Oggetto del Consiglio n. 770 del 28 luglio 1999 - Resoconto
OGGETTO N. 770/XI Intendimenti circa il modello proposto dall'attuale Dirigenza del Casinò per lo sviluppo e la trasformazione di Saint-Vincent. (Interpellanza)
Interpellanza Lette le dichiarazioni alla stampa del neo presidente del Comitato di gestione del Casinò;
Osservato che il dott. Arrigoni ha, tra l’altro, affermato che Las Vegas è un modello "a cui ispirarsi" ed ha auspicato che St. Vincent diventi "una mega Disneyland per adulti, magari un po' stupidotta, ma ricca di attrazione";
Evidenziato altresì che il medesimo neo presidente pensa a una trasformazione delle Terme "dove potrebbe trovare posto il Bingo con thé e pasticcini", ignorando così, tra l’altro, i programmi di rilancio dell’attività termale approvati dal Comune di Saint Vincent;
Ritenuto che tali dichiarazioni siano discutibili, superficiali e, per certi versi, sconcertanti per il modello culturale proposto;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
il Presidente della Giunta per sapere:
1) se ha letto e se condivide le dichiarazioni del neo presidente del Comitato di gestione del Casinò;
2) se, in particolare, la trasformazione di St. Vincent in una mega Disneyland trova il consenso dell’Amministrazione regionale;
3) se non si ritenga che il modello proposto dall’attuale dirigenza del Casinò sia incompatibile con la realtà sociale, economica e culturale della nostra Regione.
F.to: Curtaz
Presidente La parola al Consigliere Curtaz.
Curtaz (PVA-cU)Il pretesto di quest'interpellanza è dato da un articolo uscito su "La Stampa" del 12 luglio 1999, intitolato: "Vorrei una Saint-Vincent Las Vegas", che contiene un'intervista al neo Presidente del Comitato di gestione del Casinò, Dott. Alberto Arrigoni di cui se non ho capito male il partito del Presidente della Giunta è azionista di riferimento rispetto alle nomine del comitato.
(interruzione del Presidente della Giunta, fuori microfono)
? È per il tono della cosa che deve essere anche un po' ironico, altrimenti ci annoiamo tutti qua, se ci si arrabbia, non ci si diverte, non bisogna arrabbiarsi?
Spero che il Dott. Arrigoni non sia mai andato a Las Vegas e che non la conosca, altrimenti le mie preoccupazioni crescerebbero.
Cosa dichiara in quest'intervista il Dott. Arrigoni? Intervistato sulla necessità di trasformare Saint-Vincent risponde che è cosa fuori di ogni dubbio e che guarda a Las Vegas, per esempio, che è un modello se non da imitare, perlomeno a cui ispirarsi, nel senso di una Saint-Vincent che diventa una mega Disneyland per adulti, magari un po' stupidotta, ma ricca di attrazione. Questo è il nucleo centrale dell'intervista che poi prosegue con un'affermazione per me altrettanto discutibile e un po' sconcertante - e non solo per me perché quest'intervista ha fatto abbastanza discutere da quello che ho sentito in giro anche nei commenti fra la gente che si informa di queste cose - propone cioè una trasformazione delle terme, dove potrebbe trovare posto il Bingo con thé e pasticcini, questo per rilanciare le terme.
Che il neo nominato Presidente del Comitato di gestione del Casinò faccia queste affermazioni a me sembra un po' preoccupante perché quest'intervista ha un po' il senso di un programma, non di un programma specifico o di dettaglio, ma di una linea di azione, di un modello culturale che si vuole impostare nella gestione del Casinò.
Da qui le mie domande alla Giunta e al Presidente per sapere: "se ha letto e se condivide le dichiarazioni del neo presidente del Comitato di gestione?; se, in particolare, la trasformazione di Saint-Vincent in una mega Disneyland?" - che poi sarebbe una piccola Disneyland, magari sarebbe la Valle d'Aosta da fare una mega Disneyland - "?trova il consenso dell'Amministrazione regionale; se non si ritenga che il modello proposto dall'attuale dirigenza del Casinò sia incompatibile con la realtà sociale, economica e culturale della nostra Regione."
PresidenteLa parola al Presidente della Giunta, Viérin Dino.
Viérin D. (UV)Je voudrais essayer d'apporter quelques précisions en rappelant que la loi régionale, approuvée au mois d'avril dernier, a réaffirmé et accentué l'autonomie gestionnaire, administrative et comptable de la gestion extraordinaire du Casino. Or, s'il y a des domaines qui sont du ressort de la gestion extraordinaire, son autonomie ne touche pas les décisions stratégiques et notamment le plan de développement de la Maison de jeu de Saint-Vincent. A ce sujet, nous avons déjà eu l'occasion de préciser notre opposition à un développement de la maison de jeu qui ne tienne pas en considération ou qui ne soit pas fondé sur celle que nous considérons être la caractéristique et l'atout principal de la Maison de jeu de Saint-Vincent, à savoir les jeux traditionnels.
Nous nous sommes opposés au projet de casino technologique présenté par M. Piantini; nous gardons les mêmes options, c'est à dire qu'il est nécessaire de présenter un plan de développement de la maison de jeu qui doit valoriser cette caractéristique. Un plan qui doit donc être fondé sur l'essor des jeux traditionnels et non pas sur un accroissement hors mesure des jeux électroniques et des slots machines, si nous voulons battre la concurrence et continuer à assurer la compétitivité de Saint-Vincent.
Par contre, pour ce qui est de l'article auquel M. Curtaz fait référence, sur la base de l'autonomie qui est reconnue à la Maison de jeu de Saint-Vincent, nous avons demandé au président du comité de gestion de bien vouloir préciser le sens des propos relevés de cette "interview". M. Arrigoni nous a ainsi indiqué qu'en premier lieu "l'interview" publiée le 11 juillet dernier n'est qu'un extrait d'un entretien beaucoup plus étoffé au cours duquel plusieurs sujets avaient été abordés, extrait qui a été remanié par le journaliste, d'où le côté emphatique et d'ailleurs flagrant du titre auquel M. Curtaz a fait référence.
Selon M. Arrigoni il faudrait au contraire souligner le sens général de cet entretien qui concernait les perspectives d'essor de la Maison de jeu de Saint-Vincent en tant qu'élément d'un système qui ne comprend pas seulement les Communes de Saint-Vincent et de Châtillon, mais qui englobe toute la Vallée d'Aoste.
Il me semble nous partageons tous cette conception de l'essor de la maison de jeu que la gestion extraordinaire a poursuivie au cours de ces dernières années pour la mise en place d'une synergie entre maison de jeu, les administrations communales directement concernées et les entreprises qui exercent leur activité sur le territoire desdites communes.
Dans cette "interview" le président du comité de gestion présentait donc une perspective de croissance du Casino qui exige que la maison de jeu soit de mieux en mieux intégrée au tissu socio-économique local. Pour définir la portée des affirmations concernant les thermes, le comité de gestion a organisé, avec la commune, des réunions pour éclaircir le sens de ces affirmations et étudier la possibilité d'élargir l'offre globale. Pour ce qui est du développement de la Maison de jeu de Saint-Vincent, nous maintenons nos options.
Pour ce qui est par contre des références auxquelles M. Curtaz faisait allusion lors de la présentation de son interpellation, je le prierais de regarder aussi à son intérieur, parce que si nous suivons la même logique, nous devons nous poser également quant à ses collaborateurs ou à partenaires politiques, les mêmes questions. Il me semble que ses jugements et son analyse soient un peu simplistes. Nous ne pouvons pas raisonner de cette façon sinon, paradoxalement, nous pourrions conclure que M. Riccarand est du même parti que le Président du Gouvernement valdôtain.
PresidenteLa parola al Consigliere Curtaz.
Curtaz (PVA-cU)In genere il Presidente è sempre abbastanza preciso e completo nel dare la risposta alle interpellanze. Questa volta lo è stato di meno, quindi sono solo parzialmente soddisfatto.
Lo è stato di meno perché ha evidenziato due cose abbastanza discutibili: la prima, ha invocato l'autonomia funzionale della gestione, ma a parte che abbiamo già discusso quando è stata approvata la legge di quale autonomia funzionale si tratti, cioè più affermata che effettiva, quest'intervista non riguardava questioni di gestione funzionale, ma riguardava aspetti strategici che tra l'altro dovrebbero appartenere alla Regione Valle d'Aosta e non al comitato di gestione che dovrebbe appunto preoccuparsi della gestione e non delle scelte strategiche; la seconda, ha sottolineato la responsabilità dei giornalisti che avrebbero enfatizzato certe frasi, il titolo, e sintetizzato l'intervista molto più lunga. Qui posso essere anche d'accordo perché ogni tanto anch'io ho da fare delle rimostranze ai giornalisti, quindi questa giustificazione può avere un fondamento di verità.
A parte la battuta mi sembra che con quest'intervista il Dott. Arrigoni sia partito con il piede sbagliato perché da parte sua ci si sarebbe aspettati una maggiore serietà, un maggiore equilibrio, una maggiore sobrietà, evitando d'indicare dei modelli culturali che sono lontanissimi e devono continuare ad essere lontanissimi dalla nostra realtà.
L'unico punto che ho apprezzato della risposta del Presidente è stato quello della conferma della strategia di valorizzazione dei giochi tradizionali che però è il contrario del modello Las Vegas quanto a gestione della casa da gioco. Questa cosa mi trova più d'accordo e non dubito che il Presidente abbia l'occasione di dirglielo anche al Presidente del Comitato di gestione, Dott. Arrigoni.