Oggetto del Consiglio n. 2957 del 11 febbraio 1998 - Resoconto
SEDUTA ANTIMERIDIANA DELL'11 FEBBRAIO 1998
OGGETTO N. 2957/X Istituzione della Festa della Valle d'Aosta. (Approvazione di mozione)
Mozione Premesso che nella nostra Regione non è mai stata individuata una data storica che possa rappresentare il giorno della festa della Valle d'Aosta;
Considerato come la data del sette marzo possa rappresentare degnamente la ricorrenza da festeggiare in tutta la Regione, poiché rappresenta il giorno in cui si insediò per la prima volta il Conseil des Commis (1536), organo che ha rappresentato per la Valle d'Aosta un esempio di grande autonomia ed indipendenza;
Riconosciuta la valenza storica, culturale e politica del Conseil des Commis;
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
delibera
di individuare la data del sette marzo di ogni anno come il giorno della Festa della Valle d'Aosta, in ricordo della prima adunanza del Conseil des Commis nell'anno 1536.
F.to Linty.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Linty.
Linty (LNPIAP) Mi rendo conto che questa mozione è anche tempestiva perché propone una data che arriva da qui a meno di un mese, ma il senso di questa mozione è quello di richiamare l'attenzione dell'Assemblea per addivenire ad un giorno che possa rappresentare un giorno di festa per la nostra Regione e quindi consolidare anche la realtà nella quale viviamo dal punto di vista storico e culturale. Credo che in questo momento stiamo andando incontro ad una specie di appiattimento, di omologazione a livello europeo e anche a livello mondiale, quindi il fatto di poter avere una propria festa, una propria caratteristica che per una volta non è contenuta in codici o in leggi regionali o in decreti di attuazione, sia una cosa importante per tutti i Valdostani.
La data che è stata proposta all'interno di questa mozione è oltremodo significativa perché credo che le Conseil des commis abbia dimostrato come istituzione una grande valenza politica, per quasi 300 anni è rimasto in carica, quindi la nostra istituzione è relativamente giovane rispetto a questo e con poteri molto diversi fra l'altro.
Il senso della mozione è quello di voler individuare una data che non sia necessariamente legata alla religione cattolica perché da più parti ho sentito dire che esiste già San Grato, che è il Patrono della diocesi di Aosta, però non esiste ad oggi una festa che possa accomunare tutti i Valdostani cristiani e non cristiani. Credo che il significato di una festa della Valle d'Aosta debba distaccarsi dal concetto di cristianità e quindi cercare di coinvolgere tutti gli abitanti di questa Regione.
Questa è la proposta che mi sono sentito di presentare, attendo i pareri che quest'aula vorrà esprimere.
Si dà atto che, dalle ore 11,44, presiede il Vicepresidente Chenuil.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Perrin Joséph César.
Perrin G.C. (UV) L'Union Valdôtaine est d'accord avec la proposition de Monsieur Linty, au moins en partie d'accord sur le principe.
Si nous regardons autour de nous, il y a plusieurs petits peuples qui ont leur fête, en Suisse même - qui est une République fédérale - il y a la fête de la Confédération, mais il y a plusieurs cantons qui ont leur fête particulière et donc la proposition d'instituer pour la Vallée d'Aoste une fête qui puisse représenter un moment d'union du peuple valdôtain, un moment symbolique, reçoit notre consentement.
Nous avons des perplexités sur l'indication dès maintenant d'une date. Je parle à mon nom personnel, moi je serais contraire à fêter les dates de la concession des statuts parce que je retiens que ce n'était pas l'idéal que désiraient les Valdôtains, ce que nous avons reçu. La date du 7 mars en telle que première réunion du Conseil des commis est une date excellente, mais à cet égard je demande s'il faut regarder à la cause ou à l'effet parce que si on se réfère au Conseil des commis je préférerais le jour de la véritable institution du Conseil des commis qui est le mardi dernier jour du mois de février parce que c'est à ce moment-là que l'Assemblée des trois états a décidé de convoquer pour sept jours après, donc pour le 7 mars, des délégués des trois états, nobles, clergé, Communauté valdôtaine pour délibérer au sujet de ce qu'ils avaient préannoncé ce jour même.
Cependant cette date pose quelques difficultés parce que, contrairement à ce que plusieurs historiens continuent à dire, 28 février, ce n'était pas le 28 février, c'était le 29 février, et alors une fête qui tombe chaque 4 ans aurait quelques difficultés.
Dans la difficulté pour nous d'indiquer dès maintenant une date, je me sens de faire une proposition. Nous acceptons ce principe, donc l'indication de l'opportunité d'arriver à instituer une fête, mais ceci a des implications de type juridique. S'il s'agit d'une fête du peuple valdôtain, sera-t-il un jour ouvrable et dans ce cas la fête perdrait une grande partie de ses valeurs; si c'est un jour férié, il y aurait là toute une série d'implications de type juridique. Ce que moi je demanderais c'est de donner mandat au Gouvernement régional de nommer une commission d'experts au point de vue historique pour chercher la date la plus convenable et en même temps d'étudier toutes ces retombées de type juridique que l'institution de telle fête pourrait causer.
Si Monsieur Linty est d'accord dans ce sens pour ce qui nous concerne nous serions d'accord d'une suspension pour voir ensemble de modifier la motion.
Presidente C'è una richiesta di un rinvio ad una commissione apposita... come no? Ah, la sospensione del Consiglio. Ha chiesto la parola il Consigliere Linty.
Linty (LNPIAP) Mi dichiaro d'accordo con la proposta fatta dal Capogruppo dell'Union Valdôtaine quindi, se si può sospendere cinque minuti il Consiglio, si modifica la mozione.
Presidente Il Consiglio è sospeso.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 11,53 alle ore 12,05.
Presidente Riprendono i lavori. La riunione dei capigruppo si è svolta. Ha chiesto la parola il Consigliere Perrin Joséph César.
Perrin G.C. (UV) Au cours de la suspension nous avons rejoint un accord qui n'est pas global, mais ce qui est demandé est ceci. Je vais relire la motion telle qu'elle serait amendée:
Premesso che nella nostra Regione non è mai stata individuata una data storica che possa rappresentare il giorno della festa della Valle d'Aosta;
Considerata l'opportunità di istituire tale festa;
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
Dà mandato
alla Presidenza del Consiglio, per il tramite della I Commissione permanente allargata ai Capigruppo, di nominare una commissione di esperti che valuti la data da proporre e le implicazioni giuridiche che l'istituzione di una festa della Regione comporta.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Dujany.
Dujany (Aut) Dovrei dare piena adesione alla mozione avendo contribuito anche all'elaborazione del testo, vorrei soltanto aggiungere che mentre ad Aosta noi discutiamo sull'indicazione di questa festa della Valle, a Roma il Parlamento, attraverso la prosecuzione dei lavori della Bicamerale, sta preparando le condizioni per pervenire ad uno Stato ancora più centralista di quanto non preveda l'attuale Costituzione.
Il Senatore Dondeynaz ha già denunciato con una sua pubblicazione nel dicembre scorso lo stato di pericolo che sta correndo la Valle d'Aosta. In questo momento in Parlamento è alla discussione l'articolo 55 del testo Bicamerale, che suddivide l'ordinamento dello Stato in comuni, province, città metropolitane e regioni, equiparando questi diversi organismi. Evidentemente il passaggio di quest'indicazione in Parlamento significa il definitivo abbandono di un'ipotesi federalista e ad un superamento dell'attuale organizzazione dello Stato rispetto all'attuale Costituzione.
Accanto a questo credo sia notoria a tutti la disposizione transitoria, oggetto di discussione parlamentare, che prevede che, entro 3 anni dalla data di entrata in vigore della Costituzione, una legge costituzionale provveda ad armonizzare gli Statuti delle Regioni a Statuto speciale con l'articolo 58 della Costituzione, fatte salve le disposizioni adottate in esecuzione di impegni internazionali.
Sappiamo che queste norme sono sostenute dai massimi esponenti dei partiti nazionali: Salvati come braccio destro di D'Alema, Bressa come braccio destro del Gruppo Prodi; mi auguro che queste preoccupazioni che ci stanno davanti e che forse l'attuale collaborazione Union-PDS ha in qualche modo impedito all'Union di far sentire ancora una voce di difesa delle istituzioni valdostane, facciano sì che, al dà di là di questa giusta e legittima festa che il popolo valdostano potrà avere in futuro, non si debba festeggiare poi anche la festa dell'eliminazione dell'autonomia valdostana perché queste norme vanno per la definitiva eliminazione del nostro contesto speciale. Credo che tutti ne siano a conoscenza e forse sarebbe opportuno che questi temi diventassero centrali all'interno di questo Consiglio e ancor più all'interno della nostra Comunità.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Perrin Joséph César.
Perrin G. C. (UV) Je suis gré au Conseiller Dujany de partager avec nous et avec d'autres la possibilité d'instituer une fête du peuple valdôtain.
En l'absence du Président de l'Union Valdôtaine je suis obligé de prendre la parole. Soyez sûrs, l'Union Valdôtaine ne renonce pas à défendre l'autonomie valdôtaine, qu'elle soit maintenant alliée avec le PDS comme quand elle était alliée avec d'autres forces politiques.
Je voudrais simplement rappeler que l'U.V., tout petit parti à l'intérieur de l'Etat italien, a été la première et unique à ce moment-là force politique qui a présenté un projet de loi global de révision de la Constitution en sens fédéral. Nous sommes restés sur cette position et, si vous avez entendu l'intervention du Député Caveri, appartenant à l'U.V., lors du début de cette deuxième phase de débat de la révision de la Constitution au Parlement, il va vraiment dans le sens indiqué de repousser toute une série d'amendements qui nous préoccupent très fortement.
C'est pour cela que, en tel que Président de la Ière Commission, j'ai demandé lors d'une dernière réunion de la Commission d'évaluer la possibilité de rédiger un document dur, qui soit porté à l'attention de ce Conseil pour que les forces politiques valdôtaines puissent s'exprimer. Donc soyez tranquille, Monsieur Dujany, nous sommes pour défendre la Vallée d'Aoste.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Florio.
Florio (VA) Ciò che questa Regione ha realizzato in questi anni è il risultato dello Statuto speciale. Questo fatto, che in quest'aula a più riprese da parte di qualcuno viene continuamente smentito, taciuto o dimenticato, è un fatto che esiste, che esiste da anni e che ci ha consentito di essere quello che siamo e che ci dovrebbe e potrebbe permettere di fare chissà quante e quali altre cose nel futuro.
Noi riconosciamo nello Statuto di autonomia il fondamento di quest'autonomia, è stato il risultato di un duro scontro fra questa Regione e lo Stato centrale, che alla fine volente o nolente ha dovuto concederlo a questa Regione. E noi riconosciamo a questo Statuto tutto quanto ci è stato dato di poter fare.
La Bicamerale, così vituperata, è stato l'unico momento che in questi anni è riuscito a mettere insieme una discussione consistente intorno a temi che sono di una difficoltà e di una complessità estrema ed è riuscita, nonostante la difficile situazione economica di questo Paese, a formulare una proposta attorno alla quale la saggezza e la lungimiranza delle forze politiche e degli uomini politici potrebbero costruire un'organizzazione più moderna, federale di questo Stato.
Se poi si vuole, per semplicità di definizione o per accelerare e aumentare i toni dello scontro, buttare tutto e semplicemente a mare, qualcuno lo faccia, noi non ci stiamo.
Noi sosteniamo che sulla base di questi ragionamenti in questo momento, in questa Regione, l'unica vera festa di tipo civile debba essere considerata quella del 26 febbraio; questo è il nostro punto di riferimento in questo momento per questo nostro momento storico...
Presidente ... Consigliere Florio, mi scusi, stiamo parlando su una mozione che propone una festa....
Florio (VA) ... appunto, sto arrivando...
Presidente ... d'accordo, allora andiamo avanti con le riforme istituzionali...
Florio (VA) ... ma l'ha interrotto Dujany con le castronerie che ha detto!
(commenti di disapprovazione in aula)
Florio (VA) Almeno le ho chiamate per una volta con il loro nome. La festa alla quale riconosciamo valenza civile è quella del 26 febbraio; non vedo perché ci si debba riconoscere in una festa che ricorrerebbe a seguito di una data del XVI secolo perché non dovremmo andare a cercare la festa dei Salassi, perché no delle civiltà metallurgiche che li hanno preceduti. Ci si infila in una discussione rispetto alla quale dovremmo avere almeno il senso del ridicolo. Voteremo contro la mozione così come è stata presentata dal Consigliere Perrin.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Chiarello.
Chiarello (RC) Tutti i momenti sono buoni, anche questa mozione, che non so se era stata presentata proprio per arrivare di nuovo ad una discussione di altro tipo. Qui si parla di istituire una festa della Valle d'Aosta, si è andati a finire alla Bicamerale, ai partiti PDS e compagnia.
Io ero già contro inizialmente a questa mozione per una semplice ragione: il 26 febbraio ci apprestiamo a ricordare lo Statuto che è quello che ci ha fatto in questi anni crescere e ha fatto crescere i Valdostani. Ogni luogo della Valle d'Aosta ha una sua festa cittadina, non ritengo che questo Consiglio debba spendere dei soldi per stabilire quale sarà la data di una festa regionale senza contenuti, come ho già detto in riunione, altrimenti si dovrà fare una legge con dei contenuti. E mi spiego. Si dovrà fare una legge che, una volta fatta la festa regionale, decida di dare a tutti i dipendenti della Valle d'Aosta i soldi di quella giornata di riposo e i contributi. Quella è una cosa seria, che invece succede solo per i regionali nella festa di certe città capoluogo, penso alla festa di San Grato per la città di Aosta. Non volevo arrivare a quello perché non penso che ai Valdostani interessi più di tanto quest'aspetto, ma siano interessati piuttosto a crescere e a che la Valle d'Aosta segua i problemi più importanti.
Nominare una commissione di esperti che decida quando si deve fare una festa, quando poi rimarranno sempre delle diatribe - qualcuno ha parlato dei Salassi, qualche altro parlerà dei Romani -, e poi degli esperti che decidano una festa che deve fare il popolo, questo non riesco a capirlo. Sono contrario a che si sprechino energie e soldi in questo senso.
Presidente Il testo letto dal Consigliere Perrin dava mandato alla I Commissione con la Conferenza dei capigruppo di stabilire la data e vagliare questa mozione... eri presente anche tu in questa riunione... il testo dovrebbe arrivare, comunque invito i consiglieri ad attenersi al contenuto della mozione. Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (Ind) Brevemente, senza fare prolusioni sulla Bicamerale, penso che una festa debba nascere come atto spontaneo, sentita la Comunità interessata, che in questo caso è la Comunità valdostana, e non come atto costruito a tavolino o su una proposta estrosa avanzata da una forza politica, o ancor peggio da una commissione di esperti che viene incaricata di individuare la data più significativa per rappresentare questo momento di festa della Comunità valdostana.
Quindi ritengo che non sia proponibile una mozione del genere in questo consesso anche perché si cerca di creare con il solito stampo dirigistico quello che dovrebbe essere un momento di felicità di una comunità.
Per queste ragioni non mi sento di votare una mozione di questo genere né nella forma originaria né nella forma emendata, come concordata dai capigruppo.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Ferraris.
Ferraris (GV-PDS-SV) Credo che questa mozione presentata dalla Lega stia facendo nascere uno strano dibattito, nel senso che da una parte sembra che qui oggi siamo a votare i risultati della Commissione Bicamerale sulle riforme istituzionali e sulla riforma federale dello Stato quando questa discussione ha avviato i primi passi in Parlamento e sappiamo quante e differenziate siano le posizioni all'interno dei vari organi dello Stato, fra questi le regioni, i comuni e non solo. Quindi questa è una discussione che va fatta in altra sede e giustamente richiamava il Consigliere Perrin l'incarico affidato alla I Commissione di stendere un documento in merito.
Dall'altra parte sento anche toni esageratamente accesi derivanti dal fatto che la richiesta di costituire una commissione per discutere il problema della festa della Valle d'Aosta non sia su questo, ma sia sulla decisione di una data per cui vediamo guerre ideologiche su quale data scegliere. Credo che la proposta che qui viene fatta sia una proposta molto più normale che è quella di esaminare il problema; la commissione di esperti non va vista come una cosa che deve decidere, a sé stante, quale deve essere questa festa.
Quanto alle opinioni credo che ognuno di noi ne abbia nel merito; la cosa fondamentale è qual è l'obiettivo politico perché di feste se ne fanno di tutti i tipi e di tutte le specie, non mi scandalizza il fatto che venga affrontata anche questa questione che può essere un momento di unificazione su temi comuni.
Dicevo che la cosa fondamentale è qual è l'obiettivo politico; è chiaro che non può essere una commissione di esperti che sceglie l'obiettivo politico, la commissione di esperti esamina quali sono le implicazioni rispetto alle scelte assunte ma, se l'obiettivo è politico, la questione fondamentale è quella dell'autonomia e comunque del ribadire questo dato come fondamentale.
Se questo è l'obiettivo, credo che una commissione non faccia male a nessuno, è un elemento di approfondimento e semmai consente di stemperare dei toni, che oggi sono particolarmente accesi per il periodo pre-elettorale in cui ci troviamo, ma soprattutto noi sbaglieremmo se una questione del genere non l'affrontassimo per quella che è e la caricassimo di questioni ideologiche che non c'entrano niente con questa proposta che non considero per niente stravolgente. Per cui, siccome non abbiamo mai negato un voto per la costituzione di una commissione, va bene anche questa commissione.
Presidente Pongo in votazione la mozione così come emendata dalla riunione dei capigruppo, nel testo letto dal Consigliere Perrin:
Presenti: 28
Votanti: 27
Favorevoli: 23
Contrari: 4
Astenuti: 1 (Tibaldi)
Il Consiglio approva
Presidente Con quest'oggetto i lavori del Consiglio sono terminati.
La seduta è tolta.
I lavori terminano alle ore 12,24.