Oggetto del Consiglio n. 780 del 28 luglio 1999 - Resoconto
OGGETTO N. 780/XI Notizie in merito alle modalità di stoccaggio di forme di fontina presso lo stabilimento GE.CA. di Pollein, anche in relazione al recente episodio di sequestro di fontine. (Interpellanza)
Interpellanza Premesse le note vicende relative al sequestro di fontina presso lo stabilimento della GE.CA., società di capitali al 30% Finaosta, al 40% Cooperativa Produttori Latte e Fontina e per il residuo 30% da un raggruppamento comprendente costruttori e progettisti dello stabilimento stesso;
Richiamata la deliberazione di Consiglio del 26/7/1994 con la quale l’Amministrazione regionale concedeva in comodato alla GE.CA. S.p.a. lo stabilimento di Pollein "per la lavorazione, maturazione e conservazione dei formaggi Fontina", - ed, inoltre, approvava il regolamento di gestione in cui si legge della presenza di "n. 3 celle a bassa temperatura, un tunnel di surgelazione, n. 6 celle di conservazione e maturazione" e si apprende che "le celle di conservazione e maturazione sono state progettate per contenere 48.600 forme di formaggio Fontina come capacità totale e massima del magazzino;
Rilevato che il D.P.R. 30/10/55 n. 1269, avente ad oggetto "il riconoscimento delle denominazioni circa i metodi di lavorazione, caratteristiche merceologiche e zone di produzione dei formaggi" a proposito della Fontina prevede "periodo medio di maturazione tre mesi, temperatura: 6-10° C. e, comunque, non oltre i 12° C., umidità: 90% e saturazione: ottenute per naturale condizione di casera";
Riscontrato che il sequestro delle circa 50.000 fontine dovrebbe equivalere alla "capacità totale e massima" di cui alla deliberazione consiliare del luglio ’94;
tutto ciò premesso i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l’Assessore all’Agricoltura e risorse naturali per sapere:
1) quale fosse la capacità "totale e massima" di stoccaggio e maturazione dello stabilimento GE.CA. S.p.a. alla data del sequestro di cui in premessa;
2) se non ritenga il regolamento approvato con la deliberazione del 26/7/94 in contrasto con le prescrizioni del DPR 1269/55 e, comunque, prodromico del sequestro dell’aprile scorso;
3) se sia stata presentata istanza di dissequestro delle fontine;
4) quali operatività ha attualmente lo stabilimento GE.CA.
F.to: Frassy - Tibaldi - Lattanzi
PresidenteLa parola al Consigliere Frassy.
Frassy (FI)Mi tocca riprendere da dove il collega Tibaldi aveva concluso ossia ritornare per l'appunto su quello che è il problema della GE.CA. e delle fontine.
Andando però per un attimo indietro, devo evidenziare che se il problema dell'azienda di Verrès è stato sollevato con oggi per la terza volta dal nostro gruppo in aula, il problema della GE.CA. e delle fontine con oggi viene sollevato in aula per la quarta volta e questo penso che denoti una difficoltà di comunicazione fra i banchi della Giunta e i banchi di chi sta all'opposizione perché molte volte ci tocca ritornare sui medesimi argomenti o per acquisire nuove informazioni che non erano state date o addirittura e forse peggio per avere delle risposte su domande che in parte erano già state formulate.
Mi auguro che con oggi sul problema fontina e GE.CA. si possa non dico mettere la parola fine, ma si possa quanto meno mettere in evidenza con chiarezza tutto ciò che è accaduto e si possa tornare su quest'argomento a fine anno quando l'Assessore avrà lo studio commissionato all'Università di Padova e su quello studio si potranno innestare ragionamenti e valutazioni varie insieme al protocollo di qualità di cui abbiamo parlato stamani per quanto riguarda la produzione del latte.
Noi non abbiamo imputato all'Assessore nessuna responsabilità particolare su questa vicenda perché gli avevamo riconosciuto fin dalla prima interpellanza la sua estraneità ad una gestione che si era trovato a dover affrontare nel momento in cui prendeva in mano le redini di quel tipo di assessorato. Non vorremmo però che questa specie di valutazione benevola che abbiamo dato della conduzione politica di un assessorato da parte dell'Assessore Perrin diventi un alibi per non dare delle risposte e che quella che può essere un'assenza di responsabilità a monte diventi una corresponsabilità a valle per aver contribuito non dico a coprire, ma quanto meno a creare cortine fumogene e confusione, allora in quest'interpellanza poniamo delle domande precise e puntuali che nascono da premesse che sono altrettanto precise e puntuali.
Penso che non sia necessario illustrare più di tanto quest'interpellanza perché se le risposte saranno precise, come ritengo che siano le domande, esprimeremo soddisfazione o insoddisfazione su quella che è la valutazione politica. Non vorremmo invece dover illustrare le mancate risposte illustrando l'interpellanza in sede di replica perciò se l'Assessore ritiene che l'interpellanza non sia chiara, l'illustro ulteriormente, se ritiene che i quesiti siano chiari, mi fermo qui.
Si dà atto che, dalle ore 18,27, presiede il Presidente Louvin.
PrésidentLa parole à l’Assesseur à l'agriculture et aux ressources naturelles, Perrin.
Perrin (UV)Cercherò di rispondere puntualmente a delle domande che sono chiare e puntuali, a domanda risponde, direi.
Al primo punto si chiede: "quale fosse la capacità "totale e massima" di stoccaggio e maturazione dello stabilimento GE.CA. S.p.A. alla data del sequestro di cui in premessa;". Presso lo stabilimento GE.CA. di Pollein esistono sei celle a temperatura ad umidità controllata, questa temperatura è tenuta intorno agli 8°C e l'umidità non è inferiore al 90 percento. La capacità totale massima di queste celle è di 48.600 forme.
La spazzolatura e la salatura delle forme avvengono nell'adiacente sala di lavorazione, dove pervengono a rotazione con sistema automatizzato per essere nuovamente riposizionate nelle stesse celle al termine della lavorazione. Alla data del sequestro in queste celle erano giacenti circa 20.000 forme di cui 3.500 circa in scongelamento. Presso lo stesso stabilimento esistono inoltre 3 celle a bassa temperatura, le famose celle incriminate, che sono destinate alla conservazione di prodotti in precedenza trattati nell'adiacente tunnel di congelamento. Alla data del sequestro erano giacenti in due di queste celle 50.000 forme, mentre la terza cella non era per nulla utilizzata.
Al secondo punto si chiede: "se non ritenga il regolamento approvato con la deliberazione del 26/7/94 in contrasto con le prescrizioni del DPR 1269/55 e, comunque, prodromico del sequestro dell’aprile scorso;".
La risposta è che quel DPR, che aveva portato al riconoscimento della DOP per la fontina, riguarda le fasi di produzione e maturazione della fontina fino alla marchiatura e non riguarda le successive operazioni di conservazione, cioè nulla è detto nel DPR ad eccezione della maturazione e l'indicazione della temperatura che è quella che è indicata nelle famose sei celle di maturazione della fontina.
Il sequestro comunque è stato operato non per il fatto che il prodotto fosse conservato a bassa temperatura, ma per la supposta e non condivisibile necessità di dichiararlo, questo mi sembra che sia bene precisarlo.
Infine, a prescindere da quelle che saranno le conclusioni della Magistratura, lo stabilimento affidato in gestione alla GE.CA. S.p.A. è uno stabilimento polivalente ed è errato legare le sue potenzialità esclusivamente al settore della fontina, infatti nella famosa delibera del 1994 si fa riferimento alla fontina stoccata e maturata nelle sei celle a disposizione.
Il terzo quesito chiede: "se sia stata presentata istanza di dissequestro delle fontine;". La risposta è sì, però ad oggi è stato ottenuto il dissequestro delle circa 3.500 forme che erano in scongelamento, mentre per le 50.000 forme che si trovavano nelle celle di surgelazione non è stato ancora autorizzato il dissequestro.
Rispondendo alla quarta domanda: "quali operatività ha attualmente lo stabilimento GE.CA.", lo stabilimento non ha mai interrotto la sua attività di lavorazione delle forme giacenti nelle sei celle a temperatura ed umidità controllate. Oggi le forme presenti in queste sei celle ammontano a 45.000, ciò significa che le sei celle sono quasi al completo dato che la capienza totale è di 48.600 forme.
(commenti da parte dei Consiglieri interpellanti, fuori microfono)
PrésidentEst-ce que vous pouvez éventuellement reprendre l'argument pour un enregistrement correct des réponses? Autrement les déclarations que vous faites ne seront pas enregistrées.
La parole à l’Assesseur à l'agriculture et aux ressources naturelles, Perrin.
Perrin (UV)Le sei celle, che nel complesso hanno una capienza di 48.600 forme, sono quelle destinate alla conservazione e maturazione delle fontine.
Nella delibera del 1994 non c'è nessun riferimento all'utilizzo per le fontine delle tre celle di surgelazione; quindi la capienza delle tre celle di surgelazione non è stata calcolata per le fontine. Nel momento del sequestro in due di queste celle c'erano 50.000 forme, mentre una era inutilizzata.
PrésidentLa parole au Conseiller Frassy.
Frassy (FI)Ho ascoltato con attenzione i dati che l'Assessore ha esposto, saranno sicuramente dei dati precisi perché i numeri sono precisi. Devo peraltro dire che ho avuto delle difficoltà a ricollegare questi dati con quelli sui quali precedentemente si era ragionato, si era letto e si era scritto.
Avevamo il convincimento che le 50.000 forme di fontina sequestrate fossero quelle complessivamente gestite all'interno dello stabilimento; ci sembra invece di capire che ci fossero altre 20.000 forme che non sono state sequestrate salvo 3.500 che erano in fase di scongelamento.
Prendiamo atto di questi numeri e di queste procedure, manteniamo delle forti perplessità perché nel DPR del 1955, per rimanere sul punto 2 del quesito posto nell'interpellanza, cioè se il Regolamento di funzionamento dello stabilimento GE.CA. sia o meno compatibile con le caratteristiche con le quali deve essere fatta maturare la fontina, non si parla di marchiatura o meglio non sappiamo se la marchiatura venga effettuata prima o dopo la maturazione, dovrebbe probabilmente essere effettuata dopo la maturazione perché se il formaggio non è a maturazione, non sappiamo se possa acquisire le caratteristiche della fontina perciò a buon senso, pur non essendo esperti in questo settore, ritengo che sia molto probabile che la marchiatura avvenga a seguito della maturazione.
Se così è, nelle sei celle si parla di conservazione e maturazione, allora le sei celle di maturazione e conservazione non sappiamo se rispondono a quei parametri che sono indicati nel DPR del 1955 che lascerebbe intendere che ci debba essere una condizione climatica di tipo naturale, mentre qui è una condizione quanto meno indotta anche se da sofisticate attrezzature, ma il punto non è neanche questo.
Il punto piuttosto è quello di capire cosa ne sarà innanzitutto delle 46.500 forme che sono ancora sotto sequestro anche perché probabilmente ci sono dei tempi di commestibilità alimentare che possono influire sull'utilizzo e commercializzazione del prodotto, ma vorremmo anche sapere cosa ne accadrà delle 3.500 forme che erano in fase di scongelamento, come verranno immesse sul mercato.
Per quanto riguarda l'operatività dello stabilimento, prendiamo atto con preoccupazione, se i dati che l'Assessore ci ha fornito li abbiamo interpretati in maniera corretta, che da aprile ad oggi sono raddoppiate le fontine là stoccate, cioè le 20.000 fontine sono diventate 40.000?
(interruzione dell'Assessore Perrin, fuori microfono)
? il periodo di maggior produzione? ecco, vedremo alla fine del periodo di commercializzazione quante ne rimarranno, però il fatto che ci sia stato un raddoppio delle fontine ci lascia qualche perplessità perché è vero che è il periodo di maggior produzione, ma è altrettanto vero che ci dovrebbe essere anche lo smercio di quello che è stoccato. Se invece la maggior produzione si sovrappone allo stoccaggio di magazzino, vuol dire che quanto meno qualcosa non funziona per il verso giusto.
Ricordiamo soltanto che l'allora Assessore Vallet, che si occupava di questa vicenda, nell'illustrare la delibera che mise in piedi la GE.CA., giustificando la partecipazione della Regione in quell'iniziativa con una percentuale ridotta rispetto agli assetti, la giustificava con l'esigenza di non incidere su quella che era la finanza pubblica da un punto di vista economico.
Vediamo che questo stabilimento nell'ultimo anno e mezzo ha avuto maggiori lavori rispetto a quelli iniziali per oltre 1 miliardo a carico del bilancio regionale e questo è sicuramente un altro elemento di riflessione e di valutazione su quello che è il ruolo che l'Amministrazione regionale sta giocando in questa vicenda che viene affrontata a pezzi e bocconi quando dai banchi dell'opposizione vengono poste domande precise su certe situazioni. Io preannuncio all'Assessore che il nostro gruppo chiederà in commissione un'audizione per poter capire i numeri, per poter capire gli antefatti e soprattutto per poter capire quali sono le prospettive perché ci sembra che qui si stia discutendo di un argomento che viene tirato a seconda dei quesiti a coprire determinate risposte piuttosto che altre.
E allora, chiudendo con una battuta, non vorremmo che dopo le celle di bassa congelazione, le celle di alta congelazione, dovessero entrare nella vicenda GE.CA. altre celle forse meno tecnologiche, ma per certi versi sicuramente più preoccupanti.
Per evitare un epilogo di questo genere preannunciamo l'intenzione di approfondire con gli operatori e con gli amministratori di GE.CA. e cooperativa i termini della vicenda.