Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 701 del 23 giugno 1999 - Resoconto

SÉANCE DU 23 JUIN 1999 (MATIN)

OGGETTO N. 701/XI Valutazioni circa l'attuale gestione dell'USL. (Interpellanza)

Interpellanza A conoscenza della pubblica denuncia e minaccia di sciopero delle Organizzazioni Sindacali del settore sanitario, a seguito dell'arbitraria delibera del Commissario straordinario, relativa alla ripartizione fra il personale del fondo per le indennità di funzione;

Vista la richiesta fatta dalle Organizzazioni sindacali di dimissioni dell'attuale direzione aziendale e la nomina del nuovo Direttore Generale;

A conoscenza della grave situazione venutasi a creare nelle sale operatorie e nell'unità operativa di anestesia e rianimazione; della necessità di una organizzazione più razionale nei tre laboratori di analisi per la mancata istituzione di un Dipartimento unico; delle lamentele e proteste degli assistiti per le lunghe liste di attesa per visite specialistiche, per la mancanza di posti di letto, per dovere emigrare fuori Valle per potersi curare;

Preso atto altresì che la spesa prevista per il 1999 ammonta a 271 miliardi;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

la Giunta regionale e l'Assessore competente per conoscere:

1) se ritiene l'attuale gestione dell'USL adeguata alle esigenze della comunità valdostana;

2) quali iniziative intende assumere per porre fine ad una situazione che ormai è divenuta insostenibile per gli utenti valdostani, costretti a subire l'inefficienza dell'USL, in un settore importante come quello della difesa della salute.

F.to: Beneforti - Squarzino Secondina

Presidente La parola al Consigliere Beneforti.

Beneforti (PVA-cU) Da tempo da parte nostra sono stati portati all'esame della Giunta e del Consiglio i problemi della sanità, ma alle nostre denunce, interrogazioni, interpellanze e mozioni molto spesso e volentieri è stato risposto che strumentalizzavamo tutto e tutti. Le risposte che ci sono pervenute molto spesso sono state date con un atteggiamento di sufficienza; risposte evasive, a volte dispersive e anche incredibili, a volte anche offensive, ma la verità viene sempre a galla.

Lo stesso Assessore nei giorni scorsi ha lanciato l'allarme sullo stato della sanità nella nostra Regione, l'ho appreso dagli organi d'informazione e non avendo letto smentite, vuol dire che lo pensa veramente. Non ero presente in quella seduta, Assessore, non sempre si può essere presenti da tutte le parti.

Si è reso conto anche l'Assessore che la situazione non è più sostenibile; io dico meglio tardi che mai, ma una domanda viene da porsi: cosa è stato fatto per prevenire la situazione in cui siamo venuti a trovarci? Mancano i medici, ma cosa si è fatto per trattenere coloro che se ne sono andati o che stanno per andarsene? Cosa si è fatto per favorire l'arrivo di persone capaci, di operatori sanitari capaci? Nel gettare l'allarme c'è da chiedersi, a chi è stata lasciata in mano l'USL, come è stata gestita l'USL della Valle d'Aosta. Quest'USL che è riuscita a far scendere anche sul piede di guerra le organizzazioni sindacali di categoria che da tempo non avevano mosso un dito e che oggi minacciano di scioperare e paralizzare la vita dell'Ospedale. Se tutto questo accade, vuol dire che la situazione non è proprio più sostenibile.

L'Assessore in una sua dichiarazione ha detto che fra gli operatori della sanità c'è una concorrenza come nel calcio mercato; può essere vero, Assessore, ma cosa si è fatto per eliminare questa concorrenza all'interno della nostra Regione, per risolvere i problemi interni al nostro Ospedale, per far comprendere che in questo settore occorre la solidarietà umana, come anche da lei rivendicato?

Oggi, alla luce di quanto sta accadendo, di fronte alla situazione che si è venuta a creare di cui tutti hanno preso coscienza perché a nessuno sfugge la situazione delle sale operatorie e nell'unità operativa di Anestesia e Rianimazione, nei centri di traumatologia invernali, che forse non apriranno per mancanza di medici, nei laboratori di analisi dove addirittura si bloccano anche i computer e di conseguenza anche l'attività; di fronte alla situazione che si è venuta a creare per la mancanza di posti letto, di medici e di infermieri, per le lunghe liste di attesa per interventi e visite specialistiche; di fronte alle grandi difficoltà in cui si trovano altri settori della sanità come il pronto soccorso dove non sempre gli specialisti reperibili sono presenti e arrivano nei tempi previsti; di fronte al privato che lotta contro il pubblico, mi chiedo se si ritiene l'attuale gestione dell'USL all'altezza e adeguata alle esigenze della Comunità valdostana. Noi siamo convinti di no. Lo siamo stati prima e lo siamo oggi, Assessore, ma credo che ne sia convinto anche lei.

Allora quali iniziative si intende assumere per eliminare l'inefficienza che esiste e che si sta aggravando? Come intendiamo tutelare i cittadini e gli ammalati? Eppure, nel bilancio abbiamo previsto 270 miliardi di spesa per la sanità; credo che non sia una piccola cifra, la Regione fa ogni sforzo per venire incontro alla cittadinanza, ma deve contrastare l'inefficienza che oggi esiste all'interno dell'Ospedale.

Ritengo che sia tempo di dire basta a questa situazione e di dire basta anche alle giustificazioni rilasciate dai rappresentanti dell'USL che per ogni questione che si verifica cercano di rispondere con una giustificazione semplicistica, a volte infantile, che è non credibile né da noi né dall'opinione pubblica. Ma nell'attuale situazione in cui siamo, anche per mettere in pratica la riforma sanitaria prevista dal nuovo decreto legislativo, occorre un'équipe all'altezza dei compiti che li vengono affidati; pertanto occorre cambiare, ma cambiare sul serio. Assessore, se non si cambia, se non si eliminano le inefficienze, la situazione che attraversiamo nel settore salute in Valle d'Aosta indebolisce sempre più il sistema sanitario regionale pubblico, inoltre toglie ai cittadini la certezza di essere curati gratuitamente nella loro Regione. Se non si cambia, si mantengono i privilegi che danneggiano i cittadini e le forze migliori della stessa sanità; si lascia alle unità operative la possibilità di ridurre i posti letto senza alcun controllo; si lasciano nell'incertezza tutti gli operatori sanitari.

Riteniamo che occorra essere rispettosi del diritto alla salute del cittadino prima di ogni altro interesse ed opportunità politica. Siamo convinti che occorre garantire ai cittadini il diritto alla cura con prestazioni appropriate ed efficaci.

Siamo convinti che occorre garantire agli operatori della sanità una progressione di carriera organizzata per meriti e obiettivi raggiunti; che occorre dare all'USL una dirigenza a tutti i livelli che sappia gestire il presente e il futuro, il futuro previsto - come ricordavo prima - dall'ultima riforma approvata con il decreto legislativo presentato dal Ministro Bindi. Riteniamo che solo così si possa salvare la sanità pubblica nella nostra Regione.

Presidente La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Vicquéry.

Vicquéry (UV) Più ascolto il collega Beneforti, più mi rendo conto che il populismo non ha fine. Non solo, più mi rendo conto che il Consigliere Beneforti è più o meno bravo a descrivere i mali o le inefficienze della sanità, a fare - usando un termine tecnico - una diagnosi, ma mai, dico mai è in grado di proporre una soluzione e lo sfido su questo versante.

Aspetto che lei, Consigliere Beneforti, mi faccia una proposta costruttiva che non sia il populismo e la demagogia.

Prendo atto che lei mi accusa di atteggiamenti di sufficienza e di risposte evasive e gliene do conto perché è volutamente un mio atteggiamento a fronte delle sue denunce alla Magistratura. È un mio atteggiamento voluto questo.

Lei ha scelto la strada della denuncia alla Magistratura, è libero di farlo, ma mi sia permesso di dirle che io sono libero di darle delle risposte che non sono evasive, ma sono risposte che stanno nella logica di una corretta amministrazione.

Mi viene da pensare a volte ad una favola di Esopo, dove il topolino che aveva ammazzato il leone veniva accusato delle massime responsabilità: il topolino sta in questo caso nelle amministrazioni regionali e nelle USL e il leone sta nel ministero.

Il Consigliere Beneforti, esimio rappresentante del PPI in Valle d'Aosta, dovrebbe sapere che la riforma "Bindi", che è stata votata venerdì scorso, è stata definita dal Polo, dall'Onorevole Berlusconi, un atto criminale; è stata definita da larghi strati del sindacato medico e non medico una riforma che metterà in crisi in modo assoluto il sistema pubblico. Evidentemente il Consigliere Beneforti non può farlo perché esprime in modo eccelso questa politica in Valle d'Aosta e i risultati elettorali gliene hanno dato conferma, ma abbia almeno il buon gusto di non dare delle responsabilità al topolino…

(interruzioni ripetute del Consigliere Beneforti, fuori microfono)

… quando … Consigliere Beneforti, lei che è educato mi faccia il piacere di stare zitto, quando il Ministero della sanità sta dettando le regole su tutti gli aspetti applicativi di stretta competenza delle regioni.

Le farò vedere un'ultima risposta alla domanda avanzata dalla Regione Valle d'Aosta per inserire un posto aggiuntivo ai posti di specialità di Medicina interna, pagati con borsa di studio dall'Amministrazione regionale, all'Università di Torino. La risposta pervenuta dal ministro è: "No perché io, ministro, definisco quali sono le necessità di specializzandi nelle diverse università italiane, ivi compresa ovviamente Torino".

È inutile che mi si venga a dire che mancano medici specialisti, quando noi, unica Regione in Italia, abbiamo fatto questa borsa di studio per finanziare i giovani valdostani per potersi iscrivere nelle specialità, borse di studio d'importo di circa 25 milioni all'anno, e il Ministero della sanità con un imprimatur dice di no perché i posti di specialità nelle varie università devono essere programmati e definiti con il risultato, caro Consigliere Beneforti, che non avremo più medici specialisti, non abbiamo medici anestesisti, non abbiamo medici traumatologi e non avremo medici specialisti di nessuna tipologia. Questo non per decisioni politiche dei topolini, ma per decisioni politiche dei leoni.

Allora, o lo vuole capire questo, oppure dovremo fare in modo di mettere in piedi dei corsi di aggiornamento dei consiglieri regionali, non tutti evidentemente, sulle politiche sanitarie che stanno andando avanti. E stanno andando avanti delle cose su cui spero che il Consiglio regionale prima o poi prenda posizione perché non possiamo accettare che il ministero ci venga a dire come devono essere costituiti gli organi di gestione dell'USL, chi deve dirigere, chi deve fare il responsabile di primo livello, questo è stato detto fra le tante altre cose - alcune delle quali devo riconoscere positive perché non tutto il decreto ha degli aspetti negativi - nel decreto legislativo e gli effetti li vedremo nei prossimi mesi.

Per rispondere puntualmente alla domanda perché non voglio dilungarmi in quanto io stesso mi lascio prendere dalla passione per questi argomenti, ma le ripeto, Consigliere, che la sfido ad avanzarmi delle proposte e su quel terreno delle proposte mi confronterò con lei perché è su quel terreno che mi sento di ragionare e non sul populismo o sulla demagogia.

Ma per rispondere alle domande, alla prima la risposta è che addirittura io ritengo che sia stata superiore alle aspettative la risposta del commissariamento all'USL e posso elencarle una serie di attività che erano ferme al 31 dicembre e che sono state regolate in questi cinque mesi di attività, quali la definizione dell'accordo per la retribuzione di posizioni di dirigenti medici e veterinari per il 1998, la definizione dell'accordo per la retribuzione di posizioni di dirigenti non medici per il 1998, l'accordo di risultato per i medici veterinari e dirigenti non medici del comparto, la definizione del piano di attività aziendale, il completamento del budget del 1999, l'impostazione dell'attività libero-professionale, l'avvio delle procedure per il Millennium bug, l'avvio delle trattative sindacali per l'applicazione del nuovo contratto collettivo del comparto e la contabilità analitica.

Questi sono alcuni dei risultati raggiunti dall'attuale commissariamento.

Per quanto riguarda il punto secondo, riconfermo comunque che la situazione del commissariamento - su questo convengo con il Consigliere Beneforti - non è sicuramente una situazione adeguata ad una difficoltà gestionale quale quella di un'azienda complessa com'è l'USL pertanto, come ho già avuto modo di dire, posso confermare che stiamo lavorando sulla predisposizione di un disegno legge che era già pronto, ma che ha dovuto aspettare l'entrata in vigore del decreto legge per dare prime indicazioni per l'applicazione dell'aziendalizzazione, ivi compresa la nomina del direttore generale e dello staff previsto dai decreti legislativi.

Spero di portare all'attenzione del Consiglio regionale al più presto possibile questo disegno di legge, che è abbastanza complesso, di modo che questa situazione di transitorietà e di commissariamento venga a finire.

Presidente La parola al Consigliere Beneforti.

Beneforti (PVA-cU) Vede, Assessore, voglio solo dirle una cosa: se invece di accusare, come fa oggi, di populismo e di demagogia, avesse dato ascolto anche in passato alle proposte che sono venute da questa parte la situazione sanità sarebbe diversa. Ho tutta la documentazione con la quale siamo venuti in questa sede e con la quale abbiamo indicato quali erano i problemi da risolvere e i problemi da affrontare e lei ci ha sempre risposto negativamente, che facevamo del populismo e della demagogia.

Chiudo perché lascio la parola alla collega Squarzino, le devo dire solo una cosa: che la mia denuncia alla Magistratura è stata presentata per ottenere il rispetto della legge. Per quattro mesi in questo Consiglio abbiamo sostenuto che era illegale la nomina del Dr. Bosso a Commissario dell'Ospedale e voi non lo avete mai voluto comprendere; non avendolo voluto comprendere, per la prima volta in vita mia ho fatto ricorso alla Magistratura.

Per quanto riguarda il discorso della riforma sanitaria a livello nazionale, riteniamo che detta riforma sia indirizzata alla difesa dell'assistenza sanitaria pubblica contro la privata: o recuperiamo al pubblico l'assistenza verso gli ammalati, oppure saranno i privati domani a dettare tutte le condizioni e a creare quella concorrenza che anche lei ha denunciato nel precedente Consiglio sui giornali.

Presidente La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (PVA-cU) Solo una battuta e poi una risposta. Prendo atto con interesse del fatto che l'Assessore condivide le osservazioni del Polo, quindi mi viene il dubbio che la forza politica a cui lei appartiene, che ha fatto un'operazione politica con il Centro Sinistra, con l'Asinello, delusa da questo, intende cambiare padrone e si aggrappa al Polo. Mi sembra di aver capito che lei condivida la valutazione del Polo rispetto alla riforma "Bindi", considerato "un atto criminale". Ne prendo atto, Assessore.

Per quanto riguarda l'interpellanza che avevamo presentato, non sono soddisfatta della risposta che l'Assessore ha dato anche perché era tutta tarata sul rapporto con il Consigliere Beneforti. Credo che quando si fa un'interpellanza, si debba rispondere anche politicamente e con dati di fatto agli argomenti che vengono presentati.

Volevo sottolineare un aspetto, che non è stato affatto preso in considerazione nella sua risposta, e cioè l'atto da cui prende avvio quest'interpellanza. Qui cosa è successo? Questo voglio ribadirlo in quanto penso che sia un fatto che esprime un giudizio oggettivo sull'attuale gestione dell'USL. Prendo atto del fatto che c'è voluto lo stato di agitazione da parte delle organizzazioni sindacali per far accettare la formazione di commissioni miste, sindacati ed azienda, per formalizzare una serie di modalità di collaborazione. I sindacati erano stati molto chiari rispetto a queste commissioni, avevano detto che volevano queste commissioni per analizzare le tematiche, per preparare la documentazione, per formulare ipotesi da presentare al tavolo della trattativa. C'è voluta addirittura la dichiarazione di stato di agitazione perché questo, che è un diritto sindacale normale, fosse accettato e ancora c'è voluto lo stato di agitazione perché l'amministrazione dell'azienda accettasse di confrontarsi con i sindacati per stabilire quelli che sono i criteri per definire come distribuire e spendere i soldi rispetto al lavoro che il personale svolge in più rispetto al carico di lavoro normale.

Vorrei ricordare che lo stesso accordo di programma Regione - USL avrebbe dovuto essere preso all'interno di una linea più ampia di concertazione. Ora lei dice che noi siamo diversi da tutte le altre parti d'Italia, è vero, però non vorrei che fossimo diversi in senso peggiorativo. Dappertutto sono stati attivati dei momenti forti di concertazione regionale, annuale, ma con previsione triennale per cui ogni anno si riprendono un po' le cose che sono state concordate per legge, momenti di concertazione con i sindacati, con gli attori sociali, con gli interessati diretti della sanità perché questo momento di concertazione deve servire, da una parte, a passaggio d'informazione, dall'altra parte, per concertare le priorità.

Vorrei ricordare che questo è un punto cruciale della nostra sanità; abbiamo un piano socio-sanitario in cui c'è tutto, tanto, moltissimi progetti, ma senza alcuna priorità, ma qual è il soggetto che decide le priorità? Oggi come oggi il soggetto che decide la priorità non so se è l'Assessore; da quanto mi risulta sono le singole "lobbies" che di volta in volta si costituiscono su determinati aspetti che premono perché quel punto che è nella lettera a) del punto 2 del sottopunto 1.3 del punto 4 principale, proprio lì, in fondo, così, sia considerato prioritario e sia preso dal contesto generale e diventi quello essenziale su cui incentrare la politica sanitaria in Valle.

Ci sono le priorità che vengono lette quando si prende in mano l'intero programma, fra cui l'importanza del territorio, e ci sono le priorità che giorno per giorno vengono portate avanti e che non hanno niente a che fare con il territorio. Così ad esempio, per quanto riguarda l'ospedalizzazione a domicilio, nell'accordo di programma non c'è niente.

Che finalità aveva quest'interpellanza? La finalità era proprio quella di far emergere alcuni punti cruciali, lo so che ce ne sono sempre tanti, nei pochi minuti dell'interpellanza se ne prende uno per dire che, così com'è la sanità in Valle d'Aosta, c'è qualcosa che non funziona. La struttura portante, che dovrebbe essere proprio questa concertazione fra azienda, assessorato, gli attori sociali, questa non c'è, e ogni volta che un attore sociale ha bisogno di far presente le proprie esigenze, deve ricorrere, se è un sindacato, allo stato di agitazione, se sono singoli cittadini, a mettersi insieme come "lobby" di consumatori e di utenti. Questo stato di cose non va bene.