Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 28 del 15 luglio 1998 - Resoconto

SEANCE DU 15 JUILLET 1998 (MATIN)

OGGETTO N. 28/XI Situazione dei vari presidi ospedalieri in materia di sicurezza. (Interpellanza)

Interpellanza Premesso che:

- la locale U.S.L. con delibera del dicembre 1996, ottemperando agli obblighi del D.Lgs. 626/94, approvava il documento di valutazione rischi del presidio ospedaliero regionale;

- nell'ambito della complessa analisi sulla situazione di rischio e dei conseguenti provvedimenti da adottare particolare attenzione era dedicata al rischio d'incendio;

- tra le priorità d'intervento si indicava l'esigenza di "ripristinare l'efficienza dell'impianto di rilevazione fumi e segnalazioni incendi, attualmente totalmente inaffidabile, individuando gli addetti alla manutenzione..."

Rilevato che:

- l'incendio recentemente divampato nelle cucine del Beauregard avrebbe potuto avere disastrose conseguenze sull'incolumità del personale e dei degenti;

- dai primi accertamenti sarebbero emerse gravi lacune ed omissioni nelle misure di sicurezza;

tutto ciò premesso i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

il Presidente della Giunta e l'Assessore alla Sanità per sapere:

1) se siano stati effettuati i lavori di adeguamento prescritti nel documento di valutazione rischi, con particolare riferimento alla prevenzione incendi;

2) se l'incendio delle cucine del Beauregard sia riconducibile alle carenze nelle norme di sicurezza;

3) quale è la situazione complessiva in materia di sicurezza dei vari presidi rispetto allo stato dei luoghi rilevato nel 1996;

4) quali provvedimenti l'Assessore intende adottare al fine di garantire la sicurezza delle strutture sanitarie.

F.to: Frassy - Tibaldi - Lattanzi

Président La parole au Conseiller Frassy.

Frassy (FI) Verso la fine di maggio una notizia, peraltro con poco rilievo, nonostante quello che noi riteniamo essere invece un problema significativo, venne data da alcuni organi di stampa e riguardava un incendio che era scoppiato all'interno delle cucine dell'Ospedale di Beauregard.

È vero che in quel periodo erano altri gli incendi che più attiravano l'attenzione dei "mass media": era l'incendio finale della campagna elettorale; però, è curioso che questo tipo di fatto, sicuramente significativo ed aggiungo io preoccupante - spiegherò poi perché - ha avuto un'evidenza di stampa ritardata, forse perché il fatto è avvenuto di venerdì, sino a martedì sera gli organi locali - con l'eccezione di un settimanale che esce il lunedì - non ne avevano data notizia, mentre altre notizie di incendi di minore portata e di ordinaria, purtroppo, quotidianità, come gli incendi dei cassonetti della nettezza urbana, sono oggetto molte volte di notizie, di dichiarazioni e di considerazioni anche politiche.

È evidente che la notizia del cassonetto, che tutte le notti brucia per un atto vandalico, rispetto alle cucine dell'Ospedale Beauregard che prendono fuoco, con quelle che potevano essere le conseguenze successive, meritava una maggior evidenza di stampa anche se ci rendiamo conto che sicuramente non fa mai piacere divulgare certe notizie. In una realtà democratica le notizie belle o brutte, nel momento in cui si concretizzano, dovrebbero essere oggetto di divulgazione, soprattutto se sono notizie che riguardano una situazione che ha un pubblico interesse come sicuramente è in questo caso. Quindi già le tempestiche con cui sono uscite queste notizie ci hanno destato alcune perplessità.

Sicuramente siamo stati molto più fortunati di quanto non siano stati i cittadini milanesi per il rogo della camera iperbarica dell'Ospedale Galeazzi di Milano, dove ben 11 persone sono decedute. Da alcune notizie di stampa, perché altre notizie non ci sono state, sembra di poter ribadire in quest'aula che siamo stati veramente fortunati perché una diversa combinazione di casualità avrebbe potuto determinare anche pesanti conseguenze nei confronti non solo del personale sanitario e parasanitario, ma anche dei degenti ricoverati al Beauregard.

Le conseguenze comunque da un punto di vista pratico ed immediato di quel rogo sono state significative perché sempre a mezzo stampa abbiamo appreso che tutto il sistema di confezionamento dei pasti dei presidi ospedalieri regionali che è accentrato in Beauregard è andato in tilt per un paio di giorni con l'esigenza di far affluire questi pasti da altre cucine.

Vorremmo sapere innanzitutto quali sono le cause che hanno determinato un fatto che riteniamo grave nonostante la minimizzazione fatta dagli organi di informazione in quanto era un fatto annunciato. Il decreto legislativo n. 626/94 - che obbliga il pubblico e il privato ad adeguarsi alle norme in materia di sicurezza - era stato oggetto di valutazione anche da parte della nostra USL e la cosa più sorprendente è che si diceva, in proposito a quello che era il rischio di incendio, che era necessario ripristinare l'efficienza dell'impianto di rilevazione fumi e segnalazione incendi attualmente totalmente inaffidabile individuando tra l'altro gli addetti alla manutenzione.

Questo a onor del vero risultava in quel documento che riguardava il Presidio ospedaliero di viale Ginevra. Io non so, perché non ho ancora ricevuto la documentazione che avevo chiesto, ma ne chiedo notizia all'Assessore, se poi anche per gli altri presidi ospedalieri siano state fatte le verifiche necessarie e soprattutto se siano stati effettuati gli interventi che era necessario mettere in atto per ottemperare non solo alla norma di legge, ma per garantire la sicurezza dei luoghi e di coloro che per motivi professionali o per motivi di salute frequentano i luoghi stessi.

Gradiremmo sapere qual è la situazione complessiva dei presidi ospedalieri e sapere anche se sono stati adottati soprattutto dei provvedimenti successivamente all'incendio che si è sviluppato nelle cucine del Beauregard e sapere anche se vi sono state delle inchieste amministrative dell'USL o della stessa Amministrazione regionale, se comunque sono state aperte altre inchieste e, in caso affermativo, quali siano, se vi siano, le risultanze di queste inchieste.

Président La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Vicquéry.

Vicquéry (UV) L'interpellation de M. Frassy et de ses collègues me permet de faire le point en ce qui concerne le grand effort que l'Administration régionale est en train de faire, par rapport à l'application de la loi n° 626/94 dans le milieu socio-sanitaire qui, comme tout le monde le sait, est de plus en plus au centre de l'attention des médias italiens suite aux graves événements qui se sont vérifiés dans certains hôpitaux.

Puisque la responsabilité d'après la loi revient directement à la Direction générale de l'U.S.L., je vous donne lecture de la réponse que M. Bragonzi m'a envoyée il y a quelques jours:

"In riferimento all'interpellanza consiliare di cui all'oggetto si comunica quanto segue.

Il documento di valutazione dei rischi del Presidio ospedaliero regionale, predisposto ai sensi del d.lgs. n. 626/94, approvato con deliberazione del Direttore generale dell'USL in data 31 dicembre 1996, nella parte relativa al rischio incendio, evidenziava i seguenti aspetti generali relativi: a) alla carenza di protezione passiva, presenza di impianto di rilevazione incendio non efficiente, necessità di completare gli interventi di compartimentazione REI dei reparti e delle aree ospedaliere secondo quanto disposto dal progetto allegato al nullaosta provvisorio presentato nell'anno 1994 al comando provinciale dei VV.FF. e approvato il 9 maggio 1995, carenze di via di fuga dei piani alti dal volume ospedaliero; b) alla carenza di protezione attiva, carenza nel numero e nella classificazione degli estintori portatili e carrellati, mancanza di interventi manutentivi all'impianto di alimentazione e alle cassette idranti presenti nei reparti, mancanza di portata d'acqua necessaria all'erogazione contemporanea delle bocche antincendio.

Per l'adeguamento delle strutture ospedaliere regionali è stata disposta una ripartizione dei fondi, ex articolo 20 della legge statale n. 67/88, per complessivi 6 miliardi, che sono gestiti direttamente dall'Amministrazione regionale. Questo fondo è stato speso solo in parte poiché la somma finanziata viene ripartita all'interno dei singoli lotti di intervento di ristrutturazione in programma. Tale gestione è in corso di riconsiderazione perché comporta un'eccessiva lentezza nella realizzazione degli interventi necessari.

Per quanto riguarda la protezione passiva, durante il 1997 e nella prima parte dell'anno in corso, sono comunque attivate le seguenti iniziative: a) affidamento in appalto di gestione esterna a far data dal mese di maggio 1998 del servizio di manutenzione dell'intero impianto di rilevazione fumi, il contratto prevede il monitoraggio settimanale dell'impianto, la compilazione dei registri di verifica, gli interventi di prova, verifica e sostituzione di parti di impianto ed è finalizzato al mantenimento in efficienza del sistema di monitoraggio interno; b) gli interventi di compartimentazione, previsti dal progetto approvato con nulla osta provvisorio, sono stati realizzati per le parti ristrutturate recentemente quali: reparti di degenza di neurologia e medicina donne, servizi di riabilitazione, rianimazione, farmacia, pronto soccorso e medicina di emergenza; sono in corso di completamento i lavori di compartimentazione del blocco operatorio con l'utilizzo di fondo di manutenzione straordinaria del bilancio 1997 dell'azienda USL; nel corso della realizzazione del secondo intervento di ristrutturazione sono previsti la compartimentazione per i reparti di gastroenterologia, oncologia, ortopedia, traumatologia e dialisi; le compartimentazioni mancanti sono tutte in fase di previsione di progettualità; c) scale di sicurezza e via di fuga: nel corso dei lavori di ristrutturazione del servizio di riabilitazione è stata realizzata una scala di sicurezza esterna, che garantisce la via di fuga di tutta l'ala nord del fabbricato ex Mauriziano; in vista dell'imminente inizio dei lavori relativi al secondo intervento di ristrutturazione, è stato richiesto al responsabile del procedimento nominato dall'Assessorato ai lavori pubblici di garantire la priorità nell'esecuzione della scala di sicurezza, da realizzarsi nell'ala nord-est del fabbricato ex Mauriziano, che verrà probabilmente posizionata entro il 1998, manca la scala di sicurezza per l'ala sud-est; il Presidio ospedaliero di Beauregard di recente costruzione non presenta le sopradescritte problematiche rispetto alle vie di fuga.

Per quanto riguarda la protezione attiva, sono state attivate le seguenti iniziative: a) è stata affidata da circa 10 anni in gestione di appalto esterno la manutenzione semestrale degli estintori portatili; l'affidamento in appalto prevedeva nella prima fase una ridistribuzione con noleggio di estintori nel numero necessario e nella qualità prevista dalla legge in vigore; oggi, a seguito dell'entrata in vigore della normativa dettata dal D.M. 1998 che all'allegato V definisce le caratteristiche e il tipo di estintore da utilizzare con riferimento alla superficie e alla tipologia di rischio, è in fase di studio, attraverso la costituzione di uno specifico gruppo di lavoro, l'adeguamento operativo che dovrà essere reso applicativo entro il 7 ottobre p.v., data di entrata in vigore del nuovo regolamento; b) durante il 1997 numerose e costanti sono state le opere di manutenzione ordinaria all'impianto antincendio con sostituzione di lance e manicotti antincendio, verifica del funzionamento e sostituzione della rubinetteria, delle cassette esistenti negli edifici ospedalieri; c) è stato realizzato e collaudato nel mese di giugno del corrente anno il nuovo anello orizzontale antincendio in viale Ginevra, esterno; tale opera, finanziata con fondi attribuiti all'USL in conto capitale, ha dotato l'Ospedale regionale di un nuovo gruppo di pressurizzazione della rete che, alimentata da tre serbatoi di accumulo, garantisce l'alimentazione e la distribuzione a 7 punti di utilizzo per l'attacco di autopompa e bocche antincendio, ognuna con raggio di azione di 30 metri e 20 metri di colonna d'acqua.

Per quanto riguarda il punto 2 dell'interpellanza, si fa rilevare che il principio di incendio è stato provocato dalla ditta aggiudicatrice di un appalto dell'USL per la sostituzione di due pentole durante la fase di operazioni per lo smontaggio della pentola da sostituire.

La ditta sopracitata ha infatti spostato, senza prima intercettare e sconnettere gli impianti elettrico, idrico e l'alimentazione del gas, una delle due pentole di circa 15 cm, provocando la rottura di un filetto della tubazione rigida in acciaio zincato da alimentazione del gas, alla quale la pentola medesima è rigidamente collegata. Dalla frattura della tubazione il metano è fuoriuscito e si è incendiato appena a contatto con le giacenti apparecchiature di cucina che erano accese.

È necessario precisare che se non ci sono state ulteriori e più gravi conseguenze è dovuto al fatto che sono entrati in funzione immediatamente i sistemi di protezione: rilevatore fuga di gas ed elettrovalvole sulla tubazione di alimentazione principale del gas e che la mancata presenza di estintori nell'area di lavoro è stata determinata esclusivamente da un non corretto utilizzo e posizionamento da parte del personale della dotazione di estintori mobili presenti in cucina che attualmente sono stati ricollocati in modo ottimale.

Si comunica inoltre che, ai fini di ottemperare gli adempimenti previsti dal d.lgs. n. 626, quest'azienda ha provveduto a costituire, con specifico atto deliberativo adottato nell'autunno dell'anno 1996, un apposito comitato presieduto dal Direttore sanitario e costituito da esperti in merito a tutti i rischi che devono essere valutati, con personale dipendente integrato da consulenti esterni per quanto riguarda i rischi strutturali, impiantistici e incendio, nonché dall'esperto qualificato, dal medico competente e dal medico autorizzato. Il Comitato si riunisce con cadenza mensile e sta attualmente valutando il piano di intervento urgente a seguito del documento di valutazione dei rischi, approvato nel dicembre 1996 e da ultimare entro l'anno in corso.

Si precisa infine che, a seguito dell'emanazione del nuovo decreto ministeriale del marzo 1998, è stato costituito un sottocomitato specificatamente dedicato alla problematica della protezione antincendio che sta predisponendo piani di intervento per i problemi relativi alla sicurezza attiva e alla sicurezza passiva, ma soprattutto per l'organizzazione di un controllo sistematico dell'operatività dei sistemi e per la formazione e l'educazione del personale dipendente".

Voilà la réponse du Directeur général de l'USL. Pour répondre à la quatrième question de l'interpellation, qui me concerne directement, je dois dire que l'Administration régionale intervient en trois façons par rapport aux problèmes signalés.

Dans le budget pour les trois ans nous avons 4,5 milliards pour ce qui concerne les interventions contre les incendies, 3 milliards pour ce qui concerne l'implantation technologique, 9,7 milliards pour les centrales technologiques de l'Hôpital de rue de Genève et en plus nous avons transféré à l'USL 3,9 milliards, dont 1 milliard pour l'implantation de la cogénération à l'Hôpital du Beauregard, 1 milliard pour le réaménagement de la radiologie et 1 milliard pour la réanimation.

En plus nous allons financer directement l'USL pour les entretiens extraordinaires pour 2 milliards chaque année pour les implantations technologiques et aussi 3 milliards pour l'achat d'appareils sanitaires donc, on peut dire tranquillement que nous sommes à même de donner une réponse affirmative pour ce qui est de l'engagement de l'Administration régionale.

Toute la problématique de la loi n° 626 est une problématique très délicate et aujourd'hui encore un fonctionnaire et un responsable technique appartenant à l'Administration régionale participent aux réunions d'un comité paritaire interrégional qui est en train de suivre attentivement toute l'application dans les administrations publiques de la loi n° 626 du 1994.

Président La parole au Conseiller Frassy.

Frassy (FI) È difficile dirsi soddisfatti delle risposte soprattutto per quanto riguarda i contenuti delle stesse.

Intanto, il tipo di risposta che mi ha dato l'Assessore alla sanità poteva essermi dato anche dall'Assessore alle finanze Agnesod. I soldi, mi ha detto, noi li abbiamo dati, di conseguenza se qualcosa non funziona il problema sta nella gestione; però, non possiamo non ricordare in quest'aula come la gestione dell'USL sia diretta emanazione di una scelta politica, nel senso che il Direttore generale sappiamo benissimo chi lo nomina, di conseguenza la nomina del Direttore generale deve garantire la contiguità fra il potere politico e il potere gestionale.

Ora, la lunga relazione del Direttore generale ci porta ad esprimere una rinnovata preoccupazione per quello che non è stato ancora fatto e ci porta a dire, fra l'altro, che proprio in quella relazione si evidenzia come probabilmente molti interventi ad oggi ancora non sarebbero in cantiere se non fosse accaduto quello che è accaduto. Mi sono annotato alcune cose, poi chiederò all'Assessore di avere copia della risposta del Direttore generale.

La gestione in appalto esterno della rilevazione fumi è del maggio 1998, l'incendio è del maggio 1998; l'anello antincendio nella sua nuova configurazione a norma è del giugno 1998, l'incendio è del maggio 1998....

(interruzione dell'Assessore Vicquéry, fuori microfono)

... sì, lo spunto dell'interpellanza è l'incendio del Beauregard, ma il problema riguarda la sanità e la sicurezza della sanità nei vari presidi perciò è evidente che c'è tutto un problema che vorremmo approfondire per capire come mai, nonostante che le risorse siano state messe a disposizione, il Direttore generale - e lo afferma nella risposta che l'Assessore ha letto - aveva delle difficoltà a spendere i 6 miliardi che mi sembra di ricordare fossero la somma a disposizione per adeguare e mettere a norma di sicurezza i vari presidi ospedalieri.

Ci sono poi altri dettagli che sarebbe opportuno chiarire. Non risulterebbe, perlomeno da quelle che sono state le testimonianze delle persone che lavoravano in quel luogo, che vi fossero gli estintori dislocati nella maniera in cui dovevano essere dislocati.

Non mi ha detto l'Assessore se ci sia stata o meno un'inchiesta da parte dell'USL piuttosto che dell'Assessorato stesso, noi la chiederemo però, proprio per avere un quadro più chiaro, anche perché poi rischiamo di andare in tecnicismi che possono essere interessanti sino a un certo punto nell'economia di un dibattito politico. Abbiamo evidenziato un problema, vorremmo anche capirne le cause per ovviare a nuovi problemi di questo tipo. Vorremmo che l'Assessore si impegnasse a portare nella V Commissione un approfondimento di questa materia con l'audizione delle persone che sono state direttamente coinvolte a livello operativo e a livello di responsabilità.

Ci sembra che questo sia un atto dovuto di informazione al Consiglio per un evento che fortunatamente non ha avuto conseguenze, ma sappiamo come eventi ben più banali possano avere conseguenze ben più gravi.

Noi abbiamo sollevato un problema politico e vorremmo approfondirlo nelle sue implicazioni tecniche da un punto di vista pragmatico, perciò chiediamo all'Assessore che con un atto di responsabilità non solo politica, ma amministrativa abbia la compiacenza di coinvolgere la Commissione su quello che riteniamo essere un fatto grave per quello che è successo e soprattutto per quello che bisognerà andare a fare per mettere a norma gli impianti stessi.