Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 769 del 28 luglio 1999 - Resoconto

OGGETTO N. 769/XI Sperimentazione dell'autonomia scolastica per l'anno 1999/2000. (Interpellanza)

Interpellanza Preso atto della circolare dell’Assessore all’Istruzione e Cultura del 22 giugno 1999, riguardante la sperimentazione dell’autonomia scolastica per l’anno scolastico 1999/2000;

Constatato che viene indicato nel 30 luglio 1999 la data entro cui le scuole secondarie di primo e secondo grado debbano presentare la richiesta di sperimentazione dell’organico funzionale di istituto, finalizzato a consentire la realizzazione di progetti sperimentali sull’autonomia, che vanno però definiti e comunicati entro il 20 settembre 1999;

Constatato altresì che entro il 31 ottobre 1999 va definito dalle scuole il Piano dell’offerta formativa che, da un punto di vista logico, dovrebbe precedere i progetti sperimentali, di cui sopra, motivandoli sul piano formativo.

La sottoscritta Consigliera regionale:

Interpella

l’Assessore regionale competente per sapere:

1) per quali motivi si è atteso il termine delle lezioni per chiedere alle scuole impegni di elaborazione e stesura di progetti di sperimentazione, che richiederebbero spazi di lavoro più ampi e non mortificati dall’assenza di numerosi docenti impegnati nello svolgimento degli esami di Stato;

2) se non ritenga che la sequenza temporale degli adempimenti richiesti alle scuole rischi di mortificare le spinte innovative insite nell’Autonomia.

F.to: Squarzino Secondina

Presidente La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (PVA-cU) L'interpellanza nasce da una circolare del 22 giugno 1999, che è stata predisposta dalla Sovrintendenza agli studi, in cui si parte da un'affermazione molto importante che condivido in toto, cioè che vanno attivati per l'anno scolastico 1999-2000 delle sperimentazioni riguardanti l'autonomia, sperimentazioni che si considerano importanti e significative perché "a partire dal 1° settembre 2000 queste sperimentazioni degli scenari organizzativi e didattici entreranno in vigore in maniera generalizzata". Quindi in questo atto normativo c'è un'affermazione molto importante sul significato che ha l'anno 1999-2000 per la sperimentazione di moduli, che saranno attivati in modo regolare dal 1° settembre 2000. E positivo è sicuramente l'intento.

Quello che comincia però a preoccupare di più è il fatto che l'organizzazione delle procedure che vengono chieste alle scuole sembra non rispettare questo intento d'importanza.

Dico questo perché logica vorrebbe che, quando si parla della sperimentazione di un progetto, in genere si dice quali sono le grandi linee che si vogliono raggiungere, poi si individuano le attività e infine le risorse di cui si ha bisogno per attivare l'obiettivo che si vuole raggiungere.

La circolare invece delinea un percorso esattamente contrario, nel senso che chiede alle scuole di dire entro luglio se hanno bisogno di risorse nuove, di nuovi insegnanti - si chiama organico funzionale d'istituto - per attivare le sperimentazioni; di dire ancora entro il 20 settembre quali progetti vogliono sperimentare e di dire entro la fine di ottobre qual è il disegno complessivo di formazione che viene offerto ai ragazzi. Quindi è proprio la procedura inversa.

Fra l'altro faccio notare che questo piano generale delle offerte formative della scuola in genere dovrebbe essere il piano che le scuole presentano ai futuri ragazzi e alle loro famiglie per dare elementi, attraverso i quali indirizzare le scelte dei ragazzi nelle diverse scuole.

Qui addirittura chiediamo alla scuola di dire entro la fine di ottobre, quando ormai è già avviata, qual è il piano formativo per quell'anno che realizza gli obiettivi indicati entro il 20 settembre per utilizzare le risorse che hanno già deciso nel mese di luglio. Questa procedura ci sembra perlomeno un po' strana.

Altro elemento che mi sembra anche questo discutibile è il fatto che si chieda alle scuole nel mese di luglio (perché la circolare è arrivata a fine giugno alle scuole), quando le lezioni sono già finite e ci sono gli esami di Stato o gli altri esami, per cui buona parte dei docenti è impegnata in attività didattiche importanti, istituzionali addirittura, quindi in un momento in cui la scuola è praticamente sguarnita, in un momento di non presenza completa dei docenti (anche perché questi possono fare le ferie o a luglio o ad agosto e possono scegliere il periodo in cui andare in ferie), il fatto che si chieda, dicevo, in un periodo come questo alla scuola di riunirsi per decidere. Mi sembra che sia proprio questo un momento intempestivo per poterlo fare.

È questo il motivo per cui l'interpellante chiede all'Assessore per quali motivi si è aspettato il termine delle lezioni per chiedere alle scuole impegni di elaborazione e stesura di progetti di sperimentazione, che richiederebbero spazi di lavoro più ampi e non mortificati dall'assenza di numerosi docenti, impegnati nello svolgimento degli esami di Stato.

E poi si chiede se questa sequenza temporale degli adempimenti richiesti alle scuole non rischi di mortificare le spinte innovative insite nell'autonomia, e che l'Assessorato vuole portare avanti.

Infine, ed è un elemento di pura curiosità, sarebbe interessante sapere quante scuole finora hanno già risposto. Questo tra l'altro ci dice che le scuole dovevano decidere entro questo periodo se utilizzare o meno quest'organico funzionale e quindi se intendevano o meno attivare progetti particolari di autonomia.

Sarebbe interessante sapere quante scuole si sono riunite per decidere se dire sì o no alla sperimentazione.

PresidenteLa parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Pastoret.

Pastoret (UV)Je suis satisfait au moins par le fait que Mme Squarzino reconnaît à l'Assessorat l'intention de porter de l'avant le projet sur l'autonomie, je vous en remercie. Ce n'est pas ironique, j'apprécie cette évaluation que vous venez de faire.

Quant aux données que vous me demandez, Mme Squarzino, je ne les ai pas disponibles en ce moment, mais ce sera de nos soins de vous les faire parvenir.

Pour revenir à l'interpellation, Mme Squarzino dans les prémisses affirme que le 30 juillet est la date à laquelle les écoles doivent présenter la demande d'expérimentation de l'organigramme fonctionnel de circonscription. C'est vrai; celui-ci est le terme fixé. Mais il faut d'abord rappeler qu'il s'agit d'une faculté et non pas d'une obligation. Il appartient donc aux établissements secondaires de Ier et de IIème degré d'exercer un choix et non pas d'exécuter une obligation. Il est donc évident que si cette possibilité est offerte aux établissements scolaires, qui seront libres de l'adopter, elle ne doit aucunement empiéter sur les complexes opérations de définition des effectifs sur le territoire régional, et qu'elle doit aussi permettre la rentrée de l'année scolaire 1999-2000 dans les conditions de meilleure régularité. C'est la raison pour laquelle l'éventuelle demande d'expérimentation doit parvenir avant le 30 juillet.

Il est bien de remarquer que les écoles doivent simplement envoyer une communication, car les projets devront être présentés avant le 31 du mois d'octobre.

Dans l'interpellation on dit encore que les projets expérimentaux sur l'autonomie doivent être définis et envoyés avant le 20 septembre 1999.

Cette information n'est pas vraie; la circulaire citée au point 3, financements, définit la quantité des ressources disponibles pour l'année scolaire, qui s'ajoutent à la somme déjà affectée aux termes de la note 2036 du 21 janvier 1999, et informe que (je cite): "Le scuole che intendono attivare progetti di sperimentazione devono comunicare il loro intendimento alla Sovrintendenza agli studi entro il 20 settembre. Le scuole che non attiveranno le sperimentazioni, non beneficeranno del finanziamento suddetto e le relative somme saranno ridestinate ad iniziative di attuazione dell'autonomia scolastica. Le scuole che sperimenteranno il piano dell'offerta formativa, dovranno inviare copia del piano stesso alla Sovrintendenza agli studi, all'IRRSAE e agli enti locali di riferimento territoriali entro il 31 ottobre 1999".

On affirme encore dans les prémisses de l'interpellation que le plan d'offre formative (POF) devrait logiquement précéder le projet d'expérimentation et avoir une motivation sur le plan de la formation. La circulaire citée là aussi en matière d'autonomie scolaire "individua nella sperimentazione di un piano dell'offerta formativa lo strumento per garantire un livello di progettualità organica e di ampio respiro, tale da evitare la settorialità delle diverse iniziative sperimentali".

La possibilité de choisir l'organigramme fonctionnel est en effet un choix interne au plan d'offre formative et il en constitue un élément fonctionnel, capable d'augmenter la flexibilité par rapport à la finalité centrale de l'autonomie scolaire, c'est-à-dire l'enseignement apprentissage, et cela en opposition aux limites prévues par les normes précédentes d'immobilité du professorat. Dans la circulaire il est dit que "delle modalità di utilizzo dell'organico funzionale dovrà puntualmente e concretamente tenere conto il piano di offerta formativa".

Le POF ne doit donc pas précéder le projet d'expérimentation, il s'agit du projet d'expérimentation défini dans ses différents aspects pédagogiques, didactiques, méthodologies, organisationnels, caractérisant chaque établissement scolaire. Cela pour fonder quelques prémisses à l'interpellation.

On demande pour quelle raison on a attendu la fin de l'année scolaire, pour demander la rédaction et la réalisation des projets d'expérimentation qui nécessitent de temps de travail plus importants et non pas mortifiés par l'absence de nombreux professeurs.

Le texte de l'arrêté ministériel concernant l'expérimentation de l'organigramme fonctionnel de circonscription est parvenu à la fin du mois de mars, et en plus sans visa des organes de contrôle. L'arrêté ministériel sur l'expérimentation de l'autonomie est du 22 avril, donc ce n'était pas possible d'en faire abstraction, vu les dispositions en matière de statu juridique du décret du Président de la République n° 861/76, et les problématiques aussi mises en évidence par le travail remarquable réalisé par le groupe de soutien à l'autonomie, qui a dû travailler aussi sur les arrêtés ministériels et qui a rendu donc nécessaire la définition de solutions réalisables au niveau régional. Tout cela a déterminé les temps de publication de la circulaire.

On aurait pu faire un choix moins mortifiant, qui aurait celui de ne pas offrir aux établissements scolaires de la Région ces nouvelles possibilités, chose dont il me semble n'était pas le cas; ou par contre effectuer un choix rigide déjà défini, ce qui aurait dépassé notre volonté de faire les choses en accord avec les établissements scolaires.

Donc nous avons par contre décidé de manière responsable de laisser les choix ouverts, et ainsi faisant nous avons laissé la possibilité d'exercer un choix et non pas de subir une obligation.

Je tiens d'ailleurs à signaler qu'il a été organisé, entre tous les arguments qui ont été mis au jour pour débattre au sujet de l'autonomie, un cycle de conférences au printemps passé, visant à stimuler et à encourager le débat du personnel scolaire sur le thème de l'autonomie et que sur ce sujet nous n'avons pas laissé les enseignants et le monde de l'école dans l'incertitude. En effet l'autonomie scolaire a fait l'objet des débats grâce aussi aux colloques organisés par l'Assessorat.

Au mois de mars nous avons eu M. Raffaele Iosa, le sujet était "L'autonomia scolastica, scommessa per nuove responsabilità". A la fin du mois de mars Mme Valgussa nous a entretenus sur "L'autonomia e il sistema formativo integrato". Le 14 avril M. Botani e M. Raimondo Boletta ont abordé le thème de "La valutazione nella scuola dell'autonomia". Le 26 mai le "Nucleo regionale di supporto alla sperimentazione" a tenu une conférence portant "Sperimentazione dell'autonomia in Valle d'Aosta". Au cours de cette rencontre on a plusieurs fois abordé les thèmes qui sont portés à l'évidence dans l'interpellation; ces mêmes thèmes qui auraient été contenus après dans la circulaire de l'Assesseur, dont on a déjà eu là un débat avec le monde de l'école.

En particulier au cours du colloque du 26 mai les dispositions de la circulaire de l'Assesseur, qui auraient été reprises après par la circulaire de l'Assesseur, ont été illustrées à tous les participants, qui ont toujours été très, très nombreux à ces conférence.

Enfin, pour dire que cela n'est pas tombé sur la tête de l'école d'une façon imprévisible, une conférence des chefs d'établissement a été prévue et convoquée le 10 du mois de juin. Ils étaient déjà au courant avant, mais à l'occasion de cette rencontre on a illustré à nouveau le contenu de la circulaire de l'Assesseur, afin que tous les sujets puissent encore une fois mettre à jour toutes les informations nécessaires et prévoir leur agenda de travail.

Dernière question, s'il n'a pas été considéré que la séquence temporelle des tâches à accomplir peut nuire aux poussées innovatrices contenues par l'autonomie; je crois que non. Les poussées innovatrices contenues par l'autonomie, tout en étant susceptibles d'être influencées par une séquence temporelle limitée et pressante soit au niveau périphérique qu'au niveau central du système scolaire régional, mortifieront, Madame, simplement ceux qui pour parti pris et selon des motivations très souvent cachées et parfois bien éloignées des intérêts du monde scolaire, se sentiront autorisés à l'immobilisme.

Le monde de l'école est vivant, l'intérêt qui est porté vers le problème de l'autonomie est très fort de la part de tous ceux qui ouvrent dans le monde de l'école, nous avons constaté que ce monde est vivant au cours des colloques que j'ai évoqués. Nous le constatons au cours des rencontres avec les proviseurs. Nous l'avons constaté lors du dernier examen de maturité, où nous avons vu primer l'engagement des responsables des établissements, des professeurs et des étudiants.

Nous avons travaillé et nous travaillons pour donner davantage à tous la possibilité de s'exercer et de pouvoir se tester avant d'aborder la complète autonomie de l'année scolaire 2000-2001.

En conclusion, je dois reconfirmer que cette circulaire n'est pas tombée sur la tête du monde de l'école, sans qu'au préalable on a discuté, on s'est confronté et on a négocié sur tous les problèmes afférents la circulaire elle-même.

PresidenteLa parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (PVA-cU) Ringrazio l'Assessore per questa lunga risposta. La mia premessa, cioè l'apprezzare l'interesse per l'autonomia da parte dell'Amministrazione regionale, è vera.

So di tutto il lavoro di preparazione della formazione e di questo va dato atto sicuramente.

Ma proprio per questo, proprio perché c'è questa grande attesa, continuo a sottolineare che questo termine del 31 luglio è un termine quanto meno inopportuno. Certo che il mondo della scuola è molto vivo e molto interessato, ma proprio per questo dico che bisogna creare le condizioni perché quest'attenzione si possa esprimere nei momenti più opportuni.

Se ho presentato quest'interpellanza, è perché ho respirato un disagio da parte del mondo della scuola su questo tema, altrimenti non l'avrei presentata, visto che non sono più nella scuola. Effettivamente questa data di luglio è inopportuna, perché? Lei, Assessore, ha detto che bisogna lasciare un'offerta libera; certo, bisogna far sì che le scuole liberamente esprimano la propria volontà di sperimentare, e proprio perché desidero che questa libertà sia esercitata nelle condizioni migliori, chiedo che essa vada favorita anche nella definizione della tempistica.

Non è vero che è sufficiente una comunicazione da parte delle scuole; la circolare dice che la richiesta di sperimentazione dell'organico funzionale approvata dai competenti organi collegiali dovrà pervenire alla Sovrintendenza entro il 30 luglio, e i competenti organi collegiali sono il Collegio docenti, il Consiglio d'istituto, cioè questi organi che ripeto al mese di luglio difficilmente possono riunirsi. Questo è il problema.

Per il resto, rispetto alla spiegazione della funzione di questo piano dell'offerta formativa ci possono essere pareri differenti rispetto a dove si colloca e alla funzione che ha, perché giustamente non deve essere settoriale. Ma proprio per evitare la settorialità, dovrei prima pensare le grandi linee e poi sulla base di queste si individuano i settori in cui operare e che rispecchiano le grandi linee. Ma se prima, come stabilisce la circolare, decido se ho bisogno degli insegnanti e dell'organico, e decido cosa fare, dopo non posso fare altro che mettere una accanto all'altra le cose che ho deciso prima, per fare un piano di offerta formativa. Secondo me questo elemento è ancora debole.

Poi mi permetto di dire che, se è vero che gli elementi del quadro dell'autonomia erano formalmente risaputi a marzo e aprile, è anche vero che già prima si sapeva come ci si muoveva e si poteva essere più tempestivi. In questo senso sollecito l'Assessorato, perché la nostra scuola su questi aspetti non sia sempre in ritardo rispetto alle altre del territorio nazionale.