Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 702 del 23 giugno 1999 - Resoconto

SÉANCE DU 23 JUIN 1999 (MATIN)

OGGETTO N. 702/XI Notizie in merito all'iter di realizzazione del "Progetto Valletti" per il recupero dell'area megalitica di Saint-Martin de Corléans. (Interpellanza)

Interpellanza Venuto a conoscenza della costituzione di un Comitato per la tutela e la valorizzazione del parco archeologico di Saint-Martin de Corléans, il quale si propone di avviare iniziative volte a bloccare l'attuazione del "progetto Valletti";

Rilevato che le considerazioni del suddetto Comitato muovono dalla preoccupazione circa le probabili conseguenze negative che una soluzione progettuale sbagliata per la copertura del sito archeologico potrebbe comportare per l'area megalitica di Aosta;

Preso atto dell'importanza culturale e storica costituita dall'area megalitica di Saint-Martin de Corléans, documento di rare testimonianze di vestigia e religioni precristiane;

Richiamato l'invito del suddetto Comitato, rivolto sia all'Unesco sia al Ministero dei Beni Culturali e Ambientali, finalizzato a bloccare l'attuazione del "progetto Valletti";

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

la Giunta regionale per sapere:

1) a che punto è l'iter per la realizzazione del progetto Valletti;

2) se e in quale modo intende intervenire prima e durante l'esecuzione dei lavori progettati, al fine di procedere alla protezione e alla cura dei reperti presenti nel sito, nonché al rifacimento del tratto intubato del canale secolare Ru Meyran (così come previsto dalla l.r. n. 55 del 1998), tenuto conto che le strutture di sostegno della copertura prevista dal progetto sono pericolosamente vicine ai reperti archeologici;

3) se ritiene opportuno incontrare il Comitato suddetto, anche alla luce delle richieste, effettuate dal Comitato stesso, in merito ad un blocco dei lavori da parte del Ministero ai Beni Culturali e Ambientali.

F.to: Lanièce - Marguerettaz - Comé - Viérin M. - Collé

Presidente La parola al Consigliere Lanièce.

Lanièce (Aut) Le iniziative del Comitato promosso dall'Associazione culturale Italia Nostra per la tutela e valorizzazione del Parco archeologico di Saint-Martin de Corléans hanno risvegliato l'interesse per questo sito megalitico d'importanza internazionale, ma in parte sconosciuto alla maggioranza dei Valdostani.

L'area archeologica di Aosta è, per la ricchezza e la varietà delle testimonianze e delle manifestazioni sacre che vi si svolgevano, un monumento d'identità storico-culturale d'inestimabile valore anche per la sua rarità all'interno del contesto europeo. Detto questo, ci chiediamo se a circa dieci anni dall'esito del concorso d'idee, che designò vincitore l'Arch. Valletti di Torino, convenga ancora insistere su quella soluzione progettuale, viste le innumerevoli modifiche formali e sostanziali che le diverse commissioni competenti hanno richiesto e ottenuto nel corso di questo decennio e anche il diffuso malcontento espresso da coloro che su quest'argomento hanno espresso il loro parere.

Da molti è stato evidenziato che il progetto approvato dall'Amministrazione regionale della Valle d'Aosta per la copertura del sito megalitico di Saint-Martin de Corléans rappresenta una risposta insufficiente alla delicata problematica della salvaguardia e della fruizione dei reperti archeologici.

L'approccio più corretto, a nostro parere, non è quello di coprire l'intera area con un solettone di cemento armato con conseguenze negative anche sul microclima del quartiere - si parla della differenza di tre gradi -, solettone le cui strutture di sostegno sono pericolosamente previste ad una distanza tale dai reperti che si presuppone che questi possano essere danneggiati durante le fasi del cantiere, né quella di tentare di sedurre gli abitanti della zona sulla bontà della proposta con la realizzazione al suo interno di spazi per attività, che nulla hanno a che fare con la valorizzazione dei megaliti e che paiono in contrasto con l'articolo 6 della legge regionale n. 56/83.

Il Progetto "Valletti" viene da tutti definito con l'aggettivo "allucinante"; il progetto non soddisfa da un lato il rapporto fra le strutture di copertura e i monumenti antichi e ancora meno sembra sostenibile l'inserimento, l'impatto dell'intero complesso architettonico nel quartiere, in particolare al cospetto dell'antica Chiesa di Saint-Martin. La funzionalità generale delle ultime modifiche viene a proporre l'inserimento di attività diverse nell'ambito del parco archeologico, come dicevo prima, a scapito della dignità e della funzionalità dello stesso; infatti sono previsti un auditorium per 420 persone, una sala per l'attività di quartiere, una serie di esercizi commerciali sul piano di copertura dei monumenti preistorici. Tali insediamenti, estranei al contesto archeologico, appaiono quasi improponibili in quanto in aperto contrasto con quanto previsto dalla legge n. 1089/39 nonché dalla legge regionale n. 56/83.

Inoltre possiamo dire che su questo progetto ci sono state nei vari anni diverse modifiche, basti pensare, facendo anche riferimento all'ultimo anno, ad una delibera del 1998 nella quale si deliberava l'approvazione d'indirizzi progettuali per la copertura e la sistemazione dell'area megalitica di Saint-Martin e dove si poneva in evidenza il fatto che già nel 1997, nella commissione consiliare, si erano evidenziati alcuni problemi riguardanti alcuni pilastri che risultavano troppo vicini ai reperti, la struttura che emergeva fortemente rispetto al piano di campagna e la progettazione che non teneva conto dei problemi legati alla viabilità e alla sosta. In questa delibera si parlava poi di prendere in considerazione la possibilità di creare delle zone di parcheggio lungo il lato sud della strada di via Parigi e nell'area vicino all'ex campo di bocce ad ovest della chiesa.

A distanza di più di un anno da quella delibera, il 14 giugno 1999, pochi giorni fa, si emana una nuova delibera nella quale si evidenzia che per quanto riguarda i parcheggi questi verranno individuati nell'area libera di fronte all'ex Maternità ed eventualmente, facendo riferimento alla delibera precedente dell'8 febbraio 1999, nel caso in cui tale soluzione risulti insufficiente, verrà presa in considerazione l'area oggi di pertinenza dell'ex Centrale del latte, con una relativa passerella pedonale a scavalcamento della ferrovia.

Questo dimostra come su questo progetto ci sia una continua modifica e dimostra anche che il progetto iniziale non era valido di per sé, un progetto che, come la maggior parte delle persone hanno detto, era uno dei peggiori progetti presentati al famoso concorso d'idee e queste modifiche testimoniano quanto ho appena detto.

Inoltre il Progetto "Valletti" se da una parte potrà garantire una protezione dei preziosi reperti archeologici di Saint-Martin dagli agenti atmosferici, dall'altro proprio per la sua struttura si presenterà alquanto penalizzante rispetto alle esigenze ambientali, urbanistiche e turistiche di Aosta; pensiamo al traffico di via Saint-Martin de Corléans e dell'intero capoluogo. Diversi architetti e ingegneri ritengono che la viabilità della zona subirà effetti quanto mai negativi dalla realizzazione dell'opera di copertura così come prevista dal progetto, ma pensiamo anche all'impatto ambientale e urbanistico che questa costruzione comporterà a tutto il sito interessato e all'area circostante. I disegni del progetto al riguardo parlano da soli.

Questi sono i problemi che il Comitato per la tutela e la valorizzazione del Parco archeologico di Saint-Martin ha affrontato in varie sedi continuando a sostenere le sue preoccupazioni e i suoi dubbi, ma anche in questo Consiglio il tema è stato oggetto di diverse iniziative da parte del collega Marguerettaz e di altri colleghi. Il comitato, nella sua presentazione ufficiale agli organi d'informazione, ha detto che ha intenzione di rivolgersi all'UNESCO per far sì che questo parco venga considerato patrimonio dell'umanità al fine di tutelare le vestigia, al Ministero dei beni culturali al fine di proporre un eventuale blocco dell'attuazione del Progetto "Valletti" e quindi al mondo scientifico ed accademico internazionale in modo da favorire una levata di voci autorevoli su quest'iniziativa.

Pertanto abbiamo ritenuto di presentare quest'interrogazione per sapere anzitutto qual è l'iter attuale del Progetto "Valletti", visto che abbiamo appurato nel corso di precedenti interpellanze, - che non ho richiamato -, che i tempi stabiliti non sono mai stati rispettati e poi come si intende intervenire al fine di tutelare i reperti storici tenuto conto che la legge regionale n. 55/98, concernente l'istituzione del parco archeologico, indica all'articolo 2 le modalità stabilendo che la Giunta regionale approva e finanzia gli interventi necessari alla protezione preventiva dei reperti.

Questa penso che sia una cosa molto importante, la protezione preventiva dei reperti, per evitare che reperti di tale importanza storico-culturale vengano danneggiati dai cantieri che verranno posti in essere. C'è anche il problema del tratto intubato del canale secolare a riguardo del quale lo stesso comitato ha fatto notare che si tratta del Ru Meyran e non del canale Mère de Rive come è scritto nella legge regionale.

Infine chiediamo se la Giunta ritiene opportuno incontrare il comitato, alla luce delle dichiarazioni "forti" che ha reso agli organi d'informazione in merito alla possibile richiesta di blocco dei lavori relativi alla progettazione ed attuazione del Parco di Saint-Martin.

Aspettiamo la risposta dell'Assessore e ricordiamo che si tratta di un progetto di un'opera che, quando verrà realizzata, sarà destinata a rimanere in piedi per sempre, quindi forse è il momento, visto che ancora non sono iniziati i lavori, di fermarsi a riflettere sulle conseguenze che quest'opera avrà per l'intero capoluogo e per il quartiere aostano di Saint-Martin de Corléans.

Presidente La parola all'Assessore alla istruzione e cultura, Pastoret.

Pastoret (UV) Nell'interpellanza il Consigliere Lanièce e i colleghi firmatari dicono ad un certo punto: "Rilevato che le considerazioni del suddetto Comitato muovono dalla preoccupazione circa le probabili conseguenze negative che una soluzione progettuale sbagliata per la copertura del sito archeologico potrebbe comportare per l'area megalitica di Aosta;" io avevo letto questa cosa, ma non ero a conoscenza delle ragioni profonde che muovevano il comitato. Ho avuto l'altro giorno un incontro televisivo e, nel corso delle chiacchierate che precedono e seguono questi incontri con il rappresentante responsabile di questo comitato, rappresentante locale di Italia Nostra, sono state espresse tre preoccupazioni che cito ed illustro a quest'Assemblea.

La prima, la copertura del sito creerebbe una difficoltà, un ostacolo allo scambio dei flussi fra l'energia astrale e le energie che sembra potersi sprigionare da questo sito, questo è stato detto pubblicamente, ne prendo atto, non sono un esperto in questo senso.

La seconda, che è stata citata dal Consigliere Lanièce, la copertura del sito comporterebbe una variazione del microclima esterno alla struttura, in particolare questo riguarderebbe la realizzazione della piazza in materiale lapideo; ciò comporterebbe dei surriscaldamenti esterni che modificherebbero di alcuni gradi, di cui non so definire la quantità, la temperatura nel quartiere. Una domanda precisa è stata posta da parte del Prof. Valletti che era presente con me a questa trasmissione: "Ma allora anche la Piazza Chanoux ha del materiale lapideo, si potrebbe immaginare che la copertura avvenga o in terra battuta o con dell'erba?" perché si faceva infatti riferimento - e lo ha fatto anche il Consigliere Lanièce - esclusivamente alla parte di rivestimento esterno.

La terza ragione risiederebbe nel fatto che la progettazione avrebbe dovuto essere affidata ad un professionista o a dei professionisti di grande fama perché questo avrebbe consentito - sulla base della firma che si fosse espressa nella realizzazione di questo progetto - di renderlo famoso, cosa che succede per il Guggenheim, per il Centre Pompidou e cose di questo genere.

Da ciò, questo mi permetto di aggiungerlo, ho la sensazione, che mi si è rafforzata successivamente, che la proposta di un bando europeo, che era stata presentata da alcuni organi d'informazione, andrebbe in questo senso: una nuova progettazione legata ad un professionista di grandissima fama che renda famoso questo sito legandolo al suo nome. Faccio un'osservazione: l'importanza del sito deve essere legata all'importanza che esso ha più che alla firma che ne decreta la realizzazione…

(interruzione del Consigliere Marguerettaz, fuori microfono)

… sono felice che questo abbia potuto soddisfare il Consigliere Marguerettaz. Sono state dette alcune cose nella presentazione del Consigliere Lanièce sempre a livello introduttivo per quanto riguarda la copertura, oggetto di questa differenziazione di gradi; è stato affermato che la copertura avrebbe un solettone di cemento armato e io ripeto quanto ho avuto modo di vedere e quanto mi è stato illustrato, tutto il supporto della copertura è fatto in carpenteria metallica, non c'è una soletta che tiene…

(interruzione della Consigliera Squarzino Secondina, fuori microfono)

… difatti c'è il dibattito sulla copertura in erba, in terra o in materiale lapideo, Consigliera Squarzino.

Per quanto riguarda la vicinanza ai reperti, è stato detto già in questo Consiglio ed è stato illustrato ancora l'altro giorno che si tratta di una campata unica. Lo stesso Responsabile di Italia Nostra ha detto di aver preso visione di questo, che in effetti c'è stata un'attenzione nelle modifiche nell'allontanare dai reperti la pericolosità dell'esistenza di questi plinti.

Per quanto riguarda le modifiche, ho avuto modo di dire che le modifiche che sono state apportate a questo progetto hanno riguardato richieste precise da parte della Soprintendenza ai beni culturali.

Il riferimento che invece il Consigliere Lanièce ha fatto alle delibere di Giunta non concerne delle modifiche progettuali, ma degli adeguamenti che di volta in volta abbiamo dovuto apportare agli atti deliberativi sulla base delle esigenze che il Comune di Aosta ci comunicava in relazione alle sue dotazioni di strumenti urbanistici e alla necessità di avere i requisiti rispondenti a questi strumenti. Credo che non possiamo portare responsabilità se queste risposte non sono state sin dalla prima volta chiare e incontrovertibili perché erano gli uffici a ciò preposti, non quelli dell'Amministrazione, ma del Comune di Aosta che ci chiedevano certe cose. Riteniamo di essere giunti ad una soluzione definitiva.

Per quanto riguarda più nel particolare le richieste che sono state avanzate nell'interpellanza, si chiede a che punto è l'iter per la realizzazione del Progetto "Valletti". Ricordo che nell'agosto 1998 si è approvato il progetto preliminare del Parco archeologico nell'area megalitica di Saint-Martin in Comune di Aosta. Nell'ottobre 1998 si è provveduto a nominare con delibera n. 3512 il responsabile del procedimento, ai sensi dell'articolo 29 della nuova legge regionale n. 11/98 in materia urbanistica; responsabile del procedimento che è stato individuato nella persona del dipendente regionale De Gattis Gaetano. La Giunta ha poi provveduto ad approvare il progetto definitivo con delibera n. 4187 nel novembre 1998.

Come previsto poi nelle tempistiche definite i progettisti provvedevano alla consegna degli elaborati inerenti il primo lotto del progetto esecutivo. Tali elaborati sono stati presentati ed esaminati dai servizi tecnici dei beni archeologici e diagnostica, però non sono stati portati alla superiore approvazione perché l'approvazione della parte esecutiva significa anche l'indizione del bando di gara e dell'appalto, cosa che non possiamo fare fin quando il Comune di Aosta non avrà approvato il progetto.

C'era anche un altro problema ovvero non era ancora in vigore la legge regionale che abbiamo approvato in questo Consiglio e che provvedeva al finanziamento di questo primo lotto. Tale legge è entrata in vigore il 21 dicembre 1998, si tratta della legge regionale n. 55.

Con deliberazione di Giunta n. 1385 del maggio 1999 è stato affidato l'incarico di uno studio e di un'analisi geologica e idrogeologica per la definizione delle caratteristiche geomeccaniche del terreno.

Come è stato ricordato, in data 14 giugno, in seguito ai diversi incontri e chiarimenti con il Comune di Aosta è stata approvata la procedura d'intesa per quanto concerne la realizzazione dei parcheggi; la cosa è già stata elencata ed è a conoscenza del Consigliere, quindi non sto a ripeterla.

Per quanto riguarda la protezione dei reperti rinvenuti e l'intubamento del canale Ru Meyran, va detto che prima dell'inizio dei lavori che dovrebbero realizzare l'area, è prevista la messa in opera di un pacchetto di copertura a protezione e tutela dei reperti archeologici.

Tutto ciò è stato opportunamente studiato dai tecnici del Servizio beni archeologici e diagnostica e sarà costituito in questo modo: verrà steso un telo di materiale plastico ed impermeabile in entrata che permetterà la fuoriuscita di umidità verso l'esterno, steso a diretto contatto con i reperti; ci sarà la stesura di un primo strato di 25 centimetri di sabbia fine ovviamente emendata da ogni tipo d'impurità terrosa e da inclusi diversi; una formazione di tavolato continuo, costituito da tavolati da ponte dello spessore di 5 centimetri; la stesura di un secondo strato di sabbia come descritto al punto b), altri 25-30 centimetri; la formazione di un ulteriore tavolato continuo come quello descritto precedentemente messo in opera in senso ortogonale al precedente e tale protezione è prevista nella zona con presenza di reperti, compresa l'aratura sacra e le relative pertinenze. Un intervento particolare riguarderà la tomba dolmenica sopra la piattaforma triangolare emergente rispetto alle altre strutture antiche in seguito alla messa in opera del pacchetto precedente nelle zone perimetrali ed è prevista la realizzazione di una particolare cassaforma riempita di sabbia fine costituita da un telaio ligneo in barotti da cantiere opportunamente dimensionati e chiusa con tavoloni da ponte da 5 centimetri di spessore. Infine, su tutta questa protezione verrà definito il posizionamento dei reperti affinché per una qualsiasi ragione non si vada ad intervenire direttamente in adiacenza degli stessi.

Per quanto riguarda il Ru Meyran, è previsto il completo rifacimento del tratto del detto Ru in adiacenza alla zona archeologica lungo via Parigi mediante la posa in opera di tubi autoportanti in calcestruzzo vibrocompresso, ad alta resistenza, del diametro di 100 centimetri.

Infine in risposta al terzo punto dell'interpellanza: "Se ritiene opportuno incontrare il Comitato suddetto, anche alla luce delle richieste, effettuate dal Comitato stesso, in merito ad un blocco dei lavori da parte del Ministero ai Beni Culturali e Ambientali", per quanto riguarda le richieste effettuate dal comitato, le ha fatte in piena autonomia, ho casualmente incontrato in quell'occasione il comitato, ma ho dato la disponibilità ad incontrarli volentieri se ci fossero necessità di chiarimenti, d'informazioni, di visionare le parti progettuali. Questa disponibilità è stata data anche dall'Architetto Valletti che si è detto disponibile ad intervenire qualora ci fosse la necessità di fornire chiarimenti e questo è quanto.

Ricordo solo ai consiglieri in chiusura una data: il 10 giugno 1969 iniziavano in quell'area gli scavi di ricerca, sono passati per qualche giorno già più di 30 anni.

Presidente La parola al Consigliere Marguerettaz.

Marguerettaz (Aut) Inizio con il dire che non sono soddisfatto delle risposte dell'Assessore e non lo sarei stato comunque a meno che l'Assessore non ci avesse risposto esprimendo la volontà di un ripensamento, cosa che escludevo già in partenza se non altro per quella dichiarazione che ha fatto in conclusione del suo intervento e cioè che, essendo tanti anni che quell'area giace in queste condizioni, se anche non siamo riusciti a fare qualcosa di eccezionale, comunque bisogna mettere fine a questa situazione che è un po' la filosofia che mi è parso di vedere su questa vicenda durante tutto il suo iter, perlomeno da quando l'ho seguita io in quest'aula.

Non si può tenere ancora lì quest'area, questa è la filosofia che ha guidato tutte le scelte nonostante più o meno ufficiali storcimenti di naso di fronte alle varie proposte progettuali che via via ci venivano presentate. Proposte progettuali sulle quali l'interpellanza si dirigeva e alla quale interpellanza l'Assessore ha dato risposte puntuali su determinate questioni e meno su altre perché se è vero che ci ha fornito diverse date sulla questione iter, quindi approvazione progetto di massima, nomina del responsabile del provvedimento, progetto definitivo, lotto esecutivo, eccetera, ha tuttavia glissato su una questione che meritava una maggiore attenzione ed è quella delle modifiche che la Giunta sta assumendo di fronte ad un elaborato progettuale sul quale questo Consiglio si è bene o male pronunciato approvando la legge di finanziamento del progetto stesso.

L'Assessore ha glissato dicendo che le modifiche non sono modifiche progettuali che vengono su richiesta del Comune di Aosta in base alle sue normative urbanistiche, di traffico, eccetera. Sicuramente sarà così, rimane comunque il fatto che quell'area, Comune di Aosta, urbanistica, traffico, quello che lei preferisce, da come appariva secondo quello che io, ma anche altri colleghi hanno potuto vedere nel momento dell'elaborazione del progetto di massima, sta peggiorando. Se quell'area, così come pensavamo diventasse quando vedemmo l'ultimo progetto e quando non io ma la maggioranza di questo Consiglio approvò questa legge, ci sembrava non bellissima, oggi con quelle modifiche sulle quali l'Assessore glissa diventa ancora più brutta.

Sarebbe interessante capire come mai a distanza di pochissimi mesi la Giunta assume due delibere che riguardano il problema dei parcheggi che non è un problema così piccolo, ne abbiamo parlato per ore qua dentro della questione viabilità e parcheggi relativi a come si voleva andare a modificare quell'area, ma dicevo che a distanza di pochi mesi la Giunta regionale assume una delibera in cui dice alcune cose, ma prima di leggere quanto vi è scritto, faccio un piccolo promemoria per i consiglieri: il progetto ultimo che ho visto io, ma credo che tutti noi abbiamo visto gli stessi elaborati, prevedeva i parcheggi su via Parigi e sul campo di bocce che sta ad est della vecchia Chiesa di Saint-Martin.

Dicevo che a febbraio di quest'anno la Giunta dice nella delibera che i parcheggi necessari verranno individuati nell'area libera di fronte all'ex Maternità con la costruzione di un piazzale in superficie e già questa costruzione di un piazzale in superficie mi fa pensare ad un impatto nuovo. Sempre la stessa delibera dice che nell'ipotesi che tale soluzione risulti insufficiente, verrà presa in considerazione l'area oggi di pertinenza dell'ex Centrale del latte, quindi qui si presuppone che non vi sia un impatto, cioè si va a recuperare anche se un po' lontano, ma i turisti sono abituati a camminare…

Questo a febbraio. Dieci giorni fa un'altra delibera di Giunta, relativa ai parcheggi, dice: tenendo conto che i parcheggi necessari verranno individuati nelle aree libere, mediante la costruzione di due piazzali in superficie, fra l'altro per la prima volta non si dice dove saranno localizzati, piazzali in superficie in ciò che questo Consiglio ha visto non esistevano; a febbraio ne nasce uno, a giugno ne nascono due. Non so cosa saranno questi piazzali in superficie, non so dove saranno, quali dimensioni avranno, ma così come voi scrivete sulle delibere di Giunta il tutto fa pensare che quella zona sarà ulteriormente deturpata.

Devo dire che l'unica cosa che mi ha fatto piacere della risposta all'interpellanza è stato quando l'Assessore è sceso nei dettagli di come verranno custoditi i reperti durante i lavori di questo parco archeologico, informazioni che mi sono sembrate, pur non essendo un tecnico, molto dettagliate e fatte con particolare attenzione. In conclusione, ogni volta che parliamo di questo problema sembra che vogliamo non far realizzare nulla su quell'area. Non ho problema a dirlo, l'ho detto già quando discutemmo a suo tempo, però quella è stata una battaglia persa; adesso ci sono dei comitati di liberi cittadini che intendono muoversi su altri fronti, sono liberi di farlo.

Il mio compito è quello di fare il consigliere di opposizione, cerco di svolgerlo quando il Consiglio assume una legge quale quella che ha assunto e la Giunta approva un progetto quale quello che ha approvato, se ne fa carico di responsabilità, ma stiamo attenti, lo dico rivolto a tutti i consiglieri, che la Giunta - così come invece a noi è parso faccia - modifichi strutturalmente gli interventi sull'area di Saint-Martin con atti che lasciano molte perplessità perché non credo, anche se l'Assessore ha scaricato la responsabilità sul Comune di Aosta, che dal 10 agosto 1998 al 14 giugno 1999 il Comune di Aosta abbia cambiato tre volte le sue impostazioni urbanistiche; mi sembra fuori da ogni logica. Temo piuttosto che da parte non tanto del Comune di Aosta, ma dell'Amministrazione regionale, la quale non lo ammetterà mai perché ormai lì lo scontro era fra chi diceva che quello era un progetto pressoché perfetto e chi magari altrettanto strumentalmente diceva che non c'era niente che andava bene, ma è successo che da parte di quelli che sostenevano la perfezione di questo progetto, oggi, perlomeno dal punto di vista di cosa succederà in quell'area per quanto riguarda la viabilità, l'urbanizzazione e i parcheggi, si pensa che forse quel progetto non era così ideale.

Presidente La seduta è sospesa, riprendiamo i lavori alle 16,00.

La seduta è tolta.