Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2918 del 8 gennaio 1998 - Resoconto

SEDUTA ANTIMERIDIANA DELL'8 GENNAIO 1998

OGGETTO N. 2918/X Completamento dell'autostrada Aosta - Traforo del Monte Bianco, tratto Morgex - Traforo. (Interpellanza)

Interpellanza Premesso:

- che in seguito a una decisione del giudice amministrativo che ha disposto la sospensione dei lavori di realizzazione del lotto 4 dell'autostrada Aosta - Traforo del Monte Bianco (tratto Morgex - Traforo del Monte Bianco), l'impresa di costruzioni Rozzi Costantino & C. S.p.A., appaltatrice del medesimo insieme ad altre due ditte con le quali ha costituito il consorzio Saint Didier, è incorsa in un'acuta crisi economico-finanziaria;

- che le difficoltà della società Rozzi si sono ripercosse su diverse imprese locali, subappaltatrici e fornitrici di cantiere in questione;

- che, a fronte di tale situazione, la committente RAV, dimostrandosi interessata a una pronta e completa ripresa dei lavori di costruzione, in virtù del successivo sblocco della sospensiva a suo tempo disposta dal TAR, aveva richiesto e ottenuto di potere monitorare i pagamenti alle imprese subfornitrici impegnate nelle realizzazioni, per evitare che la società appaltatrice (in amministrazione controllata) reimpiegasse diversamente le somme corrisposte a titolo di liquidazione degli stati di avanzamento dei lavori effettuati;

- che tale volontà della RAV si è concretizzata nel conferimento di un mandato speciale della Rozzi S.p.A. a favore della Banca di Roma, filiale di Ascoli Piceno, nel senso di privilegiare la liquidazione dei subappaltatori e fornitori di cantiere, nonché i salari e gli stipendi ai dipendenti delle ditte interessate;

- che dall'estate dello scorso anno i lavori sono stati nuovamente sospesi e che analogamente sono venute meno le tranches di pagamento da parte della RAV a favore della Rozzi, con tutte le conseguenze negative che ne derivano;

tutto ciò premesso il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

la Giunta regionale per conoscere

1) per quali ragioni la RAV ha deciso di non procedere più al pagamento delle tranches, a stati di avanzamento lavori avvenuti, a favore della Rozzi;

2) quali sono le intenzioni della RAV a fronte di tale situazione di stallo, che rischia di creare serie difficoltà economiche alle diverse imprese locali che, avendo prestato la loro opera a favore della Rozzi, sono tuttora in attesa della liquidazione dei crediti loro spettanti;

3) qual è l'attuale situazione dei lavori nel lotto interessato e come si intende procedere, relativamente ai tempi e alle modalità, al completamento dell'opera autostradale.

F.to: Tibaldi

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (Ind) Quest'interpellanza porta alla luce alcuni degli effetti estremamente dannosi che si sono prodotti in seguito alla sospensione dei lavori proclamata già alcuni anni fa dal giudice amministrativo relativamente ad un lotto autostradale, il tratto Morgex-Courmayeur, che era in corso di realizzazione. Questo avvenne intorno agli anni ?93-?94 ad opera di alcuni movimenti ambientalisti e oggi possiamo verificare concretamente quali sono gli effetti devastanti che si sono prodotti e su una società di Ascoli Piceno, che è stata la prima vittima di quest'iniziativa e poi sui dipendenti della medesima e naturalmente su una serie di piccole imprese che hanno fornito o subfornito determinate attività di cantiere a favore della medesima impresa.

Si tratta della situazione della Costantino Rozzi & C. S.p.A., che ha appaltato la realizzazione del lotto 4 dell'autostrada Aosta - Traforo del Monte Bianco, in particolare il tratto compreso fra Morgex e Courmayeur e che aveva costituito appositamente un'associazione temporanea di impresa, denominata Saint-Didier, per realizzare questo tratto autostradale.

In seguito a questa sospensione dei lavori la Società cade in un'acuta crisi economica e finanziaria. Queste difficoltà che affronta la Società si ripercuotono sui lavoratori, ma anche su diverse imprese locali che hanno subappaltato o, come dicevo, fornito prestazioni d'opera a favore della stessa Rozzi.

Di fronte a questa situazione, che è stata più volte oggetto anche di cronaca su diversi organi di informazione, la committente, che è la RAV, si dimostra in un primo tempo interessata, tant'è che ci sono diversi atti e del Tribunale di Ascoli Piceno e di altri ufficiali come un notaio della medesima zona dove la RAV dimostra interesse, prima ad una pronta e completa ripresa dei lavori di costruzione, che si ha immediatamente dopo lo sblocco di questa sospensione dei lavori disposta dal TAR a suo tempo, e poi anche a creare una sorta di monitoraggio su quelli che sono i proventi che la stessa RAV fornisce a stati di avanzamento di lavori avvenuti alla stessa Costantino Rozzi affinché il monitoraggio abbia la funzione che l'impiego delle somme venga destinato ai dipendenti e alle imprese subappaltatrici e non venga distratto verso altri intenti.

Abbiamo quindi una serie di atti ufficiali che vengono realizzati alla presenza di un commissario giudiziale, la RAV quindi dimostra interesse e paga a tranches all'impresa appaltatrice fino a un certo punto le varie competenze che spettano ad essa.

In particolare si fa riferimento nell'interpellanza al conferimento di un mandato speciale che viene fatto a favore di una banca, nel senso che viene privilegiata la liquidazione dei subappaltatori e fornitori di cantiere nonché la liquidazione di salari e stipendi ai dipendenti delle ditte interessate.

Dall'estate dello scorso anno i lavori vengono nuovamente bloccati ed analogamente vengono meno anche i pagamenti di queste tranches da parte della committente con tutta una serie di conseguenze negative che si possono immaginare. Ci sono circa una trentina di piccole imprese valdostane che hanno prestato la loro opera di fornitura a favore della Ditta Rozzi che in questo momento vantano crediti più o meno grandi nei confronti della medesima, crediti che vanno da poche decine di milioni per alcuni ad alcune centinaia di milioni per altre. Voi potete immaginare quanto possa essere difficile affrontare per una piccola impresa una situazione di carenza di liquidità a fronte di prestazioni eseguite, quindi fornitori pagati o che devono essere pagati e nello stesso tempo anche dipendenti che devono ricevere le loro retribuzioni.

Quest'interpellanza quindi ha come obiettivo quello di conoscere quali sono oggi allo stato attuale, di fronte a questo blocco, ripresa e riblocco dei lavori, le intenzioni concrete della RAV, per quali ragioni questa Società ha deciso di non procedere più al pagamento di queste tranches come si era invece impegnata a fare in un primo tempo a favore della Rozzi e quali sono le reali intenzioni della RAV anche di fronte a quelle che sono delle situazioni drammatiche in cui versano determinate piccole imprese in particolare dell'Alta Valle che stanno subendo questa propagazione dannosa degli effetti che si sono verificati in seguito alla crisi economica e finanziaria della stessa Rozzi.

Come terzo quesito si chiede qual è l'attuale situazione dei lavori nel lotto interessato e come si intende procedere, relativamente ai tempi e alle modalità, al completamento dell'opera autostradale anche perché la data del ?98, che era prevista come termine di ultimazione dei lavori, non so quanto possa essere concretamente rispettata.

Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore ai lavori pubblici, Lavoyer.

Lavoyer (ADP-PRI-Ind) A seguito dell'iniziativa del Consigliere Tibaldi abbiamo richiesto ai vertici della RAV di fornire un quadro dettagliato sulla situazione esistente. È stata prodotta all'Assessorato una relazione che può fornire gli elementi necessari per rispondere, spero in modo esauriente, ai quesiti dell'interpellante.

Con contratto di appalto in data 27 luglio 1992 la RAV ha affidato all'AT Rozzi Costantino, ora Rozzi Costantino & C. S.p.A., in qualità di mandataria, e alla CMB di Carpi, mandante, Consorzio cooperativo costruzioni, mandante, i lavori del lotto 4 dell'autostrada Traforo del Monte Bianco - Aosta, tratto Morgex - Courmayeur.

In data 15 luglio 1992 ha avuto luogo la consegna dei lavori del lotto 4. Dopo le note vicende legate al ricorso da parte di alcune associazioni ambientaliste e di alcuni proprietari di terreni espropriati, ricorso volto ad annullare le autorizzazioni all'esecuzione dell'opera, e ad un primo accoglimento di tale ricorso da parte della sezione prima del TAR del Lazio, i lavori venivano sospesi in data 24 agosto 1994.

A seguito della sentenza del Consiglio di stato del 18 luglio 1995, che riformava la decisione del TAR, la direzione lavori, mediante comunicazione telegrafica del 20 luglio 1995, invitava la Rozzi Constatino & C. S.p.A. alla sottoscrizione del processo verbale di ripresa dei lavori per il giorno 24 luglio 1995.

Poiché l'impresa non accoglieva l'invito della direzione lavori, il 7 agosto 1995 quest'ultima ordinava l'immediata ripresa dei lavori con verbale sottoscritto dal Direttore tecnico dell'impresa.

In data 17 maggio 1996 la RAV S.p.A., a causa delle difficoltà di gestione in cui versava l'Impresa Rozzi Costantino - non certamente, come sostiene il Consigliere Tibaldi, interamente riferite alle vicende del lotto 4 dell'autostrada, cioè le difficoltà di gestione della Rozzi non vanno addebitate esclusivamente a questa situazione, come peraltro non si possono automaticamente legare le gravi inadempienze della Rozzi nei confronti di eventuali subappaltatori alle vicende dell'autostrada -, ammessa la procedura di amministrazione controllata dal Tribunale di Ascoli Piceno con decreto datato 26 settembre 1995, procedeva alla sottoscrizione di un accordo che prevedeva condizioni operative ed economiche volte a garantire quanto più possibile un'equilibrata prosecuzione dei lavori. L'Impresa, dal canto suo, si impegnava a presentare un programma esecutivo dei lavori aggiornato.

Sulla base di tale accordo la Rozzi S.p.A., previa autorizzazione del giudice dell'amministrazione controllata, provvedeva all'apertura di un apposito conto corrente bancario su cui fare affluire i pagamenti da parte della RAV conseguenti all'emissione degli stati di avanzamento lavori. Tali importi, sulla base del citato provvedimento autorizzativo del giudice delegato, dovevano essere destinati esclusivamente alla copertura dei costi della commessa RAV.

In seguito ad istanza presentata da una delle imprese mandanti dell'AT, tale conto corrente è stato posto sotto sequestro giudiziario. Dopo tale provvedimento l'Impresa Rozzi non ha più emesso fatture. In data 7 agosto 1997 la RAV, considerato:

1) che le difficoltà incontrate dall'Impresa Rozzi per l'attuazione dei lavori hanno pesantemente condizionato i livelli di avanzamento degli stessi;

2) che, malgrado i ripetuti solleciti e le disposizioni impartite sia dalla direzione lavori che dalla committente RAV affinché venisse attivata un'adeguata organizzazione di cantiere, l'avanzamento dei lavori risultava nettamente inferiore rispetto ai livelli di produzione previsti contrattualmente;

3) che l'Impresa Rozzi non presentava la rielaborazione del programma dei lavori cui si era impegnata malgrado il termine di ultimazione degli stessi fosse abbondantemente scaduto.

A seguito di queste considerazioni si diffidava l'Impresa Rozzi Constatino a presentare entro 20 giorni un programma aggiornato di esecuzione dei lavori dal quale risultasse il recupero del ritardo determinatosi a causa della condotta inadempiente dell'appaltatore e l'indicazione specifica e dettagliata dei mezzi e del personale da impiegare nel cantiere per la corretta esecuzione dei lavori stessi. Trascorso tale termine ultimativo, in caso di mancata tempestiva presentazione del programma sopraesposto, ovvero di presentazione di un programma non realizzabile con i mezzi indicati, il contratto di appalto avrebbe dovuto intendersi risolto di diritto.

L'Impresa faceva pervenire alla RAV un programma lavori il 1° settembre ?97. La RAV, dopo attento esame e anche a seguito delle valutazioni espresse dalla direzione lavori, giudicava il programma presentato assolutamente inadeguato tanto che con lettera dell'8 settembre 1997 dichiarava risolto, ai sensi e per gli effetti degli articoli 1454 e 1662 del Codice civile, ai sensi dell'articolo 32 delle norme generali di appalto, il contratto stipulato con l'Impresa Rozzi per l'esecuzione dei lavori di realizzazione del lotto 4 dell'autostrada Traforo del Monte Bianco - Aosta.

La direzione lavori, in conformità a quanto previsto dalla vigente normativa, invitava ripetutamente l'Impresa ad intervenire per l'esecuzione dei rilievi in contraddittorio, necessari per la definizione dello stato di consistenza dei lavori eseguiti al fine di procedere alla riconsegna dei siti al committente e alla definizione dei lavori di completamento del lotto.

L'AT Rozzi, deliberatamente ignorando l'avvenuta risoluzione del contratto ed in palese contrasto con i suoi precisi obblighi contrattuali, impediva l'esecuzione delle predette operazioni intercludendo l'accesso al cantiere mediante l'apposizione di reti e di sbarre chiuse con lucchetti.

Il 31 ottobre 1997 la RAV depositava presso la Pretura di Aosta un ricorso ai sensi dell'articolo 1168 del Codice civile in cui chiedeva la reintegrazione della committente nel possesso delle aree e delle opere eseguite dall'AT Rozzi. L'udienza si è tenuta nel mese di dicembre scorso e si è tuttora in attesa di conoscere le decisioni del giudice.

Tale vicenda ha comportato oneri pesantissimi per la RAV, infatti la risoluzione ha determinato maggiori costi per l'esecuzione dei necessari rilievi, per la redazione della perizia di assestamento e del progetto esecutivo delle opere di completamento del lotto, per l'attività di manutenzione e sorveglianza del cantiere, per l'attualizzazione dei prezzi di contratto relativi ai residui lavori da realizzare, per il ritardo nell'ultimazione dei lavori e per i conseguenti mancati introiti da pedaggio a causa della ritardata entrata in esercizio del secondo tronco.

La RAV ha inoltre subito ingenti danni a causa della condotta gravemente ostruzionistica da parte della Rozzi. La RAV è pertanto creditrice di rilevanti somme nei confronti della Rozzi verso la quale ha promosso le opportune azioni previste dal contratto e dalla legge per la tutela dei propri interessi.

Va peraltro considerato che è stato notificato alla RAV un atto di sequestro conservativo a cura di una delle imprese mandanti riguardante parte delle somme reclamate dalla Rozzi. Non si vede quindi come la RAV possa aderire ad eventuali richieste mirate alla liquidazione dei crediti senza ulteriormente aggravare la propria esposizione finanziaria.

Per quanto concerne la situazione dei lavori, attualmente essi sono stati eseguiti per il 50 percento circa dell'intero lotto. Una volta superata tale fase, la cui complessità è stata esposta, ed ottenuta la riconsegna del cantiere così come espressamente previsto dalla norma contrattuale - articolo 32 delle norme generali di appalto - tuttora disattesa, si procederà alla redazione di un progetto di completamento da sottoporre all'approvazione dell'ente concedente e al successivo appalto dell'opera da ultimare.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (Ind) Ringrazio l'Assessore per la cronistoria che ha fatto di quelle che sono state le vicende relative a questo rapporto fra la committente e l'appaltatrice che alla fine è sfociato in un contenzioso alquanto complesso che vede richieste di danni e di risarcimenti da entrambe le parti.

A farne le spese sono da una parte i dipendenti, dall'altra parte le piccole imprese subappaltatrici che vantano crediti privilegiati o chirografari nei confronti e della Rozzi e di conseguenza anche del committente, che avrebbe dovuto pagare la Rozzi per alcune tranches, a farne le spese sono questi soggetti a fronte dei quali non mi pare che l'Assessore abbia detto un granché. Più che tutto ha detto che di fronte al contenzioso esistente non si può certo provvedere alla liquidazione di queste competenze, ma bisognerà vedere quale sarà la naturale evoluzione delle cose a livello giudiziario.

Se da un punto di vista formale posso ritenermi soddisfatto della risposta più o meno puntuale che ha formulato l'Assessore, da un punto di vista sostanziale esprimo la preoccupazione nei confronti di questa situazione che si è venuta a creare. Ritengo, al di là della difesa di ufficio che ha fatto l'Assessore a favore dei movimenti ambientalisti, in base anche le risultanze e i documenti che ho raccolto, che la situazione che si è venuta a creare in seguito alla sospensione dei lavori abbia generato, non dico esclusivamente come ha detto l'Assessore, ma principalmente, quelle disavventure che oggi vivono e la committente RAV, che naturalmente vanterà delle legittime pretese, e le piccole imprese e i dipendenti che vantano altrettanto legittime pretese nei confronti della Rozzi.