Oggetto del Consiglio n. 771 del 28 luglio 1999 - Resoconto
OGGETTO N. 771/XI Notizie sulle consulenze affidate relativamente alla problematica dei rifiuti. (Interpellanza)
Interpellanza Preso atto che, per quanto riguarda la problematica dei rifiuti, l’amministrazione regionale da diversi anni ricorre alla consulenza della stesse persone e società (si vedano, ad esempio, le delibere di Giunta n. 116 del 1988, n. 9753 del 1990, n. 4373 del 1991, n. 887 del 1992, n. 3224 del 1992, n. 4288 del 1992, n. 5402 del 1992, n. 942 del 1993, n. 5779 del 1993, n. 8189 del 1993, n. 9158 del 1993, n. 4082 del 1994, n. 4084 del 1994, n. 3107 del 1995, n. 6765 del 1995, n. 3235 del 1996, n. 650 del 1997, n. 987 del 1997, n. 1221 del 1997, n. 1620 del 1997, n. 1845 del 1997, n. 4253 del 1997, n. 2687 del 1998, n. 4655 del 1998, n. 517 del 1999, n. 1428 del 1999, n. 1525 del 1999, n. 1609 del 1999, n. 1733 del 1999), determinando quasi un regime di monopolio nel campo della gestione dei rifiuti;
Constatato che la normativa regionale che disciplina gli incarichi e le consulenze indica limiti temporali all’affidamento di incarichi alla stessa persona o gruppo;
Constatato inoltre che alla consulenza dei soggetti, cui si riferiscono le delibere sopra citate, ricorrono anche Enti locali per redigere i piani dei rifiuti che saranno poi esaminati dagli uffici regionali che si avvalgono delle competenze del medesimo professionista;
I sottoscritti consiglieri regionali:
Interpellano
l’Assessore competente per sapere:
1) se ritenga che sul mercato non esistano competenze in materia di rifiuti, diverse da quelle finora utilizzate in modo massiccio;
2) se non ritenga che siano stati, di fatto, ampiamente superati i limiti temporali introdotti dalla normativa regionale che disciplina gli incarichi;
3) se non ritenga che, in un regime di sostanziale monopolio in materia di rifiuti, non siano garantiti le leggi della libera concorrenza e, di conseguenza, il costo equo delle opere pagate con denaro pubblico;
4) se non ritenga che si sia prefigurata una situazione per cui una stessa persona svolge contemporaneamente il ruolo di "controllore" e di "controllato".
F.to: Squarzino Secondina - Curtaz - Beneforti
PresidenteLa parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU)Credo che chi ha avuto modo di guardare l'interpellanza forse ha avuto un po' di difficoltà a capire il senso dell'elenco delle delibere; è chiaro che era difficile nell'interpellanza elencare tutti gli argomenti trattati da queste varie delibere e soprattutto era difficile fare l'elenco delle date e delle persone a cui tutte queste delibere fanno riferimento. Ora, perché appaia chiaro a tutti il significato di quest'elenco, passo ad illustrare le delibere.
Innanzitutto sono tutte delibere che riguardano un gruppo di professionisti che fanno riferimento alla società Zimatec e riguardano incarichi e consulenze affidate a un esperto, un certo Luciano Ziviani - sono persone che non conosco affatto, non so chi siano - con 17 incarichi, Luciano Ziviani insieme alla Zimatec altri 11 incarichi per un totale complessivo di 29 incarichi; Flavio Re ha da solo 5 incarichi e insieme alla Zimatec altri 5 incarichi per cui si arriva a 10 incarichi, quindi una quarantina d'incarichi nell'arco di 10 anni che riguardano tutti un settore ben preciso ben riassunto dal titolo dato all'interpellanza: la problematica dei rifiuti in genere.
Teniamo conto che non è soltanto consulenza per progettare piani regionali di smaltimento rifiuti o consulenza in materia di tutela dell'ambiente dagli inquinamenti, quindi di consulenza, ma sono anche incarichi per elaborare un piano regionale di smaltimento rifiuti - qui siamo sempre nell'ambito della consulenza - e per interventi più precisi per tutto quello che riguarda le reti fognarie di Valtournenche, Arnad, Lillianes, Gaby, Issime, Fontainemore, Hône.
Tutti gli impianti fognari di questi comuni sono stati predisposti da questo "pool" di consulenti come pure tutti gli impianti di trattamento delle acque reflue, dell'impianto di depurazione consortile di Aosta, ma anche di altri comuni, come pure anche le discariche, i progetti esecutivi per realizzare discariche di categoria B, come quella di Pontey. E, ancora depurazione di acque reflue, incenerimento residui di origine animale e opere accessorie per lo stoccaggio provvisorio di rifiuti valorizzabili al Centro regionale trattamento di Brissogne e via dicendo.
Tutta questa concentrazione di consulenze su un settore particolare in capo a una sola società, seppure articolata in due professionisti, fa sorgere alcuni dubbi.
Prima domanda dell'interpellanza: è possibile che in questo campo dei rifiuti, che è così importante in tutta Italia, che diventa un settore strategico delle politiche economiche, esista soltanto un professionista? È possibile che non ci siano competenze in materia di rifiuti diverse da quelle finora utilizzate in modo massiccio? Mi sembra un po' strano che il mercato offra soltanto: Zimatec, Ziviani e Re.
Seconda domanda: queste 40 consulenze che sono state date in questi 10 anni in modo continuativo non superano i limiti temporali introdotti dalla normativa regionale che disciplina gli incarichi? Abbiamo una normativa regionale molto precisa, la legge n. 47/94, che all'articolo 7 stabilisce che gli incarichi possono essere rinnovati per un periodo massimo di 3 anni consecutivi. Dal 1994 al 1997 ci dovrebbe essere uno stop a questo punto, ma c'è una seconda normativa più recente, la legge n. 18/98, che dice all'articolo 5 che ogni incarico non può eccedere il periodo di mesi 11 e che un eventuale rinnovo - qui il rinnovo viene posto come un'eventualità, non come una norma - è soggetto alle medesime procedure del precedente incarico e in ogni caso deve trascorrere un periodo minimo di vacanza di 45 giorni rispetto al termine dell'incarico precedente.
Allora è vero che qui c'è questa vacanza di 45 giorni, è vero che io non ho fatto, lo confesso, un'analisi puntuale di ogni delibera per verificare se era stata rispettata nella forma la normativa regionale, ma a me sembra che nella sostanza non si sia rispettata questa normativa che è nata con il criterio di affidare delle consulenze, ma senza trasformare il consulente esterno in un esperto di stanza in Regione. Il secondo principio contenuto in questa normativa era quello di poter scegliere fra i vari consulenti esterni e non rivolgerci sempre allo stesso.
Terzo dubbio che emerge: non si registra di fatto una situazione in cui c'è un monopolio di questi professionisti rispetto al problema dei rifiuti? Sappiamo infatti che in un regime di monopolio le libere regole del mercato del miglior prezzo e del miglior offerente cadono del tutto, ed allora cominciano a sorgere dei dubbi che il costo delle opere pubbliche sia un costo equo.
Non dimentichiamo che è denaro pubblico questo, quindi c'è da chiedersi se effettivamente abbiamo messo l'ente pubblico nelle condizioni di confrontarsi fra diverse offerte e fra diverse proposte.
Ancora c'è un ulteriore elemento che nell'interpellanza viene indicato: non solo l'ente Regione e l'assessorato utilizzano queste competenze, ma questa stessa persona va per conto della Regione nei comuni e nelle comunità montane a spiegare quali sono le linee dei rifiuti che l'assessorato porta avanti. Conoscendo sindaci, presidenti di comunità montane, si offre o viene scelto per redigere piani rifiuti di comuni e comunità montane.
La Regione, dovrebbe svolgere una funzione di controllo, di verifica di quello che avviene sul territorio rispetto ai rifiuti, ma avvalla una situazione per cui questo consulente - anche se certamente non è materialmente la stessa persona che redige il piano e poi mette la firma sul piano che ha verificato come consulente dell'assessorato - che è il consulente dell'Amministrazione regionale, e quindi degli uffici preposti a valutare i piani, e deve accompagnare gli uffici nel valutare i piani, è lo stesso che ha redatto per conto di altri enti, comuni e comunità montane, gli stessi piani. C'è da chiedersi se non si sia in una situazione in cui si prefigura il caso classico che noi diciamo che è contro la legge, contro ogni norma di retta amministrazione, in cui il controllore - con il significato che gli attribuivo prima - diventi lo stesso controllato.
Aspetto con ansia le risposte dell'Assessore a questi dubbi che ho posto con documentazione adatta.
PresidenteLa parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Vicquéry.
Vicquéry (UV)Spero di tutto cuore, per il benessere e la salute della collega Squarzino, che la sua ansia venga meno dopo la mia risposta, ma ne dubito.
I provvedimenti di Giunta richiamati (29 nella premessa dell'interpellanza) si riferiscono a 13 direzioni lavori, 1 a collaudi, 5 a liquidazione imputazioni di spesa, 5 ad incarichi di progettazione, 5 ad incarichi di consulenza. Delle 29 deliberazioni citate, 11 si riferiscono ad interventi in materia di rifiuti di cui solo 5 sono riferite a consulenze o progettazioni, mentre le altre sono riferite a direzioni lavori e a gestione delle acque.
Tutti gli incarichi di direzione lavori riferiti ad impianti fognari e di depurazione sono riferiti ad interventi inseriti nei piani lavori della Regione, ma le cui progettazioni sono state affidate direttamente dalle amministrazioni locali interessate. Per quanto concerne sempre la direzione lavori, si precisa che, ai sensi delle diverse disposizioni sia antecedenti alla legge "Merloni" che successive, l'incarico deve essere affidato in via prioritaria al progettista delle opere a cui i lavori si riferiscono. Questo per rispondere a una parte delle domande che sono state fatte; sono state direttamente le amministrazioni comunali che hanno affidato gli incarichi di progettazione, di conseguenza l'Amministrazione regionale, gli assessorati ai lavori pubblici hanno dato l'incarico di direzione lavori.
Limitando pertanto il raggio di azione a 10 incarichi, sono 5 di consulenza e 5 di progettazione, mi pare che questo sia il clou dell'interpellanza, in merito appunto a questi ultimi, cioè a quelli di progettazione in materia di rifiuti, si fa presente che gli stessi fanno riferimento alle opere di completamento del Centro regionale di trattamento dei rifiuti solidi urbani e assimilati di Brissogne, II, III e IV lotto di discarica, opere accessorie e sistema di captazione e valorizzazione del biogas, per le quali era necessario affidarsi a ingegneri aventi la specializzazione in Ingegneria chimica, specializzazione richiesta per detta tipologia d'impianti, con specifica esperienza nel settore.
Alla data di conferimento di detti incarichi, mi riferiscono gli uffici, non vi erano fra gli ingegneri iscritti all'Ordine della Valle d'Aosta altri professionisti con l'esperienza richiesta. A tal proposito ho controllato l'albo aggiornato e a tutt'oggi i professionisti iscritti con la specializzazione in Ingegneria chimica sono: Cout Diana, iscritta dal 1994, ma dipendente dell'ISECO fino al 1996; Dott. Viarengo Maurizio, iscritto anche come imprenditore dal 1990, ma operante all'interno di un'industria chimica fuori Valle; l'Ingegner Ziviani Luciano iscritto sin dal 1978. A tutt'oggi solo questi risultano iscritti all'Albo degli ingegneri.
Passando ora agli incarichi di consulenza, prima ho parlato delle progettazioni, adesso delle consulenze, degli incarichi di consulenza conferiti dalla Regione si ritiene di dover sottolineare che su 5 provvedimenti adottati di consulenza 2 sono stati proposti dal sottoscritto, mentre 2 sono stati affidati dall'Assessore Beneforti, che è qui presente?
Beneforti (fuori microfono) ? dieci anni fa?
Vicquéry (UV)? e 1 dall'Assessore Mafrica. Stranamente, visto che il Consigliere Beneforti è presente ne approfitto, nelle delibere citate non figura la delibera n. 3901/92 con la quale l'Assessore Beneforti - udite, udite - conferiva l'incarico all'Ing. Ziviani per la realizzazione dell'inceneritore. Questo lo dico en passant, per onor del vero.
Premesso quanto sopra, rispondo puntualmente alle domande. Sul mercato, ripeto, esistono altri professionisti che hanno conoscenze in materia di gestione dei rifiuti, ma è assolutamente innegabile che un professionista che opera nel settore dal 1978 possa vantare l'esperienza necessaria peraltro non solo in materia di realizzazione degli impianti, ma anche in materia di pianificazione degli interventi di cui la Regione necessita attualmente.
Nel conferimento degli incarichi, per rispondere al secondo punto, la Giunta regionale ha sempre rispettato le disposizioni contenute prima nella legge regionale n. 47/94 e successivamente nella legge regionale n. 18/98.
Per rispondere alla terza domanda, pur nella consapevolezza del fatto che in Valle d'Aosta sono troppo pochi gli ingegneri con specializzazione in Chimica, pertanto è auspicabile che altri professionisti si dedichino a tale attività, di questo devo prendere atto, ritengo che non esista un regime di monopolio nel settore della gestione dei rifiuti e che non siano assolutamente lesi interessi di altri professionisti; ne è dimostrazione che tutti gli incarichi che sono stati dati dalle amministrazioni locali si riferiscono ad altri progettisti. A tale scopo si precisa che, contrariamente a quanto indicato nella premessa dell'interpellanza, tutti i piani comunali di gestione dei rifiuti depositati presso l'Assessorato della sanità sono stati predisposti da tecnici differenti dal professionista a cui l'interpellanza fa riferimento. Per quanto riguarda altre progettazioni approvate dall'Assessorato della sanità e riferite ai rifiuti, si fa presente che su 45 progetti di discarica per inerti presentati dai comuni solo 4 risultano essere stati predisposti da questo professionista.
Non è mai accaduto ad oggi che si creasse una situazione di controllore-controllato in quanto l'attività di consulenza svolta dal professionista è ben definita così come risulta dal disciplinare dell'incarico allegato alla deliberazione della Giunta regionale n. 517 del 22 febbraio 1999, contrariamente purtroppo a quanto invece viene indicato nella delibera della Giunta regionale n. 887 del 27 gennaio 1992, proposta dall'allora Assessore Beneforti, la quale risultava generica, e non interferisce assolutamente con eventuali altri incarichi di natura professionale, progettazione e direzione lavori che lo stesso ha in essere con l'Amministrazione regionale così come peraltro previsto dalla legge regionale n. 18/98.
Concludendo le preoccupazioni che sono state sollevate dalla Consigliera Squarzino noi le abbiamo ben presenti; non abbiamo nessuna intenzione di privilegiare qualcuno rispetto ad altri, basta andare a vedere l'elenco degli incarichi che la Giunta regionale conferisce ai diversi progettisti secondo una logica di rotazione continua.
È vero, lo ammetto, che in materia di pianificazione di rifiuti non esiste in Valle questa professionalità pur avendo all'epoca anche interpellato gli altri professionisti presenti sul mercato.
Ci sono problemi di pianificazione che stiamo per risolvere con la presentazione del piano regionale rifiuti e siamo comunque intenzionati a superare questa fase di consulenza interna tant'è che la Giunta regionale ha assegnato, purtroppo tramite consulenze comunque, ad un ingegnere specializzato in Medicina nucleare un incarico per crescere professionalmente e per seguire l'attività dell'Assessorato regionale della sanità sia in materia di politica dei rifiuti e pianificazione, sia in materia di edilizia sanitaria e ospedaliera in generale nella persona della Dott.ssa Ing. Cappellari. Questo nella logica di trovare dei giovani professionisti in Valle che crescano da questo punto di vista e possano essere di supporto all'Amministrazione regionale.
Ciò detto, penso che si debbano evitare arrière-pensées e si debba riconoscere la professionalità di questo professionista che è utilizzato non solo dalla Regione Valle d'Aosta, ma dalla Regione Piemonte e da numerose industrie private.
PresidenteLa parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU)Non sono per niente soddisfatta della risposta dell'Assessore, ma non perché ha fatto riferimento a precedenti delibere. Fra l'altro, ho fatto una verifica, non sono andata ancora oltre nel 1996, quindi può darsi che anche in questi ultimi 10 anni siano saltate altre delibere che qui non sono registrate.
Ognuno si difende da sé, ma do atto almeno al collega Beneforti di essersi convertito dall'idea dell'inceneritore, mentre l'Assessore Vicquéry non ancora, quindi spero che l'esempio di conversione del suo predecessore sull'inceneritore consenta anche all'attuale Assessore di convertirsi al no all'inceneritore e al sì all'ospedale nuovo; sono queste due le due conversioni dell'Assessore, auspico.
Togliamo pure i precedenti, partiamo pure dal 1993, solo dal 1993 l'ammontare di queste consulenze supera i 3 miliardi. L'Assessore ha ribadito con i suoi dati che questa persona lavora per la Regione e per i comuni tant'è vero che ha detto di aver dovuto affidare la direzione dei lavori a progetti fatti da questa persona quindi, quando dicevo che c'è un utilizzo diffuso sul territorio degli stessi professionisti, dicevo il vero e l'Assessore me lo ha confermato.
A giustificazione del fatto che doveva assolutamente per Brissogne per il II e III lotto rivolgersi a una persona che era iscritta ad un albo degli ingegneri particolari e che in Valle d'Aosta non ce n'erano, la mia domanda è: in tutti gli altri settori ricorriamo soltanto alle professionalità presenti in Valle d'Aosta? Io non credo per esempio, per Saint-Martin de Corléans si difende a spada tratta il Progetto "Valletti" e sicuramente Valletti non è della Valle d'Aosta, tanto per far capire che si ricorre ai professionisti presenti in Valle d'Aosta solo quando interessa farlo. Ora si giustifica a posteriori dicendo che era in Valle d'Aosta e non potevamo non prenderlo.
Queste cose non le accetto, Assessore; lei non ha portato nessun elemento che possa dissipare i dubbi che avevo posto. Ripeto, niente che giustifichi il monopolio, tra l'altro le 10 stazioni di trasferimento che sono state tutte quante progettate da questi professionisti hanno un costo medio pari al doppio di quelle di altre regioni. Prendo l'ultima stazione di Hône, che è venuta a costare 1,2 miliardo. Calcolando che questa stazione è stata progettata con una capienza di circa 3000 tonnellate all'anno, se calcoliamo in 10 anni - questa è po' la vita di una stazione - il costo al chilogrammo dei rifiuti che vengono portati, si aggira sulle 35-40 lire al chilogrammo. Una stazione di trasferimento della stessa capienza in Lombardia ha un costo di 15 lire al chilogrammo. Recentemente la Campania, che è considerata una regione dove lievitano i costi, ha costruito nel 1996 una stazione di trasferimento di analoga capienza, che è costata 600 milioni, la metà circa. Allora mi sembra che il costo lievitato delle opere, che riguardano i rifiuti in Valle d'Aosta rispetto alle altre regioni, vada in qualche modo giustificato; penso che sia dovuto a questo regime di monopolio.
Se ci sono altri motivi, l'Assessore avrà sicuramente occasione in altre circostanze di dimostrare che questo non è vero.
Ci sarebbe da capire come mai manca ancora un piano rifiuti dopo tutte queste consulenze; l'ultima di queste consulenze affidate in materia di tutela dell'ambiente e degli inquinamenti è una consulenza che riguarda il piano rifiuti, vorrei sapere a che punto è questo piano rifiuti.
Mi stupisco fra l'altro che l'Assessore qui mi presenti un'altra consulente molto preparata che guarda caso è un Assessore comunale di Saint-Vincent, che lavora a Torino in una équipe, diretta da un professionista, questo, sì, valdostano, che lavora fuori Valle perché qui non c'è lavoro per lui. Vorrei che questo fosse chiaro. Ritengo che le risposte datemi dall'Assessore non siano affatto tali da far svanire i miei dubbi, anzi al contrario. Ha ribadito che questo è un monopolio, ha ribadito che enti locali e Regione fanno riferimento alla stessa consulenza e poi ha detto indirettamente che adesso si rivolgerà ad altri professionisti che sono diretti da professionisti valdostani che in Valle d'Aosta non trovano posto sebbene siano esperti del settore e utilizzati in campo europeo. Allora diciamo che qui vengono scelti i professionisti a seconda del colore politico che hanno, della tessera che hanno e non per le loro capacità professionali.