Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 3133 del 14 aprile 1998 - Resoconto

SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 15 APRILE 1998

OGGETTO N. 3133/X Disegno di legge: "Interventi regionali a favore del settore termale".

Articolo 1 (Finalità)

1. La Regione Autonoma Valle d'Aosta favorisce, nell'ambito delle proprie competenze, interventi atti a migliorare l'attività, l'organizzazione e la gestione delle terme di Saint-Vincent e Pré-Saint-Didier tramite l'ampliamento e la riqualificazione delle strutture termali ed annesse strutture alberghiere e di supporto unitariamente considerate quali complessi termali finalizzati alla cura e/o riabilitazione e/o promozione della salute.

Articolo 2 (Interventi finanziari)

1. Possono beneficiare degli interventi di cui all'articolo 4 i soggetti risultati vincitori di procedure ad evidenza pubblica promosse dai comuni interessati per le finalità di cui all'articolo 1. I beneficiari di detti interventi devono avere sede legale e fiscale in Valle d'Aosta.

2. Il Comune di Pré-Saint-Didier provvede, ai fini della presente legge, quale subconcessionario, secondo direttive della Giunta regionale emanate ai sensi della legge regionale 8 febbraio 1958, n. 1 (Norme procedurali per la ricerca e per la coltivazione e utilizzazione delle miniere in Valle d'Aosta).

Articolo 3 (Individuazione del concessionario)

1. I soggetti interessati possono presentare al Comune interessato offerte da realizzare in regime di concessione ai sensi dell'articolo 35 della legge regionale 20 giugno 1996, n. 12 (Legge regionale in materia di lavori pubblici) con risorse a carico degli stessi salvo quanto previsto all'articolo 4.

2. Le offerte sono costituite almeno:

a) da uno studio di inquadramento territoriale ed ambientale;

b) da una progettazione preliminare;

c) da un piano economico-finanziario con la specificazione delle caratteristiche del servizio e della gestione nonché degli altri elementi di cui all'articolo 35 della l.r. 12/1996;

d) dall'indicazione dei soggetti finanziatori e delle garanzie offerte.

3. Possono presentare le offerte i soggetti dotati di idonei requisiti tecnici, organizzativi, finanziari e gestionali, specificati nel bando di gara ai sensi della vigente normativa.

4. Il Comune interessato valuta le offerte presentate secondo le modalità che saranno indicate nel bando di gara.

5. L'aggiudicatario redige, nei termini indicati nell'offerta, il progetto esecutivo senza che comunque possa determinarsi la modifica del piano finanziario e attiva conseguentemente tutte le procedure per consentire, all'atto dell'approvazione del progetto esecutivo, l'immediata realizzazione dell'opera nel rispetto della normativa vigente.

Articolo 4 (Modalità d'intervento)

1. Ai soggetti individuati all'articolo 2 sono concessi mutui per la realizzazione dei progetti risultati vincitori che, per le finalità di cui all'articolo 1, prevedano:

a) la ristrutturazione di edifici o complessi di edifici già esistenti nonché l'arredamento e la fornitura di attrezzature;

b) la costruzione di nuovi edifici nonché l'arredamento e la fornitura di attrezzature;

c) l'acquisto, la costruzione e la ristrutturazione delle strutture alberghiere connesse alle strutture termali di cui alle lett. a) e b) nonché la fornitura di arredamento.

2. I mutui vengono concessi nella proporzione pari al settanta per cento della spesa ritenuta ammissibile. La spesa finanziabile inerente agli investimenti di cui al comma 1, lett. c), non deve risultare preponderante rispetto agli investimenti di cui al comma 1, lett. a) e b).

3. Il limite massimo dei finanziamenti previsti dal comma 1 è pari a lire 14 miliardi per ciascuno dei complessi termali individuati all'articolo 1.

Articolo 5 (Deliberazione dei finanziamenti)

1. Gli interventi previsti dalla presente legge sono attuati con mandato, senza rappresentanza, conferito dalla Giunta regionale alla Finanziaria regionale Valle d'Aosta S.p.A. (FINAOSTA S.p.A.), senza alcun rischio per la stessa fatti salvi i rischi connessi alla diligenza del mandatario.

2. Gli interventi previsti dalla presente legge non sono cumulabili per le medesime iniziative, entro il limite massimo della spesa riconosciuta ammissibile ai sensi della presente legge, con altri contributi o provvidenze regionali, mentre sono cumulabili con analoghe provvidenze concesse dallo Stato, da enti da esso delegati o da altri enti pubblici.

Articolo 6 (Durata dei mutui)

1. I mutui, della durata massima di anni venti più due di preammortamento, sono ammortizzabili mediante il versamento di rate semestrali posticipate, comprensive di restituzione di capitale e interessi, calcolati secondo le modalità di cui all'articolo 7.

2. Gli investimenti sono finanziati a partire dagli interventi di cui all'articolo 4, comma 1, lett. a) e b), e devono essere ultimati entro tre anni decorrenti dalla prima erogazione del mutuo.

3. Durante il periodo di cui al comma 1, sulle somme erogate sono corrisposti interessi calcolati secondo le modalità di cui all'articolo 7.

4. Qualora, decorso il periodo di preammortamento previsto al comma 2, l'investimento finanziario non sia stato realizzato nella sua totalità, le somme erogate devono essere rimborsate a far tempo dalla predetta data, sulla base di un autonomo piano di ammortamento della durata massima di anni dieci più due di preammortamento.

5. L'erogazione delle somme residue è subordinata alla realizzazione degli investimenti non completati, la cui ultimazione deve essere perfezionata entro cinque anni, decorrenti dalla prima erogazione del mutuo. Il rimborso delle predette somme deve avvenire sulla base di un piano di ammortamento della durata massima di anni dieci più due di preammortamento.

6. Decorso il termine di cui al comma 5, le eventuali somme ancora da erogare sono oggetto di revoca.

7. I termini di cui al presente articolo devono essere ridotti qualora la scadenza della gestione prevista dai progetti vincitori di procedure di evidenza pubblica promossi dai comuni interessati per le finalità di cui all'articolo 1 risulti antecedente.

Articolo 7 (Tasso d'interesse)

1. I mutui sono concessi ad un tasso d'interesse variabile, pari al quaranta per cento del tasso di riferimento per il settore del credito fondiario-edilizio, in vigore nel mese precedente a quello di stipulazione del contratto di mutuo, con un arrotondamento al mezzo punto inferiore nell'ipotesi di frazioni di punto.

2. Il tasso d'interesse determinato ai sensi del comma 1 è rivisto annualmente sulla base del tasso di riferimento per il settore del credito fondiario-edilizio, in vigore nel mese di settembre di ciascun anno.

Articolo 8 (Garanzie)

1. L'accensione dei mutui comporta l'acquisizione di ipoteca o di altre forme di garanzie indicate nei progetti risultati vincitori di procedure di evidenza pubblica promosse dai comuni interessati per le finalità di cui all'articolo 1.

Articolo 9 (Controlli tecnici, contabili e amministrativi)

1. I mutuatari devono consentire qualsiasi indagine richiesta dall'Amministrazione regionale inerente al controllo tecnico degli investimenti oggetto del finanziamento, nonché la regolare destinazione dei fondi.

2. La struttura regionale competente in materia di finanze provvede al controllo amministrativo e contabile dei finanziamenti agevolati concessi ai sensi della presente legge.

3. In caso di comprovata irregolarità, verificata dalle competenti strutture dell'Amministrazione regionale e/o su richiesta della FINAOSTA S.p.A., gli assessori regionali competenti possono proporre alla Giunta regionale l'adozione di un provvedimento di immediata estinzione del mutuo.

Articolo 10 (Vincoli e sanzioni)

1. Gli immobili oggetto delle provvidenze previste dalla presente legge non possono:

a) mutare la destinazione per la quale è stato concesso il finanziamento per la durata di preammortamento e di ammortamento del mutuo salvo che non si rientri comunque nelle finalità di cui all'articolo 1;

b) essere ceduti a titolo gratuito o oneroso, per tutta la durata di preammortamento e di ammortamento del mutuo, a soggetti che non siano in possesso dei requisiti previsti nelle procedure di evidenza pubblica promosse dai comuni interessati per le finalità di cui all'articolo 1.

2. La violazione degli obblighi di cui al comma 1, lett. a) o lett. b), comporta l'estinzione anticipata e immediata del mutuo e il versamento, a titolo di penale, di una somma pari al quaranta per cento del debito residuo.

3. La trasgressione ai divieti di cui al comma 1 è accertata dalla FINAOSTA S.p.A..

Articolo 11 (Estinzione anticipata)

1. I mutuatari possono estinguere anticipatamente i mutui.

2. L'avvenuta estinzione anticipata del mutuo non comporta comunque l'abolizione, per tutta l'originaria durata di preammortamento e di ammortamento del mutuo, del vincolo di destinazione previsto dall'articolo 10.

3. L'adozione, da parte della Giunta regionale, del provvedimento di cui all'articolo 9, comma 3, comporta l'estinzione anticipata e immediata del mutuo e il versamento, a titolo di penale, di una somma pari al quaranta per cento del debito residuo.

Articolo 12 (Disposizioni procedurali)

1. Le disposizioni procedurali necessarie per l'applicazione delle norme della presente legge, ivi compresa la convenzione che regolamenta i rapporti tra l'Amministrazione regionale e la FINAOSTA S.p.A., sono approvate con deliberazione della Giunta regionale.

Articolo 13 (Disposizioni finanziarie)

1. Per i fini di cui all'articolo 4 la Giunta regionale è autorizzata a trasferire alla FINAOSTA S.p.A., in gestione speciale, la somma complessiva di lire 28 miliardi, di cui lire 2.000 milioni nell'anno 1999, lire 7.000 milioni nell'anno 2000 e, indicativamente, lire 10.000 milioni nell'anno 2001, lire 7.000 milioni nell'anno 2002 e lire 2.000 milioni nell'anno 2003. L'ammontare delle somme da trasferire alla gestione speciale sarà annualmente determinato con legge finanziaria.

2. Per il finanziamento dell'intervento di cui al comma 1 la Giunta regionale è autorizzata a contrarre nel quinquennio 1999/2003, con uno o più istituti di credito, nei limiti annui dell'ammontare dei finanziamenti da trasferire alla gestione speciale FINAOSTA S.p.A., mutui passivi per un importo complessivo non superiore a lire 28 miliardi, ad un tasso massimo del 7,50 percento e per un periodo di ammortamento non superiore a quindici anni.

3. L'onere derivante dall'ammortamento dei mutui di cui al comma 2, previsto in lire 113,3 milioni per l'anno 1999 e in lire 588,1 milioni per l'anno 2000, è coperto mediante utilizzo, per corrispondenti importi annui, delle risorse iscritte al capitolo 69020 (Fondo globale per il finanziamento di spese di investimento) del bilancio pluriennale 1998/2000, a valere sull'accantonamento B.2.3 (Realizzazione del nuovo complesso termale in Comune di Pré-Saint-Didier) previsto all'allegato n. 1 del bilancio stesso.

4. La spesa di cui al comma 1 graverà sul capitolo 35800 che si istituisce nella parte spesa del bilancio pluriennale 1998/2000 della Regione a decorrere dall'anno 1999.

5. Gli oneri di cui al comma 3 graveranno a decorrere dall'anno 1999 sui capitoli 69300 e 69320 del bilancio regionale. A decorrere dall'anno 2001 gli oneri di ammortamento saranno determinati ai sensi dell'articolo 17 della legge regionale 27 dicembre 1989, n. 90 (Norme in materia di bilancio e di contabilità generale della Regione Autonoma Valle d'Aosta).

Articolo 14 (Variazioni di bilancio)

1. Al bilancio di previsione della Regione per il triennio 1998/2000 sono apportate le seguenti variazioni:

a) parte entrata:

variazioni in aumento:

programma regionale 5.18.

Codificazione 5.1.0.

Cap. 11195 (di nuova istituzione)

"Contrazione di mutui per il finanziamento di interventi nel settore termale"

anno 1999 lire 2.000.000.000

anno 2000 lire 7.000.000.000 ;

b) parte spesa:

1) variazioni in diminuzione:

cap. 69020 "Fondo globale per il finanziamento di spese di investimento"

anno 1999 lire 113.300.000

anno 2000 lire 588.100.000 ;

2) variazioni in aumento:

programma regionale 2.1.4.2.

Codificazione 2.1.2.5.4.3.10.13.

Cap. 35800 (di nuova istituzione)

"Spese per il finanziamento di interventi nel settore termale da attuarsi tramite la gestione speciale della FINAOSTA S.p.A."

anno 1999 lire 2.000.000.000

anno 2000 lire 7.000.000.000

cap. 69300 "Quota interessi per ammortamento di mutui da contrarre"

anno 1999 lire 75.000.000

anno 2000 lire 217.000.000

cap. 69320 "Quota capitale per ammortamento di mutui da contrarre"

anno 1999 lire 38.300.000

anno 2000 lire 371.100.000 .

Articolo 15 (Dichiarazione d'urgenza)

1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'articolo 31, comma terzo, dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione.

Presidente Ha chiesto la parola il relatore, Consigliere Rini.

Rini (UV) Intervengo anche a nome del Consigliere Perron, così facciamo prima. Con il presente disegno di legge si cerca di favorire gli investimenti che vanno nella direzione di migliorare l'attività, l'organizzazione e la gestione delle Terme di Saint-Vincent e di Pré-Saint-Didier favorendo l'ampliamento e la riqualificazione delle strutture termali e quelle alberghiere di supporto all'attività delle stesse.

Visto che il settore termale di per sé ha una scarsa attrattiva per eventuali investitori privati a causa della bassa redditività e delle incerte prospettive future, si ritiene di incentivare gli imprenditori con la concessione di finanziamenti agevolati per la realizzazione di progetti che i comuni interessati riterranno validi.

I soggetti interessati che dovranno possedere i requisiti, che saranno specificati nel bando di gara, potranno presentare al comune interessato uno studio di inquadramento territoriale ed ambientale, un progetto preliminare, un piano economico-finanziario, specificando le caratteristiche della gestione e dei servizi previsti oltre all'indicazione dei soggetti finanziatori e delle garanzie offerte.

Se il comune interessato riterrà opportuno e conveniente l'accoglimento dell'offerta, l'aggiudicatario redigerà il progetto esecutivo che gli permetterà, con l'osservanza di quanto prodotto all'inizio dell'iter, di poter immediatamente realizzare l'opera nel rispetto della normativa vigente.

Gli aggiudicatari potranno ottenere dei mutui fino al 70 percento della spesa ritenuta ammissibile per la ristrutturazione, l'arredamento e la fornitura di attrezzature di edifici anche già esistenti, l'acquisto, la costruzione, la ristrutturazione e la fornitura di arredamento delle strutture alberghiere connesse alle strutture termali, la costruzione, l'arredamento e la fornitura di attrezzature anche per nuovi edifici.

Gli interventi previsti non sono cumulabili con gli altri contributi o provvidenze regionali e saranno attuati dalla Finaosta. La durata massima dei mutui è prevista in anni 20 oltre a 2 di preammortamento.

I mutui saranno ammortizzabili mediante il versamento di rate semestrali posticipate comprensive di capitali ed interessi, interessi che saranno variabili e pari al 40 percento del tasso di riferimento per il settore del credito fondiario ed edilizio in vigore nel mese precedente a quello di stipulazione del contratto con arrotondamento al mezzo punto inferiore nell'ipotesi di frazione di punto.

Il tasso di interesse sarà rivisto annualmente, i mutuatari saranno sottoposti al controllo tecnico, contabile ed amministrativo da parte della struttura regionale competente e in caso di irregolarità potrà essere adottata una delibera di Giunta regionale di immediata estinzione del mutuo, compresa la penale prevista.

La destinazione degli immobili per i quali sono stati concessi i finanziamenti non potrà essere modificata per tutta la durata del mutuo a meno che sia avvenuta l'anticipata estinzione che comporta il versamento a titolo di penale di una somma pari al 40 percento del debito residuo.

Il limite massimo dei finanziamenti previsti è di 14 miliardi per ciascuno dei complessi termali.

L'approvazione della presente legge è importantissima per la ripresa di una politica termale che nella nostra Regione stenta a decollare. Si spera che attraverso quest'atto le Terme possano ricoprire l'importanza che devono avere. Devono e possono essere di utilità al rilancio turistico, economico, sociale ed occupazionale della Regione e dei due comuni interessati.

Presidente È aperta la discussione generale. Ha chiesto la parola il Consigliere Parisi.

Parisi (Aut) Come ogni Assessore che si rispetti, non poteva fare eccezione l'Assessore Vicquéry. Ha seguito la traccia di tutti i suoi predecessori, a fine legislatura ci presenta un progettino per quanto riguarda le Terme. Il che è un fatto estremamente positivo perché è da vent'anni che vengono fatti studi, progettazioni varie, si parla delle Terme però, purtroppo ancora dopo vent'anni i risultati sono quelli evidenti a tutti.

Sono andato per curiosità a vedere in passato cosa era stato fatto in merito a questo problema che è un problema importante e che dovrebbe toccare direttamente l'Assessore Agnesod perché abbiamo sempre detto che questo poteva essere uno strumento importantissimo per la Valle d'Aosta in quanto volano di uno sviluppo turistico e di un turismo alternativo a quello che viene fatto, ma dopo tanto parlare la situazione è quella che è. Probabilmente i dati statistici che ci provengono anche dal settore che è di competenza dell'Assessore Agnesod non ci preoccupano più di tanto, ma sarebbe invece il caso di analizzarli più a fondo e verificare quella che è la tendenza che da qualche anno riguarda questo settore.

Come dicevo, sono andato a vedere e pur non essendo andato molto indietro nel tempo, anche se ho letto una cronistoria della nascita delle Terme che è interessantissima perché risale addirittura al medioevo e comprende epoche in cui le Terme di Pré-Saint-Didier e di Saint-Vincent avevano delle situazioni eccelse per quanto riguarda immagine ed operatività, ma dallo studio che è stato fatto dalla Consult S.r.l. nel 1983, forse l'Assessore non ne è a conoscenza... allora ne è informato ed è sicuramente aggiornato anche lui... mi sono andato per curiosità a leggere il lavoro fatto da questa Società, i cui consulenti erano fra l'altro dei personaggi molto preparati e conoscitori del problema, ne cito alcuni: il Dott. Barbero, l'Ing. Canestrini, il Dott. Tambosco, il Geom. Roullet, l'Arch. Bartolini ed altri e da questo studio era emersa tutta una serie di dati e di approfondimenti che riguardavano i vari settori che possono interessare le Terme, sia gli aspetti economici, sia gli aspetti di proiezione di sviluppo. Inoltre un esperto in acque termali che veniva forse dall'Università di Parigi aveva fatto dei prelievi con registrazioni notarili e sin da allora si era iniziata la pratica per il riconoscimento delle qualità organolettiche dell'acqua per poi effettuare tutte le opere necessarie per lo sviluppo delle Terme.

Da allora non si è più saputo niente. Arriviamo ai tempi nostri con una serie di progetti e con spese abbastanza rilevanti per quanto riguarda gli incarichi professionali fra gli ultimi uno studio affidato al Touring Club; abbiamo fatto a Saint-Vincent qualche anno fa un bellissimo convegno sulle acque termali dal quale è uscito un volume sicuramente molto interessante, però anche quello è rimasto lì.

Adesso finalmente, dopo tutti questi studi, arriviamo all'ultimo Consiglio ad avere un disegno di legge che ci chiarisce qual è il progetto per la realizzazione delle Terme a Pré-Saint-Didier e a Saint-Vincent.

In Commissione ci è arrivata un grosso "dossier" con una relazione corposa dove noi consiglieri, che dovevamo decidere su questo progetto di legge, eravamo perfettamente a conoscenza di quelle che erano le intenzioni dell'Assessore, vale a dire era soltanto una proposta schematica, mi smentiscano i Consiglieri che fanno parte della II Commissione. Pertanto all'ultima riunione della II Commissione chi ha deciso, lo ha fatto su una proposta di legge che non aveva inserita neanche la relazione degli intendimenti politici di quello che si voleva realizzare.

Quindi oggi ci troviamo a parlare di quest'argomento, che è un argomento interessante, che è un argomento che ha appassionato anche i nostri colleghi in passato, senza avere un benché minimo elemento di quelli che sono gli intendimenti concreti, credibili, di quello che si vuole fare sia delle Terme di Pré-Saint-Didier sia delle Terme di Saint-Vincent. L'Assessore ci dirà che abbiamo dato l'Hôtel Source al Comune di Saint-Vincent, che vi sono i finanziamenti, che c'è l'intervento della C.E.E., che abbiamo insomma tutta una serie di elementi che ci consentono finalmente di affermare che con questo strumento si hanno la gambe per risolvere il problema termale in Valle d'Aosta.

Io non credo molto alle favole anche perché la questione Terme è diventata come una favola, se ne parla da tanto tempo, ma i risultati sono quelli che sono. Abbiamo la convinzione o almeno ci permettiamo di avere la convinzione che ancora una volta si vuole gabellare qualcuno, altrimenti non è pensabile che a distanza di cinque anni, la durata di questa decima legislatura, si arrivi all'ultimo Consiglio per presentare un disegno di legge di cui non si hanno neanche i minimi elementi oggettivi per dare una valutazione. Probabilmente è tutto nella testa dell'Assessore, ho dei tecnici che hanno collaborato con lui alla stesura di questo disegno di legge, ma credo che altri soggetti coinvolti non ce ne siano. Non ho mai capito perché, parlando di Terme, non si sia mai avuta l'accortezza di fare un tavolo di confronto con i soggetti interessati, almeno a tre: Comune, Regione e proprietari per quanto riguarda in particolare Pré-Saint-Didier. Parliamo sempre delle Terme di Pré-Saint-Didier come se fossimo proprietari sia delle strutture che dei terreni che sono oggetto fondamentale da cui partire e fare un discorso costruttivo e realistico su quello che è nella mente dei vari Assessori.

Abbiamo approvato ultimamente una delibera di 500 milioni per acquisizione terreni per le Terme, ma non so quale fosse il significato politico di quell'atto perché per caso, parlando con i diretti interessati, cioè i proprietari dei terreni, ho appreso che questi non sapevano assolutamente nulla delle intenzioni della Regione nei confronti di un'eventuale acquisizione dei terreni stessi però, il discorso va al di là di quelle che sono le semplici affermazioni di principio.

Mi auguro che l'Assessore nella sua replica ci dia degli elementi tali da poter capire almeno quello che si vuole fare in merito a questo problema anche perché all'articolo 1 del disegno di legge si dice tutto e il contrario di tutto. Qui si parla di strutture alberghiere, di strutture termali, di ampliamenti, di complessi termali finalizzati, ma è un qualcosa di veramente serio. Se questo, anziché essere il libro dei sogni o la favoletta che da venti anni viene propinata in quest'aula e all'esterno, si rivelerà un atto encomiabile e se quindi noi saremo smentiti dai fatti, ne faremo ammenda e daremo atto all'Assessore di averci presentato un disegno di legge che ha tutti i crismi per risolvere il problema termale. Mi permetto di dubitare su questo e speriamo che invece quello che ho detto sia smentito dai fatti in futuro.

Si dà atto che, dalle ore 10.36, presiede il Vicepresidente Aloisi.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Florio.

Florio (PVA-cU) Il settore termale è da molti anni stato individuato da noi come uno dei settori della politica turistica e anche sanitaria da tenere in grande considerazione. È stata questa una questione da noi inserita in diversi programmi elettorali in corrispondenza delle passate tornate elettorali. Abbiamo sempre individuato questo settore come uno di quelli rispetto ai quali prestare grandissima attenzione individuandolo come una delle parti tutt'altro che trascurabili di quel turismo diverso, ricco per così dire di ricadute sulla Società valdostana, purtroppo sino ad oggi troppo superficialmente trascurato.

Accogliamo quindi con soddisfazione la presentazione di questo disegno di legge che sicuramente voteremo. Nonostante questo però mi sento in dovere di fare una serie di considerazioni che finiranno per essere delle domande all'Assessore, domande che ho già fatto in Commissione all'atto dell'esame dello stesso disegno di legge.

Ci sono un serie di incongruenze e per certi versi di superficialità nel testo del disegno di legge. Si tratta prima di tutto di un testo eminentemente di tipo finanziario tant'è che lo stesso titolo recita: Interventi regionali a favore del settore termale e si tratta dell'individuazione di una serie di interventi finanziari che dovrebbero essere attuati con l'utilizzo dell'articolo 35 della legge n. 12, attraverso cioè la concessione di lavori pubblici, stanziando per ognuno di questi stabilimenti termali - quello di Pré-Saint-Didier e quello di Saint-Vincent - l'importo di 14 miliardi.

Allora la prima stranezza sta nel fatto che si mettono sullo stesso piano due stabilimenti termali che sono fra loro assolutamente disomogenei: uno è già esistente, funzionante nel bene o nel male, positivamente o zoppicante, l'altro invece è assolutamente di là da venire. Di uno abbiamo strutture sufficientemente moderne, probabilmente sulle quali è indispensabile intervenire come ci ha detto l'Assessore in Commissione, pena la sua estraniazione del mercato in sostanza; l'altro invece è assolutamente e totalmente da pensare.

La seconda stranezza sta nel fatto che si individua lo stesso metodo, vale a dire la concessione di lavori pubblici, per affrontare problemi che sono completamente diversi. Mi chiedo come sia possibile riferirsi alla questione delle Terme di Pré-Saint-Didier, parlando - come recita l'articolo 1 - di miglioramento dell'attività, dell'organizzazione e della gestione delle Terme di Pré-Saint-Didier che non esistono. Non esiste nulla, esistono alcuni edifici storicamente costituenti il pacchetto delle Terme; esiste uno di questi edifici da decenni di proprietà regionale e in terribile stato di abbandono ed esistono altri beni immobili, fra cui due edifici, un albergo e il cosiddetto edificio Casinò, di proprietà di privati, il tutto inserito in un "mix" di superfici non edificate e parzialmente edificate fra cui una frazione di proprietà di terzi, di altri nel quale l'assetto proprietario è misto.

Come si possa pensare in una situazione come questa di ampliare e riqualificare le strutture termali e le annesse strutture alberghiere, non si riesce a capire.

La domanda poi non è pleonastica per nulla perché l'individuazione del metodo della concessione, alla quale guardiamo positivamente perché, richiamandoci all'articolo 35 della legge n. 12 la concessione di lavori pubblici individua la realizzazione di un intervento pubblico con il concorso - come dice letteralmente l'articolo 35 - del capitale privato, ed è cosa buona, ma l'individuazione del metodo della concessione di lavori pubblici che, sempre citando l'articolo 12 prevede oltre che l'esecuzione anche la gestione delle opere in capo al concessionario, richiede, come è evidente, che da parte della Regione siano assegnate le indicazioni indispensabili affinché questo possa avvenire dal punto di vista degli obiettivi che si vogliono perseguire.

Il disegno di legge per la verità non trascura questo aspetto al 2° comma dell'articolo 2 perché individua nel comune il soggetto subconcessionario che, secondo le direttive della Giunta regionale, provvede ad individuare le finalità e gli obiettivi.

Ma il tutto però non cade nella più totale assenza di un lavoro già eseguito, lo ha già ricordato il Consigliere Parisi: sono presenti diversi studi di tipo sanitario sulla materia prima, l'acqua, che dovrebbe essere impiegata in questa struttura termale, ma anche sulla costruzione dell'insieme della risposta agli utenti. Ma le risposte derivanti da questi lavori sono molto diverse tra di loro, ne ricordo solo una ed è l'esistenza di un progetto di massima di costruzione di un nuovo stabilimento termale in Pré-Saint-Didier che a ricordarlo mi si accappona la pelle perché si tratta di una colata in forme di cemento armato che dalla strada statale che conduce a La Thuile arriva fino alla strada che porta alle Terme. È quella la prospettiva verso la quale ci si vuole avviare? Vale a dire di un abbandono pressoché totale delle strutture storiche comunque esistenti, pubbliche o private che siano per realizzare un edificio totalmente nuovo che comprenda al suo interno tutto l'universo termale: lo stabilimento, gli edifici collaterali allo stabilimento vero e proprio, fino alle strutture ricettive, l'albergo, il ristorante o ristoranti e quanto altro connesso.

Ma, mi chiedo, l'obiettivo è quello di costruire una sorta di intervento "ex novo" paracadutato nel Paese dimenticando ciò che nella struttura sociale ed economica di quel Paese gli abitanti sono riusciti negli anni a realizzare? La domanda la faccio perché tutto questo dall'insieme del disegno di legge non si rileva e l'affidare totalmente alla Giunta l'emanazione delle direttive mi sembra un po' velleitario da parte della Giunta considerato che l'investimento per realizzare strutture di questo tipo, che non sarà solo dell'ordine di soli 14 miliardi da parte dell'ente Regione, è un investimento che avrà ricadute non solo sulle comunità strettamente interessate, ma anche - lo speriamo e questo dovrebbe essere favorito - sulle comunità circostanti e perché no? Sull'insieme anche della politica turistica di questa Regione.

La considerazione che faccio è aggravata dal contenuto dell'articolo 4 che prevede più precisamente la ristrutturazione di edifici o complessi di edifici già esistenti, la costruzione di nuovi edifici, l'acquisto, la costruzione e la ristrutturazione delle strutture alberghiere connesse alle strutture termali di cui ai punti che ho appena citato.

E allora, come si pone questo tipo di previsione solamente ed unicamente di tipo finanziario in una sostanziale confusione programmatoria, nei confronti di un settore rispetto al quale grande attenzione dovrà essere posta nella prossima legislatura?

Presidente Se nessun altro Consigliere chiede la parola, dichiaro chiusa la discussione generale. Ha chiesto la parola l'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Vicquéry.

Vicquéry (UV) Il Consigliere Parisi ha fatto una dotta illustrazione delle sue conoscenze in materia termale, di questo devo dargliene atto; sicuramente è servito anche il passato quale Dirigente dell'Assessorato del turismo.

Non ho tutte le informazioni che riguardano gli ultimi venti anni; ho semplicemente e modestamente indicazioni relative a questi ultimi cinque anni e a questo periodo mi riferisco perché abbiamo ereditato una situazione riguardo alle Terme assolutamente confusionaria per una serie infinita dei problemi, il primo dei quali il fatto che, molto impropriamente, nel 1992 era stato dato l'incarico all'USL di verificare la proprietà terapeutica delle acque e queste analisi all'epoca - mi riferisco alle Terme di Pré-Saint-Didier perché per le Terme di Saint-Vincent il problema non si pone - avevano dato dei risultati che definire sconcertanti era dire poco perché a Roma erano state mandate delle analisi con delle presenze addirittura di origine fecale all'interno delle acque stesse. Questo ha significato perdere quattro anni.

Quando all'inizio della legislatura abbiamo aperto il "dossier", innanzitutto la Giunta regionale ha deciso di affidare l'incarico di analisi delle acque a strutture laboratoristiche accreditate senza dare incarichi costosi, ma affidandosi ad una struttura accreditata dal Ministero della sanità per questo tipo di analisi che è l'USL di Grugliasco, la quale ha adempiuto ai suoi compiti. Si tratta di attività molto lunghe nel tempo perché le analisi vanno fatte per alcuni anni durante tutte le stagioni, per fare in modo che la certificazione sia attendibile.

A lavoro concluso, la risultanze sono state spedite all'Istituto superiore della sanità che probabilmente già nel mese di maggio e comunque nel mese di giugno, accerterà definitivamente le proprietà terapeutiche delle acque di Pré-Saint-Didier. Questo è il punto di partenza fondamentale, la "conditio sine qua non" perché è inutile parlare di ristrutturazione, ampliamento, revisione di settori termali se manca l'elemento primario che è quello dell'acqua. Noi abbiamo garanzie non dico assolute, ma buone che le proprietà terapeutiche delle acque di Pré-Saint-Didier siano riconosciute e che, pertanto, esse possano, essere sfruttate perché la prima cosa che ci chiedevano gli interlocutori era la certezza di essere in presenza di acque termali perché la presenza di altri tipi di acque avrebbe spostato di gran lunga il tema. Per cui questo è il primo atto e proprio dal punto di vista burocratico e tecnico ci sono voluti questi anni per poter avere una risposta.

Nel frattempo ci siamo guardati attorno, abbiamo fatto una serie di verifiche e devo dire che, dal punto di vista di approccio culturale, c'è stata un'evoluzione di pensiero, se così si può dire, perché sfido chiunque a definire cinque o sei anni fa le strutture termali strutture connesse ed annesse al sistema sanitario perché così non era. È pur vero che all'epoca si andava a passare le acque - così si dice -, cioè si andava a farsi curare, ma solo nel piano sanitario nazionale che è entrato in vigore nel 1994 è stata esplicitata la considerazione delle Terme come strutture parasanitarie tanto che esiste un tariffario esplicito che le inserisce nelle prestazioni di assistenza specialistica semiresidenziale territoriale e definisce quali sono i requisiti minimi per poter svolgere quest'attività. Dal 1997, con un DPR, l'ultimo della serie, sono stati definiti gli "standard" di accreditamento e le tariffe per le prestazioni erogabili; non è più possibile che si presti quest'attività se non ci sono i requisiti strutturali, tecnici ed organizzativi previsti. Le Terme di Pré-Saint-Didier e le Terme di Saint-Vincent dovranno rientrare in questi "standard", altrimenti dovranno chiudere i battenti. Questo per dire che sono state equiparate a tutti gli effetti ad una clinica privata o ad un ospedale pubblico o ad un ambulatorio per cui immaginate voi come si poteva agire in una fase transitoria in totale assenza di "standard" operativi e di "standard" di requisiti perché la garanzia di poter svolgere l'attività termale era il secondo problema che ci veniva posto dai nostri interlocutori. Oggi abbiamo una risposta perché chiunque decida di svolgere quest'attività dovrà adattarsi a questi "standard" operativi e noi, per quanto riguarda Saint-Vincent, abbiamo già segnalato ufficialmente che devono verificare che siano in possesso di questi "standard", altrimenti già oggi Saint-Vincent dovrebbe chiudere pertanto, questa è la situazione in cui ci siamo trovati.

Abbiamo fatto un'analisi per verificare, a fronte delle acque di Pré-Saint-Didier che sono comunque - fatto salvo il riconoscimento della qualità terapeutica delle acque - riconosciute universalmente acque ottime dal punto di vista termale, se vogliamo anche migliori di quelle di Saint-Vincent, per verificare quali erano gli spazi operativi per poter dare una redditività alle Terme perché l'ultima cosa che la Giunta vuole fare è trasformare il sistema termale in un sistema assistito. Al contrario, questo sarà sicuramente, mi sento di dirlo, se sarà gestito da imprenditori affidabili e seri, un settore trainante dell'economia valdostana perché le proposte che abbiamo sintetizzato nella relazione, a questo punto apro una parentesi, Consigliere Parisi: la relazione è stata regolarmente consegnata e regolarmente illustrata in IV Commissione, non è responsabilità dell'Assessore regionale alla Sanità, Salute e Politiche Sociali se la Presidenza del Consiglio non ha trasmesso le relazioni alla II Commissione. Questi, come ho detto in Commissione, sono dei problemi puramente burocratici, altamente scusabili nella foga lavorativa di questi ultimi giorni, ma da qui a dire che si è arrivati senza nessuna relazione, senza sapere cosa aveva in testa l'Assessore, mi pare che ne passi - in cui - si fa un'attenta analisi di tutto il settore. Nella relazione in particolare, si afferma quello che ormai sanno tutti e cioè che la percentuale di ricavo per quanto riguarda l'aspetto puramente termale è bassissima in tutta Italia, che il giro di affari delle Terme è sostenibile se accanto alle Terme vengono messe in atto delle strutture operative che riguardano essenzialmente la parte della riabilitazione e della rieducazione fisica, la parte della medicina sportiva e settori altamente specialistici senza voler trasformare le Terme in attività tipo "Beauty Farm" o quant'altro, ma dando una connotazione e una caratterizzazione di tipo parasanitario. Questo è l'obiettivo e su questo noi ci sentiamo di scommettere e abbiamo scelto di optare per l'aiuto all'investimento privato, investimento privato che sia per Saint-Vincent che per Pré-Saint-Didier non dovrebbe mancare trattandosi di due località che hanno tutti gli "atouts" per poter sviluppare questo tipo di attività per cui non vogliamo gabellare nessuno, Consigliere Parisi. Questo è quanto ci siamo trovati, non so bene quali siano gli interventi che sono stati presentati nelle passate legislature, noi stiamo agli atti e se questo disegno di legge arriva solo oggi in Consiglio regionale è perché anch'esso ha avuto una gestazione non facile, trattandosi di mettere insieme un concetto di natura pubblicistica con un altro di natura privatistica, modificando anche la legge regionale n° 12 che è stata emendata con la votazione di mezz'ora fa, laddove all'articolo 37 si dice: "Al fine della realizzazione di infrastrutture pubbliche idonee a soddisfare un bisogno collettivo, il soggetto promotore di cui all'articolo 2, comma 1, lett. g), può promuovere, con l'assunzione parziale o totale a proprio carico degli oneri finanziari..." - è questo l'emendamento rispetto al testo originale della legge n. 12 - "... la realizzazione dell'opera, mediante l'affidamento di una concessione dei lavori pubblici di cui all'articolo 35, ovvero la costituzione di una società a partecipazione pubblica di cui all'articolo 36." Quest'emendamento darà la possibilità al soggetto promotore di utilizzare i fondi previsti da questo disegno di legge e contemporaneamente effettuare con investimenti che saranno dell'ordine di decine e decine di miliardi per dare una prospettiva seria a quest'attività imprenditoriale.

Per rispondere al Consigliere Florio, concordo con lui nel dire che, evidentemente, le due situazioni sono diverse: quella di Saint-Vincent è un'attività avviata, pur con un disavanzo annuale di circa 1 miliardo; l'altra è chiusa, ma teniamo presente che l'attività di Pré-Saint-Didier è una situazione di autorizzazione, cioè il Comune di Pré-Saint-Didier ha la concessione all'utilizzo delle acque per cui ne ha a tutti gli effetti la disponibilità. Non potevamo mettere ad una legge di finanziamento dei paletti oltre a quelli che abbiamo messo e che demandano alla Giunta regionale un accordo con il Comune per poter sviluppare quest'attività. Sicuramente non siamo per le colate di cemento e non siamo d'accordo a trasformare attività di questo tipo in speculazioni edilizie o speculazioni di altro tipo. C'è sicuramente un grosso ruolo che dovranno svolgere le Amministrazioni comunali, che dovranno e potranno effettuare quest'attività tramite i loro strumenti urbanistici, piani urbanistici di dettaglio o quant'altro, ma posso dire con certezza che non è negli obiettivi dell'Amministrazione regionale dare la possibilità di fare speculazioni fini a sé stesse.

È vero che manca uno studio per lo sviluppo delle Terme di Pré-Saint-Didier, mentre è pronto quello di Saint-Vincent, ma non potevamo, Consigliere Florio, presentare un disegno di legge ad "hoc". Il disegno di legge riguarda l'intervento a sostegno del settore termale che concerne i nostri due stabilimenti con un obiettivo di non andare a mettere in atto delle attività che siano un doppione l'una dell'altra. È di tutta evidenza che, se partirà - come presumibilmente partirà prima - l'intervento di Saint-Vincent per tutta una serie di ragioni, gli interventi di Pré-Saint-Didier monitorati e guidati dalla Giunta non dovranno caratterizzarsi come dei doppioni operativi perché, dal punto di vista imprenditoriale, sicuramente l'intervento sarebbe molto meno appetibile per coloro che ritengono di investire in questo senso. Per cui voglio dare delle garanzie, è un impegno se vogliamo che dovremo mantenere per evitare che ci siano delle vie d'uscita non volute dall'Amministrazione regionale da parte di imprenditori poco seri.

Noi contiamo invece di trovare degli imprenditori, e quando dico noi non parlo della Giunta regionale perché volutamente abbiamo demandato all'Amministrazione comunale quest'attività incontrando anche dei problemi di competenza non indifferenti perché si risaliva al concetto di concessione, di chi era il concessionario delle acque ai sensi dello Statuto che è una problematica molto delicata, ma abbiamo voluto dare questa responsabilità ai Comuni perché dovranno essere loro a seguire attentamente l'evolversi della situazione.

Concludo dicendo che, dal punto di vista puramente formale, sembrerebbe una legge di puro finanziamento, una legge di destinazione di fondi di rotazione, ma come si è potuto capire è una legge di una grossa valenza perché, se le cose vanno come speriamo, darà la possibilità di investire miliardi e miliardi su due località e da questi investimenti trarrà beneficio tutta la cittadinanza delle località stesse e della Valle d'Aosta nella sua interezza. Aggiungo che, per quanto riguarda gli aspetti puramente sanitari del problema, questo permetterà di dare un'offerta maggiore a due poli, la media Valle e l'alta Valle, di attività specialistiche complementari alle attività tipiche dei macrodistretti e dei poliambulatori. Dico complementari perché anche qui non dovranno esserci dei doppioni. Faccio un esempio: dal momento che abbiamo la riabilitazione cardiologica ad Aosta, non permetteremo che la riabilitazione cardiologica venga svolta a Saint-Vincent o a Pré-Saint-Didier, mentre probabilmente incentiveremo riabilitazione di tipo fisioterapico "tout court" per attività quali la medicina sportiva perché la Valle d'Aosta ha dei grossissimi "atouts" in questo settore tanto che potrebbero diventare ambedue dei poli di attrazione non solo nazionale, ma internazionale. È un po' un'utopia ma, secondo me, ci sono tutte le basi perché l'utopia si trasformi in realtà: la Valle d'Aosta che diventa un centro di attrazione internazionale per la riabilitazione sportiva per atleti ad altissimo livello o per atleti di attività sportive legate anche all'attività dello sci alpinismo e quant'altro.

Abbiamo le possibilità, noi diamo gli strumenti - e finanziamenti per 14 miliardi non sono pochi -, si tratta di trovare gli interlocutori preparati, e questo è il compito specifico degli enti che, come dice l'articolo 3, dovranno verificare le offerte che perverranno secondo dei parametri che la legge indica e che sono tipici di tutte le leggi di finanziamento. Se esaminiamo le leggi di finanziamento del settore alberghiero, si riprendono indicativamente questi stessi concetti. È evidente che non si può dire in una legge di finanziamento che non si vuole che venga costruito un albergo a sette piani in quel di Valtournenche o in quel di Pré-Saint-Didier perché quello è un compito demandato alla pianificazione comunale.

Si dà atto che, dalle ore 11.07, presiede il Presidente Stévenin.

Président On passe maintenant à l'examen du projet de loi dans le texte rédigé par la IIème Commission. La parole au Conseiller Parisi.

Parisi (Aut) Prendo la parola anche per dichiarazione di voto. Non metto in dubbio le buone intenzioni dell'Assessore, evidentemente il mio intervento teneva conto di quella che purtroppo è stata una realtà che si è verificata da qualche anno a questa parte, i dati sono quelli e non possono essere smentiti. So soltanto, lo ha rimarcato anche l'Assessore nel suo intervento, che alcuni suoi predecessori in rapporto a questo problema hanno di volta in volta fatto dei progetti. Non conosco i progetti, ma so per certo che sono stati spesi tanti soldi per dare degli incarichi, quindi il mio dubbio deriva da questo.

Come dicevo nel terminare il mio intervento, mi auguro che le sue buone intenzioni possano finalmente dare concretezza a questo problema importante che sicuramente darà anche in termini di sviluppo alle località interessate, ma non solo a quelle, un impulso sia per quanto riguarda l'aspetto del turismo sia per quanto riguarda le cure e quindi altri soggetti oltre quelli che arrivano in Valle d'Aosta per fini turistici, possono essere interessati a quest'attività.

Per quanto riguarda la relazione, capisco che non è l'Assessore direttamente che deve consegnare la relazione però, essendo responsabile politico, io devo parlare con l'Assessore, non posso parlare con il funzionario che si è dimenticato di portare la relazione. Io, senza fare polemica e senza voler strumentalizzare la cosa, ho detto come si sono svolte le cose in II Commissione; oggi l'Assessore nella sua illustrazione ci ha dato molti più elementi di quanti ne avevamo, quindi ci auguriamo che finalmente si possa concretizzare il discorso delle Terme.

In Commissione avevamo sollevato delle perplessità sull'impostazione letterale dell'articolo 4, laddove parlava dei soggetti individuati per quanto riguarda i finanziamenti; sembrava che ci fosse un qualcosa tecnicamente non molto chiaro perché forse copiato dalla legge n. 33 sui mutui alberghieri, rileggendolo mi sembra che sia rimasto tale e quale. Probabilmente l'Assessore ha ritenuto che la dizione, così com'è, è molto comprensibile e corretta, mi sembra un po' contorta, ma questo è solo un aspetto marginale in rapporto a quella che è la sostanza e il merito della legge che sicuramente se avrà gli esiti sperati dall'Assessore, sarà una buona cosa.

Noi purtroppo ci permettiamo di dubitare su questo e per questi motivi ci asterremo su questo disegno di legge.

Président On vote l'article 1er:

Présents: 26

Votants et favorables: 21

Abstenus: 5 (Collé, Dujany, Lanivi, Parisi, Tibaldi)

Président On vote l'article 2:

Présents: 26

Votants et favorables: 21

Abstenus: 5 (Collé, Dujany, Lanivi, Parisi, Tibaldi)

Président On vote l'article 3:

Présents: 26

Votants et favorables: 21

Abstenus: 5 (Collé, Dujany, Lanivi, Parisi, Tibaldi)

Président On vote l'article 4:

Présents: 26

Votants et favorables: 21

Abstenus: 5 (Collé, Dujany, Lanivi, Parisi, Tibaldi)

Président On vote l'article 5:

Présents: 26

Votants et favorables: 21

Abstenus: 5 (Collé, Dujany, Lanivi, Parisi, Tibaldi)

Président On vote l'article 6:

Présents: 26

Votants et favorables: 21

Abstenus: 5 (Collé, Dujany, Lanivi, Parisi, Tibaldi)

Président On vote l'article 7:

Présents: 26

Votants et favorables: 21

Abstenus: 5 (Collé, Dujany, Lanivi, Parisi, Tibaldi)

Président On vote l'article 8:

Présents: 26

Votants et favorables: 21

Abstenus: 5 (Collé, Dujany, Lanivi, Parisi, Tibaldi)

Président On vote l'article 9:

Présents: 26

Votants et favorables: 21

Abstenus: 5 (Collé, Dujany, Lanivi, Parisi, Tibaldi)

Président On vote l'article 10:

Présents: 26

Votants et favorables: 21

Abstenus: 5 (Collé, Dujany, Lanivi, Parisi, Tibaldi)

Président On vote l'article 11:

Présents: 26

Votants et favorables: 21

Abstenus: 5 (Collé, Dujany, Lanivi, Parisi, Tibaldi)

Président On vote l'article 12:

Présents: 26

Votants et favorables: 21

Abstenus: 5 (Collé, Dujany, Lanivi, Parisi, Tibaldi)

Président On vote l'article 13:

Présents: 26

Votants et favorables: 21

Abstenus: 5 (Collé, Dujany, Lanivi, Parisi, Tibaldi)

Président On vote l'article 14:

Présents: 26

Votants et favorables: 21

Abstenus: 5 (Collé, Dujany, Lanivi, Parisi, Tibaldi)

Président On vote l'article 15:

Présents: 26

Votants et favorables: 21

Abstenus: 5 (Collé, Dujany, Lanivi, Parisi, Tibaldi)

Président On vote la loi dans son ensemble:

Présents: 28

Votants et favorables: 22

Abstenus: 6 (Aloisi, Collé, Dujany, Lanivi, Parisi, Tibaldi)

Le Conseil approuve