Oggetto del Consiglio n. 2853 del 26 novembre 1997 - Resoconto
SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 26 NOVEMBRE 1997
OGGETTO N. 2853/X Posizione dell'ANAS riguardo ai passi carrai sulle strade statali nn. 26 - 26 Dir. - 27. (Interpellanza)
Interpellanza Visto il nuovo Codice della strada e il suo regolamento di attuazione;
Rilevato che l'Anas continua a sollecitare i comuni interessati a rispettare, per la concessione dei passi carrai sulle strade statali n. 26-26 dir. - 27, l'articolo 45 del Regolamento di attuazione del nuovo Codice della strada contestando loro la definizione e determinazione dei centri abitati;
Rilevato che la posizione assunta dall'ANAS comprometterebbe seriamente il futuro sviluppo dei comuni interessati;
Visto il decreto n. 610 del 16 settembre 1996 articolo 35 che ha modificato l'articolo 45 del recente regolamento "Attuazione Codice della strada";
i sottoscritti consiglieri regionali
Interpellano
la Giunta regionale per sapere:
1) quali iniziative ha posto in essere l'Amministrazione regionale per risolvere tale situazione;
2) quali sono le future intenzioni dell'Amministrazione regionale al riguardo.
F.to: Viérin Marco - Parisi - Aloisi - Lanièce
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Viérin Marco.
Viérin M. (Aut) L'ANAS continua a sollecitare i comuni interessati a rispettare per la concessione dei passi carrai delle strade statali, soprattutto la 26, l'applicazione dell'articolo 45 del Regolamento di attuazione del nuovo Codice della strada, contestando loro la definizione e determinazione dei centri abitati. Questa posizione assunta dall'ANAS pregiudicherebbe certamente il futuro sviluppo nei comuni interessati.
Oltretutto, come già l'Assessore mi disse nel marzo scorso, esiste anche un decreto, il 610/96, che all'articolo 35 prevede alcune deroghe secondo cui i passi possono essere concessi non a 300 metri l'uno dall'altro, ma a 100 metri. Volevo ricordare che sempre in quella discussione l'Assessore evidenziò che la deroga non è ancora soddisfacente per quanto attiene le zone montane, in particolare quelle della nostra Regione e che la materia ha evidenti affinità con la materia urbanistica, di sicura competenza legislativa regionale.
L'Assessore si fece anche carico di aspettare come Giunta i risultati di un gruppo di lavoro costituito presso l'Assessorato dell'ambiente, coordinato da un membro esperto esterno per definire con precisione le competenze regionali attinenti alla materia strade ed urbanistica.
L'Assessore inoltre - leggo sempre dal resoconto di quel dibattito - assicurò che l'Assessorato dei lavori pubblici sarebbe intervenuto sull'aggiornamento del Regolamento in modo da evitare le problematiche che l'attuale normativa crea per le nostre comunità, vista la situazione morfologica del nostro territorio. In tal senso l'Assessore riteneva fondate le preoccupazioni degli interpellanti - mi pare il sottoscritto e il Consigliere Lanièce - e si impegnava fin da subito ad informarli sulle risultanze del gruppo di lavoro.
Ebbene, fino ad oggi non abbiamo avuto nessuna informazione da parte dell'Assessore, in più abbiamo saputo che verso fine luglio il Presidente della Giunta regionale ha inviato una lettera ai comuni interessati chiedendo loro di precisare "se a suo tempo l'ente nazionale per le strade abbia formalmente inviato a codesta Amministrazione osservazioni o proposte e se le stesse siano state o meno recepite nel provvedimento comunale sopracitato, di cui si richiede copia".
Vorremmo capire se le copie delle delibere comunali sono giunte alla Presidenza della Giunta anche perché dopo questa lettera del luglio scorso sono arrivati ulteriori solleciti, precisamente in ottobre e novembre scorsi.
Chiedo all'Assessore o al Presidente della Giunta di essere più chiari su questa materia e di darci notizie più precise in merito, se ne hanno.
Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore ai lavori pubblici, infrastrutture e assetto del territorio, Lavoyer.
Lavoyer (ADP-PRI-Ind) Non posso che confermare quanto ho risposto ai consiglieri interpellanti a seguito dell'iniziativa posta in essere nel marzo ?97. Anche a seguito di quell'iniziativa il Compartimento ANAS è stato ripetutamente interpellato in proposito e lo stesso purtroppo attualmente ha evidenziato di essere tenuto all'applicazione di quanto previsto dall'articolo 45 del Regolamento di attuazione del nuovo Codice della strada, che prevede appunto - come bene illustrava l'interpellante - in particolare sulle strade extraurbane una distanza di 300 metri fra gli accessi, riducibile in casi particolari a 100 metri, un obiettivo conseguibile eventualmente attraverso la costruzione di apposite strade di arroccamento. Questo è lo stato attuale delle cose.
A seguito degli impegni assunti personalmente e in sede di discussione della prima iniziativa dei consiglieri interpellanti, si è verificato con la direzione urbanistica - che aveva costituito nel frattempo un gruppo di lavoro per riorganizzare tutta la legislazione in materia - la possibilità di inserire all'interno del Testo Unico della legge urbanistica in itinere una disciplina a livello di legislazione nazionale di questi aspetti specifici nell'ambito delle norme di tutela delle strade. Vedasi in proposito l'articolo 37 dell'articolato del disegno di legge provvisorio.
Si sta parallelamente cercando di percorrere la possibilità di una diversa definizione rispetto a quella del codice di centri abitati, che possa essere accettata e che possa costituire riferimento per l'ANAS.
Il testo di legge che doveva essere predisposto dal gruppo di lavoro a suo tempo costituito mi pare che sia in dirittura di arrivo; a breve la Giunta lo esaminerà e poi lo invierà alle commissioni per l'eventuale approvazione.
Diciamo che la novità sostanziale rispetto al marzo ?97 è che il gruppo di lavoro ha definito una proposta di testo di legge di riorganizzazione di tutta la legislazione urbanistica. In quella sede, dove riteniamo che l'Amministrazione regionale abbia competenza primaria, pensiamo di porre in essere quelle iniziative che dovrebbero risolvere l'attuale disagio.
Peraltro devo sottolineare che da parte del compartimento ANAS locale vi è la massima disponibilità ad accettare le iniziative poste in essere dalla Giunta; gli stessi si rendono conto della particolare situazione geomorfologica del nostro territorio e che quindi una norma di carattere generale con dei vincoli così restrittivi è di impossibile attuazione.
Il problema è complicato dal fatto che occorre che per questo aspetto ci siano delle verifiche con la direzione nazionale, alla quale il compartimento locale fa riferimento per queste problematiche.
Quindi possiamo in questo momento confermare agli interpellanti che è in dirittura di arrivo il disegno di legge di riorganizzazione della normativa urbanistica e che in quella sede andremo a porre in essere le iniziative necessarie. Posso sottolineare che con l'ANAS vi è un confronto continuo e che da parte del compartimento locale c'è la disponibilità ad accettare le nostre osservazioni.
Mi impegno nuovamente ad informare gli interpellanti sullo sviluppo delle procedure in corso.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Viérin Marco.
Viérin M. (Aut) L'Assessore ha ripetuto al 99 percento le cose dette nel marzo scorso, praticamente 7-8 mesi fa, tranne forse una cosa nuova che ci ha detto - e la cosa "puzza" un po' - scusate il termine - ed è il fatto che l'ANAS pare sia disponibile ad accettare osservazioni regionali.
A questo proposito vorrei ricordare all'Assessore che, nel corso di vari sopralluoghi dell'ANAS e anche del Provveditorato alle opere pubbliche per il Piemonte e servizi di circolazione e sistemazione stradale di Torino, e anche dei sopralluoghi effettuati da quest'ente, è emersa una cosa sostanziale: che l'ANAS ha comunque perso i tempi per fare ricorso al TAR su tutte le delibere dei comuni, quindi in questo momento forse per la prima volta l'ANAS si trova in una posizione debole ed è per quello che probabilmente è disposta al dialogo. Non vorrei che l'Assessore si dimenticasse di questo, che l'ANAS è in una posizione debole e che se è disposta al dialogo non ottenga qualcosa che alla fine mette in difficoltà l'attuazione situazione dei nostri centri abitati dislocati lungo l'asse della SS 26 e della SS 27.
L'ANAS aveva cercato anche di far rifare le delibere ai comuni però, se i comuni rifacessero la delibera l'ANAS, avrebbe di nuovo la possibilità di fare ricorso al TAR, quindi recupererebbe un errore fatto da parte sua nel passato. Per questo ho chiesto cosa significava quella lettera del Presidente della Giunta, con la quale sollecita per ben due volte in questi ultimi due mesi la trasmissione da parte dei comuni di quanto è stato deliberato. È proprio in relazione alla missiva del Ministero dei lavori pubblici, dove si chiede con forza di rivedere le delibere dei comuni in base all'articolo 3 del Codice della strada; non vorrei che questo lavoro che la Giunta sta intraprendendo andasse più verso una tutela non dico dell'ANAS, ma quanto meno dell'attuale situazione che vede l'ANAS in grave difficoltà.
Chiedo all'Assessore di essere chiaro anche sul fatto di conoscere perfettamente che l'ANAS oggi è per la prima volta debole di fronte a questa trattativa per un suo errore materiale, burocratico. Cerchiamo di non perdere quest'occasione.