Oggetto del Consiglio n. 184 del 11 novembre 1998 - Resoconto
SÉANCE DU 11 NOVEMBRE 1998 (MATIN)
OGGETTO N. 184/XI Mancata sostituzione nei Distretti sanitari nn. 4 e 5 di personale medico specializzato in pediatria. (Interrogazione)
Interrogazione Appreso che ormai da quasi un anno i Distretti socio-sanitari nn. 4 e 5 sono privi dello specialista dimissionario creando una reale carenza dell'assistenza;
Sentite le lamentele da parte di più genitori che non possono usufruire di tale servizio;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
L'Assessore competente per conoscere quali sono stati i motivi che hanno spinto l'Assessorato alla Sanità a non provvedere alla sostituzione del pediatra a tempo indeterminato.
F.to: Comé - Collé - Viérin M.
Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Vicquéry.
Vicquéry (UV) I Consiglieri interrogano l'Assessore competente per conoscere quali sono stati i motivi che hanno spinto l'Assessorato alla sanità a non provvedere alla sostituzione del pediatra a tempo indeterminato.
Prima di tutto vorrei precisare che non è di competenza dell'Assessorato alla sanità la sostituzione di pediatri, ma è di competenza dell'USL, pur essendoci un Comitato consultivo regionale che ha alcune competenze specifiche, e cercherò di spiegarlo dopo. Ma mi pare che la vera domanda non sia questa; la vera domanda è perché non abbiamo sostituito a tempo indeterminato, piuttosto che scegliere quella soluzione che è stata adottata.
Qui bisogna spiegare che i Distretti socio-sanitari nn. 4 e 5 - il 4 è Aosta e il 5 è la Coumba Freida - non avrebbero i requisiti per essere dichiarati zona carente di pediatria di base considerato il bacino di utenza, in virtù del rapporto ottimale che è previsto dal DPR n. 613/96, che è di un medico ogni 600 bambini di età 0-6 anni. Per questo motivo l'USL, dopo le dimissioni della pediatra titolare, ha immediatamente sostituito con un incarico provvisorio tale pediatra, incarico che scadeva il 30 giugno. Nel frattempo ha inviato al mese di marzo una lettera alla Regione, evidenziando il problema e dicendo che dopo giugno ci si sarebbe trovati in difficoltà se non si provvedeva a regolamentare il tutto, andando in deroga al rapporto ottimale, perché secondo il rapporto ottimale non avremmo potuto inserire un secondo pediatra.
In questo momento la Regione ha preso in mano questa problematica, è stato convocato il Comitato consultivo regionale - che è presieduto dall'Assessore alla sanità - la prima volta in data 8 maggio, la seconda volta in data 10 luglio dopo le elezioni regionali. In data 8 maggio l'USL dice che è impossibilitata a pubblicare le zone carenti di pediatria, nonostante in realtà esista una carenza di assistenza sanitaria pediatrica su tutto il territorio regionale, a causa della peculiarità territoriale della regione e della dispersione della popolazione pediatrica, in particolar modo nei Distretti sanitari 4 e 5, motivi comunque già noti a tutti i presenti.
Leggo stralcio del verbale della riunione:
"Il Presidente propone di avviare l'istituzione di carenze operative come da proposta USL nei Distretti socio-sanitari nn. 4 e 5, al fine di risolvere la particolare situazione della zona di Aosta, in cui ci sono circa 700 bambini in carico al sostituto del pediatra dimissionario, il cui incarico provvisorio scade il 30 giugno - eravamo allora all'8 maggio - e inoltre, al fine di assicurare l'assistenza di cui trattasi nella valle del Gran S. Bernardo, con l'obbligo di apertura di ambulatori nei comuni di tale vallata secondo le indicazioni e i limiti stabiliti dall'USL".
Questa era l'indicazione che è stata data. Il tutto viene poi ripreso - perché nel frattempo ci sono state interpretazioni diverse - nel verbale del Comitato consultivo regionale del 10 luglio, riconvocato fra l'altro proprio per riesaminare questo problema. In questo verbale si dice:
"Il Presidente rammenta che, come già sollevato nel corso del precedente incontro con il Comitato in data 8 maggio 1998, è necessario risolvere il problema della carenza dell'assistenza pediatrica sul territorio regionale; propone pertanto di istituire due zone carenti nei Distretti socio-sanitari 4 e 5 con l'inserimento di 2 pediatri: 1 pediatra con obbligo di apertura di ambulatorio in Aosta e 1 pediatra con obbligo di apertura di ambulatorio settimanale, preferibilmente nei Comuni di Valpelline e di Etroubles, e di visita domiciliare nei Distretti socio-sanitari 4 e 5, quest'ultimo avrà la possibilità di accesso alle scelte del Distretto socio-sanitario n. 5".
Cioè, il secondo pediatra verrà assegnato per la Valle del Gran S. Bernardo, ma con possibilità di prendere in carico anche i bambini del Distretto n. 5.
"Il Presidente fa presente altresì che la popolazione in età pediatrica 0-6 anni, attualmente in carica ai medici di medicina generale del Distretto n. 4, dovrà essere trasferita al pediatra inserito nello stesso distretto in modo graduale, e comunque nell'arco di 3 mesi, in modo tale da poter autorizzare deroghe al massimale dei medici di medicina generale operanti nel distretto di cui trattasi. Il Presidente informa che l'Amministrazione regionale si farà carico di sensibilizzare le amministrazioni comunali, affinché si facciano carico di mettere a disposizione al pediatra l'ambulatorio a costo zero, fra virgolette. Il Comitato, dopo breve discussione, esprime all'unanimità parere favorevole per l'istituzione di due zone carenti nei Distretti socio-sanitari 4 e 5".
Nel momento in cui la Giunta regionale ha assunto la delibera, abbiamo precisato, proprio perché questa è chiaramente una forzatura rispetto alla legge, e la legge è regolamentata da un accordo collettivo per la disciplina dei rapporti di medicina specialisti pediatri di libera scelta, che è il DPR n. 613/96. Tale DPR è un residuo della normativa degli anni '70 molto corporativa, molto restrittiva, molto rigida, che detta nei minimi particolari le competenze dei pediatri di libera scelta rispetto agli altri, le possibilità di deroga che sono praticamente nulle o quasi, perché l'unico appiglio che il Comitato consultivo regionale ha avuto su mia proposta è quanto contenuto nel comma 9 dell'articolo 12, che elenca i compiti del Comitato consultivo - che sono quelli di approvare le graduatorie, eccetera - e dice inoltre:
"Il Comitato formula proposte ed esprime pareri sulla corretta applicazione delle norme del presente accordo anche su richiesta dei comitati ex articolo 11 - che è il comitato aziendale - per un corretto ricorso all'assistenza da parte degli assistiti anche - ed è questo il punto - in riferimento a problemi e a situazioni particolari locali che siano ad esso sottoposte dal Presidente o da almeno un terzo dei suoi componenti, ivi compresi il collegamento con i servizi di continuità assistenziale, di emergenza sanitaria territoriale, e l'assistenza programmata in servizi territoriali".
Facendoci forti di questo piccolo appiglio, nel punto dove parla di riferimento a problemi e situazioni particolari locali, ed è evidentemente un problema e una situazione particolare locale quella del Gran S. Bernardo che obbliga i bambini ad iscriversi presso i medici di medicina generale, ma vale soprattutto per le valli laterali in generale, direi per la Valtournenche e per la Valle di Gressoney in questo momento, abbiamo deliberato in deroga l'istituzione a carattere straordinario e transitorio - perché è una deroga, è una forzatura della legge che potrebbe essere contestata dal primo pediatra che fa domanda - per la durata di un anno di zone carenti nell'ambito dell'assistenza sanitaria.
Si potrebbe chiedere perché della durata di un anno e perché transitoria. Perché abbiamo voluto dire con chiarezza che, essendo data la possibilità al pediatra di prendere in carico anche i bambini di Aosta, pretendiamo che questi pediatri vadano nella Valle del Gran S. Bernardo e vogliamo metterli alla prova in un anno, per vedere se danno delle risposte esaustive e giuste ai genitori di quella valle, che continuamente si lamentano nei confronti dell'Assessorato e dell'USL per non aver dato loro la possibilità di iscrivere i bambini nell'elenco dei pediatri. Tant'è che l'allegato alla delibera dice che al fine di garantire la libertà di scelta del medico e assicurare un'assistenza pediatrica adeguata, l'USL istituisce due zone carenti a carattere straordinario e transitorio per la durata di un anno, salvo proroga - perché fra un anno quest'istituzione potrebbe essere prorogata e passare di fatto da tempo determinato a tempo indeterminato, ed è questo che non è stato forse ben compreso all'esterno, passerà cioè a tempo indeterminato se l'esperimento funziona bene - nei Distretti socio-sanitari 4 e 5.
Il pediatra assegnato alla zona carente individuata nel Distretto 5 avrà l'obbligo di apertura di ambulatorio nel Comune di Aosta; il pediatra assegnato alla zona carente individuata nel Distretto 4 avrà possibilità di accesso alle scelte del Distretto n. 5; il pediatra di cui al punto precedente avrà l'obbligo di apertura settimanale di ambulatorio in almeno 2 comuni del Distretto 4, preferibilmente in quelli di Valpelline e Etroubles, nonché di effettuare le visite domiciliari richieste dagli utenti nei Distretti socio-sanitari nn. 4 e 5. La mancata ottemperanza degli obblighi di cui ai punti precedenti da parte di tali medici pediatri comporta la revoca dell'incarico da parte dell'USL, ed è questo il punto forte della delibera di Giunta regionale, perché questo DPR non dà nessuna possibilità di revoca ai pediatri che non vanno a fare le visite domiciliari a Gignod, a Variney o a Saint-Oyen, non dà nessuna possibilità di revoca ai pediatri che non vanno a visitare i pazienti iscritti.
Con questa delibera di Giunta inseriamo questo principio di non poco conto, perché il problema è generale ed è distribuito su tutta la Valle d'Aosta, e farò un accenno dopo a quello che stiamo tentando di fare per risolvere il problema, tenendo presente che in tutta la Valle abbiamo 13 pediatri inseriti oggi rispetto ai 4 inseriti 6-7 anni fa, per cui un miglioramento c'è stato, ma abbiamo 13 pediatri rispetto a 100 medici di medicina generale. Pur essendo il numero delle nascite ovviamente diverso, il rapporto ottimale dovrebbe essere di 18 pediatri, per cui mancano 5 pediatri per coprire tutto il territorio della Valle d'Aosta.
La difficoltà è distribuire questi pediatri nelle zone carenti, perché queste sono già state istituite in deroga accorpando i distretti, ma pur accorpando i distretti il numero stretto previsto da questo DPR è tale da non permetterci di dare una regolamentazione corretta.
Stiamo lavorando in sede di accordo integrativo regionale con i medici pediatri per ridiscutere il tutto e per istituire il medico di macrodistretto. Sapete che i macrodistretti sono 4; si istituirebbe un medico pediatra a livello di macrodistretto, ed è una scommessa anche questa, perché immaginatevi il macrodistretto della bassa Valle che va da Montjovet a Pont-Saint-Martin, Val di Gressoney, la vallata di Champorcher e la Valle d'Ayas, immaginatevi un pediatra che viene inserito in un macrodistretto e che deve coprire la visita domiciliare da Montjovet a Gressoney.
È una scommessa che stiamo facendo, ma è una scommessa che sembra essere accolta dai pediatri - con cui ho una dialettica molto vivace, come state notando in questo momento, dialettica molto vivace che si materializza anche nel quantum pecuniario, per essere chiari - e che vorrebbe istituire in deroga a tutti i massimali questa figura, in modo che faccia da jolly e vada a coprire le esigenze delle vallate laterali.
Stiamo lavorando per definire zone disagiate e zone disagiatissime le vallate laterali, in modo da retribuire giustamente lo sforzo che i pediatri devono fare per andare ad assistere questi pochi bambini che nascono, perché il problema grosso che sta alla base di tutto questo è che in tutta la Valle d'Aosta nascono circa 900-950 bambini all'anno, che significherebbe un rapporto ottimale di un pediatra all'anno per tutto il territorio della Valle d'Aosta.
Il problema è grosso, non è semplice, ma siamo sulla buona strada. Abbiamo già fatto dei passi, la risposta totale non c'è ancora; là dove, come nella vallata del Gran S. Bernardo, c'è una soddisfazione delle famiglie perché vengono assistite bene dai medici di medicina generale ma c'è insoddisfazione da parte delle stesse famiglie perché giustamente, come rivendicano i pediatri in concorrenza con i loro colleghi di medicina generale, loro sono specialisti, hanno fatto cinque anni di specializzazione dopo la laurea, per cui conoscono meglio dei medici di medicina generale le patologie dei bambini, se questo è vero, come è vero, dobbiamo tentare di coprire il territorio della Valle d'Aosta con i medici specialisti ma dobbiamo anche pretendere da loro il rispetto delle regole. E ripeto in Consiglio regionale quanto già affermato in altre sedi, non è ammissibile che si prenda il buono e ci si dimentica dei sacrifici, non è ammissibile che io, pediatra, mi assuma la quota capitaria della zona di Aosta e segua tutti i bambini di quella zona, ma poi quando devo fare la visita domiciliare a Variney comincio a pormi i problema se la strada è praticabile o non è praticabile.
I bambini della Valle d'Aosta hanno tutti gli stessi diritti, che vivano a Saint-Oyen o che vivano ad Aosta, e questo deve essere chiaro! Noi dobbiamo lavorare per garantire questi diritti in una logica di territorializzazione dei servizi, che è uno dei punti forti di questa maggioranza regionale.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Comé.
Comé (Aut) Accolgo la risposta dell'Assessore, però devo sottolineare alcune preoccupazioni nelle dichiarazioni da lui fatte.
La prima parte della risposta dell'Assessore si basava sull'impossibilità di trovare delle soluzioni, richiamando un accordo collettivo nazionale, mentre la parte finale della risposta dell'Assessore parla dell'accordo integrativo regionale e mi pare di capire che è da pochi giorni che si è iniziato ad avere dei confronti con le parti.
Se queste difficoltà oggi ci sono è perché in Valle, unica regione d'Italia, non si è arrivati ad approvare un accordo integrativo regionale in tempo. Siamo ormai a un accordo collettivo nazionale che è già superato, e non abbiamo ancora approvato l'accordo integrativo regionale.
Certo che se noi, che ci spingiamo su un discorso di autonomia totale, manteniamo l'accordo nazionale, che forse ci serve per additare le difficoltà di trovare delle soluzioni basandosi sul fatto che a livello nazionale c'è questo accordo che è un impedimento, dobbiamo purtroppo constatare che oggi non abbiamo ancora un accordo integrativo regionale. Mi preoccupa il fatto che l'Assessore dica che questa è una scommessa che stiamo facendo, che è un tentativo di verificare se poi questi pediatri andranno a fare le visite sul territorio; mi preoccupa perché ci sono ancora oggi - i numeri mi pare li abbia dati l'Assessore sul giornale - 5.700 bambini che non sono ancora seguiti da un medico specialista. E mi pare che da parte dei pediatri, visto che l'Assessore parlava di vivacità negli scambi anche attraverso i giornali, non ci sia stata mai la non volontà di fare un servizio sul territorio, ma è chiaro che c'era, attraverso un accordo regionale - ripeto - la possibilità di individuare dei territori di particolare disagio, su cui andare a discutere un accordo.
Fra l'altro, i pediatri avevano sollevato anche tutta un'altra serie di problemi, da non sottovalutare.
Uno dei primi problemi era la scarsa diffusione delle vaccinazioni raccomandate nella popolazione infantile della Valle d'Aosta; questo ritengo sia un punto importante verso il quale i politici, noi qui oggi siamo tenuti ad avere un'attenta visione.