Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2854 del 26 novembre 1997 - Resoconto

SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 26 NOVEMBRE 1997

OGGETTO N. 2854/X Raccolta differenziata dei rifiuti. (Interpellanza)

Interpellanza Premesso:

che la legge regionale 2 agosto 1994, n. 39 prevede l'adozione di un piano regionale di smaltimento dei rifiuti;

che lo scorso mese di dicembre il Consiglio dei Ministri ha adottato un decreto legislativo, che stabilisce una nuova disciplina in materia;

che, da tempo, è stato costituito un apposito gruppo di lavoro per lo studio della materia e per la predisposizione del piano in oggetto;

che per quanto possa esserci sensibilità da parte della popolazione nel suddividere i rifiuti a seconda della loro tipologia o della loro nocività, non sembra che vi sia altrettanta efficienza da parte delle strutture locali preposte allo smaltimento differenziato;

che rifiuti raccolti separatamente da molte famiglie e/o imprese verrebbero poi cumulati indifferentemente nel corso delle operazioni di smaltimento;

che la raccolta differenziata dei rifiuti è altresì, nella nostra regione, a livelli molto bassi rispetto ad altre realtà del resto del Paese;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

l'Assessore competente per conoscere:

1) secondo quali modalità viene attuata la raccolta differenziata dei rifiuti in Valle e, in particolare, dove e come vengono stoccate e trattate le differenti tipologie;

2) quando prevede di definire un piano regionale di smaltimento dei rifiuti, in ottemperanza a quanto fissato dalla legge regionale citata in premessa;

3) quali altre iniziative intende adottare per migliorare significativamente la raccolta differenziata dei rifiuti in Valle.

F.to: Tibaldi

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (Ind) Scopo di quest'interpellanza è quello di conoscere in maniera più possibile dettagliata come vengono smaltiti determinati gruppi di rifiuti (rifiuti speciali, tossici, nocivi), in particolare pile, farmaci, carta, vetro, oli esausti, pneumatici, plastici, per i quali sono previsti appositi siti di conferimento, i cosiddetti cassonetti o campane per il vetro, e che sono dislocati un po' su tutto il territorio. Sapere come vengono raccolti e soprattutto smaltiti perché ci sono due momenti: quello della raccolta, quindi le modalità di raccolta, chi l'effettua, come la effettua; quello del riutilizzo, quindi come vengono riutilizzati e soprattutto se vengono riutilizzati. Anche perché non sembra che alle buone intenzioni da parte di molte amministrazioni locali che hanno arricchito il loro territorio di punti di raccolta di questi rifiuti, e alla buona volontà di diverse famiglie che stanno entrando nell'ottica della suddivisione di queste tipologie di rifiuti, corrisponda una struttura o una serie di strutture, siano esse di carattere pubblico, siano esse di carattere privato, che siano in grado di adempiere in maniera efficace ed efficiente a questo tipo di rifiuti e quindi al loro smaltimento.

La raccolta differenziata dei rifiuti ha raggiunto livelli discreti in numerose regioni dell'Italia settentrionale, mentre in Valle d'Aosta non sembra che si siano ancora raggiunti livelli discreti; anzi, siamo al di sotto di quella che è considerata la media nazionale che oscilla fra il 6 e l'8 per cento, secondo alcuni dati che sono stati riportati anche da una recente inchiesta condotta a livello nazionale.

Sappiamo che circa un anno fa è stata emanata un'apposita normativa nazionale, il decreto Ronchi, che ha rivoluzionato la materia della raccolta dei rifiuti e che la stessa Regione Valle d'Aosta due anni prima, nel ?94, aveva predisposto una legge nella quale si prevedeva anche l'istituzione di un piano di smaltimento che in realtà pare non sia stato ancora definito.

Lo scopo di quest'interpellanza, come si evince dai quesiti che sono stati proposti, è: conoscere quali sono le modalità di raccolta e di smaltimento dei rifiuti differenziati; se questo piano verrà definito al più presto e quando; quali sono eventuali altre iniziative che l'Assessorato o la Giunta intendono adottare oltre che per sensibilizzare la popolazione, che da una recente inchiesta fatta a livello di Comune aostano risulta essere già sensibilizzata su questo problema, soprattutto a rendere più efficaci le tempistiche e le modalità di raccolta e di smaltimento di questi rifiuti.

Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Vicquéry.

Vicquéry (UV) Devo precisare che la legge regionale che il Consigliere Tibaldi cita, la legge 39/94, è una legge specifica che era stata emanata al fine di adeguare la procedura di V.I.A. alla normativa esistente in quanto c'erano grosse difficoltà nell'interpretare come si classificavano i vari impianti. Questa legge ha messo chiarezza in un settore molto delicato escludendo dalla procedura di V.I.A. alcune strutture superiori ai 50mila metri cubi. Questa legge ha avuto dei risultati eccellenti perché, per quanto riguarda le discariche di materiali inerti in Valle d'Aosta, la situazione rispetto ad inizio legislatura è stata regolarizzata. Rimane ancora un po' critica l'area di Courmayeur, ma Aosta ha raggiunto un accordo di programma con i Comuni di Quart e di Saint-Christophe e realizzerà una discarica in grado di risolvere tutti i problemi del circondario, mentre le altre zone sono praticamente coperte. Per cui sotto questo punto di vista posso dire che questa legge 39/94 ha prodotto degli eccellenti risultati in materia di discariche di materiale inerte.

Per quanto riguarda invece il problema più specifico trattato dall'interpellanza, relativo alla raccolta differenziata, questa viene attuata secondo quanto era stato stabilito dalla legge regionale 37/82 che prevedeva il conferimento differenziato dei rifiuti urbani ingombranti, carta, vetro, materiale ferroso nonché delle successive disposizioni nazionali e regionali emanate, con particolare riferimento alla raccolta differenziata delle pile e delle batterie esauste, dei farmaci scaduti o inutilizzabili, di contenitori in plastica per i liquidi, i rifiuti verdi, erba da sfascio, ramaglia in genere. C'è una serie continua di disposizioni regionali dal 1982 ad oggi.

I rifiuti raccolti in modo differenziato vengono conferiti presso il Centro regionale di trattamento rifiuti solidi di Brissogne, gestito in convenzione dalla Società Va.Le.Co. e vengono stoccati separatamente - questo è accertabile da chiunque voglia recarsi lì, ci sono scolaresche intere che chiedono di visitare il Centro di raccolta e vengono regolarmente autorizzate - e avviati o al riutilizzo (carta, vetro, materiali ferrosi, alluminio, contenitori, film in plastica, rifiuti verdi, batterie d'auto esauste) o a particolari forme di smaltimento finale per quanto riguarda il settore delle pile, dei farmaci scaduti o inutilizzabili.

Mi è parso di capire dalla relazione del Consigliere Tibaldi che il Consigliere mettesse in dubbio il fatto che la destinazione finale sia quella voluta dal legislatore; su questo non sono in grado di dare delle risposte perché c'è una grossa discussione in atto sul riutilizzo, ci sono dei momenti in cui per esempio tutto il mercato della carta ha avuto un ribasso notevole legato alle valutazioni del marco e alle politiche restrittive della Germania, altri momenti in cui questo mercato ha avuto un rialzo. Per cui il mercato è legato a moltissimi fattori e i flussi di cambio sono legati evidentemente a quanto conviene ai produttori finali lo smaltimento differenziato. Se l'interpellante ritiene, posso chiedere nuovamente alla ditta che gestisce il Centro di farci avere una relazione così avrà degli elementi specifici sulla destinazione del singolo rifiuto. Gli farò avere la documentazione non appena ci verrà fornita.

Per quanto riguarda la revisione del piano regionale di smaltimento dei rifiuti che in effetti nella legge 39 veniva citato, devo dire che abbiamo dovuto aspettare l'entrata in vigore del decreto Ronchi perché era un decreto in fase di istruttoria, in fase di elaborazione da anni. Un decreto che, come già detto, è entrato in vigore solo nel mese di febbraio di quest'anno e addirittura la legge regionale 39/94 da certi punti di vista è già superata perché anche la tipologia dei rifiuti è stata rivista dal decreto Ronchi, cioè non c'è neppure più dal punto di vista terminologico la stessa tipologia dei rifiuti.

Dopo l'entrata in vigore del decreto Ronchi ci siamo attivati innanzitutto, come ho già avuto modo di dire in quest'aula, chiedendo un incontro alla Regione Piemonte per sapere a che punto stava il loro piano regionale di smaltimento rifiuti. Tale piano, che è entrato in vigore circa un mese fa, fotografa l'esistente e demanda alle province della Regione l'applicazione concreta del piano rifiuti. Questo perché ormai è considerato un dato di fatto ineludibile che politiche di tipo regionalistico - come quelle della Regione Valle d'Aosta per le dimensioni che ha - devono essere viste in una logica di collaborazione interregionale, altrimenti si rischia di ottenere l'effetto contrario di quello che si vuole.

Pertanto ci siamo attivati in questo senso e stiamo aspettando a tutt'oggi una risposta ufficiale formale da parte della Provincia di Torino, ma i contatti sono continui. Tant'è che - e con questo rispondo al terzo punto - abbiamo in previsione un seminario nei primi giorni del mese di dicembre sui rifiuti di montagna organizzato su sollecitazione dell'U.E. e in collaborazione con la Provincia di Torino, a cui invito tutti i Consiglieri a partecipare perché interverranno dei relatori di altissimo livello, e dove verrà posto al centro dell'attenzione proprio il problema dello smaltimento dei rifiuti di montagna che è una problematica diversa rispetto a quella delle grandi concentrazioni urbanistiche come sono le zone di pianura e le grosse città. In quella sede potremo avere delle indicazioni più precise su quali sono le esperienze internazionali e non solo locali su questo tipo di smaltimento. È in atto una seconda iniziativa con la quale verrà inviato un dépliant informativo a tutte le famiglie per spiegare cos'è la raccolta differenziata e per invitare ad utilizzare questo metodo di raccolta, mentre una terza iniziativa che è prossima riguarda la revisione delle tariffe di conferimento a carico dei Comuni, nel senso di privilegiare con un sistema tariffario i Comuni che adottano una politica di raccolta differenziata più spinta rispetto agli altri. Sono iniziative in fase di elaborazione.

Per quanto riguarda la percentuale di raccolta differenziata, concordo con quanto ha detto il Consigliere Tibaldi; la media nazionale è di circa il 6-8 percento, noi siamo esattamente in media perché la raccolta oggi è dell'8 percento. Gli sforzi li stiamo facendo, vanno nella direzione di potenziare questo sistema di smaltimento. Di certo c'è che la Regione Piemonte è disponibile ad un accordo a condizione che le venga conferito, ai fini della termodistruzione, solo il materiale risultante da trattamenti che partono dalla raccolta differenziata e vanno al compostaggio, al pretrattamento in loco: trattamenti, quindi, molto spinti. Per questo in Giunta regionale abbiamo incaricato un gruppo di lavoro di presentare alla Giunta, entro fine febbraio, una proposta di aggiornamento del piano rifiuti in modo da avere in questo lasso di tempo indicazioni tecniche precise su quali tipi di impianti possono essere ipotizzabili e nel frattempo avere delle risposte anche da parte della Regione Piemonte e della Provincia di Torino.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (Ind) Ringrazio l'Assessore per le informazioni che ci ha fornito, confido nel fatto che ci possa far avere quella relazione sulla destinazione precisa delle varie tipologie di rifiuti raccolte e poi smaltite per conoscere bene qual è la destinazione finale di questi prodotti di scarto.

Per quanto riguarda il complesso della risposta, mi pare che sia di carattere fortemente interlocutorio, cioè "in attesa di" sia per quanto concerne il piano di gestione dei rifiuti, in quanto abbiamo appreso che c'è questa trattativa in corso con la vicina Regione Piemonte, sia per quanto riguarda la conseguente proposta che dovrà essere formulata dal gruppo di lavoro appositamente nominato dalla Giunta.

Mi pare importante, al di là delle iniziative che sono state poste in atto, che sono di carattere seminariale, informativo e di sensibilizzazione nei confronti della popolazione, che riguardano cioè la prima fase della raccolta dei rifiuti - possiamo dire l'aspetto cognitivo -, capire e verificare come e se questi rifiuti vengono efficacemente smaltiti. Conto sulla trasmissione di questi dati al più presto e ringrazio l'Assessore.