Oggetto del Consiglio n. 714 del 24 giugno 1999 - Resoconto
SÉANCE DU 24 JUIN 1999 (MATIN)
OGGETTO N. 714/XI Correlazioni tra la presenza di articoli sul quotidiano "La Stampa" relativamente all'Assessorato al turismo, sport, commercio e trasporti e il conferimento dell'incarico di Capo servizio formazione e relazioni esterne del Dipartimento turismo. (Interpellanza)
Interpellanza Premesso:
- che, con deliberazione n. 171 del 25 gennaio 1999, la Giunta regionale ha conferito un incarico di capo servizio formazione e relazioni esterne del dipartimento Turismo, Sport, Commercio e Trasporti per un impegno di spesa annuo superiore a 110 milioni di lire;
- che, dal mese di febbraio scorso, è rilevabile una significativa presenza di articoli inerenti i settori del turismo, sport, commercio e trasporti sulle pagine locali del quotidiano di cui sopra, con ampio risalto dell'immagine dell'assessore, e per citare quelli più evidenti apparsi sul quotidiano La Stampa, segnaliamo:
4 febbraio All'aeroporto debutta il Gps
19 febbraio Turismo, un prodotto col marchio di qualità
5 marzo Ferrovia, l'elettrificazione non è accantonata
17 marzo Turismo, una promozione da 4,5 miliardi
11 aprile Fondazione per il turismo, due ipotesi per un ente
26 aprile Negozi, rivoluzione a metà
28 aprile Commercio, al via una nuova riforma
12 maggio Terme, la Regione cerca un promotore
20 maggio Fondazione turismo da commissariare
27 maggio Treni, quattro fermate cancellate
Tutto ciò premesso i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
la Giunta regionale per conoscere se l'intensificazione della propaganda sul quotidiano La Stampa relativamente all'Assessorato in questione sia correlabile all'incarico di cui in premessa e se tale iniziativa sarà adottata anche per altri assessorati.
F.to: Lattanzi - Tibaldi - Frassy
Président La parole au Conseiller Lattanzi.
Lattanzi (FI) Intanto una piccola premessa va fatta in presentazione di questa interpellanza, anche perché la presentazione sarà molto sintetica, in quanto credo che il contenuto sia sufficientemente chiaro.
Dicevo però che la premessa è doverosa, nel senso che in questo ultimo Consiglio il nostro gruppo si è impegnato, contrariamente a quello che ha fatto in questo ultimo anno, su una serie d'interpellanze che non andavano nella direzione solita dello stimolo, della proposta, del confronto dialettico, ma sono interpellanze particolari, diciamo così "di costume", che vanno nella direzione della chiarezza, della ricerca della comprensione di certi fatti e di certe deliberazioni.
E sotto l'aspetto umano infastidiscono anche noi che le presentiamo, non crediate che sia facile fare il passo di procedere in questa direzione, però abbiamo ritenuto che sia un costo emotivo da pagare, proprio nell'ottica del mandato che ci è stato dato, per poter aiutare i cittadini a comprendere come certe decisioni e certe deliberazioni in indirizzo di certi incarichi vengono prese e con quali criteri dalla maggioranza e da questa Giunta.
L'interpellanza in questo caso chiede, in funzione di una delibera, la n. 171 del 25 gennaio 1999, e della successiva per effetto di quel tipo di delibera, cioè dell'incarico di dirigente, Capo servizio della formazione e delle relazioni esterne dell'Assessorato al turismo, chiede se c'è correlazione da questo incarico ad una serie di articoli che per effetto dell'attività precedente di questa persona, a cui è stato affidato l'incarico, si sono poi succeduti immediatamente dopo la deliberazione, e noi abbiamo fatto un elenco di quelli più eclatanti.
L'interpellanza chiede se questa intensificazione di propaganda dell'attività dell'Assessorato è correlata all'incarico dato e soprattutto, ancora più importante per quanto ci riguarda, proprio perché non è un aspetto soggettivo ma è un aspetto di criteri oggettivi della Giunta, se l'incarico dato con questa deliberazione in questo Assessorato può essere un'iniziativa percorsa anche da altri assessorati.
Ricordiamo che qualche anno fa ogni Assessorato aveva il suo responsabile alle "pubbliche relazioni" e avevamo visto con piacere, all'epoca, una certa eliminazione di portavoce degli Assessori che, sistematicamente, per farsi promozione, pubblicavano tonnellate di comunicati stampa a costi della comunità, con una corsa a chi aveva le pagine più grandi, le fotografie più interessanti. Qualche anno fa questo tipo di politica venne eliminata eliminando tutti gli incarichi di relazioni esterne degli assessorati, e accentrando le pubbliche relazioni al Presidente della Giunta e al Presidente del Consiglio.
Chiediamo se questo nuovo incarico rimette in discussione questa scelta politica, se anche gli altri assessorati hanno intenzione di dotarsi di addetti alle pubbliche relazioni.
Questo perché mette in gioco due aspetti: il primo, quello della comunicazione, il secondo non irrilevante, quello dei costi, perché questa delibera è di 110 milioni l'anno per tre anni - quindi la bellezza di 300 milioni - che diventano 120 milioni al terzo anno, per cui si tratta di una scelta non solo politica, ma anche economica e finanziaria.
Chiediamo all'Assessore di illuminarci ma soprattutto di rassicurarci per quanto riguarda le scelte di questa Giunta.
Président La parole à l'Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports, Lavoyer.
Lavoyer (FA) Che l'interpellanza sia particolarmente chiara a me non sembra, intanto nei contenuti, per non entrare poi nel discorso della formulazione; probabilmente riformulandola è scappato un refuso o un qualcosa. Mi riferisco al riferimento che viene fatto là dove si dice: "che, dal mese di febbraio scorso, è rilevabile una significativa presenza di articoli inerenti i settori del turismo, sport, commercio e trasporti sulle pagine locali del quotidiano di cui sopra…", ma io il quotidiano di cui sopra non lo leggo, probabilmente è sfuggito nella riformulazione.
Comunque, al di là di questi aspetti, bisogna chiarire in primo luogo che l'incaricato in oggetto non è incaricato di una consulenza, ma ha l'incarico di andare a coprire un posto nella pianta organica dei dirigenti previsto dalla legge n. 45; di conseguenza, l'incarico in questione di Capo servizio, è stato conferito in base alla legge n. 45 del 23 ottobre 1995.
Rispetto all'allusione all'impegno finanziario, che potrebbe far stupire, qua non c'è nessun incaricato per tre anni a 110 milioni, ma è stata ricoperta una casella prevista nell'organigramma dell'organizzazione dirigenziale all'interno dell'Amministrazione regionale. Il riferimento all'impegno finanziario è perlomeno singolare in quanto qualsiasi incaricato avrebbe percepito il compenso previsto dalla legge; quindi non è un compenso assolutamente discrezionale. A questo punto o aboliamo i servizi, ma se i servizi ci sono, nell'organizzazione della pianta organica normalmente vengono costruiti affinché ci siano dei dirigenti che poi vanno ad occupare quei ruoli.
In base ai requisiti previsti dal Servizio formazione e relazioni esterne e a quelli della legge, iscrizione all'albo professionale da almeno cinque anni e possesso del titolo di studio di laurea, nel caso in specie, visto che le caratteristiche richieste all'interno di questo servizio sono: capacità di relazioni, di mediazione e di negoziazione, esperienza nel campo dell'informazione e della comunicazione, oltre ad altri requisiti, si è pensato all'interno dell'albo professionale nel quale andare eventualmente ad identificare la figura, di pescare all'interno dell'albo dei giornalisti e pubblicisti.
Questa è la scelta prioritaria, che dà la rispondenza a quelli che sono i requisiti che dovrebbe avere quel tipo di dirigente.
È stata fatta un'attenta analisi dell'elenco dei professionisti iscritti a tale albo, e per scelta, volendo rimanere nell'ambito regionale - immaginatevi le polemiche se la scelta fosse caduta su un professionista non residente nella nostra regione - la rosa dei nominativi in possesso dei requisiti era veramente ristretta, per non dire che portava ad una scelta quasi obbligata. A meno che non vi fosse - ma io non ho verificato - la disponibilità di alcuni giornalisti RAI a dare le dimissioni per ricoprire il ruolo il cui stipendio è assai meno appetibile. Come peraltro - e questo lo dico anche per sdrammatizzare - non ho verificato la disponibilità di noti personaggi politici che hanno i requisiti previsti dalla legge, vedi i Consiglieri Tibaldi o Frassy, laureati e iscritti all'albo da più di 5 anni, convinto così com'ero che gli stessi non avrebbero dato le dimissioni da Consiglieri regionali per andare a ricoprire un ruolo di direzione di terzo livello, anche se prestigioso. Questo per sdrammatizzare, ripeto!
Fatta la scelta che maggiormente garantiva gli interessi della pubblica amministrazione in base alla professionalità e alla competenza del soggetto prescelto, non penso - per arrivare ai contenuti dell'interpellanza che non sono assolutamente chiari, anche se ho cercato di capire - che faccia parte dei compiti istituzionali verificare quali rapporti personali - che a me comunque risultano tutti legittimi e non lesivi della competenza e della moralità dell'incaricata - la stessa ha attualmente o possa avere in futuro con persone che possono svolgere la loro professione con testate giornalistiche. Anche perché vorrei evitare di scendere a "querelles" che ci costringerebbero ad infilarci in un piano inclinato, che porterebbe il confronto e la dialettica politica su un livello che non mi appartiene e che non sarebbe neanche degno di questo Consiglio. Quindi ribadisco che le persone vanno valutate e giudicate per quelle che sono, rispettando la loro singola dignità.
Quindi a me pare che qui si vogliano far valere delle ragioni, sulla legittimità e fondatezza delle quali non entro nel merito, utilizzando una sede sbagliata, a mio avviso, e colpendo l'obiettivo sbagliato, altrimenti anche impegnandomi fatico a capire il fine istituzionale dell'iniziativa del gruppo di Forza Italia. E comunque quella casella andava ricoperta.
Per quanto mi riguarda, nell'interesse esclusivo dell'efficienza della pubblica amministrazione e in questo caso anche dell'azione amministrativa dell'Assessore, essendo l'incarico anche fiduciario, gli unici requisiti oltre a quelli previsti dalla "45", che hanno fatto propendere per la scelta in oggetto sono: la professionalità, la correttezza, la serietà dell'incaricata, che penso non possano essere né siano mai stati messi in discussione da nessuno. La conferma di una scelta corretta è poi venuta sin dai primi mesi di attività della dipendente; la stessa sta operando con efficienza e serietà, in modo eticamente corretto e quindi non posso che confermare che in questo caso è stata fatta una buona scelta per la pubblica amministrazione, anzi direi ottima! Sinora l'impegno dimostrato nell'assolvere al proprio compito è in completa e totale sintonia con quanto previsto dalla "45", che basa i suoi fondamenti sulla managerialità dei dirigenti.
Fatte queste premesse, mi diventa veramente difficile entrare nel merito dell'interpellanza, come diventa difficile rispondere ad un quesito pieno di sottintesi, tendenzioso, che prefigura scenari e correlazioni che fanno parte di ragionamenti che normalmente non mi appartengono e che non costituiscono parte del mio modo di operare e del mio bagaglio culturale. Quindi faccio fatica ad individuare quali possano essere eventuali comportamenti o azioni del mio dirigente, che non siano sempre stati improntati ad un comportamento etico corretto e rigoroso, oltre che professionalmente qualificato. L'impressione che se ne ricava è che l'iniziativa del gruppo di Forza Italia non sia finalizzata a chiarire il ruolo del dirigente in questione, ma abbia altre finalità.
In ogni caso ribadisco che l'incarico tende a completare i ruoli dirigenziali previsti nell'organizzazione della pubblica amministrazione all'interno dell'Assessorato al turismo, commercio e trasporti. Figura che è stata prevista dalla delibera della Giunta regionale anche per colmare una lacuna preesistente nell'Assessorato, la cui necessità è stata più volte sottolineata anche dai Consiglieri regionali di opposizione, in un'azione di stimolo che loro hanno portato avanti, con la quale hanno posto l'esigenza all'interno dell'Assessorato al turismo di avere una figura che si occupasse di questi problemi.
Non mi risulta, infine, che tale figura dirigenziale - per rispondere alla seconda parte del quesito - sia presente in altre strutture di altri assessorati, quindi a me pare impossibile che incarichi di dirigenti, simili a quello in discussione che è previsto come figura solo all'interno dell'Assessorato al turismo, non siano possibili in altri assessorati. Voglio anche sottolineare che tale incarico non è un incarico né di portaborse né di portavoce, ma va a riempire una casella prevista nell'organigramma della Giunta regionale.
Non posso che concludere facendo mio il pensiero di un noto filosofo che diceva: "L'azione che tende a colpire nella sua dignità l'individuo non manca mai di ragioni, ma raramente ne ha una buona".
Président La parole au Conseiller Lattanzi.
Lattanzi (FI) Sarò un po' meno filosofico e sulla relazione dell'Assessore per quanto mi riguarda non ci sono dubbi, non ha capito l'interpellanza. Perché è probabile che non fosse esplicita e chiara, anche perché lei sa meglio di noi che quell'interpellanza ha dovuto essere ritagliata per poter essere ammissibile al dibattito di oggi. È probabile che nella struttura tecnica dell'interpellanza fosse rimasto qualche refuso, legato ad una più esplicita chiarezza sul dibattito che quest'interpellanza muove.
E allora saremo chiari. Questa interpellanza non parla di Alessandra Bovo e neanche di Enrico Martinet; parla dell'Assessore al commercio e al turismo che, unico fra la Giunta, ha una casellina che gli altri non hanno, che è quella del dirigente alla formazione e alle pubbliche relazioni esterne; gli altri non ne hanno bisogno!
Nel mondo della comunicazione, dove la politica è consenso per immagini e per comunicazione, gli altri non ne hanno bisogno, lui sì, gli è concesso dal Presidente della Giunta di avere questo "orticello" tutto personale, oltre alla "suite" di albergo che ha come ufficio…
(ilarità dell'assemblea)
… la necessità di questa interpellanza parte da un presupposto: questa interpellanza vuole fare chiarezza non sulla professionalità della professionista, che per quanto riguarda le pubbliche relazioni non è messa in discussione, Assessore; il curriculum di Alessandra Bovo per quanto riguarda la comunicazione e la professione giornalistica non è in discussione!
Qui sono in discussione: l'opportunità di avere un dirigente alla formazione e alle pubbliche relazioni per quanto riguarda l'Assessorato, semmai i requisiti della candidata per quanto riguarda la formazione, e ne parliamo, perché se c'è necessità per questo Assessorato di avere un addetto alla formazione e alle pubbliche relazioni, perché questa è la casellina vuota, ci chiediamo perché gli altri assessorati non hanno questa necessità.
Non era nella pianta organica; ma chi le fa le piante organiche, noi? Non lo so! E allora la collaboratrice de "La Stampa", della rivista "Notus", della "Photographie" e di tante altre testate giornalistiche, ha sicuramente i requisiti per fare le pubbliche relazioni, ma noi ci chiediamo: l'incarico responsabile della formazione per formare chi, quando e in funzione di che cosa? Quali sono gli obiettivi dell'Assessorato in termini di formazione credo interna, perché non penso vada a fare la formazione ai giornalisti esterni, a chi e con quali obiettivi? Quali sono le esperienze di formazione della candidata? Non abbiamo capito niente! Meno male c'è qualcuno che capisce qualcosa…
(interruzione dell'Assessore Lavoyer, fuori microfono)
… mi faccia finire, Assessore, lei ha parlato e io sono stato zitto, poi ce ne andiamo al bar e parliamo!
Poi c'è un altro aspetto. Questo incarico attribuisce una funzione direttiva, amministrativa e dirigenziale a questa professionista della comunicazione; ci chiediamo qual è il curriculum di attività dirigenziale e amministrativa di questa persona, perché per questo viene giustificata la retribuzione. Cioè lei deve essere preparata sotto l'aspetto delle pubbliche relazioni, e forse qui non c'è discussione, perché come lei dice la scelta era quasi obbligata; ma per quanto riguarda l'incarico di dirigente alla formazione e la direzione amministrativa del suo ufficio, ci chiediamo dove sono le competenze. Ma questo è un incarico politico, e lei lo sa meglio di me, Assessore.
Ieri il mio collega Tibaldi parlava di delibere per parenti di nome e di fatto, e allora quando, sotto l'aspetto della tecnicità e della professionalità… non si prepari, Presidente, non c'è bisogno che stia già con la mano a suonare, si rilassi…
Presidente … non sto suonando, ma credo che lei stesso sia cosciente che sta debordando leggermente…
Lattanzi (FI) … non attacchiamo nessuno…
Quando ieri il mio collega diceva che ci sono delibere per parenti di nome e di fatto, il dubbio sorge spontaneo, perché quando i requisiti tecnici e professionali non sono coerenti con il mandato per il quale paghiamo i dirigenti a nomina politica, sorge la perplessità nella gente, non in Massimo Lattanzi, Enrico Tibaldi o Dario Frassy, ma nella gente che si chiede e che ci chiede il perché di certe delibere.
Le abbiamo viste ieri, le vediamo oggi, ne vedremo ancora, glielo anticipo a lei e a tutta la Giunta, ne vedremo ancora di interpellanze per chiarire i ruoli delle persone in funzione delle loro competenze professionali e degli incarichi retribuiti che percepiscono, perché crediamo che sia ora di cominciare a sollevare una coperta, sotto la quale ci sono centinaia di milioni di incarichi, per non dire di miliardi, che sono veramente poco giustificati sotto l'aspetto della tecnicità e della professionalità. E se sono giustificati sotto l'aspetto della vicinanza politica e della fiducia politica, sotto l'aspetto dell'efficienza professionale lasciano qualche perplessità, e allora il pensiero a: ma che cosa va a coprire questa delibera, quali erano gli accordi preelettorali e postelettorali, viene fuori. E lei oggi non ci ha aiutato a far chiarezza, perché ha pensato che l'attacco fosse alla signora Alessandra Bovo. No, non c'è nessun attacco né ad Alessandra Bovo né a lei, c'è voglia di chiarezza!
Qualcuno ci deve spiegare questo incarico professionalmente da cosa è giustificato, visto che le pubbliche relazioni sono una parte, un terzo, dell'attività che questo dirigente dovrebbe saper fare, perché noi creiamo una casella dirigente formativo con capacità di direzione amministrativa e questi requisiti professionali non ci sono.
Se non si tratta di una delibera per parenti di nome, in questo caso possiamo pensare che si tratti di una delibera per parenti di fatto. E allora crediamo che lei oggi non abbia aiutato in questo Consiglio a fare chiarezza su una metodologia di distribuzione degli incarichi.
E allora, pur con malumore perché non è bello, e lei su questo ha ragione, non è bello occuparsi di fatti di questo tipo, però crediamo che proprio per un malcostume e una spregiudicata abitudine di dare incarichi per reazioni che esulano dal compito di cui semmai l'Amministrazione ha bisogno, queste siano delibere che devono essere portate alla conoscenza del Consiglio, devono essere portate all'evidenza dell'opinione pubblica perché mentre noi parliamo l'opinione pubblica si chiede: "Come mai questa signorina che lavora e che lavorava lì, oggi è di là e successivamente a quella delibera l'Assessore al turismo più di chiunque altro ha una rassegna stampa da far invidia persino a Berlusconi"?
(ilarità dell'assemblea)