l'insieme della legge come dovrebbe essere.

Il secondo interesse riguardava l'osservatorio. Prendo atto con rammarico che l'osservatorio permanente non è ancora operante, nel senso che, se è vero che la delibera attuativa della legge parte dal 2 febbraio 1999, constato con rammarico che sono passati più di 6 mesi e l'osservatorio non è ancora stato attivato. Sono interessata ad avere dati su quest'aspetto perché, come l'Assessore ben ricorda, abbiamo una visione diversa su cos'è un osservatorio.

Mentre la sottoscritta, nel momento in cui si individuava un osservatorio sulla famiglia, chiedeva delle strutture precise, dei responsabili precisi, delle risorse precise, l'Assessore aveva detto che non era il caso, nel senso che sono gli uffici nel loro insieme che costituiscono l'osservatorio. A quanto mi risulta, dopo un primo avvio di quest'Osservatorio permanente sulle politiche familiari, il modello di osservatorio voluto dall'Assessore sembra non funzionare: questo modello non è funzionante perché, come l'Assessore stesso ha ricordato, non è ancora operante per motivi organizzativi interni.

Allora pregherei l'Assessore di ripensare all'idea di utilizzare genericamente gli uffici come osservatorio, perché se non c'è qualcuno preposto in prima persona a raccogliere i dati, a elaborarli, a studiarli, a trasmetterli, a pubblicarli e a metterli insieme, credo che i funzionari, oberati come sono di lavoro, non riescono a mettere del tempo anche per questa funzione. Inoltre sollecito l'Assessore, almeno in questo momento, ad integrare di risorse i suoi uffici, altrimenti quest'impegno che il Consiglio ha preso non viene ottemperato. Non solo, ma la cosa ancora più grave è che, se è vero che bisogna ripensare alle politiche familiari anche alla luce delle nuove indicazioni della legge "Turco", come possiamo ripensare il tutto se non abbiamo i dati aggiornati? E i dati non sono solo il numero delle domande relativamente ad un solo articolo della legge, Assessore.