Oggetto del Consiglio n. 180 del 11 novembre 1998 - Resoconto
SÉANCE DU 11 NOVEMBRE 1998 (MATIN)
OGGETTO N. 180/XI Iniziative in vista dell'introduzione della moneta unica europea. (Interrogazione)
Interrogazione Premesso
che dal 1° gennaio 1999 si entrerà nella cosiddetta fase transitoria di unione economica e monetaria europea, quando saranno fissati i tassi di conversione tra l'euro e le monete nazionali;
che nel settembre del 1996 è stato istituito un Comitato di indirizzo strategico per l'Euro (detto Comitato Euro), con il compito di coordinare le iniziative connesse con l'introduzione della moneta unica europea nel sistema economico e nell'ordinamento giuridico italiani;
che sono stati altresì istituiti organismi periferici, quali strutture locali funzionalmente collegate al Comitato Euro, al fine di affrontare efficacemente le diverse problematiche connesse all'introduzione della moneta unica europea;
tutto ciò premesso i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l'Assessore regionale alle finanze per conoscere
1. se la Regione Valle d'Aosta ha provveduto a istituire un proprio organismo di raccordo con il Comitato Euro;
2. se la Regione ha predisposto il necessario programma operativo di attuazione e ha adempiuto alle precise direttive fissate dalle disposizioni in materia;
3. quali sono, ad oggi, i risultati concretamente raggiunti e quali invece le problematiche ancora irrisolte.
F.to: Tibaldi - Frassy - Lattanzi
Président La parole à l'Assesseur au budget, aux finances et à la programmation, Agnesod.
Agnesod (UV) Rispondendo al primo quesito posto dagli interroganti, confermo che nella Regione Valle d'Aosta è stato istituito con decreto del Presidente della Giunta regionale un Comitato regionale per l'Euro.
Tale comitato, di cui fanno parte rappresentanti delle amministrazioni pubbliche, del terziario, dei settori produttivi e dei consumatori, si è insediato il 29 aprile scorso e ha espresso nel proprio seno un Comitato esecutivo.
Il Comitato Euro per la Valle d'Aosta opera quale organismo di stimolo e di coordinamento e d'informazione in materia di Euro, attuata sul territorio regionale, e di monitoraggio del grado di preparazione degli operatori in relazione alle varie fasi di attuazione del sistema unico monetario. Questo evidentemente in stretto raccordo con il Comitato Euro nazionale.
Nella seduta del 28 agosto il Comitato ha approvato un piano delle iniziative d'informazione sul territorio della regione relativo ai primi mesi della fase transitoria dell'introduzione della moneta Euro, gennaio-maggio 1999. Tale piano prevede oltre al coordinamento delle iniziative in materia, proposte liberamente e realizzate nei vari settori economici interessati - alcune già sono in fase di realizzazione da parte del sistema bancario, per esempio, e dell'Associazione dei commercianti - alcune azioni d'informazione da realizzarsi in concomitanza con la prossima fiera di S. Orso e iniziative di formazione nel settore della scuola, considerata veicolo ideale di formazione e informazione delle famiglie di consumatori.
Il raccordo fra la Regione in quanto ente e il Comitato Euro è assicurato dalla presenza in quell'organismo di numerosi funzionari regionali di diversi assessorati: istruzione, industria, finanze, oltre che dal Presidente della Giunta regionale che presiede il Comitato stesso.
La Regione sta operando in due direzioni: da un lato sull'individuazione e soluzione alle problematiche di natura più strettamente contabile in vista della fase B, gennaio 1999-dicembre 2001, che vede impegnati i funzionari della Direzione del bilancio e della Direzione del sistema informativo con l'obiettivo di predisporre le procedure atte ad assicurare, a richiesta dei cittadini, pagamenti e versamenti in Euro sin dal 1° gennaio del prossimo anno; dall'altro, sul versante giuridico-amministrativo - per il quale le scadenze sono meno imminenti - mediante l'esame per ora in pochi ambiti ma che entro la fine dell'anno coinvolgerà tutti i settori dell'Amministrazione, dell'impatto dell'Euro sulla legislazione regionale, sui procedimenti amministrativi e sulle comunicazioni con i cittadini.
Président La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (FI) Colgo nella risposta dell'Assessore Agnesod un eccesso di sintesi, sebbene siamo a 50 giorni dall'entrata in vigore della fase B, che è una fase transitoria ma che è comunque una fase di durata triennale particolarmente importante, perché verranno fissati il 31 dicembre di quest'anno irrevocabilmente i tassi di conversione tra l'Euro moneta e le monete nazionali, mentre entro il 31 dicembre avrebbero dovuto essere posti in essere determinati adempimenti che sono stati fissati tassativamente da una normativa nazionale, che è maturata in questi ultimi due anni e che ha recepito una serie di accordi e di direttive che sono state prese a livello europeo.
Innanzitutto ho appreso oggi - e direi che bisogna ringraziare quest'interrogazione - che è stato costituito anche in Valle un Comitato di carattere regionale che si raccorda con il Comitato Euro. Se la funzione di questo Comitato è quella di dover studiare e stemperare le problematiche connesse all'introduzione dell'Euro nelle pubbliche amministrazioni e divulgare a livello adeguato le informazioni necessarie affinché gli operatori economici si rapportino in maniera ottimale con queste pubbliche amministrazioni, non mi pare che in Valle d'Aosta ci sia stata una particolare risonanza dell'attività che avrebbe dovuto essere posta in essere da questo Comitato regionale.
Per quanto riguarda poi il programma operativo di attuazione, anche qui non è che sia stata data conoscenza adeguata di quello che è stato fatto. Il programma operativo di attuazione deve appunto tenere conto di un problema fondamentale, che dicevo, e cioè che nei rapporti economici con le pubbliche amministrazioni dal 1° gennaio gli operatori economici potranno chiedere che le transazioni finanziarie vengano effettuate in Euro, solamente per transazioni che non comportano gli spostamenti di contanti, perché l'Euro moneta non esiste ancora a livello di contante dal 1° gennaio 1999.
Tornando al piano d'informazione, mi sembra tardivo arrivare a fine gennaio, in concomitanza con la fiera di S. Orso, cioè dopo 30 giorni dall'entrata in vigore di questa fase B, di questa fase transitoria, a divulgare determinate informazioni. È vero che è un momento di affollamento particolare, è un momento in cui c'è un'attenzione e una densità particolare in Valle d'Aosta, però è altrettanto vero che - come l'Assessore ben saprà - anche una direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1997 fissava dei termini, non voglio dire perentori, ma quanto meno precisi, per cui entro tre mesi le pubbliche amministrazioni avrebbero dovuto predisporre dalla data di pubblicazione, e cioè se la data di pubblicazione era il 3 giugno 1997 entro l'autunno del 1997 questo programma operativo di attuazione.
Sulla base delle risposte dell'Assessore sappiamo invece che il piano d'informazione - l'Assessore non ha parlato di programma di attuazione ma di piano di informazione a livello regionale, non so se ci sia una coincidenza o se sia una denominazione diversa oppure se siano funzioni di un organismo diverso rispetto a quello previsto dalla legge - è stato solamente predisposto il 28 agosto 1998, quindi con un anno di ritardo rispetto ai tempi previsti. Mi pare che l'Assessore stia convenendo con quest'osservazione che sto facendo, tenendo presente che siamo solo a 50 giorni dall'entrata in vigore di questa fase B, che è una fase comunque importante, anche alla luce di quelle che sono state le questioni emerse nel corso di un convegno che si è effettuato recentemente a Roma e al quale ho avuto il piacere di partecipare insieme al collega Frassy. Ci sono numerose problematiche che stanno emergendo proprio a livello di armonizzazione di un sistema monetario, finanziario, economico e soprattutto contabile, che è stato istituito e perfezionato con la moneta nazionale, nel nostro caso la lira, e che ci sono invece situazioni completamente differenti che si verificheranno a partire dal 1° gennaio 1999. Allora questo coordinamento è stato fatto, non è stato fatto... la risposta, ripeto, mi sembra che sia eccessivamente sintetica.
Chiederei all'Assessore di avere maggiori ragguagli per quanto riguarda questo Comitato regionale, da chi è composto, da chi è presieduto, perché teoricamente sappiamo che l'articolazione a livello territoriale era stata fondata su base provinciale, si parla di comitati provinciali.
Sappiamo anche che la provincia in Valle d'Aosta è stata soppressa già tempo fa, ma che la legge prevedeva che le amministrazioni regionali comunque svolgessero un ruolo particolare. Mi chiedo come abbia fatto la Valle d'Aosta a rapportarsi in assenza di un Comitato provinciale.
Quindi sarebbe opportuno sapere questo Comitato regionale come si compone, da chi è presieduto, sappiamo che si è insediato il 29 aprile scorso e anche questa è una conferma della tardività dell'applicazione da parte della Regione di direttive che sono state recepite a livello nazionale già dall'anno scorso, e quindi avere qualche dato in più relativamente a questo problema. Riservandoci di avere ulteriori delucidazioni, approfondiremo con altre iniziative similari il problema.