Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2683 del 23 luglio 1997 - Resoconto

SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 23 LUGLIO 1997

OGGETTO N. 2683/X Richieste dei cacciatori per la modifica del calendario venatorio 1997. (Interrogazione)

Interrogazione Tenuto conto che ci risulta che un gruppo di cacciatori praticanti la caccia ai lagomorfi abbia rivolto all'Assessorato regionale all'Agricoltura e Forestazione un'istanza scritta per conoscere i motivi per i quali è stato ristretto di circa un mese il periodo di caccia alla lepre europea e alla lepre variabile, nonostante sia stato stabilito un tetto di abbattimento di entrambe le specie;

Visto che ci risulta inoltre che i cacciatori suddetti, in possesso del carnet di tipo "B" (Lagomorfi), abbiano altresì richiesto agli organi assessorili competenti di rivedere le date del suddetto periodo di caccia, in modo tale da ripristinare tale periodo ad una durata di almeno due mesi;

Preso atto della delibera di Giunta n. 2291 del 30 giugno 1997 avente per oggetto "Approvazione del calendario venatorio 1997";

il sottoscritto Consigliere regionale

Interroga

l'Assessore competente per conoscere:

1) se quanto detto in premessa corrisponde al vero;

2) se è nella volontà dell'Assessorato alla Forestazione venire incontro alle istanze formulate dai cacciatori in possesso del carnet di tipo "B", ovvero se ritiene opportuno modificare il calendario venatorio, tenuto conto dell'introduzione della norma che prevede un tetto di abbattimento per le specie di lepre europea e variabile, al fine di rideterminare il periodo di caccia portandolo almeno a sessanta giorni;

3) se è già stato previsto o si intenda prevedere un censimento sul territorio delle specie in questione, onde poter adottare provvedimenti che ne consolidino l'esistenza e il relativo prelievo.

F.to: Lanièce- Viérin Marco

Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Vallet.

Vallet (UV) Abbiamo effettivamente ricevuto, così come mi si chiede al punto uno dell'interrogazione, una comunicazione a firma di due cacciatori che chiedevano per quale motivo è stato ristretto di un mese il periodo di caccia alla lepre europea e alla lepre variabile e quali sono i motivi che hanno determinato questa limitazione.

Abbiamo fornito evidentemente risposta motivando, e il contenuto della lettera nella sostanza riprende quanto ora andrò ad illustrare al Consigliere Viérin, non prima di aver precisato però che il calendario venatorio è stato lungamente dibattuto in sede di Consulta faunistica, e che le scelte per quanto riguarda le date di apertura e di chiusura sono state condivise ed approvate dai rappresentanti dei cacciatori.

Certo è, e questa è una considerazione di carattere generale, che il calendario venatorio della stagione ?97 è abbastanza pesantemente condizionato da quella che ormai da qualche anno è divenuta un'emergenza, comunque un problema serio, quello della presenza sul nostro territorio dei cinghiali. Quindi l'organizzazione della caccia al cinghiale e la calendarizzazione della caccia al cinghiale ha condizionato pesantemente le altre date, perché? Perché unanimemente è stato verificato che era opportuno anticipare la chiusura della caccia in battuta, che l'anno scorso era stata fissata al 31 gennaio, per accorciare il periodo complessivo di attività venatoria, dal momento che la caccia in battuta, com'è noto, arreca notevole disturbo all'altra fauna e, se dovesse ripetersi una stagione di particolare innevamento com'è stata la stagione scorsa, il disturbo diventerebbe più pesante e le difficoltà che specie come il capriolo possono incontrare durante le battute sono evidenti.

D'altra parte era e io credo è sicuramente necessario in questa fase, dove il problema cinghiale è ancora un grosso problema, non ridurre il periodo di tre mesi che la legge ci consente di mettere a disposizione per la caccia a quest'ungulato. Quindi, compatibilmente con quest'esigenza, la caccia in battuta è stata fissata dall'8 novembre all'8 gennaio, due mesi, preceduta da un mese di caccia vagante. Nella sostanza, i due tipi di caccia al cinghiale sono stati anticipati di circa un mese.

Non era quindi possibile prevedere anche per ragioni di sicurezza che, nel momento in cui si aprono le battute al cinghiale, ci possano essere ancora cacciatori che sul territorio svolgono altra attività venatoria, come può essere quella della caccia alla lepre, trattandosi di due cacce che si svolgono sullo stesso tipo di territorio. Ecco perché, sia per quanto riguarda il carnet A degli ungulati e il carnet B dei lagomorfi la data di apertura è stata fissata al 21 settembre e la data di chiusura per ambedue i carnet è stata fissata all'8 novembre, data in cui, ripeto, inizia il periodo di caccia in battuta. Si tratta comunque, sia per i possessori di carnet A che di carnet B, di sette settimane di attività venatoria.

Rispondendo quindi puntualmente alla seconda domanda, non è prevista una modifica delle date di apertura e di chiusura per quanto riguarda il carnet B o per quanto riguarda in generale le date previste dal calendario venatorio.

Per quanto riguarda la terza questione posta, cioè se è già stato previsto o se si intenda prevedere un censimento sul territorio della specie in questione, la risposta è dei tecnici, che mi segnalano la difficoltà di censire queste specie negli ambienti alpini. Non è quindi appropriato parlare di veri e propri conteggi, ma ci si deve limitare a stime della consistenza di queste popolazioni.

L'Assessorato è cosciente delle difficoltà che in questi ultimi anni ha riscontrato la specie lepre europea, difficoltà che sono da mettere in relazione ad un cambiamento complessivo dell'habitat in cui questa specie vive; basti pensare al numero di strade che sono state realizzate, basti pensare all'uso a volte scriteriato di antiparassitari, pesticidi o diserbanti, per rendersi conto di quali possono essere le difficoltà incontrate da questa specie.

È per questo che la Giunta regionale ha affidato non più tardi di qualche mese fa a dei tecnici faunistici valdostani la realizzazione di uno studio, che avrà la durata di due anni e dovrà analizzare i dati relativi alla presenza di questa specie, dovrà analizzare le sue preferenze ambientali e suggerire poi accorgimenti o iniziative volte a migliorare la presenza di questa specie.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Lanièce.

Lanièce (Aut) Prendiamo atto della risposta fornita dall'Assessore Vallet. Quest'interrogazione è stata portata in aula dal sottoscritto e dal collega Viérin dopo essere venuti a conoscenza di questa lettera, che è stata inviata all'Assessorato da parte di alcuni rappresentanti dei cacciatori dei lagomorfi nella quale si chiedeva di variare il calendario venatorio, ripristinando il periodo di caccia com'era l'anno scorso, di circa due mesi.

Il dato importante su cui si basa questa richiesta è che quest'anno, a differenza dell'anno scorso, è stato inserito nel calendario venatorio un tetto di abbattimento, pertanto che il periodo sia di tre mesi o di due mesi non cambia nulla perché, una volta raggiunto questo tetto, automaticamente non è più possibile cacciare la specie in oggetto. È proprio per questo che i cacciatori non riuscivano a capire le motivazioni per cui, a differenza dell'anno scorso, vi era stata questa diminuzione del periodo di caccia.

Quindi questo è un problema che noi abbiamo ritenuto opportuno sollecitare per verificare la possibilità da parte dell'Assessorato di venire incontro alle esigenze di questi cacciatori, tenuto conto - ripeto - che quest'anno a differenza dell'anno scorso è stato inserito un tetto di abbattimento, che mi sembra sia di 450 capi per la lepre europea e di circa 70 per la lepre variabile. Ed è un tetto che, facendo un raffronto anche con gli anni passati, risulta inferiore ai capi abbattuti negli altri anni; infatti dai dati di cui sono venuto a conoscenza nel ?92 erano state abbattute 706 lepri europee contro 116 lepri variabili, nel ?93 rispettivamente 735 e 104 quindi, vediamo che i capi abbattuti erano comunque superiori al tetto inserito quest'anno.

Prendiamo atto che purtroppo questa proposta non può essere accettata; riferiremo, come penso già l'Assessore abbia fatto, ai rappresentanti dei lagomorfi dell'impossibilità di venire incontro alle loro esigenze.

Per quanto riguarda l'ultima domanda dell'interrogazione, riguardante il censimento sul territorio, l'Assessore ci ha detto che ci sono grosse difficoltà tecniche nel censire questa specie. Sappiamo che sta per essere presentato o è già stato presentato all'Assessorato una specie di progetto-lepre nel quale vengono date delle indicazioni per cercare di consolidare la presenza sul territorio di questa specie e anche di regolamentare meglio il relativo prelievo e abbattimento e chiederemo comunque all'Assessore di portare nella commissione competente eventuali scelte da parte dell'Assessorato in merito a questo progetto presentato o da presentare all'Assessorato dell'agricoltura.

Presidente Ha chiesto la parola il Vicepresidente Viérin Marco.

Viérin M. (Aut) Non toccherò quanto già detto dal collega Lanièce, limitandomi a fare solo tre puntualizzazioni.

La prima riguarda il discorso del tetto fissato dal nuovo calendario venatorio. L'Assessore in quest'aula ci ha sempre detto, ma oggi non ce lo ribadisce, che la pericolosità maggiore per le specie presenti in Valle e per l'esercizio dell'attività venatoria sta proprio sull'esagerata pressione venatoria.

Assessore, qui dobbiamo essere chiari fra di noi, con chi ci ascolta e con chi vive la situazione: non possiamo dire che bisogna evitare una pressione venatoria e poi, quando dobbiamo agire in questo senso, agiamo in maniera inversa. È stato fissato un tetto, e noi siamo d'accordo perché abbiamo sempre sostenuto che il prelievo venatorio deve essere fatto in maniera oculata, in modo da non distruggere, ma da utilizzare la natura. D'altra parte però, se metto un tetto, non posso mettere un periodo minimo, un periodo risicato perché obbligo tutti i cacciatori di lepre ad andare in quel periodo, creando una pressione molto più elevata oltre che un livello di pericolosità molto più elevato. Infatti, se mettiamo un tetto, quando il tetto è raggiunto, si finisce. Allora, o si mette il tetto, o si riduce il periodo; io ero più per mettere un tetto, come è stato fatto, ma non si può ridurre il periodo altrimenti, rischiamo di potenziare questi due pericoli.

L'altro passaggio che ha fatto l'Assessore invece mi rallegra anche se non in senso positivo: finalmente si comincia a dire alcune cose che il sottoscritto aveva anticipato quattro anni fa ed ha perseverato negli anni passati, in particolare una cosa che anche la stampa a volte ha utilizzato quasi come un fatto ridicolo, cioè oggi l'Assessore dice, come sostiene la gente dei nostri paesi, che il problema del cinghiale esiste ancora. Però anche qui lei dice che questa scelta è stata fatta per poter andare a caccia di cinghiali in maniera anticipata. Forse come abbiamo appurato dal convegno tenutosi a Courmayeur, al quale lei ed io eravamo presenti, il fatto che insieme ad altri ha consentito un maggior prelievo l'anno passato è originato dalle abbondanti nevicate perché hanno lasciato le tracce.

Sappiamo bene che in Valle d'Aosta, se non si possono identificare le tracce di quest'animale, è difficile cacciarlo. Se noi ad inizio gennaio finiamo la caccia al cinghiale e sappiamo che abbiamo anche degli inverni dove la neve arriva dopo le feste natalizie, manderemo i cacciatori a vagare nei boschi perché avranno molta più difficoltà a ritrovare le tracce, cosa che invece con la neve è più facile rendendo la caccia molto più redditizia.

Lei, Assessore, mi dichiara due intenti, ma agisce in maniera inversamente proporzionale su tutti e due. Per queste ragioni mi associo al collega Lanièce per dire che sono preoccupato per questo fatto e sono solo rallegrato che lei abbia preso atto che questo problema esiste. Purtroppo avviseremo che la Giunta non è disponibile a rivedere il calendario venatorio e i nostri concittadini trarranno le dovute conseguenze.