Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 739 del 15 luglio 1999 - Resoconto

SÉANCE DU 15 JUILLET 1999 (APRÈS-MIDI)

OGGETTO N. 739/XI Notizie ed eventuale collaborazione con il Comitato organizzatore delle Olimpiadi invernali "Torino 2006". (Interpellanze)

Interpellanza Preso atto dell'assegnazione dei Giochi Olimpici invernali del 2006 alla città di Torino;

Considerato che i Giochi Olimpici costituiscono una manifestazione di straordinaria promozione turistica e valorizzazione del territorio, oltre che evidente fonte di incremento professionale ed economico per le zone, da essi, interessate;

Richiamata la scelta operata circa un anno fa da parte dell'Amministrazione regionale di non accettare una richiesta di cooperazione con il Comitato organizzatore "Torino 2006", giustificando tale scelta come motivo di opportunità, dopo il risultato del referendum contro la candidatura di "Aosta ?98", e forse implicitamente per non "disturbare" la candidatura della cittadina elvetica di Sion;

Preso atto delle recenti preoccupazioni avanzate da molti esperti del settore turistico e sportivo della Valle d'Aosta, anche su periodici regionali politici e non, circa l'eventualità che la manifestazione sportiva del 2006 possa arrecare danni, a più livelli, al settore turistico - economico della nostra regione;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

la Giunta regionale per conoscere:

1) se esiste attualmente una volontà di riprendere il discorso di una collaborazione con il Comitato organizzatore "Torino 2006" al fine di creare sinergie promozionali di alto livello per la Valle d'Aosta, auspicando così il ritorno della nostra regione nel circuito agonistico internazionale e permettendo la nascita dei presupposti per un'ulteriore crescita dell'industria turistica valdostana e dell'indotto ad essa collegato;

2) in caso di risposta affermativa, quali sono le azioni che l'Amministrazione regionale intende porre in essere al fine di realizzare tale collaborazione;

3) se ritiene fondati i timori circa la possibilità di ricadute negative nel nostro settore turistico, in virtù dell'interesse sempre maggiore che le Olimpiadi Invernali del 2006 avranno nei confronti del territorio piemontese, a scapito di quello valdostano, ed eventualmente come intende agire, nel caso in cui tali preoccupazioni si rivelino concrete, per limitarne gli effetti negativi.

F.to: Lanièce - Marguerettaz - Viérin M. - Comé

Interpellanza Premesso:

- che il CIO ha attribuito a Torino, e al Piemonte, l'organizzazione dei Giochi olimpici invernali del 2006;

- che, a tal scopo, le massime autorità politiche piemontesi avevano preso contatti con la Regione Valle d'Aosta per verificare la possibilità di una collaborazione di carattere organizzativo;

- che, alla luce di quegli incontri, la Regione aveva declinato il proprio interesse;

Considerate le recenti dichiarazioni dell'assessore regionale al turismo sul tema e, nella fattispecie, nell'edizione locale de La Stampa di martedì 22 giugno scorso, che "per la Valle d'Aosta può essere una grande opportunità. Osservando esperienze simili, avvenimenti di questo genere spesso hanno favorito più le località limitrofe che le sedi effettive";

Considerate altresì le dichiarazioni del presidente del Comitato regionale del CONI, nonché consigliere regionale dell'Union Valdôtaine, il quale ritiene "che si sia persa una grande opportunità"; affermazioni, queste, contenute nel medesimo articolo de La Stampa, che sono in totale contrasto con quanto espresso dall'assessore regionale al turismo;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

la Giunta regionale per conoscere:

1) se si riconosce nelle dichiarazioni dell'assessore regionale al turismo oppure in quelle del Presidente del Comitato regionale del Coni;

2) qualora ritenga plausibili le affermazioni dell'assessore, come pensa che la localizzazione piemontese dei Giochi olimpici invernali del 2006 possa beneficiare una ?zona limitrofa' come la Valle d'Aosta;

3) quali sarebbero le ?esperienze simili' dalle quali l'assessore ha tratto tale profonda riflessione e se sono concretamente dimostrabili.

F.to: Lattanzi - Tibaldi - Frassy

Presidente Sono ora in discussione i punti n. 22 e n. 25 all'ordine del giorno.

Lanièce (Aut) Parliamo delle Olimpiadi dopo che il Comitato olimpico internazionale ha assegnato i giochi invernali del 2006 a Torino. Sicuramente le olimpiadi rappresenteranno per il capoluogo piemontese e per l'intera Regione Piemonte in generale un'occasione di promozione turistica fondamentale oltre che di ritorno economico. Basti pensare anche in tono minore al Sestrière, a Madonna di Campiglio, a Cortina, a tutte quelle località che ogni anno la Coppa del mondo di sci alpino mette in vetrina e che ha reso note al mondo intero, località che anzi vivono di riflesso delle manifestazioni sportive che vengono presentate e organizzate in queste località.

A fronte dell'assegnazione delle Olimpiadi a Torino occorre ricordarci che la Valle d'Aosta purtroppo ha detto no a quest'importantissima, fondamentale occasione per rilanciare il proprio comprensorio sciistico. Ha detto no in due tempi: ha detto no con il famoso referendum contro la candidatura olimpica di Aosta 1998, ha detto no un anno fa circa, quando il Comitato promotore per le Olimpiadi dei giochi invernali a Torino chiese un incontro con una delegazione valdostana per avere una possibilità di collaborazione fra Valle d'Aosta e Piemonte per l'organizzazione dei giochi invernali. Da quello che emerse sui giornali qual diniego fu motivato con una questione di opportunità tenuto conto del risultato del referendum contro la candidatura olimpica di Aosta 1998 e forse implicitamente per non disturbare la candidatura della cittadina elvetica di Sion, la quale non riesco ancora a capire quale sostegno avrebbe potuto portare al turismo valdostano.

Come dicevo, il no della Valle d'Aosta è un no che deve far meditare anche perché sicuramente una collaborazione con il Comitato organizzatore delle Olimpiadi di Torino avrebbe permesso di rilanciare la nostra offerta turistica per quanto riguarda soprattutto il comprensorio sciistico dato che negli ultimi periodi si sono presentate delle difficoltose condizioni d'incremento turistico nella nostra Regione.

Negli scorsi anni, nonostante le campagne pubblicitarie miliardarie dell'Amministrazione regionale, abbiamo purtroppo assistito ad una lieve, ma costante diminuzione delle presenze dovuta in parte anche - in certe situazioni che sono state illustrate in quest'aula - alla scorretta informazione da parte dei mass media nazionali come nel caso della valanga di Dailley o del distacco del Seracco dalle Grandes Jorasses, eventi che hanno creato infondati timori e fatto scappare i molti appassionati della neve valdostana; se a questo aggiungiamo anche le conseguenze dell'immane tragedia del Traforo del Monte Bianco, ci rendiamo conto che le prospettive legate al turismo, in modo particolare al turismo invernale, nella nostra Regione sono in calo.

Eppure, nonostante questo, nonostante da più parti sia stata espressa la vocazione turistica della nostra Regione, si è preferito, per quanto concerne le Olimpiadi, dire un duplice no sia allora con il referendum contro la candidatura dei giochi olimpici della Valle d'Aosta, sia con un diniego ad una sorta di collaborazione con il Comitato promotore piemontese. Anche perché giustamente, come dicevo, da Torino erano giunte delle richieste di cooperazione, dopotutto Evelina Christillin, Presidentessa del Comitato organizzatore, è di chiare origini valdostane: nonostante questo è stato detto no.

Come Autonomisti avevamo fatto rilevare, in occasione di quest'incontro fra la delegazione dell'Amministrazione regionale e il Comitato organizzatore, che doveva essere il Consiglio regionale a pronunciarsi sull'argomento, Consiglio che invece era stato by-passato e completamente esautorato da una possibile discussione molto importante soprattutto ai fini turistici vista la vocazione turistica della nostra Regione.

In questi ultimi giorni sono emerse sugli organi d'informazione, anche su quelli di pertinenza politica, dopo l'assegnazione dei giochi olimpici a Torino, diverse preoccupazioni, espresse da parte di esperti del settore turistico e sportivo.

Proprio per questo abbiamo voluto con quest'interpellanza chiedere delucidazioni in merito a queste scelte fatte dall'Amministrazione regionale in passato anche perché riteniamo che sia il caso di verificare la possibilità di porre in essere una forma di collaborazione, con il Comitato promotore piemontese per creare delle sinergie promozionali di alto livello per la Valle d'Aosta e per far sì che la manifestazione olimpica del 2006 possa portare vantaggi anche al settore economico e turistico della nostra Regione.

Ovviamente le modalità non possiamo definirle adesso, aspettiamo la risposta per sapere se c'è l'intenzione di riprendere un discorso in modo che si possa verificare quanto è stato scritto sui giornali e cioè che le Olimpiadi di Torino porteranno sicuramente dei vantaggi per la nostra Regione, cosa tutta da verificare perché basti pensare ai giochi olimpici di Albertville o a quelli di Chamonix: non so che vantaggi abbiano portato a Courmayeur o alla Valle d'Aosta, ancora oggi all'estero identificano il Monte Bianco con Chamonix. Questo per dire che non è la vicinanza che crea di per sé una sicurezza, come è stato evidenziato sugli organi d'informazione, dipenderà sicuramente dalle sinergie e dalle collaborazioni poste in essere.

Penso che la cosa più importante sia quella di far rientrare la nostra Regione nel circuito agonistico internazionale, cosa molto difficile adesso proprio perché è stata scelta una località vicina; qualcuno si dichiarava certo che ci verranno dei vantaggi, ma voi pensate che sia facile organizzare una manifestazione a livello mondiale? Con quali "atouts" potremo richiamare gli sportivi a venire a provare le nostre piste quando avranno logicamente voglia di provare le piste dove si terranno le Olimpiadi? Anche per questo vogliamo avere delle delucidazioni su come si intende, sempre che lo si voglia, creare questi tipi di sinergie, queste forme di collaborazione con il Comitato promotore e per capire meglio certe dichiarazioni che sono apparse anche su giornali politici, faccio riferimento al "Peuple valdôtain" dove il delegato CONI della Valle d'Aosta, Consigliere regionale Eddy Ottoz, ha criticato chi ha permesso che si perdesse il treno dei giochi olimpici definendolo "luron". Leggo testualmente nell'articolo "luron"…

Marguerettaz (fuori microfono) … è la traduzione di lazzaron…

(ilarità dell'Assemblea)

Lanièce (Aut) … e infatti lo stesso Consigliere se l'è presa con chi "déclare que les jeux olympiques apportent souvent davantage profits aux stations limitrophes qu'à celles où les manifestations se déroulent".

Infine lo stesso Consigliere regionale ha fatto un cenno al fatto che "nous..." - riferendosi all'Union valdôtaine - "… avions malheureusement été forcés à sacrifier, avec l'initiative référendaire contre les jeux, un intérêt général à l'enjeu politique".

Dichiarazioni molto pesanti e che condivido perché sono d'accordo sul fatto che molte volte bisogna cercare di distinguere la questione politica dalla questione d'interesse generale.

Abbiamo perso un'occasione veramente grande, quindi ci auguriamo che dalla risposta del Presidente della Giunta emergano delle novità in merito ad eventuali possibilità di collaborare, sotto certe forme, con il Comitato promotore delle Olimpiadi di Torino e speriamo che anche la nostra Regione possa beneficiare, come è stato scritto in modo così ottimistico, di ricadute positive, sia sotto l'aspetto turistico che economico, dallo svolgimento delle Olimpiadi a Torino.

Presidente La parola al Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (FI) L'intervento di chi mi ha preceduto ha tracciato in maniera puntuale ed articolata quella che è stata la storia di questi ultimi anni relativamente alla questione olimpica, quindi mi sento di ringraziarlo perché buona parte dell'intervento che volevo fare anch'io era incentrato su una sintesi delle vicissitudini degli ultimi anni, ma oltre al passato c'è il presente e il futuro e la nostra interpellanza si incentra un po' di più sul presente e sul futuro, sul presente 1999 e sul futuro 2006.

È vero, come dicevamo prima, che forse non bisogna soffermarsi troppo sull'interpretazione delle parole, però in politica le parole hanno un peso, devono avere come conseguenza i fatti, però in politica le parole hanno un peso e in qualche maniera certe parole devono essere anche misurate, ponderate e poi soprattutto comprese.

Ultimamente sul tema olimpico abbiamo sentito interventi in ordine sparso promananti da autorevoli esponenti della Giunta, dallo stesso Presidente qualche tempo fa oppure da componenti della maggioranza e, visto che non c'è la censura, possiamo fare anche nomi e cognomi perché sono tutti in quest'aula…

Da Consigliere regionale, ma anche da componente della Comunità valdostana, debbo dire che certe affermazioni mi hanno lasciato e ci hanno lasciati un po' sconcertati perché hanno creato un po' di "fumus" e una certa confusione anche in chi doveva recepirle, ma crediamo che le idee confuse siano anche in chi doveva farle queste dichiarazioni, in particolare la nostra interpellanza si sofferma proprio su alcune recenti dichiarazioni che sono state fatte e che riguardano il tema olimpico, tema olimpico che ha avuto sempre recentemente un epilogo favorevole per l'Italia in quanto sono stati assegnati a Torino i giochi olimpici invernali del 2006, la cosa non può che rallegrarci visto che Torino, oltre ad essere una città d'Italia, è anche vicina a noi, però queste dichiarazioni sulle quali ci siamo soffermati sono state elencate in premessa.

In particolare sono due le dichiarazioni che stridono in maniera evidente ed infatti a questo proposito chiediamo l'intervento della Giunta regionale per la cosiddetta "interpretazione autentica", diamo una possibilità all'apice della Giunta regionale per fare, se vi riesce, un po' di chiarezza.

Prima dichiarazione dell'Assessore Lavoyer, Assessore regionale al turismo, a "La Stampa" di martedì 22 gennaio scorso: "Per la Valle d'Aosta può essere una grande opportunità il fatto che le Olimpiadi siano state attribuite a Torino. Osservando esperienze simili, avvenimenti di questo genere spesso hanno favorito più le località limitrofe piuttosto che le sedi effettive". Questa è la prima frase che ci ha lasciato profondi dubbi, probabilmente fa parte di una riflessione acuta alla quale noi non riusciamo a giungere e quindi oggi chiediamo di essere illuminati.

Seconda dichiarazione, sempre nel medesimo articolo de "La Stampa", il Consigliere regionale Eddy Ottoz, nonché Presidente del CONI, ma lo ha ricordato anche il collega Lanièce: "Si è persa una grande opportunità, c'era la possibilità di fare un'olimpiade verde senza cementificazione con vantaggi per tutti". Dichiarazione in senso completamente opposto rispetto alla prima. È vero che c'è la libertà di pensiero e noi la rispettiamo, la libertà di pensiero, ma non solo di pensiero ma, visto che ci interessa anche una certa univocità d'indirizzo politico, chiediamo attraverso quest'interpellanza tre cose puntuali che sono sintetizzate nelle tre domande che qui abbiamo scritto.

Primo: "se la Giunta si riconosce nelle dichiarazioni dell'Assessore regionale o del Presidente del CONI;"…

Viérin D. (fuori microfono) … entrambe…

Tibaldi (FI) … potrebbero essere anche entrambe, è una scelta dorotea, potrebbe anche arrivare a dire: "Noi siamo e nell'una e nell'altra".

Seconda: "qualora ritenga plausibili le dichiarazioni dell'assessore, come pensa che la localizzazione piemontese… possa beneficiare una "zona limitrofa" come la Valle d'Aosta;". Si tratta di capire questo in maniera attenta perché, quando si tiene una manifestazione sportiva per esempio a Courmayeur, anche non olimpionica, vorremmo sapere come ne beneficia Gressoney. Non riusciamo a capire, nonostante una distanza in linea d'aria ridotta, come una valle come Gressoney - faccio un esempio - se la manifestazione agonistica si tiene in quel di Courmayeur. Ripeto, può darsi che abbiamo perso qualche passaggio e non riusciamo a comprendere, ma come noi tanti comuni mortali non hanno capito questa dichiarazione.

"Quali sarebbero…" terza domanda "… le "esperienze simili" dalle quali l'assessore ha tratto tale profonda riflessione e se sono concretamente dimostrabili." Non è sufficiente fare affermazioni di questo genere per cercare d'impressionare favorevolmente l'opinione pubblica locale e magari mettere un po' di tranquillità negli operatori economici locali che sono piuttosto allarmati per una serie di situazioni gravi anche dovute alla chiusura del tunnel e quindi al turismo che è fortemente pregiudicato da quest'evento; diamo piuttosto risposte concrete.

Anche in una recente intervista televisiva lo stesso Assessore fece un discorso difficilmente comprensibile cercando di salvare capra e cavoli, però abbiamo perso capra e cavoli e forse anche la barca che serviva per guadare il fiume in questo caso. Vogliamo fare un po' di chiarezza su questa situazione? Anche perché Albertville, lo citava poc'anzi il Consigliere che mi ha preceduto, non mi pare che abbia portato benefici evidenti o immediatamente percepibili alla Valle d'Aosta e Albertville è al di là delle montagne.

Siamo commossi dell'ultimo comunicato stampa che è stato fatto relativamente ad un incontro che c'è stato ieri fra il Presidente Deorsola e il Presidente Louvin, il quale è intervenuto come pompiere di questa situazione, Louvin e il suo Ufficio di presidenza, forse qua in versione un po' più collegiale rispetto a qualche ora prima…

(ilarità dell'Assemblea)

… dove ci sono una serie di dichiarazioni che sembrano i tasselli di un mosaico che cercano di spegnere quest'incendio di polemiche e di affermazioni che si è verificato in questi ultimi giorni sul problema olimpico.

Orbene, scherzi a parte, Giunta regionale e Presidente della Giunta, dateci una risposta non solo a noi Consiglieri interpellanti, ma anche all'opinione pubblica valdostana se ci sia un po' di serietà e concretezza in certe affermazioni fatte e se ci sia una remota possibilità di beneficiare in termini reali del fatto che l'ubicazione a Torino delle Olimpiadi possa portare qualcosa di positivo anche per la piccola Valle d'Aosta.

Presidente La parola al Presidente della Giunta, Viérin Dino.

Viérin D. (UV) Nous remercions les Conseillers qui ont présenté cette interpellation, vu qu'elle nous permet de faire le point de la situation, d'apporter des précisions et de dépasser, tout en respectant le pluralisme des idées et des avis, certains malentendus.

Turin organisera les jeux olympiques d'hiver de 2006. Nous pouvons féliciter le Comité organisateur et nous réjouir du résultat qu'il a obtenu, mais il est néanmoins nécessaire d'apporter quelques précisions vu que les sujets qui ont été soulevés se rapportent - et je reprends une expression que je partage de M. Tibaldi - au passé, au présent et au futur.

Tout en laissant à l'Assesseur Lavoyer les réponses concernant le présent et le futur, permettez-moi d'apporter quelques précisions concernant le passé. Il est à cet égard nécessaire de préciser qu'il n'y a jamais eu de propositions officielles de la part d'un comité organisateur concernant la collaboration de la Vallée d'Aoste. Il y a eu, il est vrai, des contacts informels au cours de l'année 1997, au mois de mars, à Bruxelles, avec M. Ghigo qui m'avait annoncé cette possibilité et au mois de septembre, lors d'une réunion à Turin, à la caserne des carabiniers, Place Carlina, réunion organisée par le Général Romano. C'est au cours de cette réunion, à laquelle étaient conviés des responsables politiques et sportifs des Régions Piémont et Vallée d'Aoste, que nous avons exprimé une série de réserves ou plutôt une difficulté à nous exprimer. Et ce, compte tenu des temps qui nous étaient demandés quant à une hypothèse de collaboration, qui n'était pas tout à fait définie, et compte tenu de la nécessité, sur un thème qui avait déjà vu la Communauté valdôtaine profondément engagée et divisée, de rechercher un large consensus et tout en considérant également que nous étions, en septembre 1997, en fin de mandat, en fin de législature et que n'importe quelle décision engagerait la responsabilité du prochain Conseil régional. D'où, la nécessité encore plus évidente d'éviter de parcourir le même chemin qui avait amené à ce référendum portant abrogation de la loi qui finançait le Comité organisateur pour la candidature d'Aoste aux jeux olympiques de 1998.

Suite à cette réunion, il n'y a plus eu aucun contact, aucune proposition officielle qui nous a été adressée. Au-delà des avis que nous pouvons formuler quant au bien-fondé d'un modèle de développement lié à l'organisation des jeux olympiques, surtout en considération des finalités de développement de notre Région et tout en considérant les différences existantes entre une situation que nous avons vécue au cours des années précédentes et une hypothèse de proposition commune de candidature, nous aurions dû fournir aussitôt une réponse positive. Après examen, le Gouvernement a estimé ne pas être à même de fournir ces réponses. Nous avons donc exprimé nos perplexités, dans l'attente que des propositions officielles, qu'une présentation officielle des modalités de cette collaboration nous soit présentée. Première précision.

La deuxième précision que je veux apporter concerne le prétendu soutien officiel de la Vallée d'Aoste aux candidats à l'organisation des jeux olympiques de 2006, notamment à la candidature de Sion. Je dois affirmer par ailleurs que personne ne nous a jamais demandé un soutien concernant sa candidature.

Je rappelle à M. Marguerettaz la séance de l'Association internationale des parlementaires de langue française et la discussion qu'il y avait eu au sein de cette assemblée. Il n'y a donc jamais eu ni sollicitations ni soutiens à n'importe quelle candidature. Fort probablement, mais nous avions déjà eu à l'époque l'occasion de préciser notre position aux journalistes valdôtains, un malentendu s'est créé en raison d'une réunion du Conseil Valais - Vallée d'Aoste qui s'est tenue à Sion.

A la fin de cette réunion, la délégation valdôtaine avait été invitée à visiter les locaux du Comité organisateur. Le dossier de la candidature de Sion ainsi que de tout le matériel relatif au soutien de cette candidature nous ont été présentés. Nous avons, il est vrai, à la fin de cette présentation - mais je pense que nous aurions exprimé les mêmes propositions si le Comité organisateur de Turin nous avait invités à visiter leur siège - souhaité bonne chance à Sion. Cette précision, nous l'avions par ailleurs déjà apportée à l'époque aux journalistes de la Vallée d'Aoste. Aujourd'hui nous sommes un peu étonnés que l'on revienne sur ce sujet. Nous espérions avoir définit exactement le déroulement et le contenu de ces contacts et pourparlers.

Voilà les deux précisions que je voulais apporter quant au passé; l'Assesseur Lavoyer maintenant exprimera nos appréciations, je crois qu'elles sont sinon plus importantes, tout autant importantes, sur les problèmes liés au présent et au futur et qui ont un lien avec l'organisation des jeux olympiques de 2006 à Turin.

Presidente La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Lavoyer.

Lavoyer (FA) Chiarite le premesse relative al passato, cercherò di rispondere in modo puntuale all'iniziativa del gruppo degli Autonomisti e del gruppo di Forza Italia partendo dal presupposto che qui non sono in discussione i giochi olimpici a Torino o in Valle d'Aosta.

Parlando del presente e del futuro, dobbiamo prendere atto di una situazione oggettiva che i giochi olimpici sono stati assegnati a Torino, quindi tutte le mie considerazioni e anche le dichiarazioni fatte agli organi d'informazione erano relative ad un dato di fatto che non possiamo più discutere e non erano dichiarazioni legate al fatto che era meglio che siano a Torino piuttosto che in Valle d'Aosta.

Partendo da questo dato di fatto, sui punti 1 e 2 dell'interpellanza del Consigliere Lanièce si può affermare che dal punto di vista politico non esiste nessun atteggiamento di chiusura nei confronti del Comitato organizzatore Torino 2006.

Un'eventuale collaborazione potrà comunque essere esaminata nel momento in cui si potranno creare dei presupposti concreti sui quali la Giunta e il Consiglio regionale potranno esprimere la propria opinione; attualmente di concreto, dal punto di vista di un'ipotetica collaborazione, come ha già sottolineato il Presidente, non esiste nulla, quindi allo stato attuale le affermazioni e le posizioni favorevoli o meno a delle collaborazioni sono delle affermazioni e delle posizioni più che altro virtuali che possono far parte del gioco politico o della propaganda.

In conclusione la posizione della Giunta è una posizione di apertura per esaminare proposte concrete di collaborazione. Attualmente di concreto non vi è nulla, a parte le innumerevoli dichiarazioni di personaggi politici. L'unica vera certezza è la convinzione che in linea generale si può ritenere che, anche a prescindere dall'istituzione di formali rapporti collaborativi, la manifestazione olimpica avrà comunque un impatto mediatico favorevole per l'insieme delle zone situate sul versante italiano dell'arco alpino occidentale.

Sotto il profilo strettamente organizzativo è altresì possibile che il Comitato piemontese possa riscontrare l'esigenza di avviare forme di collaborazione, ad esempio per quanto riguarda la disponibilità di ricettivo o altre analoghe esigenze di tipo logistico anche riferite alla localizzazione di alcune strutture per lo svolgimento dei giochi. Sono tutte ipotesi che potranno naturalmente essere favorevolmente esaminate e potrebbero produrre effetti positivi sull'offerta turistica regionale. In parte si è quindi già risposto anche al punto 2 dell'interpellanza sull'eventuale collaborazione.

Sin da subito invece si può agire sul versante promozionale prendendo atto di un fatto concreto e cioè che Torino, che dista da noi 100 chilometri circa, sarà la sede dei giochi olimpici invernali del 2006, quindi il primo effetto positivo è una campagna promozionale a livello nazionale ed internazionale da qui al 2006 che tenga conto di un afflusso di turisti notevole in una località che si trova a 100 chilometri dalla Valle d'Aosta. Ci sarà la possibilità di andare a sensibilizzare questi potenziali turisti affinché, nel periodo di soggiorno più o meno lungo in quelle località, possano anche cogliere l'occasione per visitare la Valle d'Aosta.

Sul punto 3, che chiede: "se ritiene fondati i timori circa la possibilità di ricadute negative nel nostro settore turistico, in virtù dell'interesse sempre maggiore che le Olimpiadi Invernali del 2006 avranno nei confronti del territorio piemontese, a scapito di quello valdostano…", si ritiene al contrario che tale evento non potrà che portare benefici per la Valle d'Aosta.

Se da un lato infatti si ribadisce quanto sopra detto circa l'effetto alone che i giochi avranno sull'insieme del versante alpino occidentale italiano, dall'altro non si può non considerare favorevolmente il positivo impatto e la generale azione di stimolo che un mercato maturo come è quello italiano degli sport della neve, il quale non dimentichiamo resta il nostro mercato principale, mercato che certamente riceverà nel suo complesso quell'effetto di trascinamento che altri eventi o altri fenomeni prima di adesso, ad esempio il fenomeno "Tomba", potrà avere questo trascinamento dall'effettuazione nelle nostre Alpi di una manifestazione di così alto livello.

Per venire, in conclusione, al quesito dell'iniziativa del gruppo di Forza Italia, tralasciando le premesse sulle quali ha già risposto il Presidente della Giunta, sulle dichiarazioni del sottoscritto e del Consigliere Ottoz, vorrei precisare che fino a prova contraria ogni Consigliere ha la possibilità di esprimere le proprie opinioni senza doverle forzatamente concordare con l'Assessore competente in materia e senza che le proprie opinioni debbano forzatamente rappresentare le posizioni politiche di un gruppo o della maggioranza stessa ma, al di là di queste affermazioni, le opinioni espresse non possono essere raffrontate in quanto il Presidente del CONI nelle sue dichiarazioni parlava del ruolo della Regione nella fase antecedente l'assegnazione delle olimpiadi 2006 e la sua opinione è un'opinione da rispettare in quanto tale.

Le affermazioni dell'Assessore sono una risposta a quella che può essere la posizione a caldo dell'Assessore dopo che è stato definito l'evento che assegnava le olimpiadi a Torino, quindi le mie affermazioni prendono atto di una situazione di fatto e riguardano la possibile futura evoluzione di un evento già di per sé definito nella sua localizzazione. Non ho rilasciato dichiarazioni sul ruolo passato della Regione, sul ruolo futuro io penso che per la Valle d'Aosta può essere un'opportunità comunque da saper cogliere e ritengo che anche il Consigliere Ottoz ne convenga.

Non penso che il Consigliere Lanièce o il Consigliere Tibaldi auspicassero da parte dell'Assessore su quest'evento una dichiarazione alla Tafazzi, tanto per intendersi. Penso che il posizionamento dei giochi olimpici in una località vicina alla nostra Regione (100 chilometri) sia un'opportunità da saper cogliere ed era in questo senso che andavano le mie dichiarazioni: se i giochi olimpici sono localizzati nell'arco alpino occidentale in una località a 100 chilometri dalla nostra Regione, è senz'altro una situazione più favorevole che non una localizzazione in Germania, in Norvegia o in Inghilterra. In questo senso penso che la Giunta si riconosca totalmente in questa posizione che è quella ampiamente illustrata.

Rispondendo ai punti dell'interpellanza, questa posizione è stata ampiamente illustrata rispondendo all'interpellanza del Consigliere Lanièce.

Per rispondere agli altri quesiti si può affermare che, vista la vicinanza della nostra Regione all'area dei giochi e vista la promozione a livello mondiale che l'avvenimento crea, tutta l'area dell'arco alpino occidentale riceverebbe grandi benefici dal punto di vista promozionale. Non penso che la promozione di un'area in un cerchio di 100 chilometri circa a livello mondiale possa avere questa distinzione così puntuale come ipotizza il Consigliere Tibaldi.

La nostra Regione comunque non subirà quegli aspetti che hanno delle parti di negatività, aspetti che tali iniziative comportano nelle località specifiche dove vengono localizzate le strutture fra cui la realizzazione d'infrastrutture enormi d'incerta redditività futura oltre ad una temporanea espulsione della clientela tradizionale dalle medesime stazioni.

Questi sono dei dati che possono essere negativi nelle stazioni specifiche dove vengono localizzati i giochi. Quando si parla di aree limitrofe, non si parla solo della Valle d'Aosta, ma si parla di tutte le località limitrofe dell'arco alpino occidentale, non ci riferiamo solo alla nostra realtà, ma ci riferiamo a tutti quei centri dell'arco alpino che, pur non ospitando direttamente le gare, possono trarre benefici da quest'evento senza sopportare le inevitabili servitù dello stesso, quindi le mie dichiarazioni nascono da un'analisi oggettiva che sottolinea un ruolo positivo possibile che la Valle d'Aosta può giocare traendo benefici di ricaduta importanti se sapremo correttamente cogliere l'occasione di quest'evento che ormai è un dato di fatto oggettivo del quale dobbiamo prendere atto.

Presidente La parola al Vicepresidente Viérin Marco.

Viérin M. (Aut) Onestamente occorrerebbe discutere di questo tema magari in un prossimo futuro in una mozione in modo da dare la possibilità di parlare agli altri colleghi; sarebbe molto interessante perché mi sembra che la Giunta abbia in quest'occasione, come in altre due o tre occasioni che hanno già contraddistinto questo primo anno di legislatura, incappato in un problema molto delicato e molto difficile per la Giunta, per la maggioranza, proprio perché, essendo un tema che dovrebbe essere oltre l'ostacolo, come ha detto il collega Lanièce prima, qualcuno l'ostacolo lo ha superato, altri continuano a rimanere rinchiusi in quella stanza creata anni or sono, creata non per il bene della Valle d'Aosta, ma per un discorso prettamente politico. Se poi quel qualcuno continua a sostenere questa tesi quando dall'altra parte combatte il politichese, vuol dire camminare all'incontrario di quello che si vorrebbe.

Mi viene difficile giustificare anche questo comportamento perché si può giustificare tutto o quasi in politica, ma non si può giustificare quando una maggioranza o una forza politica mantengono una tesi per ordini di scuderia, tesi che potrebbe creare e ha già iniziato a creare non pochi problemi visto anche che l'Assessore competente una volta non era schierato su questo fronte, mentre oggi mi sembra che si debba schierare sul fronte del no alle olimpiadi.

Perché dico questo? Se da una parte possiamo accettare il discorso del Presidente della Giunta che rivendica l'atteggiamento di non poter dire più di tanto sì a Sion oppure no a Sion, sì a Torino, no a Torino, lo possiamo anche capire perché abbiamo dei rapporti di un certo tipo, non capiamo perché ci si ostina nel dire che questo discorso ci interessa fino a lì, porterà dei benefici comunque, non siamo lì a chiedere niente o a trovare un'intesa per cercare di portare qualche beneficio in più alla Comunità valdostana, quello che arriverà arriverà, noi siamo convinti che un beneficio arriverà in maniera indiretta, tranquillamente, senza nessuno sforzo.

Rispetto a questa posizione toccata dall'Assessore - e sono partito dalla posizione vista più da un punto di vista materiale per arrivare dopo a quella più politica toccata dal Presidente - l'Assessore dice: "Nessun punto di chiusura per i presupposti concreti di una collaborazione, ci mancherebbe!". Forse andiamo a dire a Torino: "Se c'è una comitiva di 600 persone non mandatecele perché non ci interessa?" Vorrei vedere se arrivassimo a questo punto e ancora dice: "Oggi è una possibilità comunque di collaborazione virtuale e di mera propaganda politica di qualche forza politica o personaggio politico valdostano".

Mi sembra che, quando lei dice questo, Assessore, ed aggiunge che l'unica certezza è un impatto positivo, mi sembra che lei abbia cercato di arrampicarsi sui vetri oltre che fare il Tafazzi.

Dico questo perché, come dicevano prima i colleghi Lanièce e Tibaldi, non sono state solo due le voci della maggioranza, ma sono state tre e, nell'incontro che abbiamo avuto ieri fra il Presidente del Consiglio del Piemonte e l'Ufficio di Presidenza della Valle d'Aosta, convocato su due temi specifici: il tunnel e le Olimpiadi del 2006, ad una domanda precisa del sottoscritto, che chiedeva se con la futura promozione si pensa di sviluppare solo Torino o il Piemonte od altro o si è anche disponibili ad eventuali proposte economiche e finanziarie diverse, si è risposto in maniera molto tranquilla - la leggo per evitare di dire cose non dette -: "Le Olimpiadi sono state assegnate a una città, sarebbe un grosso errore se le Olimpiadi fossero viste in senso stretto, in sé stesse solamente, ma come per le gare il discorso può essere fatto molto più allargato, anche con le tecniche informatiche e radiotelevisive".

Il problema sostanziale è capire se politicamente questa Giunta ha la volontà di creare dei momenti di dialogo che possono essere ancora possibili oppure no perché, quando lei, Assessore, mi parla di "nessun punto di chiusura per i presupposti concreti su una collaborazione, oggi questa possibilità è piuttosto virtuale, di propaganda politica", vuol dire aspettiamo e se ci chiederanno di fare qualcosa, saremo disponibili.

Ma la nostra posizione non è questa, non è aspettare: "Siamo in un cul de sac, Valle d'Aosta ci potete dare un aiuto?" Penso che la Valle d'Aosta non debba aspettare questo momento anche perché qualcuno che vede più distante di noi sia in politica che in amministrazione, parlo della Francia, la Francia sta già iniziando a fare quello che dicevo prima, sta già contattando il Comitato di Torino per fare un discorso collaborativo e noi siamo ancora qui ad aspettare, come ha detto lei e anche il Presidente, vediamo un attimo se ci sono degli spazi di collaborazione. La Francia si sta già muovendo ed è molto più distante della Valle d'Aosta.

Quando lei, Assessore, parla di effetti diretti che vengono automaticamente, quando c'è stata l'Olimpiade di Albertville, il tunnel era aperto, che effetto abbiamo avuto? Era una distanza talmente più grande di quella con Torino? Che effetti abbiamo avuto? Nessuno. Solo gli effetti che adesso la gente del mondo dello sci, del mondo degli sport invernali si ricorda di Albertville, di Courmayeur o di altre località di questo genere non si ricorda.

Infine, sul discorso politico, Presidente, non possiamo continuamente giustificare quest'assenza politica della Valle d'Aosta su questo tema dicendo che non abbiamo avuto una richiesta d'incontro ufficiale e che finora ci sono stati dei pourparlers in riunioni informali e così via, ma dopo queste riunioni formali, Presidente, con chi si è confrontato? Vorremmo sapere con chi si è confrontato per definire se si doveva veramente ricercare un consenso più ampio o meno perché se lei non si è confrontato con nessuno, Presidente, deve assumersi le responsabilità future di questi fatti. Se lei ha avuto queste proposizioni anche informalmente, poteva benissimo trovare dei meccanismi, come si è fatto per altre vicende, per attivare un confronto più ampio che può essere con le parti politiche, ma anche con le categorie che eventualmente possono essere interessate. Questo non è avvenuto.

In conclusione, siamo veramente dispiaciuti di questa posizione di giustificazione del passato, di giustificazione di questo momento di stallo, di assenza completa nel ricercare un certo accordo sulle Olimpiadi del 2006 e di vedere una Giunta che si limita ad aspettare di vedere gli effetti che ricadranno sulla Valle d'Aosta, convinta che sicuramente ce ne saranno. Noi non condividiamo per niente quest'atteggiamento. Qui si continua ad avere una miopia politica e si perde un'ennesima occasione perché questa volta non si tratta di dover fare degli impianti e quindi di dover intervenire sul territorio della Valle d'Aosta perché, se vi ricordate, oltre ad essere allora un referendum più politico che materiale, è stato anche un referendum giocato su tutto quello che poteva essere la spesa per gli impianti e il deturpamento del paesaggio valdostano. Oggi non si ragiona più su quelle cose, ma per difendere quella scelta fatta anni or sono da un punto di vista politico, si perde un'ennesima occasione e si continua a dimostrare di avere una forte miopia politica.

Presidente La parola al Consigliere Lattanzi.

Lattanzi (FI) Credo che le riflessioni fatte dal collega Viérin sulle risposte dell'Assessore confermano l'imbarazzo sia dell'Assessore nel rispondere, sia dei consiglieri stessi ad acquisire oggi quelle che sono informazioni addirittura scioccanti.

Comprendo la difficoltà dell'Assessore perché, secondo noi, l'Assessore è vittima di una perversa e cieca politica fatta negli ultimi 8 anni. Non si può imputare all'Assessore oggi di dover venire qui a rispondere di situazioni di cui egli stesso è vittima, ma quello che è più grave è che non è vittima solo lui, ne siamo vittime un po' tutti: la Valle d'Aosta, la sua economia, il nostro futuro, vittime di una cieca politica di questi ultimi 8 anni di cui il Presidente ha cercato di dare oggi una lettura, portando delle motivazioni, delle giustificazioni che sono poi culminate in una frase incredibile che l'Assessore ha utilizzato per esordire che era quella: "Ma io parto da un dato di fatto, Torino ha nel 2006 le Olimpiadi, noi non le abbiamo". Questo è talmente lampante, Assessore, che non c'è che un'altrettanta semplice risposta: non ci siamo perché non abbiamo mai partecipato e continuiamo a giustificare la nostra non partecipazione utilizzando argomentazioni di tipo politico che non stanno più in piedi soprattutto nel contesto in cui viviamo oggi.

E allora, visto che il Presidente si è impegnato nel dare una giustificazione al passato e alle relazioni difficili che la Valle d'Aosta si trova a dover gestire per quanto riguarda le olimpiadi, credo che tre passaggi importanti li possiamo fare anche noi visto che diamo anche noi una lettura politica a questo passaggi e i tre passaggi importanti sono: il 1992 con il referendum; il 1994 con la fantomatica riunione, perché solo così la si può chiamare, della nostra delegazione valdostana per la risoluzione a favore delle Olimpiadi di Sion; il 1997, momento degli incontri con il Presidente della Regione Piemonte, Ghigo. Tre date che dicono cose molto diverse fra loro, ma in realtà riunite da un'unica volontà, la volontà che è scaturita da una faida politica partita nel 1992, iniziata dall'Union Valdôtaine, una faida contro un comitato che all'epoca era costituito da una maggioranza che non era questa, Bondaz e Milanesio erano i personaggi che promuovevano una certa operazione, era l'Union Valdôtaine che era all'opposizione, era l'Union Valdôtaine che fece passare un referendum sui suoi elettori diventando il partito dei Verdi tutto di un colpo e convincendo anche gli elettori che poi democraticamente hanno scelto di non avere le olimpiadi. E per giustificare quell'allucinata faida politica, perché solo di faida politica si trattava, vi sono state le successive posizioni aberranti da qualcuno addirittura concepite come principio sano e giusto, basti citare la posizione di Joseph César Perrin, Capogruppo dell'Union che in delegazione a Sion va a sostenere con una votazione una risoluzione che appoggiava le Olimpiadi a Sion e non a Torino. La follia politica fatta demagogia.

È chiara poi la difficoltà del Presidente Viérin oggi, nel 1997, nel 1998 e nel 1999, con l'evoluzione delle Olimpiadi verso Torino, di dover sostenere una posizione politicamente insostenibile, ma se vogliamo politicamente giustificata ed economicamente insostenibile alla luce della situazione economica grave che la Regione Valle d'Aosta sta affrontando perché così è e se non lo abbiamo ancora capito, questo è ancora più grave.

Questi tre passaggi oggi portano la Valle d'Aosta a pagare un prezzo altissimo in termini di benessere, di sicurezza e di futuro proprio in un momento in cui perdiamo quasi 500 miliardi di entrate dalla chiusura del tunnel su un bilancio di 2900 fra partite di giro e tutto, una cifra rilevantissima, una cifra che pagheremo salatamente e che richiederebbe non più una cecità ideologica, ma un pragmatismo che possa permettere ai Valdostani di guardare con tranquillità al loro futuro economico, così non è.

Oggi non c'è nulla, dice l'Assessore, e lì ha ragione, non c'è nulla perché non è stato fatto e non viene fatto nulla politicamente, come diceva Viérin oggi siamo in un cul de sac ed aspettiamo che qualcuno ci chieda se per cortesia abbiamo una pista da imprestargli piuttosto che un trampolino o una pista da bob da ristrutturare.

Sempre che ci sia la volontà politica, come dice Viérin, di farlo perché qui saremmo addirittura all'aberrazione che se qualcuno mai ce lo dovesse chiedere, per sostenere sempre le follie del passato magari qualcuno si inventa pure oggi che è meglio, come dice l'Assessore, beneficiare di un effetto alone di Torino 2006 perché è solo a 100 chilometri di distanza senza dover pagare il costo delle infrastrutture e dell'impatto ambientale, veramente - mi si permetta di dirlo - tenere in piedi un castello con un ragionamento che non sta in piedi nemmeno con il cemento armato.

Come si fa a pensare che ci possa essere un effetto alone intanto se non si fa niente per crearlo e soprattutto se lo si subisce in termini passivi pensando che si possa beneficiare di un effetto alone perché si tratta di Torino 2006, forse è bene ricordare che non scieranno in Piazza San Carlo a Torino e neanche faranno le gare di slittino in Corso Statuto perché se in linea d'aria siamo a 50 chilometri dal Sestrière, probabilmente siamo a qualche centinaia di chilometri da qualche vallata del Sestrière, dove si giocheranno probabilmente i giochi e anche a distanza di centinaia di chilometri dalle altre sedi di servizio che potranno essere Limone Piemonte, piuttosto che altre situazioni. Allora stare in una situazione economica nella quale la Giunta aspetta di ricevere l'invito e addirittura giustificarsi perché abbiamo perso qualche centinaia di miliardi d'introiti, credo che oggi sia una situazione molto difficile, comprendo l'Assessore, comprendo anche il Presidente, però credo sia venuto il momento di assumersi le responsabilità di scelte sbagliate fatte in passato.

Credo che la Valle d'Aosta non possa giocare sulla propria pelle gli errori di politici ideologicizzati e folli che ritenevano che la candidatura di Sion, e quindi l'appoggio a quella candidatura, fosse per demagogia politica e ideologia una candidatura più inerente alla francofonia della Valle d'Aosta perché oggi siamo qui a mendicare - e spero che lo si faccia - un posticino in un giro di qualche migliaia di miliardi, miliardi che vedremo passare sì a qualche centinaia di chilometri da noi, molto vicino a noi, ma che le garantisco, se non facciamo nulla, li vedremo soltanto passare in una situazione in cui economicamente la Valle d'Aosta, da qui al 2006, dovrà dare dimostrazione di capacità di produzione di economia, di sviluppo, di benessere.

E, proprio perché siamo autonomi più degli altri, dobbiamo ricordarci che la nostra finanza regionale dipende principalmente dal nostro prodotto interno lordo, cioè da quello che la Valle d'Aosta sa creare in termini di sviluppo: i famosi 9/10 che tengono in piedi l'architettura finanziaria di questa Regione. Senza quegli introiti, la Regione è in ginocchio, c'è disoccupazione, c'è incertezza e questo per la miopia di un partito che non si rende conto che è finito il momento della demagogia perché le ricchezze regalate e sperperate non ci sono più e che bisogna essere capaci di affrontare in termini economici, in maniera seria, i fatti economici.

Credo che sia molto difficile avere delle opportunità di sviluppo se abbiamo una classe politica che invece che impegnarsi a correggere gli errori del passato, passa il suo tempo a giustificare gli errori del passato. Credo che ci voglia il coraggio di chi ha la responsabilità del futuro di questi Valdostani per almeno i prossimi 4 anni che sono guarda caso 4 anni che sono proprio vicino alla realizzazione di quei giochi e dico di quei giochi in termini economici come di tanti altri fatti importanti.

La disponibilità della Regione Piemonte, espressa dal Presidente ieri, credo sia una disponibilità da cogliere assolutamente, da non perdere tempo, da sospendere il Consiglio per andare a fare una telefonata perché sono centinaia di miliardi che non ci possiamo permettere di perdere, soprattutto quando il motivo della perdita è un motivo d'ideologia che oggi consideriamo folle. Siamo tutti Valdostani nella stessa barca, sopravviveremo come Valdostani se saremo capaci di dare delle risposte e se la smettiamo di fare della demagogia.