Oggetto del Consiglio n. 697 del 23 giugno 1999 - Resoconto
SÉANCE DU 23 JUIN 1999 (MATIN)
OGGETTO N. 697/XI Episodi di inquinamento delle acque della Dora Baltea. (Interrogazione)
Interrogazione Premesso:
- che nei mesi scorsi il tratto di Dora Baltea compreso tra Aosta e Pollein è stato compromesso da una presenza massiccia di agenti inquinanti e tossici, che ha comportato un rilevante danno ecologico;
- che l'episodio è stato denunciato dal Corpo Forestale Valdostano alla magistratura competente;
- che l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente è stata incaricata, in collaborazione con l'Istituto zooprofilattico di Torino, di analizzare il tipo e l'entità dell'inquinamento;
- che nell'area interessata dal danno ambientale sono presenti numerose attività produttive, tra le quali lo stabilimento siderurgico Cogne;
Tutto ciò premesso i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l'Assessore regionale competente per conoscere:
a) se le indagini e le analisi effettuate hanno permesso di individuare le cause dell'inquinamento, le fonti e gli eventuali responsabili;
b) se sono stati adottati provvedimenti per prevenire che simili episodi abbiano a verificarsi in futuro;
c) se esistono sistemi stabili per monitorare la qualità delle acque della Dora e del suo bacino.
F.to: Tibaldi - Frassy - Lattanzi
Presidente La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Vicquéry.
Vicquéry (UV) In merito all'interrogazione posta, le indagini condotte dal Corpo forestale valdostano non hanno purtroppo portato all'individuazione di alcun responsabile. Le analisi chimiche effettuate sui campioni di acqua prelevati nel corpo idrico, in alcuni scarichi di natura industriale presenti nel tratto interessato, su esemplari di pesci morti e sulla microfauna acquatica, non hanno rilevato la presenza di sostanze inquinanti.
La causa della moria di pesci quindi è tuttora ignota e presumibilmente dovuta ad un inquinamento limitato nel tempo, probabile immissione occasionale…
(commenti del Consigliere Lattanzi, fuori microfono)
… questo è un verbale del Corpo forestale della Valle d'Aosta, Consigliere Lattanzi.
Misure preventive da parte della pubblica amministrazione in tali casi sono finalizzate piuttosto a prevenire danni alla salute pubblica che ad evitare il ripetersi di simili episodi, nel caso in esame tutto il materiale ittico morto è stato recuperato e avviato all'incenerimento. Un importante mezzo di prevenzione è la costante ed assidua vigilanza da parte degli organi preposti al controllo, ma fenomeni di scarichi occasionali di sostanze liquide inquinanti, che vengono spesso effettuate per mezzo di mezzi mobili, attività questa che definirei di natura criminale, irresponsabile, dannosa e pericolosa per la salute pubblica, sono difficili da scongiurare completamente tenendo conto delle enormi dimensioni delle reti idrografiche della Regione.
Per rispondere al terzo quesito, la rete di monitoraggio è costituita da 39 stazioni di cui 12 sulla Dora e la frequenza del campionamento è addirittura mensile. Le acque superficiali della Dora e dei principali torrenti della Regione sono monitorate sin dal 1979, i controlli effettuati dall'USL dal 1983 al 1996 sono stati oggetto di una recente pubblicazione curata dall'ARPA nella quale vengono riportati tutti i dati analitici e vengono già applicati gli indici globali di qualità che sono stati recepiti nella recente legislazione, il decreto legislativo n. 152 dell'11 maggio 1999 pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. Penso che i consiglieri abbiano ricevuto questo documento che è molto interessante e che sarà aggiornato a breve perché è fermo al 1996.
L'applicazione di tali indici, e forse la prima in Italia sui dati antecedenti al 1998 - perché è indubbio che la rete di monitoraggio sui corpi idrici in Valle d'Aosta è assolutamente all'avanguardia in tutta Italia e questo ci è stato riconosciuto anche recentemente in incontri tecnici -, mostra che le acque superficiali della Regione, la Dora e i 12 torrenti principali, hanno tutte uno stato ambientale dal sufficiente al buono in una classifica su cinque livelli che comprende gli stati: cattivo, mediocre, sufficiente, buono ed elevato.
È evidente che per migliorare questa situazione è assolutamente necessario portare a termine la rete dei depuratori prevista dalla programmazione regionale e su questo permettetemi di dire che in alcune zone della Valle d'Aosta c'è un lassismo irresponsabile da parte delle amministrazioni locali. Lo dico in Consiglio regionale perché ho avuto modo di dirlo ai diretti interessati: si interessano di tutto tranne che di politiche ambientali, quando si parla di definire le zone d'individuazione dei depuratori vengono posti mille problemi, come se i depuratori, i compattatori, le politiche ambientali fossero nocive alla salute dei cittadini e non l'inverso.
I dati relativi al 1997-1998, di prossima pubblicazione, mostrano un lievissimo miglioramento. Va dato atto che dal 1997 vi è stata una ristrutturazione della rete di monitoraggio e della frequenza dei campionamenti per renderla più adatta rispetto al passato a mostrare la qualità globale dell'acqua piuttosto che l'influenza dei singoli scarichi come era prassi in applicazione della legge "Merli", strumento più fiscale che di controllo ambientale.
In conclusione posso dire che, come è stato rilevato dal Corpo forestale, non è stato individuato il responsabile o i responsabili di quest'inquinamento. Si tratta molto probabilmente di scarichi mobili, autocisterne, che notte tempo preferiscono scaricare nelle acque piuttosto che nelle zone deputate, per dircela nei depuratori autorizzati sia in Valle sia fuori Valle. Non si tratta di un inquinamento stabile, per questo motivo, al momento in cui l'ARPA e i laboratori di analisi effettuano le analisi, le acque dal punto di vista del rispetto dei valori risultano a norma perché il deflusso c'è già stato ed ha già prodotto il suo danno ambientale gravissimo.
Riteniamo che l'attività che viene svolta in primo luogo dal Corpo forestale valdostano sia un'attività di assoluta importanza così come di assoluta importanza è l'attività del settore volontariato e del Consorzio pesca.
Presidente La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (FI) È clamoroso, oggi scopriamo un'altra cosa eccezionale: che il 14 dicembre 1998 abbiamo assistito ad un suicidio di massa delle trote nella Dora Baltea perché purtroppo - ha detto l'Assessore - il Corpo forestale non ha rilevato alcuna sostanza inquinante. Quel giorno questo gruppo di pesci, probabilmente appartenenti ad una setta particolare con una credenza religiosa particolare, ha deciso di procedere ad un suicidio di massa.
Assessore, quanto lei ci riporta ci lascia allibiti e sconcertati: o il Corpo forestale non è in grado di effettuare i rilievi del caso oppure anche chi rappresenta per esempio il Consorzio pesca che dice che non sono fatti episodici, ma che si stanno reiterando da tempo, sta raccontando un sacco di cucche all'opinione pubblica e agli amministratori pubblici di riferimento.
Riteniamo che sia alquanto strano che a distanza di sei mesi innanzitutto non se ne sia più parlato, anche qui sembra che la notizia sia stata incapsulata perché scomoda da riportare all'attenzione della pubblica opinione o di un'aula pubblica come questa.
È stata incapsulata e se ne riparla in maniera estremamente prudente oggi in aula da parte dell'Assessore dicendo che purtroppo non c'è stato il rilievo di alcuna sostanza inquinante; di conseguenza purtroppo non sono stati rilevati i responsabili e di conseguenza, probabilmente, saranno state autocisterne che nella notte hanno scaricato i prodotti tossici e nocivi nel nostro principale corso d'acqua e continuano a farlo.
Seconda parte della risposta dell'Assessore, paradosso: il sistema di monitoraggio della qualità delle acque valdostano è all'avanguardia, testuali parole, ed è stato ristrutturato nel 1997; il fenomeno inquinante si è realizzato nel dicembre 1998 però, nonostante fosse all'avanguardia, non sono stati capaci di rilevare e gli agenti inquinanti e di conseguenza i responsabili. Lascio i commenti a chi ha ascoltato, non ho altro da aggiungere, Assessore.