Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 237 del 25 novembre 1998 - Resoconto

SÉANCE DU 25 NOVEMBRE 1998 (MATIN)

OGGETTO N. 237/XI Insegnamento extracurriculare di una lingua straniera nelle scuole elementari. (Interrogazione)

Interrogazione Premesso che da quest'anno scolastico è data facoltà anche agli istituti elementari di attuare l'insegnamento extracurriculare della seconda lingua straniera;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

l'Assessore all'Istruzione e Cultura per sapere quante scuole elementari abbiano dato attuazione a tale previsione.

F.to: Frassy - Tibaldi - Lattanzi

Président La parole à l'Assesseur à l'éducation et à la culture, Pastoret.

Pastoret (UV) Pour ce qui est de la question, je signale que pour le moment aucune circonscription scolaire de l'école primaire n'a encore librement délibéré d'expérimenter le mode d'introduction d'une deuxième langue et cela est dû à deux raisons. Tout d'abord, la circulaire ministérielle n° 410 du 9 octobre 1998 est effectivement très récente, par conséquent les écoles pourvoiront de commencer à s'interroger et à imaginer ce parcours. Pour ce qui est de l'école primaire valdôtaine et de l'école primaire en genre, elle a connu dans ces dernières dix années de sérieuses réformes au nombre desquelles figurent notamment la disparition de la figure unique de l'enseignant, l'allongement du temps scolaire, le réaménagement de l'emploi du temps et de cette année l'introduction de l'organigramme fonctionnel des circonscriptions.

Tous ces changements donnent explication du fait qu'il n'y a pas eu de recours à des formes d'expérimentations ultérieures étant donné que cette école traverse depuis environ 10 ans une phase d'expérimentation continuelle. Il est tout de même souhaitable et facilement prévisible que, une fois assise l'innovation, les organes collégiaux, les dirigeants scolaires, les professeurs se consacreront à l'enseignement d'une deuxième langue répondant ainsi aux exigences des familles. Pour les éléments dont je dispose en ce moment, je le répète, il n'y a pas eu de réponses en ce sens de la part des écoles primaires.

Président La parole au Conseiller Frassy.

Frassy (FI) La risposta è telegrafica per certi versi ma precisa, nel senso che è una risposta negativa rispetto a quella che era l'interrogazione, negativa nel senso che non dà elementi positivi di partecipazione delle scuole elementari valdostane a quest'opzione perché si tratta di un'opzione e non può non creare qualche preoccupazione su quello che è lo stato di salute per certi versi delle scuole in Valle d'Aosta.

Il problema della scuola ha già occupato questo Consiglio quando si trattò di affrontare altri problemi, mi riferisco alla maturità. La preoccupazione che noi traiamo da questa risposta è proprio nel fatto che la scuola valdostana rischi di rimanere una retroguardia rispetto a quella che è la sperimentazione e l'innovazione che le scuole a livello nazionale invece stanno percorrendo.

Dice l'Assessore che la scuola elementare è da dieci anni che sta innovandosi e sta sperimentando nuove forme di gestione di quelle che sono le modalità di insegnamento. Questo sarà sicuramente vero, ma non possiamo non aggiungere che è una situazione comune alle altre latitudini nazionali, nel senso che le innovazioni della scuola in Valle d'Aosta sono le innovazioni avvenute anche nelle altre regioni italiane.

Perché riteniamo importante l'insegnamento di questa seconda lingua straniera? E nel momento in cui diciamo seconda lingua straniera forse qualcuno potrebbe dire prima lingua straniera, l'importante è comunque che si arrivi ad insegnare una terza lingua: l'italiano, il francese e questa terza lingua ma perché, dicevo, lo riteniamo importante? Perché riteniamo che al di là di quella che è la lingua italiana, al di là di quella che è la lingua francese, lingua che ci permette di interloquire con i nostri confinanti, al di là di quelle che sono tradizioni e culture valdostane, ci sia una terza lingua che è la koinè di comunicazione internazionale. E qui mi ricollego al discorso della convenzione RAI perché è evidente che lo sviluppo della scuola e lo sviluppo dei percorsi formativi non potrà prescindere da due elementi: l'elemento dell'informatizzazione e l'elemento del linguaggio tipico e caratterizzante l'informazione che è l'inglese. Ecco perché il fatto che nessuna scuola elementare valdostana abbia dato disponibilità a questo tipo di opzione lo riteniamo un fatto di preoccupazione.

Auspichiamo che l'Assessore "in primis" e la Sovrintendenza possano creare quei presupposti affinché si trovino spazi, al di là di quella che è la sperimentazione attuale, anche per questi ulteriori tipi di sperimentazione, perché riteniamo importante per quello che è il percorso formativo della personalità dei singoli studenti partire sin dalle elementari con un percorso che li porti ad approfondire questo tipo di conoscenze.

Torneremo sull'argomento perché vorremmo capire se nella prospettiva, per ipotesi il prossimo anno scolastico, ci saranno spazi di praticabilità su quest'opzione. Il fatto di dire che sono dieci anni che si sta sperimentando e che si sono già sperimentate tante cose è a nostro avviso riduttivo di quello che invece dovrebbe essere un problema da tenere ben presente.

Perciò siamo insoddisfatti del dato che è emerso e insoddisfatti per certi versi anche della poca considerazione e sensibilità che invece è stata dedicata a questo tipo di ulteriore arricchimento di quello che dovrebbe essere l'insegnamento scolastico anche a livello elementare.