Oggetto del Consiglio n. 767 del 28 luglio 1999 - Resoconto
OGGETTO N. 767/XI Intendimenti in merito alla riorganizzazione del settore lattiero-caseario. (Interrogazione)
Interrogazione Preso atto della delibera di Giunta n. 2322 del 12 luglio 1999 "Approvazione delle Linee programmatiche per la riorganizzazione del settore lattiero caseario";
Richiamata la delibera di Giunta n. 1612 del 19/02/1993 inerente l’Approvazione delle linee programmatiche per la riorganizzazione del settore Lattiero Caseario;
Richiamate le finalità della "Agenda 2000" e relative possibilità di adattamento con le realtà locali tramite specifiche norme regionali;
Considerate le forti preoccupazioni, anche a seguito delle ultime vicende sulla fontina, per il futuro del mondo agricolo valdostano;
I sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
per conoscere:
1) come si intendono realizzare nello specifico le finalità della delibera n. 2322 del 12/07/1999;
2) quali sono i tempi minimi presunti per l’ottenimento dei primi reali risultati.
F.to: Viérin M. - Lanièce
PresidenteLa parola all'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Perrin.
Perrin (UV)Le document approuvé par le Gouvernement le 12 juillet représente la synthèse d'une analyse profonde qui a été conduite par le Comité de coordination du secteur fromager lors de plusieurs rencontres qui ont eu lieu à partir du début de l'année. Cette analyse a porté à la définition de buts bien précis ainsi que d'actions à entreprendre de façon synergique et intégrée par les différents acteurs de la filière pour atteindre ces buts. Je ne citerais que les aspects les plus significatifs. Les buts principaux concernent avant tout la définition de ce qu'on appelle Programme "Lait et qualité" et la rémunération de la fontine d'après la qualité.
Ces actions, qui vont dans la direction de récompenser les producteurs agissant en sérieux et de façon professionnelle, ont été concordées entre les producteurs mêmes et la Coopérative des producteurs de lait et fontine, donc dès le début de la prochaine campagne les paiements seront faits d'après la qualité du produit conféré.
Un autre aspect que nous sommes en train d'examiner avec les organismes intéressés concerne un accord portant à la mise sur pied d'une collaboration dans la distribution et commercialisation des produits de la filière laitière. En outre, il est en phase de définition un programme conjoint de promotion globale du produit fontine entre la coopérative, le consortium et les différents producteurs.
Avant la fin de l'année un groupe de travail spécifiquement institué devra réviser le protocole pour l'alimentation des vaches dont le lait est transformé en fontine et proposer aussi le protocole concernant les techniques de production, de maturation et d'affinage des produits. Ces protocoles seront rédigés compte tenu des indications issues de la recherche et de l'expérimentation conduites par l'Institut agricole et par le Service d'aide technique de l'Assessorat de l'agriculture en tenant compte du cahier des charges, c'est-à-dire du disciplinaire prévu pour la DOP.
Pour ce qui est de la diversification des produits, il est nécessaire de trouver une collocation différente pour nos produits laitiers au delà de la fontine, j'ajoute qu'au cours de l'été dans quelques fromageries on a conduit des essais de production du fromage, étant donné qu'il a obtenu la DOP, qui sera ensuite mis sur le marché à travers le réseau de distribution de la Coopérative et de la Centrale laitière.
Nous sommes en train de réviser les différentes perspectives d'utilisation du lactosérum afin aussi de définir temps et moyens nécessaires à l'installation d'une beurrerie régionale à l'intérieur de la Centrale laitière.
Il s'agit d'une série de mesures spécifiques qui sont prévues, pour une grande partie, pour la campagne 1999-2000 et qui engagent les producteurs et tous les autres acteurs de la filière; il est opportun certainement, pour entrevoir des résultats, d'attendre quelque temps. Les effets pourront sans doute être positifs, étant donné qu'il y a un accord entre tous les opérateurs du secteur.
PresidenteLa parola al Vicepresidente Viérin Marco.
Viérin M. (Aut)L'Assessore è stato molto sintetico su un problema di questo tipo. Posso capire la sua difficoltà anche del momento, però quello che riteniamo di dover ricordare all'Assessore e ai colleghi presenti in Consiglio è che qui forse si rischia di ripetere quel passaggio fatto nel 1993 quando la "Giunta Lanivi" approvò una delibera, che ho richiamato anche nel testo dell'interrogazione, la delibera n. 1612 del 19 febbraio 1993 inerente l'approvazione delle linee programmatiche per la riorganizzazione del settore lattiero-caseario.
Dico questo perché mi sembra, ad eccezione di due cose che poi riprenderò, che su tutto il resto non ci sia la risposta a quello che ho chiesto e cioè come si intende realizzare nello specifico le finalità della delibera approvata il 12 luglio dalla Giunta e quali sono i tempi minimi perché posso capire che su alcuni intenti ci siano comunque dei tempi.
A questo riguardo vado a riprendermi la delibera dalla quale leggo alcuni passaggi per far capire che la delibera del 1993 approvata dalla "Giunta Lanivi" e questa delibera dicono la stessa cosa nella pratica anche se ovviamente lo scritto è modificato, però dal punto di vista reale non abbiamo detto come affrontiamo la cosa perché nella sua delibera fra gli obiettivi della filiera si dice: "? Mantenere l'attuale diffusione dell'allevamento con lo scopo di garantire per lo meno l'attuale consistenza dei capi allevati?", ma questa è la stessa cosa che troviamo nell'altra delibera, cioè il minimo obiettivo di mantenere gli attuali capi bovini, qualcuno in più eventualmente, ma il discorso minimo è mantenere gli attuali capi.
Questo, oltre ad evidenziare una dizione uguale alla delibera del 1993, mi pone anche un interrogativo oltretutto, cioè abbiamo assodato che non si farà niente sul discorso dei capi presenti e quindi sulla produzione latte. Leggo: "? Sostenere attraverso programmi coordinati con i vari settori o derivati l'Assistenza Tecnica finalizzata al miglioramento del reddito aziendale (Piano ipofertilità, alimentazione, mungitrice?)?", ma questo discorso esiste già tutto, probabilmente non è stato messo in atto come si deve. Si dice ancora: "? Considerare le attuali potenzialità produttive, programmare l'andamento produttivo sul medio periodo, dimensionare e diversificare la produzione in base all'esigenza commerciale?" cose che abbiamo detto cinque anni fa, lo stesso dicasi per: "? Revisione del programma di nuove infrastrutture e sistemazione e razionalizzazione di quelle esistenti. Adeguamenti strutturali secondo le normative igienico-sanitarie delle aziende? Identificazione elettronica degli animali?" è già in atto con quel discorso d'intesa con la CEE "? Ricerca attrezzatura per la meccanizzazione agricola?" è una cosa che diciamo sempre "? Promozione della razza per individuare nuovi canali commerciali." l'AREV da tempo fa questo discorso.
Passiamo al discorso trasformazione: "? Definire un programma di latte qualità è ormai essenziale per garantire alle aziende di trasformazione uno standard di materia prima di elevato livello per poter raggiungere il massimo dei profitti aziendali?"; è la famosa frase che si dice sempre. E ancora: "? Attraverso la Centrale, caseifici e Cooperativa Produttori Latte e Fontina organizzare una programmazione produttiva quinquennale secondo le esigenze commerciali. Diversificare la produzione ed indirizzarla secondo gli orientamenti del mercato?", anche queste cose dette ormai da anni, ma senza dire come.
Si ripropone, al contrario, la Centrale del latte di cui abbiamo ripianato da due o tre anni il deficit che è entrata ormai nel nuovo stabilimento da oltre due anni e ancora oggi ha un deficit pari al 50 percento. Se vogliamo ancora utilizzare questa struttura per fare una diversificazione della produzione, non so cosa potremmo fare.
Un altro obiettivo è quello di: "? Programmare la ricerca secondo le esigenze della produzione?"; cosa significa? "? Utilizzare la Centrale per particolari tipi di produzioni diversificate. Formazione dei casari e del personale in generale?": sono cose che diciamo da tempo. "? Convenzione con l'ISECO per il pagamento del siero e per l'erogazione dell'assistenza?" e questa è una cosa su cui concordo perché è una cosa nuova; ho presentato due interpellanze in merito a questo proprio perché la situazione valdostana era fuori luogo rispetto alle situazioni piemontese, lombarda e veneta, dove gli agricoltori percepiscono un indennizzo un tot a litro, mentre qui la Regione dà dei contributi a fondo perso a chi fa la conduzione dell'ISECO. Devo dare atto che si comincia a cambiare tendenza su questo problema, ma è una cosa dovuta perché l'Amministrazione in questi anni ha buttato dei soldi dalla finestra rispetto alle altre regioni.
Commercializzazione: "Definire i piani produttivi. Programmi di promozione comuni a tutti gli organismi? Rete commerciale? unica fra Centrale? e C.P.L.F.?" anche queste sono tutte cose già dette.
Passiamo alle azioni e concludo perché sono tutte enunciazioni in quanto è chiaro che chiamati, come li chiama lei, i vari organismi che rappresentano il mondo agricolo in Valle d'Aosta su questi principi nessuno può dire niente. Sono principi che sono stati enunciati cinque anni fa nella delibera della "Giunta Lanivi" e già allora c'era accordo assoluto, ma da allora ad oggi si è realizzato poco o niente, quindi andiamo di nuovo ad elencare dei principi, probabilmente per poter dire qualcosa, però non vedo nel concreto come si vogliono affrontare le cose per addivenire alla realizzazione di questi principi. Passando alle azioni, abbiamo il problema della giacenza, Assessore, a questo riguardo si dice: "Eliminare le giacenze attraverso un programma di vendite da definire". Vorremmo sapere qualcosa, un programma con chi: con la Regione, con altri, con quali tempi? Non si dice niente. Sugli alpeggi:
"- Garantire la produzione in base alle quote latte
- Programmi di controlli sulla razza?
- Valorizzazione della produzione?
- Assistenza aziendale"
Tutte cose già fatte, questo significa che la SATESSA in questi anni ha fallito perché sull'assistenza aziendale c'è già la SATESSA che è stata modificata e vuol dire che in questi anni ha fallito se si rimette questo discorso.
Sul discorso centrale si parla di produzione diversificata ma questo si dice già da 6-7 anni. Oggi sappiamo bene quali sono le produzioni diversificate della centrale, di fare un burrificio comune lo si dice da una vita "? Integrazione attività della Centrale con il settore produttivo della Fontina?" i formaggi e questa potrebbe essere una cosa sensata, però la centrale ha già tentato da tempo di fare questo discorso con poco successo a quanto mi risulta, quindi se riportiamo questo discorso alla Centrale del latte, non so che risultato potremmo avere. "? Risanamento della situazione finanziaria attraverso una diversificazione produttiva che ponga in essere le basi per una dinamicità economica di maggior respiro" e questo fa abbastanza ridere perché è un'enunciazione di principio più ampio rispetto alle altre.
Poi si parla di privati e caseifici non aderenti alla Cooperativa produttori latte e fontina e qui non si dice niente su come affrontare la situazione perché un problema reale è quello che i privati producono e, quando ci sono dei momenti di crisi, il latte in surplus lo cedono a un altro che porta il prodotto alla Cooperativa latte e fontina. Qui bisogna mettere uno stop?
(interruzione dell'Assessore Perrin, fuori microfono)
? esatto, ma anche i privati che vanno a prendere il latte prodotto, devono avere l'impegno di prenderlo sempre, altrimenti nei momenti di difficoltà chi è che si trova sulle spalle questo surplus di produzione che viene utilizzato quando fa comodo dai privati e quando non serve si scarica sulla Cooperativa produttori latte e fontina o sulla Centrale del latte? Anche dai privati bisogna pretendere qualcosa di più.
Vado a verificare il discorso delle competenze che si vorrebbero dare alla cooperativa e al consorzio; qui si rischia di fare confusione perché si danno alla Cooperativa produttori latte e fontina competenze su bovini presenti per caseificio, razza e produzione, fieno disponibile, quote latte e alpeggi e al consorzio si danno le stesse competenze. Non vorrei che alla fine come al solito l'uno scarichi sull'altro.
In sintesi, abbiamo fatto quest'interrogazione perché vediamo che si sta camminando più o meno alla stessa maniera del 1993 e questo ci preoccupa fortemente. Anche allora abbiamo fatto come Amministrazione regionale tante enunciazioni di principi e poi in concreto non abbiamo detto niente. Non abbiamo detto niente oltretutto in questa delibera su un problema già esistente che è quello della sovrapproduzione e delle giacenze perché, quando a questo riguardo si dice che si vuole fare un programma, ma non si dice con chi, né con quali tempi, mi preoccupano ancora di più gli altri temi che non sono in scadenza domani.
Ho sempre dato fiducia alla sua persona, Assessore, nel cercare di rimettere mano a questo discorso, però con questa delibera inizia a preoccuparmi anche lei perché fare 10-15 pagine di enunciazioni di principi dando solo 2 proposte un po' realistiche mi sembra avvilente rispetto alla crisi di questo settore, pertanto le chiedo di portare dopo l'estate in Consiglio, altrimenti presenteremo di nuovo un'interrogazione o un'interpellanza, dati concreti su questo piano, perché la preoccupazione è tanta.