Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 779 del 28 luglio 1999 - Resoconto

OGGETTO N. 779/XI Notizie sulla produzione di "Euromoneta" da parte della "Verrès S.p.A.". (Interpellanza)

Interpellanza Premesso:

- che lo stabilimento Verrès S.p.a. sta producendo tondelli per euromoneta, peraltro in quantità ridotta rispetto ai valori "promessi autorevolmente" qualche mese fa;

- che Verrès S.p.A. è una delle numerose aziende valdostane a partecipazione pubblica;

- che, nonostante la limitatezza della produzione, una porzione delle "partite" non osserverebbe i parametri fissati dall’Unione Europea relativamente alle caratteristiche tecniche dell’euromoneta;

- che, per questa ragione, tali "partite" sarebbero state rifiutate e, di conseguenza, stipate dalla Verrès S.p.A. in un magazzino situato ad Issogne;

tutto ciò premesso i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

la Giunta regionale per sapere:

1) se è a conoscenza dei fatti esposti in premessa;

2) se l’inosservanza dei parametri comunitari sia imputabile alla Verrès oppure ad altri fattori;

3) quando prevede che lo stabilimento valdostano sarà in grado di effettuare la "promessa" produzione di euromoneta, nel rispetto – altresì – delle indicazioni tecniche formulate dall’Unione Europea.

F.to: Tibaldi - Frassy - Lattanzi

PresidenteLa parola al Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (FI)Anche se il gruppo consiliare di Forza Italia non possiede quei sofisticati strumenti satellitari di cui dispone la Protezione civile per monitorare la Becca di Nona, comunque la terza interpellanza che presentiamo oggi sulla Verrès S.p.A. è indicativa di una situazione che ci permettiamo di controllare da vicino con formule e suggerimenti più modesti rispetto a quei sofisticati strumenti, ma che ci inducono a pensare, sulla base degli atti che oggi proponiamo, che l'industria non segua quel corso autorevolmente previsto, come segnaliamo nella premessa dell'interpellanza, qualche mese fa dalla stessa Giunta regionale, dallo stesso Assessore all'industria, dagli stessi Parlamentari valdostani.

Terza interpellanza che questa volta si incentra sulla produzione di Euromoneta, produzione di Euromoneta che venne già segnalata come punto di forza dello stabilimento qualche mese fa, in particolare si parlava di 40 mila tonnellate nel triennio 1999-2001, 40 mila tonnellate che si sono ridotte prima a 16 mila e poi a 14.500 circa e che oggi ci risulta addirittura non arrivino a destinazione perché i tondelli per la monetazione presentano delle imperfezioni.

Allora una piccola cronistoria. Il 9 dicembre i Parlamentari valdostani e l'Assessore Ferraris hanno avuto un incontro con il Presidente del Poligrafico Tedeschi, il quale si era impegnato a discutere e comunque ad informare la Regione rispetto ai piani che avrebbero riguardato lo stabilimento di Verrès all'interno di quel piano d'impresa di ristrutturazione che doveva essere fatto per il risanamento del Poligrafico.

Per quanto riguarda la produzione dell'Euro, ci veniva detto rispondendo a un'interpellanza del 10 febbraio scorso: "L'Euro è partito". Queste sono le parole dell'Assessore Ferraris, il quale in riferimento all'interpellanza ci informava che il presidente dell'istituto non aveva ancora presentato il piano di risanamento di cui si parlava nel documento, ma che comunque lo stabilimento di Verrès sarebbe rimasto il fornitore privilegiato della Zecca di Stato.

A distanza di qualche mese da quel 10 febbraio scorso le informazioni che possediamo sono di segno molto distante rispetto a quanto è stato detto. La Verrès S.p.A. ha prodotto una serie di partite di Euro, non tutte le pezzature come era inizialmente previsto, ma le pezzature minori; quest'Euro non arriva alla Zecca di Stato, ma si ferma in un magazzino di Issogne perché queste partite sarebbero state rifiutate in quanto, come dicevo, non perfette sotto il profilo tecnico per la non osservanza dei parametri tecnici fissati da una competente commissione. Circa 700 tonnellate, e sui dati mi potrà confortare o meno l'Assessore Ferraris, sarebbero stipate in un magazzino di Issogne.

Una sola partita sarebbe giunta a destinazione, sarebbe stata oggetto di studio e sarebbero state rilevate queste imperfezioni relative all'impermeabilità elettrica. Nonostante questa produzione a ritmo ridotto e che non arriva a destinazione, la Verrès S.p.A. starebbe continuando ad assumere a tempo determinato personale, in particolare circa 45 assunzioni sarebbero state disposte dall'inizio dell'anno e questo dato è incongruente con una produzione che parte, ma che non arriva alla Zecca di Stato.

L'interpellanza quindi mira a fare un po' di chiarezza, è la terza non è la prima, ripeto, mira a fare un po' di chiarezza su questa situazione anomala che si sta verificando in questo stabilimento della bassa Valle che è una delle tante aziende valdostane a partecipazione pubblica, sappiamo che molte sono le aziende valdostane a partecipazione pubblica, anzi quelle più significative perlomeno per quanto concerne la dimensione occupazionale sono a partecipazione regionale. Allora visto che la Regione è un'azionista e non di poco conto e che guarda a ciò che avviene in uno stabilimento come quello della Verrès S.p.A., la cui prospettiva produttiva e occupazionale è fondata proprio sulla produzione di Euromoneta, ci farebbe piacere sapere dall'Assessore all'industria cosa sta accadendo nello stabilimento di Verrès.

Abbiamo formulato tre domande molto puntuali: se è a conoscenza dei fatti esposti finora; se l’inosservanza di questi parametri comunitari e in particolare la cosiddetta impermeabilità elettrica siano imputabili a deficienze tecnico-organizzative della Verrès oppure ad altri fattori che l'Assessore conosce, ma che noi non conosciamo; quando prevede che lo stabilimento valdostano sarà in grado di effettuare questa promessa produzione di Euromoneta nel rispetto di queste indicazioni tecniche formulate dall’Unione Europea.

PresidenteLa parola all'Assessore all'industria, artigianato e energia, Ferraris.

Ferraris (GV-DS-PSE)Siamo, come ricordava il Consigliere Tibaldi, alla terza interpellanza sulla Verrès, credo che forse per approssimazioni successive potremmo arrivare alla definizione del problema, nel senso che a differenza delle prime interpellanze in cui si negava il fatto che si stessero producendo dei tondelli per monetazione Euro nello stabilimento di Verrès, nell'ultima interpellanza si riconosce che qualcosa sta succedendo per quanto riguarda la produzione stessa, superando così in qualche modo dichiarazioni che erano state fatte il 10 febbraio dallo stesso Consigliere.

Qual è la situazione della Verrès? La Verrès ha dedicato la prima parte del 1999 a realizzare la produzione di monete già in circolazione, quindi monete che sono ancora in circolazione oggi, previste dal Tesoro per il 1999 (quindi monetazione nazionale) e contemporaneamente sono state avviate le prove di fabbricazione per diversi tagli dell'Euro. Naturalmente in questa fase di messa a punto sia dei materiali impiegati, sia delle specifiche tecniche dei semiprodotti per monetazione, vengono prodotti degli scarti fisiologici che hanno comunque possibilità di recupero. Le produzioni del primo semestre 1999 sono state pari a 2.410 tonnellate di cui 1.750 tonnellate per la produzione di monetazione italiana e 660 tonnellate per la monetazione Euro.

Si tenga conto che la monetazione Euro proseguirà non solo nel 1999, ma anche nel corso del 2000 e del 2001 e che la fine della produzione andrà in attuazione nel 2002, quindi ci sono ancora quasi tre anni di produzione per quanto riguarda questo tipo di moneta.

Per venire alle questioni poste nell'interpellanza, si pone anzitutto una questione di utilizzo di magazzini, cioè si chiede che ruolo ha il magazzino ad Issogne. Questo magazzino è dovuto al fatto che la produzione di monete fatta dallo stabilimento di Verrès - questo è un dato storico - è eccedente la capacità di trasformazione della Zecca per cui c'è sempre stata, e con la produzione dell'Euro sarà incrementata, la necessità d'immagazzinare le produzioni fatte dallo stabilimento. Il magazzino di Issogne viene utilizzato provvisoriamente dalla Verrès perché il 2 luglio 1999 è stato realizzato un contratto di locazione fra Regione e la Verrès S.p.A. per far sì che in un'area dello stabilimento di Verrès venga costruito un magazzino per lo stoccaggio delle monete che dovranno poi essere portate alla coniatura nella Zecca.

Per quanto riguarda la questione legata all'inosservanza dei parametri comunitari, se questi siano imputabili alla Verrès o ad altri fattori, la situazione è la seguente: lo stabilimento ha avviato le produzioni delle monete in lega chiamata "Nordic gold", per quanto riguarda una particolare moneta, quella dei 20 centesimi, si sono verificati dei problemi di conducibilità elettrica come ricordava il collega Tibaldi, ma questo è da attribuirsi non tanto alla Verrès quanto alla struttura metallica della lega, problemi analoghi si sono verificati in altre Zecche europee, ad esempio Francia e Austria, e comunque attualmente lo stabilimento sta producendo in conformità alle ultime precisazioni tecniche che sono state indicate dal Comitato monetario europeo che sovrintende a queste questioni, quindi la produzione nello stabilimento sta andando avanti e continuerà nei prossimi mesi nel rispetto delle indicazioni ultime che sono state formulate dall'Unione europea.

Oltre alle monete in lega "Nordic gold", la Verrès sta producendo delle monete in acciaio ramato, i 5 centesimi di Euro, e ha avviato la produzione della moneta bimetallica, una parte di questa produzione, circa 150 tonnellate, è stata commissionata dalla Zecca olandese. Attualmente la produzione si svolge su tre linee di produzione delle quattro che sono quelle a disposizione dello stabilimento. Sulla quarta linea sono in atto dei lavori di ammodernamento degli impianti e anche di taratura di una pressa. Non so se dovremo utilizzare strumenti sofisticati per andare a verificare queste cose, ma credo che una cosa molto semplice da fare sia quella di andare a vedere nello stabilimento cosa succede. I dati che ho fornito sono dati evidenti e sono ovviamente verificabili in loco.

PresidenteLa parola al Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (FI)La non risposta dell'Assessore non mi tranquillizza, mi preoccupa, perché l'Assessore non ha risposto alle domande che sono state puntualmente invece indicate nell'interpellanza.

L'Assessore ha detto solamente che si stanno facendo prove di fabbricazione; della produzione finora effettuata 2.410 tonnellate rappresentano la quantità generale prodotta a Verrès, 660 tonnellate sono di Euro. Se i dati non vengono confusi, queste 660 tonnellate sono tutte finite ad Issogne tranne una partita.

Questo l'Assessore non lo ha detto esplicitamente, ma lo ha confermato con la sua non risposta, quindi significa che le prove di fabbricazione dell'Euromoneta da parte della Verrès finora in 660 tonnellate sono tutte finite nel magazzino di Issogne, ma non penso tanto per uno stoccaggio o per un'eccedenza, come diceva l'Assessore, ma perché non vanno bene perché queste monete non hanno tutti i parametri richiesti dal Comitato monetario europeo e l'assenza di una risposta esplicita da parte dell'Assessore, ripeto, non mi tranquillizza, anzi mi preoccupa, come preoccupa le maestranze che lavorano all'interno di questo stabilimento perché vedono affluire gente che viene assunta per questa promessa produzione, ma in realtà si rendono conto che il loro lavoro finisce in un magazzino di Issogne piuttosto che andare verso la naturale e ovvia destinazione che sarebbe la Zecca di Stato.

Non vorrei che si parlasse domani di questo magazzino di Issogne come si è parlato fino a qualche tempo fa del magazzino della GE.CA. per quanto riguarda la fontina, cioè che il magazzino di Issogne diventi una "GE.CA. a vocazione industriale", tarato e dimensionato su quelle che sono le esigenze mancate o meglio la produzione mancata della Verrès S.p.A., quindi, Assessore, non mi ritengo assolutamente soddisfatto della risposta che ci ha fornito; ha ammesso di conoscere i fatti esposti in premessa perché questo magazzino esiste ed è diventato il luogo di stoccaggio dell'Euromoneta mancata.

L'inosservanza dei parametri comunitari a chi è imputabile, Assessore? Si dovrebbe sapere essendo azionisti di riferimento all'interno di questa società. È colpa di qualche linea produttiva all'interno dello stabilimento di Verrès o è colpa di parametri che ci sono stati comunicati in un momento tardivo, in un momento successivo rispetto a quella che doveva essere una commessa per iscritto effettuata dal Poligrafico?

E infine la terza domanda è anch'essa rimasta inevasa, cioè quando si prevede che lo stabilimento sarà in grado di effettuare una promessa produzione riuscendo così a fare quel salto di qualità dalle cosiddette prove di fabbricazione alla fabbricazione vera e propria. Teniamo presente che la fabbricazione di Euromoneta è stata modulata su un arco di tre anni; sono passati 6-7 mesi, anzi qualcosa di più rispetto ai primi momenti in cui si facevano queste autorevoli dichiarazioni e stiamo ancora producendo prove, prove e prove che purtroppo finiscono ad Issogne. Ripeto, non vorremmo che il magazzino di Issogne avesse quella stessa vocazione che ha avuto la GE.CA. per il comparto agricolo in particolare della produzione di fontina.