Oggetto del Consiglio n. 2290 del 11 dicembre 1996 - Resoconto
SEDUTA ANTIMERIDIANA DELL'11 DICEMBRE 1996
OGGETTO N. 2290/X Situazione economica, produttiva ed occupazionale della società Tecdis di Châtillon. (Interrogazione)
Interrogazione Venuto a conoscenza attraverso i mezzi di informazione della situazione a rischio in cui verserebbe la Società Tecdis di Châtillon;
Tenuto conto che nonostante le rassicurazioni fornite nell'ultima assemblea interna la maggior parte dei dipendenti incomincia ad essere preoccupata per il proprio posto di lavoro;
Avuto notizia di "ferie forzate" stabilite dalla dirigenza della Società;
Tenuto conto altresì che nel mese di gennaio 1997 scadrà per alcuni il contratto di formazione, con il quale sono state assunte circa 100 persone;
Appreso inoltre che vi è un notevole calo degli ordinativi, da parte dei clienti dell'Azienda;
Vista la necessità di garantire ai cittadini valdostani la sicurezza sia sulla reale situazione economica-produttiva delle imprese e delle aziende che operano in Valle sia sulla affidabilità occupazionale delle stesse;
i sottoscritti consiglieri regionali
Interrogano
l'Assessore competente per sapere:
1) se è al corrente del reale stato economico e produttivo della Società Tecdis e in caso affermativo qual è la situazione globale attuale, anche dal punto di vista occupazionale della società, e quali sono le prospettive future dell'Azienda anche in relazione al calo degli ordinativi;
2) quali azioni intende intraprendere nel caso esistano per la Società Tecdis di Châtillon gravi condizioni gestionali, che potrebbero comportare alla società l'obbligo di diminuire notevolmente la propria produzione, al fine di garantire comunque l'occupazione agli attuali dipendenti della Tecdis.
F.to: Lanièce-Tibaldi
Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore all'industria, commercio e artigianato, Mafrica.
Mafrica (GV-PDS-SV) L'interrogazione prende lo spunto da alcuni problemi organizzativi della società Tecdis in merito alle ferie del personale e ad un calo di ordini negli ultimi mesi.
La richiesta è di informazioni sullo stato economico e produttivo della Tecdis. Per la Tecdis occorre ricordare che nel 1993, prima di passare all'attuale gestione attraverso l'amministratore unico Morezzi, il fatturato era stato di 18,5 miliardi e le perdite erano state quell'anno di 23,2 miliardi.
Nel '95, l'ultimo bilancio certificato, il fatturato è stato di 65,1 miliardi e l'utile è stato di 436 milioni.
Nel mese di novembre, l'ultimo mese utile, il fatturato è stato di 6 miliardi, e mentre nel periodo gennaio-novembre '95 il fatturato è stato di 56,5 miliardi, nel periodo gennaio-novembre '96 è stato di 71 miliardi. C'è quindi un incremento del '96 sul '95 del 26 percento. Il risultato atteso a fine anno per il fatturato della Tecdis è di 77 miliardi. Il risultato del gruppo Tecdis, che ingloba altre due società, la Celint e la Sisint, raggiungerà gli 88 miliardi.
Da questo punto di vista i confronti dei fatturati dimostrano come, a fronte di una crisi molto grave degli anni '91-92-93, anni che si concludevano con perdite pressoché equivalenti se non superiori al fatturato, negli anni '94-95-96 vi è stata una crescita molto rapida del fatturato e si è raggiunto l'utile.
Viene implicitamente posta nella interrogazione una seconda questione, rispetto alla quale si possono dare dei dati. Nel '95 il fatturato diretto, vale a dire attraverso la propria autonoma rete commerciale, era il 20 percento, nel '96 il fatturato diretto fatto attraverso la propria autonoma rete commerciale è del 31 percento.
L'azienda ha messo in atto misure per rafforzare questa propria rete commerciale autonoma e fin dall'anno prossimo prevede di salire al 50 percento nella vendita diretta e non attraverso il socio Seico, che è stato in questi anni il principale socio della commercializzazione.
La forza lavoro era all'inizio del '95 di 229 persone, a fine '95 era salita a 300, attualmente è di 320 persone.
Per ciò che riguarda le trasformazioni dei contratti di formazione lavoro in contratti a tempo indeterminato in questa azienda non si sono mai verificati e non sono in previsione fatti di esclusione, a meno di casi che nascano da normali valutazioni di non idoneità o di non esatta manifestazione di conformità alle esigenze aziendali. Quindi da questo punto di vista mi pare che il quadro sia di una azienda che ha fatto uno sforzo considerevole, che ha raggiunto risultati significativi, che si trova ad affrontare adesso un periodo che affrontano tutti. Nel corso di questi mesi avete ben avuto notizie sul calo di ordini del settore industriale, ancora ieri si diceva a settembre calano gli ordini del 4,2 percento, le automobili si vendono di meno; è chiaro che settori che lavorano anche per il settore dell'automobile possano avere dei riflessi negli ordinativi.
Se prendiamo però un dato che vi ho citato per primo, i 6 miliardi di novembre, e facciamo la media degli 11 mesi sui 71 miliardi del '96, vediamo che questo calo di ordini è contenuto perché la media degli 11 mesi è 6,5; a novembre, periodo di difficoltà, siamo a 6.
Voglio fare questo ragionamento: è giusto che il Consiglio si occupi dei problemi dei lavoratori, mi chiedo se a volte una serie di notizie non creino maggiori difficoltà alle aziende invece che aiutarle a superarle, perché se tutte le aziende che hanno avuto in questo periodo un calo di ordini dovessero chiudere, sarebbe un disastro tale per l'Italia e per la Valle d'Aosta che non sarebbe sicuramente non facile affrontare.
Rispetto alla seconda domanda (che mi sembra una domanda un po' impropria), con cui si chiede cosa si intende fare per la Tecdis nel caso che abbia difficoltà, quello che possiamo fare è esaminare progetti, condizioni di miglioramento della competitività; sicuramente non siamo in grado di procurare ordini o di migliorare, se ce ne fosse necessità, l'organizzazione interna delle aziende.
Nella direzione di migliorare la competitività di tutte le aziende abbiamo già approvato come Giunta e verrà in Consiglio una modifica alla legge sulla ricerca, per renderla utilizzabile anche per le grandi imprese.
Per il resto, ogni sei mesi la Finaosta fa un check-up aziendale su tutte le aziende che hanno la convenzione e verifica l'andamento produttivi, suggerendo ove ve ne sia bisogno soluzioni tecnico-finanziarie che possano essere utili. Però non credo che qui siamo in una situazione particolarmente difficile, visto l'andamento degli anni precedenti e visto lo sforzo fatto per raggiungere risultati che sono in pratica il triplo dei risultati di qualche anno fa. Le condizioni competitive sono migliorate, l'intendimento dell'azienda di aumentare la propria organizzazione di vendita diretta e di salire ancora nel fatturato ha come presupposto una competitività raggiunta che ovviamente si deve confrontare con il mercato, con gli ordini dei vari settori per cui opera, pertanto ci sembra che la situazione possa essere positivamente risolta.
Si dà atto che, dalle ore 10,16, presiede il Vicepresidente Aloisi.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Lanièce.
Lanièce (GA) Prendiamo atto della risposta dataci dall'Assessore, è una risposta non del tutto esaustiva perché non ci sono state date informazioni in merito alle prospettive future dell'azienda, proprio in relazione a questo calo degli ordinativi, non ci sono stati forniti dati prospettici sugli ordinativi futuri.
Questa interrogazione è nata in seguito alla preoccupazione che è sorta in seno ai dipendenti di questa società, che di colpo si sono visti prospettare una serie di "ferie costrette", e che si sono chiesti se a queste non potesse seguire una sosta più prolungata, una "sosta cioè in cassa integrazione".
Capiamo che in base ai dati che ci ha fornito l'Assessore si potrebbe essere ottimisti, però i dati parlano solo di fatturato, non fanno cenno alle spese, mentre è importante fare un raffronto fra quanto si fattura e quanto si spende; infatti per quanto riguarda le spese le conosciamo fino al '95, mentre per il '96 l'Assessore ci ha parlato solo del fatturato, ma non ci ha parlato assolutamente delle eventuali spese.
Per quanto riguarda il calo degli ordinativi, speriamo che sia un fatto solamente congiunturale e non strutturale, quindi raccomandiamo all'Assessore di seguire con molta attenzione questa problematica. Siamo d'accordo con l'Assessore quando dice che sollevare questo problema in Consiglio regionale, ogni volta che c'è una situazione di crisi, può aumentare la paura del dipendente e che ogni volta che si parla di un calo degli ordinativi non vuol dire automaticamente chiudere le industrie in Valle d'Aosta, ma vorrei ricordare che la situazione dell'industria valdostana non è sicuramente delle più rosee, e questo è sotto gli occhi di tutti.
In tutto il '96 ogni volta che c'era un Consiglio regionale purtroppo si parlava anche di una crisi di una società industriale valdostana, quindi penso che sia più che lecito da parte dei consiglieri della minoranza sollevare questo problema per sollecitare l'attenzione della Giunta su problemi che riguardano il settore industriale, tenuto conto della valenza occupazionale che questi problemi comportano.
Nel ribadire che i dati che ci ha fornito l'Assessore non hanno una visione prospettica, quindi sono dati che riguardano il passato e non ci danno una idea di quello che in futuro potrà accadere, rinnoviamo l'invito all'Assessore a tenere in grande considerazione questo problema e a relazionare in questa sede o nella commissione competente eventuali sviluppi riguardanti la società Tecdis, tenuto conto dell'alta valenza occupazionale che questa società ha sul nostro territorio.