Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 674 del 9 giugno 1999 - Resoconto

SÉANCE DU 9 JUIN 1999 (MATIN)

OGGETTO N. 674/XI Intendimenti in merito all'attivazione dello sportello unico per le attività produttive da parte dei comuni. (Interpellanza)

Interpellanza Preso atto del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112, che conferisce ai Comuni funzioni amministrative da espletare tramite l'attivazione dello sportello unico per le attività produttive e che impegna le Regioni a stabilire forme di coordinamento e raccordo per la diffusione delle informazioni concernenti lo sportello unico degli enti locali;

Constatato che in data odierna, giovedì 27 maggio, scade il termine assegnato ai comuni per la nomina del responsabile e per l'apertura dello sportello unico;

Avendo appreso che a tale data solo il Comune di Aosta si è attivato in tal senso;

Considerato il ruolo importante di coordinamento e di raccordo che la legge assegna alle Regioni;

La sottoscritta Consigliera regionale

Interpella

l'Assessore competente per sapere:

1. Se sono state predisposte iniziative di informazione e di sostegno agli enti locali per l'attivazione di tale sportello unico;

2. Se è intento dell'Amministrazione regionale svolgere le funzioni di coordinamento che la legge le assegna e con quali strumenti, procedure e tempi di attuazione.

F.to: Squarzino Secondina

Président La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.

Squarzino (PVA-cU) Come si dice nell'interpellanza, il decreto legislativo 31 marzo 1998 n. 112, proprio in attuazione a tutte le norme della "riforma Bassanini", istituisce lo sportello unico per le attività produttive, proprio per favorire lo svolgimento di tutti gli adempimenti previsti dalla legge per realizzare, ampliare, cessare, riattivare impianti produttivi, ivi compreso il rilascio delle concessioni e autorizzazioni edilizie.

I comuni entro il 27 maggio dovevano nominare un responsabile della procedura dello sportello unico, aprire la relativa struttura.

Ora la domanda che sorge spontanea è la seguente: qual è la situazione in Valle d'Aosta? Nella premessa faccio un riferimento al Comune di Aosta, che invece non è esatto, bensì basato su informazioni errate che mi sono state fornite.

Il comma 3 dell'articolo 25 di questo decreto legislativo prevede che le regioni autonome debbano provvedere ad adeguare i rispettivi ordinamenti alle norme fondamentali dei procedimenti, secondo le previsioni dei rispettivi statuti e delle relative norme di attuazione. Qui veramente si parla del procedimento, non dello sportello unico, quindi è solo una parte in cui la Regione deve intervenire.

Rispetto a tutta questa materia cosa si è fatto? Questa era la domanda che volevo porre all'Assessore all'industria e artigianato, perché è vero che nella nostra piccola realtà regionale è di fatto la Regione che si propone come punto di riferimento per l'informazione, come supporto, come facilitatore, come sostegno all'individuazione di attività produttive, ma le competenze autorizzative in questa materia sono proprie dei comuni, e proprio ora che sono, di fatto, per questo aspetto, l'interlocutore delle imprese.

Con lo sportello unico il comune è chiamato a provvedere, anche attraverso convenzioni con i vari enti presenti sul territorio, alla verifica di tutti i dati che sono stati autocertificati, e in questo modo l'intero procedimento, che avrebbe bisogno invece di più tempo perché ogni ente a cui ci si rivolge per avere un'autorizzazione ha i suoi tempi, un mese, sessanta giorni, sarebbe invece concentrato in un massimo di 90 giorni. In questo modo sarebbe veramente possibile offrire un servizio più celere alle imprese.

La Regione dovrebbe continuare a svolgere un ruolo molto importante, proprio dal punto di vista del coordinamento, del miglioramento dei servizi di assistenza alle imprese, e il compito di raccogliere e diffondere tutte le informazioni anche per via telematica.

Per questo volevo chiedere se l'Assessore si è posto la questione di cosa fare rispetto allo sportello delle imprese, se è intenzionato a contattare gli enti locali per vedere come è possibile risolvere questo aspetto, o se intende svolgere questa funzione di coordinamento che la legge gli assegna, e quali strumenti intende produrre perché anche nella nostra Valle quelli che sono i facilitatori delle imprese previsti dallo sportello unico possano essere attivati.

Président La parole à l'Assesseur à l'industrie, à l'artisanat et à l'énergie, Ferraris.

Ferraris (GV-DS-PSE) In risposta alle questioni poste dalla Consigliera Squarzino, credo che sia del tutto evidente come la Giunta regionale, questo Consiglio regionale abbiano avviato una fase di applicazione della "legge Bassanini". Nello scorso Consiglio abbiamo votato un'importante legge per quanto riguarda la semplificazione, è stata votata una legge forse non molto condivisa, ma che andava nella direzione della semplificazione amministrativa sul piano dell'impatto ambientale: per cui è questa la strada che si sta seguendo.

Rispetto alla questione specifica vorrei fare alcune precisazioni. Innanzitutto il decreto legislativo n. 112 affida, come veniva ricordato, un ruolo di coordinamento alle regioni, in quanto esse devono provvedere al miglioramento dei servizi e all'assistenza alle imprese, con particolare riferimento alla localizzazione e all'autorizzazione degli impianti produttivi e alla creazione di aree industriali.

In forza di questo decreto legislativo, sulla base di un principio di sussidiarietà - che è alla base del provvedimento stesso, ma che è stato alla base di un provvedimento che nella passata legislatura era stato votato e che riguarda il sistema delle autonomie locali - le regioni provvedono nell'ambito della loro autonomia organizzativa e finanziaria al miglioramento dei servizi di assistenza alle imprese, però è il comune che esercita singolarmente, o in forma associata, anche con gli altri enti locali le funzioni che riguardano l'attività dello sportello unico. Quindi da questo punto di vista c'è un ancoramento molto preciso in capo ai comuni.

Ora, è altrettanto vero che alla Regione non compete tanto un compito che potrebbe essere visto anche come un po' paternalistico da questo punto di vista, quello d'informare gli enti locali che c'è lo sportello unico e di sollecitarli ad attivarsi; questo è un compito che indubbiamente compete al comune.

Quello che è richiesto alla Regione è un'assistenza che consiste principalmente nella raccolta e nella diffusione per via telematica delle informazioni concernenti gli strumenti agevolativi alle imprese. In questo ambito si deve leggere anche l'attività di coordinamento, che è un'attività d'informazione ma anche di ricerca di collaborazione, intese con enti e organizzazioni interessate alla unificazione del procedimento.

Come ricordava anche la Consigliera Squarzino, stante le dimensioni della regione soprattutto per quanto riguarda gli insediamenti più importanti, sicuramente un ruolo di assistenza è svolto direttamente dall'Amministrazione regionale tramite le sue strutture e tramite anche le società che sono controllate dalla Regione: pensiamo al ruolo svolto da Finaosta, dal Centro sviluppo, da strumenti operativi della Regione come l'Agenzia del lavoro. Per cui quest'area di assistenza direi che è realizzata.

Un problema che si pone in Valle è quello dell'apertura degli sportelli rispetto al numero dei comuni; è impensabile avere 74 sportelli unici in Valle d'Aosta. E questo è un processo che la Giunta intende affrontare in relazione alla realizzazione della legge sul sistema delle autonomie locali; ricordo che c'è un impegno di definire entro la fine di quest'anno un importante processo di decentramento amministrativo verso i comuni e indubbiamente questo sarà una parte integrante di quanto stiamo vedendo. Ovviamente rispetto a questo si tratta di coinvolgere direttamente i comuni e la stessa associazione dei comuni, la CELVA.

Oltretutto uno sportello unico richiede del personale altamente qualificato, cosa che consiglia di avere un numero di sportelli magari limitato, ma in grado di svolgere bene la loro funzione. C'è da dire anche che abbiamo alcuni vincoli di tutela ambientale, che sono stati per certi versi anche ripercorsi dalla legge regionale n. 11/98, che vanno armonizzati con quanto previsto dal decreto n. 112, in cui l'attenzione è più rivolta allo sviluppo economico in senso stretto, tant'è che si prevede in alcuni casi di andare a ridiscutere di strumenti urbanistici di fronte a una richiesta d'insediamento produttivo.

Ora, abbiamo una situazione in Valle - su cosa si intende fare verrò dopo - in cui ci sono dei tempi indicati dalla normativa nazionale, che oggi sono superiori a quelli che è possibile realizzare in Valle, nel senso che l'articolo 4 del DPR, il n. 447 citato, che parla dell'attuazione dello sportello unico, stabilisce in 90 giorni il limite per gli atti autorizzativi relativi ai procedimenti ordinari, e di 150 giorni per i progetti di opere da sottoporre alla valutazione d'impatto ambientale.

Rispetto al riferimento che veniva fatto prima al Comune di Aosta - tanto per fare un esempio, indubbiamente - il comune oggi è in grado di portare a termine una pratica ordinaria in sessanta giorni, quindi con dei tempi più celeri rispetto a quanto proposto dal decreto. Per quanto riguarda invece i progetti che devono essere sottoposti alla valutazione d'impatto ambientale, è stata votata nello scorso mese di maggio una nuova legge, che prevede dei tempi che anche in questo caso sono per quanto riguarda il procedimento normale più ridotti rispetto alla normativa nazionale, ovvero 90 giorni contro i 150, ma che arrivano a 180 nel caso d'indagini e accertamenti complessi. Per quanto riguarda invece la legge regionale n. 11/98, riguardante le variazioni sostanziali dei PRG, i tempi sono più lunghi, per cui una prima questione che si pone è quella di un'armonizzazione delle normative in atto.

Si chiede poi se è intenzione dell'Amministrazione regionale svolgere le funzioni di coordinamento che la legge le assegna. La risposta qui è ovviamente positiva.

L'avvio dello sportello unico a livello nazionale non ha avuto un grande successo, siamo in una fase iniziale; un'indagine fatta dall'ANCI e da "Il Sole 24ore" indica un'intenzione dei comuni di arrivare a realizzare questo verso la fine di quest'anno.

Per quanto riguarda il panorama delle regioni e delle province autonome, la cosa è ancora più differenziata; la Regione Sicilia non ha attuato quanto di sua competenza in merito alle informazioni, le Regioni Sardegna e Friuli stanno studiando di dare incentivi finanziari ai comuni perché attuino in forma consortile lo sportello, le Province autonome di Trento e Bolzano hanno dichiarato di non avere alcun interesse alla realizzazione dello sportello unico.

Ma per venire alla domanda che veniva posta, cosa sta facendo l'Amministrazione, sostanzialmente sta facendo questo. Un gruppo di lavoro sta lavorando per la riforma dei servizi camerali, il decreto n. 112 prevede anche la possibilità di convenzionamento tramite le camere di commercio, questo lavoro viene fatto di concerto con le categorie produttive e quindi questo è un primo momento di confronto.

La questione, lo anticipavo prima, sarà oggetto di un intervento normativo nell'ambito dell'applicazione dell'articolo 7 della legge regionale n. 54/98, che titola "Sistema delle autonomie locali in Valle", in cui viene affrontato il processo di un complessivo decentramento ai comuni e quindi questa sarà una parte di un progetto ambizioso di carattere più generale, che andrà condotto entro la fine di quest'anno, essendo questi i tempi previsti dalla legge.

Il livello di realizzazione dello sportello unico a livello nazionale, quindi la necessità di recuperare dei ritardi che sono un dato di carattere generale, viene evidenziato da una lettera che è stata inviata ieri - fatto del tutto casuale - dal Presidente della Conferenza dei Presidenti delle regioni e delle province autonome, Vannino Chiti, il quale sottolinea come per il DPR n. 447 è stato messo a punto il regolamento che ha indicato per i comuni il termine del 27 maggio per la piena operatività dello sportello unico.

È necessario quindi - si dice nella lettera - che tutti i soggetti coinvolti collaborino con il massimo impegno, affinché sia possibile arrivare all'effettiva apertura e al funzionamento dello sportello entro i tempi il più possibile brevi. Questa è un'esplicita ammissione che c'è un ritardo a livello nazionale.

Ma nel ricordare il ruolo fondamentale delle regioni per quanto riguarda il processo di semplificazione amministrativa, si ricorda nella conclusione della lettera che si ritiene tuttavia utile avviare in tempi rapidi un confronto con il Governo, al fine di individuare le opportune modifiche da introdurre nella normativa di riferimento per determinare una reale semplificazione di tutti i procedimenti coinvolti. Questo per dire che ci troviamo di fronte ad un avvio di un processo in cui la Regione Valle d'Aosta vuole essere partecipe e attiva; i tempi - lo dicevo - sono legati all'applicazione della legge sulle autonomie locali, quindi presumibilmente per la fine dell'anno.

Président La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.

Squarzino (PVA-cU) Mi ritengo abbastanza soddisfatta della risposta dell'Assessore, nel senso che effettivamente questo problema vedo che è presente nelle diverse linee d'intervento che l'Assessorato sta portando avanti.

L'intento di quest'interpellanza era duplice: verificare a che punto erano i lavori; fare in modo che in Valle non si creasse lo sportello unico regionale, ma che anche qui la Regione avesse intenzione di favorire i comuni in questo loro appropriarsi di funzioni e di diritti.

Una sola cosa non ho visto presente nelle varie azioni presentate dall'Assessore, cioè un'attenzione a quello che è il supporto informatico di collegamento, perché a questo punto la Regione dovrebbe prendersi cura di attivare questo sistema informatico con i comuni, creando quel collegamento per cui le informazioni possono essere utilizzate in tempi reali in tutte le sedi del territorio.

Condivido la preoccupazione dell'Assessore rispetto al fatto che le piccole dimensioni dei comuni non si prestano all'apertura in ciascuno di essi di una struttura autorizzativa autonoma, per cui sicuramente potrà essere utile avviare con il CELVA, quindi con l'organismo che rappresenta le esigenze dei comuni, degli incontri per verificare come sia possibile dare una risposta di tipo diverso per la nostra Regione.

Può darsi che sia utile avere una struttura autonoma a servizio di tutti i comuni. Ma saranno i comuni che si attiveranno, che porranno il problema e chiederanno alla Regione quel supporto di collegamento e di sostegno che la legge affida alla Regione.