Oggetto del Consiglio n. 2289 del 11 dicembre 1996 - Resoconto
SEDUTA ANTIMERIDIANA DELL'11 DICEMBRE 1996
OGGETTO N. 2289/X Ritardi nel procedimento relativo alla realizzazione del piano operativo per il recupero del Forte di Bard. (Interrogazione)
Interrogazione Premesso:
- che con delibera n. 5678 del 12 giugno 1992 ratificata dal Consiglio regionale con deliberazione n. 3651 del 17 luglio 1992 veniva approvato il programma operativo plurifondo in attuazione del piano per gli interventi strutturali comunitari della Valle d'Aosta che prevedeva, tra l'altro, lo studio di fattibilità per il recupero del Forte di Bard;
- che con delibera n. 9742 del 26 novembre 1993 la Giunta della Regione Autonoma Valle d'Aosta conferiva incarico ad una serie di professionisti per addivenire alla realizzazione dello studio di fattibilità e del piano operativo per il recupero del Forte e del borgo medioevale di Bard e fissava, all'articolo 4 della convenzione termine perentorio massimo di un anno per la presentazione degli elaborati;
- che, soltanto, in data 17 aprile 1996 il Consiglio regionale approvava il succitato piano operativo con atto n. 1907/X;
- che, in data 19 luglio 1996, con delibera n. 3193, la Giunta regionale conferiva incarico al Centro Sviluppo S.p.A. per la predisposizione della gara d'appalto e fissava all'articolo 3 della convenzione termine perentorio massimo di un mese per la presentazione degli elaborati;
- che, con delibera n. 4087 del 20 settembre 1996 la Giunta regionale riteneva necessario "procedere con urgenza motivata dal rispetto dei tempi fissati nei programmi comunitari, alla progettazione definitiva ed esecutiva degli interventi ricompresi negli stralci di cui in d) ed m) - in unica soluzione - anche al fine di recuperare i ritardi precedentemente accumulati nello svolgimento del processo decisionale e che è indispensabile provvedere al riguardo mediante affidamento a professionisti esterni alla Regione in quanto il competente personale regionale è assorbito dalla normale attività di servizio.....";
il sottoscritto Consigliere regionale
Interroga
l'Assessore al Turismo, Sport e Beni culturali per sapere:
a) a chi siano da addebitare i ritardi (di quasi due anni) nel procedimento richiamati in premessa e, più in particolare, se essi siano da farsi risalire al mancato rispetto dei tempi fissati perentoriamente dalla Pubblica Amministrazione ai professionisti e società incaricati od alla inefficienza della macchina amministrativa interna alla Pubblica Amministrazione;
b) quali provvedimenti consequenziali abbia adottato od intenda adottare a seguito della verifica delle responsabilità di cui sopra;
c) perché mai le normali attività di espletamento delle procedure concorsuali e la stipula dei contratti d'appalto sono state conferite al Centro Sviluppo S.p.A. e non sono state direttamente assorbite dal personale regionale rientrando tali oneri nella normale attività di servizio dei medesimi.
F.to: Dujany
Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore al turismo, sport e beni culturali, Agnesod.
Agnesod (UV) In relazione ai quesiti posti dall'interpellante, desidero esporre brevemente la cronologia degli adempimenti espletati nel periodo giugno '92 - dicembre '96.
Il 13 giugno '92 c'è stata la delibera di Giunta regionale, adottata in via d'urgenza con i poteri del Consiglio, di approvazione del programma comunitario; il 17 luglio la deliberazione è stata ratificata dal Consiglio. Il 25 novembre vi è stata la decisione della commissione europea di approvazione del programma e del relativo co-finanziamento a valere sul fondo europeo di sviluppo regionale e sul fondo sociale europeo. Il 26 marzo dell'anno successivo c'è stata la deliberazione del CIPE di approvazione del co-finanziamento del programma a valere sul fondo di rotazione statale, in base alla legge 183/87.
Il 7 maggio 1993, deliberazione n. 4409 della Giunta regionale per l'iscrizione nella parte entrata del bilancio regionale delle entrate derivanti dall'assegnazione di cui il conseguente stanziamento nella parte spesa di bilancio delle somme necessarie agli investimenti programmati. Il 28 giugno '93, deliberazione della Giunta di impegno di spesa. Il 26 novembre 1993, deliberazione della Giunta con la quale si approva l'affidamento ad un apposito gruppo di progettazione dell'incarico di elaborare lo studio di fattibilità e il piano operativo per il recupero del Forte del Borgo, secondo modalità definite nella convenzione allegata al medesimo atto.
Si costituisce, inoltre, una commissione di valutazione del lavoro di studio e di elaborazione del piano operativo, composta da funzionari regionali e rappresentanti degli enti locali interessati, e presieduta dal soprintendente ai beni culturali.
Il 24 gennaio, il 16 febbraio e il 5 marzo del '94 si sono tenute le riunioni della commissione di valutazione con il gruppo di progettazione, riunioni propedeutiche allo svolgimento dell'incarico per l'illustrazione del contesto programmatico e degli obiettivi dell'intervento, la consegna del materiale in possesso della regione nonché per la definizione delle modalità operative di conduzione degli studi e dei rapporti con la commissione di valutazione.
Il 26 aprile, il 23 maggio, il 1° giugno, il 15 luglio del 1994 ci sono state le riunioni della commissione di valutazione con il gruppo di progettazione per il monitoraggio sullo svolgimento dell'incarico. Il 29 aprile 1994 deliberazione della Giunta, adottata salvo ratifica, di approvazione del programma di cui al punto 1.2; si tratta del programma di incarico sull'affidamento del gruppo di progettazione.
Il 29 aprile 1994 c'è la seconda deliberazione di Giunta, ratificata dal Consiglio il 22 giugno 1994. Il 29 settembre dello stesso anno consegna alla regione entro i termini previsti dalla convenzione e dal programma di lavoro approvato degli studi e delle verifiche preliminari di fattibilità economica, urbanistica, strutturale e infrastrutturale elaborato dal gruppo. Il 10 e il 19 ottobre, il 22 novembre, il 16 dicembre del 1994 riunione della commissione di valutazione per l'esame delle opzioni alternative proposte dal gruppo di progettazione e richiesta di approfondimenti. Il 16 dicembre 1994 decisione della commissione europea di approvazione del programma e del relativo co-finanziamento, a valere sul fondo europeo per lo sviluppo e sul fondo sociale europeo.
Il 4 e 8 febbraio 1995 approvazione da parte della commissione di valutazione degli studi di fattibilità e ulteriore riunione della commissione di valutazione con il gruppo di progettazione per il conseguimento dell'incarico. Il 24 febbraio 1995 deliberazione della Giunta con la quale si approvano le linee guida per la pianificazione degli interventi di recupero e valorizzazione del Forte del Borgo. Si concede al gruppo di progettazione una proroga di 4 mesi dei termini di consegna del piano operativo, previsti dalla convenzione, per effetto del maggior tempo occorso alla commissione di valutazione rispetto al preventivato, per esaminare le soluzioni proposte in esito alla prima fase dell'incarico ed esprimere una valutazione al riguardo.
Il 10 maggio 1995 deliberazione CIP di approvazione del co-finanziamento dei programmi, a valere sul fondo di rotazione statale. Il 10 luglio 1995 consegna alla regione entro i termini della convenzione, di cui al punto g), come prorogati dalla deliberazione del piano operativo. Il 4 ottobre 1995 la commissione di valutazione approva il piano operativo dopo aver richiesto alcune modifiche. Il 10 gennaio 1996 entra in vigore la legge finanziaria regionale per il triennio '96-98, che completa gli stanziamenti nel bilancio regionale delle somme necessarie all'attuazione degli interventi previsti.
Il 9 febbraio 1996 la delibera di Giunta con la quale si approva e si propone all'approvazione del Consiglio il piano operativo e il disegno di legge regionale per la valorizzazione del Forte del Borgo di Bard. Il 17 aprile 1996 deliberazione del Consiglio regionale di approvazione del piano operativo, approvazione da parte del Consiglio regionale del disegno di legge n. 176, recante interventi per il recupero e la valorizzazione del Forte e del Borgo.
Il 31 maggio 1996, con una delibera, la Giunta regionale affida al professionista esterno alla regione l'incarico di elaborare il programma di organizzazione delle funzioni da attivare nel Forte e nel Borgo, quale schema direttivo per la progettazione definitiva ed esecutiva degli interventi di recupero e valorizzazione. Il 19 luglio 1996 delibera della Giunta regionale, che conferisce al centro sviluppo l'incarico di predisporre gli elaborati necessari all'espletamento della gara di appalto della progettazione definitiva ed esecutiva e della direzione del complesso dei lavori di recupero e valorizzazione del Forte e del Borgo.
Il 23 agosto con delibera di Giunta adottata in via d'urgenza con i poteri del Consiglio di approvazione del programma. Il 16 settembre 1996 consegna da parte del centro sviluppo, entro i termini previsti dalla convenzione, degli elaborati necessari all'espletamento della gara e dei servizi di progettazione e direzione lavori. Il 20 settembre 1996 delibera della Giunta di approvazione dell'appalto dei servizi di progettazione definitiva ed esecutiva a direzione del complesso dei lavori di recupero e valorizzazione del Forte del Borgo. Il 2 ottobre 1996 delibera del Consiglio regionale di ratifica della deliberazione di Giunta precedente.
L'8 novembre deliberazione di Giunta, che incarica la Finaosta di costituire una società di capitale, denominata Finbard, a cui affidare l'attuazione degli interventi di recupero e valorizzazione del Forte del Borgo. Il 3 dicembre 1996 consegna, entro i termini e con le modalità previste dalle deliberazioni precedenti, del programma di organizzazione delle funzioni da attivare nel Forte e nel Borgo, elaborato in forma preliminare. Il 19 giugno, il 12 luglio, il 30 settembre, il 24 ottobre, il 5 dicembre sempre del 1996 sono le date delle riunioni della commissione di valutazione per il monitoraggio dell'incarico.
In sintesi, il recupero e la valorizzazione del Forte e del Borgo di Bard sono stati pianificati in applicazione a tre programmi operativi, elaborati dalla Regione nel periodo '92-96 per il conseguimento dell'obiettivo 2, per contrastare il declino industriale di cui al regolamento Cee 2052/88, e co-finanziati dai fondi strutturali comunitari e dal fondo di rotazione statale, ex legge 183/87, ciascuno dei quali prevede l'attuazione di una o più fasi degli interventi di recupero e di valorizzazione.
Quindi i tre punti sono: programma operativo plurifondo, fase della pianificazione economico-urbanistica e progettazione preliminare, documento unico di programmazione, fase della progettazione definitiva ed esecutiva e della esecuzione del primo stralcio di lavori '94-96, documento unico di programmazione '97-99, fase dell'esecuzione del secondo stralcio di lavori.
Nel periodo giugno '92 - dicembre '96 gli adempimenti riferibili al piano di Bard sono consistiti in: 12 deliberazioni della Giunta regionale, 4 delibere del Consiglio regionale, una legge regionale, 4 decisioni della commissione europea di cui 2 in corso, 3 deliberazioni del CIPE di cui una in corso, 4 convenzioni fra Regione e soggetti esterni, 20 riunioni della commissione di valutazione.
I ritardi accumulati nello svolgimento del processo decisionale, a cui si fa cenno nella interrogazione, sono originati dalla ritardata approvazione dei programmi di cui ai punti 1.1 e 1.2 da parte della commissione europea, rispettivamente 11 e 12 mesi dopo l'inizio dei periodi di riferimento dei due programmi e dello Stato italiano, rispettivamente 15 e 17 mesi dopo l'inizio dei periodi di riferimento dei due programmi. A ciò è conseguito che la totalità delle risorse necessarie all'effettuazione degli investimenti è stata acquisita dalla Regione solo a maggio '93 per quanto riguarda il primo programma, e a gennaio '96 per il programma successivo.
Della richiesta al gruppo di progettazione di effettuare alla conclusione della prima fase dell'incarico studi di fattibilità, ulteriori e più approfondite indagini in ordine alle soluzioni ipotizzate per l'accesso al Forte e per i parcheggi, formulate dal rappresentante del Comune di Bard in seno alla commissione di valutazione. Dalla indisponibilità di personale regionale qualificato da destinare in via esclusiva all'attuazione di ciascuno dei progetti finanziati con i programmi comunitari e di iniziativa regionale, che ha costretto i competenti servizi dell'amministrazione a far fronte a carichi di lavoro di notevole entità, aggiuntivi rispetto alla normale attività di istituto assorbiti soltanto grazie all'elevato grado di motivazione e di collaborazione fra le strutture. Pertanto il riferimento all'inefficienza dell'amministrazione e ad eventuali provvedimenti consequenziali è del tutto fuori luogo.
I termini fissati ai professionisti esterni alla Regione per la consegna di elaborati sono stati sempre rigorosamente rispettati, né si ravvisano inefficienze nella macchina amministrativa, come peraltro appare inconfutabile dalla quantità, complessità e tempestività degli adempimenti posti in essere, che al contrario sono testimonianza di un positivo nuovo approccio alla realizzazione dei rilevanti progetti regionali a valenza strategica. La prossima costituzione di Finbard consentirà di utilizzare per l'attuazione del piano di Bard una struttura a ciò appositamente dedicata.
L'affidamento al centro sviluppo dell'incarico di predisporre i documenti necessari, bando di gara e capitolato d'oneri, è motivato dalla evidenziata indisponibilità di personale regionale, dalla complessità dell'appalto, al quale si applica la normativa europea di cui alla direttiva 9250, dall'attinenza dell'incarico agli indirizzi impartiti al centro sviluppo con deliberazione 2267/93 della Giunta regionale, per fornire alla pubblica amministrazione supporto legale e legislativo per la impostazione e l'assistenza alle procedure di appalto.
Mi auguro di aver risposto ai dubbi espressi dall'interrogante nella sua iniziativa consiliare. Probabilmente ci sono state e ci sono ancora un po' dappertutto nella pubblica amministrazione delle fasi di ritardo rispetto a certe iniziative, ma mi sento abbastanza tranquillo nell'escludere che ci siano stati su questo tipo di iniziativa dei momenti di ritardo causati per colpa di qualcuno.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Dujany.
Dujany (PVA) Prendo atto della risposta dell'Assessore, che peraltro non mi appare del tutto convincente.
Ho sentito nella prima parte del discorso riportare da parte dell'Assessore una elencazione di delibere già a conoscenza evidentemente dei consiglieri, la cui riproposizione mi pare che non vada assolutamente a rispondere a quelli che erano i temi della interrogazione, e cioè io ero partito da una precisa delibera, quella del 20 settembre '96, n. 4087, attraverso la quale la Giunta regionale riteneva necessario procedere con urgenza, motivata dal rispetto dei tempi fissati nei programmi comunitari, alla progettazione definitiva ed esecutiva degli interventi relativi al Forte di Bard, anche al fine - come si diceva nella delibera della Giunta - di recuperare i ritardi precedentemente accumulati nello svolgimento del processo decisionale.
Questi ritardi evidentemente non potevano che essere imputati o ai professionisti incaricati di addivenire allo studio di fattibilità, che avrebbero potuto non rispettare i tempi prefissati, ma sotto questo profilo l'Assessore oggi mi conferma che i tempi indicati nel deliberato e posti a carico dei professionisti sono stati rispettati, oppure alla macchina della burocrazia interna per l'incapacità di far fronte a dei tempi cosiddetti normali. Pertanto quello che è riportato dall'Assessore come una mia valutazione, e cioè il fatto di ritardi accumulati nel procedimento del processo decisionale, Assessore, non è assolutamente una mia valutazione, ma questa frase è riportata integralmente in una delibera di Giunta che ripete esattamente questo concetto e fa proprio un concetto di ritardo accumulato nel processo decisionale.
Quindi non si può venire a dire oggi qui che non c'è stato nessun ritardo e che questo ritardo non è imputabile a nessuno, quando lo stesso governo regionale lo ha espressamente riconosciuto in un suo atto.
I ritardi ci sono e sono evidentemente attribuibili al periodo che va da fine '94 al settembre '96, in cui la macchina regionale è rimasta in qualche modo ferma; la macchina regionale poteva comunque muoversi indipendentemente da quelli che erano i risvolti di finanziamento della C.E., ma ha preferito invece aspettare senza procedere.
Ha in qualche modo mortificato le professionalità presenti in Valle d'Aosta, e questo si è già detto, nonostante che l'Assessore in interviste rilasciate a televisioni private abbia detto delle inesattezze totali, rilevando che questo atteggiamento della Regione era in qualche modo obbligato. Ha rilasciato alle televisioni private tutta una serie di affermazioni - non fatte in questo Consiglio, devo riconoscerlo, dimostrando così poco buon gusto - che sono totalmente inesatte, perché era possibile in questo appalto-concorso far partecipare anche le professionalità presenti in Valle d'Aosta. Invece c'è stata una precisa volontà politica di escluderle attraverso quei criteri famosi già contestati in precedenza. Purtroppo devo prendere atto che non ho avuto delle risposte in merito a questi aspetti preliminari.
Il secondo punto aveva per oggetto la predisposizione dell'appalto. Ora l'Assessore risponde sotto questo profilo che l'incarico conferito da parte della Giunta al centro sviluppo era indispensabile per l'indisponibilità del personale regionale e per la complessità dell'appalto. Se andiamo a verificare la predisposizione del bando, vediamo che è un normalissimo bando; la regione fa appalti internazionali, non è il primo e non sarà l'ultimo, ed è indecoroso che si sprechino decine di milioni (perché questo è stato il costo del centro sviluppo) perché la struttura interna all'amministrazione non sarebbe in grado, o ci sarebbe una indisponibilità del personale per redigere un progetto d'appalto che se andiamo a vedere nel concreto è un progetto di una semplicità incredibile.
Non c'è nessuna complessità, è tutto condensato in poche pagine, è la riproposizione di appalti già elaborati da altri assessorati, per cui anche sotto questo profilo le argomentazioni dell'Assessore mi trovano totalmente insoddisfatto, poiché sembrano più parole che pervengono dalla burocrazia, dirette in qualche modo a difendere il proprio ruolo, che non quelle di un amministratore che si preoccupa di far marciare la macchina regionale nel migliore dei modi.