Oggetto del Consiglio n. 179 del 11 novembre 1998 - Resoconto
SÉANCE DU 11 NOVEMBRE 1998 (MATIN)
OGGETTO N. 179/XI Richiesta di informazioni sull'occupazione delle scuole superiori. (Interrogazione)
Interrogazione Preso atto che si è conclusa la fase della protesta studentesca e della occupazione delle scuole;
Considerato che è importante operare per garantire un clima di confronto e di dialogo tra le diverse componenti scolastiche, a tutti i livelli;
Avendo appreso che sono pervenute ai Capi d'Istituto delle scuole medie superiori richieste di informazione circa l'occupazione delle scuole.
I sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
L'assessore competente per conoscere:
1) quali informazioni sono state chieste;
2) se è vero che si è palesato il rischio che, in seguito all'occupazione delle scuole, non sarebbe stato garantito il numero di 200 giorni di effettive lezioni, come richiesto dal calendario scolastico;
3) se è vero che alcune scuole, in seguito a tali richieste, hanno modificato il calendario delle loro iniziative.
F.to: Squarzino Secondina - Curtaz
Président La parole à l'Assesseur à l'éducation et à la culture, Pastoret.
Pastoret (UV) Pour ce qui est de cette question je voudrais avant tout rappeler qu'elle concerne une matière qui est du ressort de la Surintendance aux études, qui est tenue d'exercer un contrôle suivi des établissements scolaires. En effet le Surintendant aux études a accompli à plein titre son devoir, en donnant suite à une procédure déjà suivie et pas seulement ici au Val d'Aoste, sur requête du Ministère, qui a demandé aux Proviseurs et aux Surintendants du Val d'Aoste des informations journalières, ponctuelles au sujet des manifestations généralisées qui se sont tenues.
Ces informations ont donc été demandées de la part des Surintendants aux études aux Chefs des établissements scolaires des écoles secondaires, sur la base des fonctions institutionnelles remplies par le Surintendant lui-même, qui par une note du 19 octobre 1998 a demandé, comme il était de son devoir, des informations aux Proviseurs.
Les Proviseurs ont été invités à informer de manière synthétique et complète la Surintendance du comportement des élèves et des modalités à adopter. Les questions étaient très simples; elles ne remplissaient pas le rôle, comme on pourrait l'entendre, d'un contrôle policier vis-à-vis de ces activités.
Il a été demandé: la relève des présences, la justification des absences, les sorties des élèves de l'établissement pendant les heures de cours, combien de fois, et en quelle occasion ; les activités réalisées par les professeurs, les heures supplémentaires du personnel non enseignant, les éventuels dommages causés aux meubles et aux bâtiments et les modalités d'emploi des équipements des établissements mêmes (téléphone, fax, photocopieur, et cetera).
De plus, il a été demandé aux Proviseurs d'informer la Surintendance des mesures que les Conseils d'établissement ont prises, ou se proposent de prendre, en matière d'adaptation du calendrier scolaire, et cela aux termes de l'article 74 du décret législatif 297/94, qui donne la possibilité aux conseils mêmes de pourvoir à l'adaptation des calendriers scolaires suite à des événements extraordinaires, chose qui avait déjà été réaffirmée par une note précédente du 18 mai 1998 de la part du Surintendant aux études, qui précisait que: "Nell'esercizio dei poteri di autonomia e nel rispetto delle disposizioni contenute nel contratto collettivo nazionale del comparto scuola, i Consigli di circolo e di istituto, sulla base della programmazione didattica deliberata dal Collegio dei docenti ed in coerenza con i piani di studio disciplinari e interdisciplinari possono procedere ad opportuni adattamenti del calendario scolastico, fermo restando l'esigenza di assicurare 200 giorni effettivi di lezione e di rispetto della normativa vigente per la validità dell'anno scolastico".
Cela c'est ce qui a été demandé de la part du Surintendant.
Quant à la dernière partie de la question: "se è vero che alcune scuole, in seguito a tali richieste, hanno modificato il calendario delle loro iniziative", tout en précisant que les décisions prises par les Conseils d'établissement concernant le calendrier scolaire ne sont pas soumises au contrôle du Bureau scolaire, on a quand même demandé des informations à ce sujet, suites aux comptes rendus qu'on avait demandés, et qui nous sont parvenus il y a trois jours, aucune délibération a été prise en modifiant ce qui avait été établi pour ce qui est du calendrier scolaire délibéré par les Conseils d'établissement.
Président La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU) Grazie, Assessore. Apro solo una parentesi: è strano come a seconda delle situazioni ciascuno di noi si richiama a leggi nazionali oppure all'autonomia. Chiusa la parentesi.
Rispetto alle richieste fatte dal Sovrintendente, è giusto quello che ha detto l'Assessore, cioè che era caratteristica della sua funzione ispettiva verificare come si sono svolte le manifestazioni e avere una relazione sulla situazione che si è creata nelle scuole.
Quello che invece mi ha sollecitato a porre la seconda domanda, è proprio la richiesta fatta sul riferimento all'articolo 74 del decreto n. 297, perché? Perché in quel decreto si dice con molta chiarezza che sono assegnati 200 giorni per lo svolgimento delle elezioni. Solo in caso di gravi eventi se, non si è potuto assicurare ai ragazzi le lezioni, ogni scuola provvede a ripensare al proprio calendario, togliendo eventualmente delle attività che non sono strettamente di lezione. Ma qui - ed è questo quello non condivido della sua risposta, Assessore - non siamo in questa situazione! Durante la manifestazione le scuole sono sempre state aperte, nessuna scuola è stata chiusa. È sempre stata data la possibilità ai ragazzi di fare lezione, i docenti erano presenti in classe; chi voleva far lezione faceva lezione…
(interruzione dell'Assessore Pastoret, fuori microfono)
… è sempre stata data ai ragazzi la possibilità di fare lezione. Allora la domanda che è stata posta prefigura effettivamente un'ipotesi, quella che, in seguito alle manifestazioni nelle scuole, i ragazzi non potevano più raggiungere i 200 giorni di lezione. Attenzione, non sono 200 giorni individuali di lezione, perché se un ragazzo sta assente per malattia o per qualunque altro avvenimento, l'anno scolastico è ugualmente assicurato. Se anche l'85-90 percento degli alunni sono colpiti da un'epidemia e stanno a casa, ma la scuola è aperta, l'anno è ugualmente assicurato. Cioè qui quello che mi sembra sia stato sollevato come dubbio è che i Consigli d'istituto dovevano verificare se nel loro istituto erano garantiti 200 giorni di scuola. Ma certo che sono garantiti, perché la scuola era aperta.
Questa domanda non doveva nemmeno essere posta, perché nessuna scuola è stata chiusa. Cioè, è quest'interpretazione dell'articolo 74, quest'interpretazione proprio rispetto ai 200 giorni che secondo me non è condivisibile, tant'è vero che so per certo di una scuola che ha preso una decisione: ha tolto addirittura il periodo del recupero. Quindi addirittura una scuola si è attivata per cambiare il proprio calendario e non lo avrebbe fatto se non fosse arrivata la richiesta specifica.
In questo senso voglio dire che con questa richiesta specifica si è fatta intravedere una possibilità che non era reale. Solo questo, Assessore.