Oggetto del Consiglio n. 2576 del 21 maggio 1997 - Verbale

OGGETTO N. 2576/X - RIFORMA DELLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA IN SENSO FEDERALE.

Il Presidente STEVENIN propone di continuare la discussione della risoluzione indicata in oggetto e iscritta al punto 15 dell'ordine del giorno dell'adunanza in corso.

Interviene, per mozione d'ordine, il Consigliere CHENUIL.

Intervengono i Consiglieri PICCOLO e LINTY.

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Si dà atto che, dalle ore 16,41, presiede il Vicepresidente ALOISI.

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Intervengono i Consiglieri FERRARIS (che presenta un emendamento con i Consiglieri CHENUIL e MAFRICA) e CHIARELLO.

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Si dà atto che, dalle ore 17,19, riassume la presidenza il Presidente STEVENIN.

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Interviene il Consigliere TIBALDI.

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Si dà atto che, dalle ore 17,35, presiede il Vicepresidente Marco VIERIN.

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Interviene il Consigliere FERRARIS, che chiede una breve sospensione dei lavori.

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Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 17,43 alle ore 18,16.

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Si dà atto che assume la presidenza il Presidente STEVENIN.

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Ripresi i lavori replica il Consigliere Giuseppe Cesare PERRIN.

Prendono la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere MARGUERETTAZ (voto favorevole dei gruppi dei Popolari per la Valle d'Aosta, Pour la Vallée d'Aoste, Riformisti Valdostani e Gruppo Autonomo alla risoluzione e voto contrario agli emendamenti), LINTY (voto favorevole del gruppo Lega Nord per l'indipendenza alpino-padana), FLORIO (voto contrario del gruppo Verdi Alternativi), VOYAT (voto favorevole), TIBALDI (voto favorevole alla risoluzione e contrario agli emendamenti).

IL CONSIGLIO

- respinti gli emendamenti presentati dai Consiglieri FLORIO, Secondina SQUARZINO e RICCARAND;

- respinti altresì gli emendamenti presentati dai Consiglieri FERRARIS, CHENUIL e MAFRICA;

- con voti favorevoli: ventotto e voti contrari: sette (presenti e votanti: trentacinque);

APPROVA

la sottoriportata:

RISOLUZIONE

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA

PREMESSO che la Commissione parlamentare per le riforme costituzionali istituita con legge costituzionale n. 1/97 del 24/1/1997, sta esaminando le proposte di legge di riforma costituzionale, con riferimento alla forma di governo, alla forma di Stato, al bicameralismo ed al sistema delle garanzie e trasmetterà alle Camere entro il 30/6/1997 un progetto di riforma della parte II della Costituzione;

RICHIAMATA la propria mozione assunta il 19/2/1997 tendente a formulare proposte attinenti alla Riforma dello Stato;

CONSIDERATA la volontà e la necessità di partecipare al processo costituente che si è aperto nel Parlamento e nel Paese per mettere le basi di un nuovo Stato democratico partecipe di una Unione Europea rafforzata sul piano politico e sociale;

RITENUTO che la trasformazione dell'attuale Stato centralista in senso federale sia l'unica strada che nel rispetto delle diversità e del pluralismo conduce alla sua modernizzazione attraverso la ridefinizione delle funzioni del centro e della periferia secondo principi di sussidiarietà ed autogoverno che assegnino al centro una serie di funzioni esclusive ben individuate ed ai poteri regionali e locali riservi, rispettivamente, una piena potestà legislativa e di governo politico e un ampio esercizio delle funzioni amministrative;

RITENUTO INOLTRE che una compiuta Riforma richiede da un lato il superamento dell'attuale bicameralismo paritario con l'istituzione di una seconda Camera (Camera o Senato delle Regioni) cui affidare funzioni co-decisorie sulle materie di interesse interregionale e con una funzione di garanzia delle autonomie, garanzia che dovrà essere rafforzata anche attraverso la nomina, da parte delle Regioni, di giudici costituzionali;

AFFERMATO che la riforma federale dello Stato deve far sì che ogni regione abbia la piena opportunità di giungere al livello massimo di autogoverno, ma che questo processo debba portare ad un rafforzamento dell'autonomia già conquistata, con un patto storico, dalle Regioni e dalle province a Statuto speciale;

SOTTOLINEATO il permanere delle ragioni storiche, politiche, culturali, etnicolinguistiche ed economico-territoriali che diedero vita, nella Costituzione, alle Regioni e Province a Statuto speciale e che pertanto la riscrittura dell'assetto istituzionale, nella parte che riguarda gli Statuti Speciali di Autonomia, non è da intendersi come materia di discussione nella Commissione Bicamerale;

SI PRONUNCIA

a favore della riforma della Costituzione della Repubblica Italiana in senso federale, nel cui ambito:

a) siano riconosciuti poteri legislativi generali all'organo legislativo delle Regioni e quindi ad esso vengano assegnati tutti i poteri non espressamente riservati al Parlamento federale, al quale sarà riservata competenza legislativa soltanto in materia di difesa, giustizia, politica economica nazionale e monetaria, politica estera extra-comunitaria;

b) sia prevista la riformulazione dell'articolo 116 della Costituzione secondo i seguenti criteri ispirati al principio dell'autodeterminazione di ogni popolo:

1) alla Sicilia, alla Sardegna, al Trentino-Alto Adige, al Friuli Venezia Giulia e alla Valle d'Aosta sono attribuite forme e condizioni particolari di autonomia secondo propri statuti speciali.

2) gli Statuti Speciali sono adottati dai Consigli regionali con maggioranza qualificata dei 2/3 dei componenti e sono immediatamente comunicati alle Camere ed al Governo.

3) entro i successivi 120 giorni i Presidenti delle Camere, previa votazione in tal senso da parte di ognuna delle Camere, o il Presidente del Consiglio dei Ministri, potranno impugnare gli Statuti innanzi alla Corte Costituzionale per soli vizi di legittimità costituzionale.

4) in mancanza di impugnazione nei termini di cui al capo precedente o qualora la Corte Costituzionale respinga l'eventuale impugnativa, lo Statuto assume valenza di legge costituzionale.

5) sia attribuita alle Regioni a Statuto speciale una particolare personalità di diritto internazionale in particolare per quanto riguarda i rapporti transfrontalieri e con le istituzioni comunitarie.

c) sia prevista, nell'immediato, l'estensione alle regioni a Statuto Speciale dei nuovi poteri delle altre regioni, ove non previsti dagli attuali statuti;

d) siano adeguati, anche a fini perequativi, gli strumenti finanziari in modo da gestire con efficacia le competenze legislative e amministrative già attribuite e quelle che saranno ulteriormente assegnate in particolare invertendo l'attuale flusso finanziario dal centro alla periferia attribuendo direttamente alle Regioni e agli Enti locali la potestà impositiva;

e) le potestà amministrative siano ridistribuite dalle Regioni agli Enti locali in base al principio di sussidiarietà;

f) sia eliminato il potere del Governo di controllo di legittimità delle leggi regionali mantenendo esclusivamente il sindacato di legittimità costituzionale delle leggi medesime alla Corte Costituzionale;

g) sia attribuito alle Regioni il potere di nomina di metà dei giudici costituzionali;

h) sia prevista, nell'ambito della composizione della seconda Camera, una posizione paritaria tra i rappresentanti delle Regioni;

INCARICA

il Presidente della Giunta regionale e il proprio Presidente a rappresentare le determinazioni sopra enunciate al Presidente della Commissione parlamentare per le riforme costituzionali, ai Presidenti dei due rami del Parlamento, ai Parlamentari valdostani, ed in ogni altra sede istituzionale ritenuta opportuna, assumendo tutte le possibili iniziative per sostenere le determinazioni medesime e riferendo periodicamente al Consiglio secondo modalità da concordare con il Presidente del Consiglio medesimo.

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